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Autore: Vimi roronoa    02/07/2021    0 recensioni
Questa storia riunisce i personaggi di Ojamajo Doremì, incentrandosi soprattutto sulla mia coppia preferita.
Riusciranno i protagonisti a prevalere sul male?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Il temporale non tarda la sua venuta, le nubi scure e cariche lasciano cadere timide goccioline che poco, a poco diventano sempre più formando un fresco acquazzone estivo, accompagnato dal rumore dei tuoni.

L’ingresso principale di una casa si apre, ed ecco Leon, il mago sportivo dai capelli biondi legati in una coda entrare, in una mano teneva una piccola valigetta.
Un mago dai capelli a caschetto arancio ha appena sceso le scale e vedendolo porge saluto, per poi guardare il principe dei maghi, dai capelli bordò lisci che coprono le orecchie: Akatsuki che trasportava in spalle, Doremì, la dolce ex apprendista strega dai capelli lunghi e rossi.

D:- ciao Fujo – pronuncia timidamente, tutti e tre erano quasi bagnati per via della pioggia.
A:- aspetta ora ti porto fino al divano in salotto- detto questo eccolo lasciare la ragazza, accomodarsi, nel frattempo al gruppo si aggiunge il mago artista, dai capelli turchesi Toru.
A questo punto, riuniti tutti nel salottino, Toru e Fujo, sono informati di tutto: Karl si era presentato in casa di Doremì per farle del male, da quest’attacco la ragazza è rimasta ferita e per fortuna, Akatsuki e Leon sono intervenuti, o poteva finire in modo molto brutto.
T:- già sapevamo quanto fosse cattivo - commenta fissando un punto indefinito del pavimento - ma questo, va oltre ogni limite!- volge l’occhio alla gamba fasciata di Doremì –un vero mascalzone di prima categoria!!-.
F:- mi spiace Doremì che hai..- proferisce timido -dovuto sopportare tanto dolore.. – la ragazza annuisce comprensiva.
E Akatsuki spiega anche la decisione presa, per la quale è arrivata con tanto di piccola valigetta.

T:- Doremì resterà qui con noi?- chiede dubbioso.
A:- sì, la sua famiglia è partita e non è il caso che resti da sola, non soprattutto… dopo quanto appena accaduto- spiega mentre massaggia sulle spalle Doremì, che gli stava seduta accanto.
F:- bene dunque Doremì resterà con noi – sorride –allora benvenuta in casa Flat-.
D:- ma.. sicuri che non arrecherò disturbo?- i suoi occhi rosa scrutano ognuno dei ragazzi.
L:- l’idea è tutta del nostro principino.. se ci stravolgerà la vita in casa, sarà solo sua la colpa!- borbotta corrucciato.
D:- stravolgere la vita?- domanda inarcando un sopracciglio.
L:- si carina!- risponde stizzito.

A:- Leon!! Smettila di fare così- per tutto il tragitto, il biondo aveva espresso solo negatività verso Doremì e l’idea di ospitarla- Stare con noi è la soluzione più giusta. Se rimane da sola, potrebbe succederle qualsiasi cosa- tutti ascoltano silenziosi –quello di oggi è un esempio, e chi dice che non potrebbe risuccedere?- si alza avvicinandosi a Leon, che fa per indietreggiare, Akatsuki gli indica di guardare Doremì.

A:- guardala – il biondo incerto esegue –poteva finire molto peggio di così!- il mago sportivo ora sembrava amareggiato, osserva le medicazioni sulla gamba e fronte della ragazza e rivede nella mente, lo scenario nel quale si erano trovati.
Fujo:- si Akatsuki ha ragione, Doremi non può stare in casa da sola, soprattutto se c’è Karl in giro –.
T:- per me non ci sono problemi – mostra pollice –proteggeremo sempre le ragazze – ammicca provocando sorriso divertito alla rossa.
Tutti poi fissano Leon, stava in braccia incrociate, serissimo. Passa un lungo minuto di silenzio tombale, alla fine da anch’esso approvazione e il benvenuto a Doremì.
Al termine della mini riunione, ognuno lascia il salotto, Akatsuki opta per mostrare a Doremì la stanza che ne ospiterà il riposo.

Secondo piano di casa Flat, salito, la scala ci si trova nel mezzo di un corridoio, verso destra un paio di porte con incise le lettere T e L, c’è pure il bagno da quella parte. A sinistra invece, ci sono le porte F, A e una senza incisioni.

A:- ecco puoi stare qui- apre la porta ed entrano, Doremì osserva bene ogni particolare.

Muro di destra occupato da un armadio a due ante e uno specchio attaccato al muro, a sinistra c’è una grande finestra, decorata di tendine bianche con ghirigori. Sotto c’è una scrivania con sedia, poi ovviamente c’è un bel letto dal materasso singolo grande, ai i comodini, su di uno ve una lampada.

D:- wow è bellissima – arrivata al letto, si distende –e questo letto è morbidissimo, è fantastico- .
A:- sono contento che ti piaccia – dice mentre lascia la valigetta su una sedia, vicino all’armadio –se ti senti stanza, puoi dormire un po’ se vuoi – si siede un momento a bordo letto.
D:- va bene Akatsuki –si tira per mettersi seduta ma si sofferma avvertendo la gamba dolerle –grazie.. per come ti prendi così cura di me- torna sdraiata e Akatsuki le carezza affettuosamente il viso.
A:- non devi ringraziarmi, farei questo e anche di più per te- si china posandole un bacio sulla fronte –adesso non preoccuparti di niente, riposa, con tutto quello che hai passato ne, hai bisogno- detto questo si alza andando alla porta –se ti serve qualcosa, chiama e arrivo subito da te- la rossa annuisce e Akatsuki esce.

Arriva la sera, il sole è calato e la pioggia si è fermata, si odono solo le goccioline rimaste cadere nelle piccole pozzanghere, oggetti o terreno. Grazie al bel temporale l’aria regala freschezza.

Due occhi rosa si schiudono nell’oscurità della notte, solo la fioca luce della luna comparsa nel cielo entrava dalla finestra semi aperta, un soffio d’aria entrando timido nella camera raggiunge Doremì facendola rabbrividire appena.
D: “hm.. accidenti.. devo aver dormito troppo” pensa mentre si tira su stropicciando gli occhi.
Decide di alzarsi ponendo entrambi i piedi sul pavimento, eccola tentare di mettersi dritta come fosse tutto normale, ma sentendo come un crack, parte un forte dolore alla caviglia destra –ahi.. perché fai così male..- lamenta massaggiandosi fra il ginocchio e il polpaccio.
Dopo di che ora prestandoci attenzione come può, si tira su, il peso poggia tutto sul piede sinistro, tenendosi attaccata, per spostarsi cerca di poggiare con poca forza le punte del destro.
Zoppicando, molto lentamente arriva alla porta ed esce nel corridoio, attaccata al muro, si sofferma.

Tutti stavano presumibilmente riposando, non si udiva alcun rumore, se non i piccoli deboli passi della ragazza, ogni tanto si tappa la bocca per evitare di lamentare il dolore alla gamba, non desiderava disturbare il sonno dei Flat.
Quasi ha superato il corridoio, si sofferma, qualcuno stava salendo le scale. È Akatsuki, salito l’ultimo gradino, si sofferma.
A:-Doremì sei sveglia- parla a voce bassa.
D:-si ecco.. stavo..- volge il volto in direzione della parte destra e il ragazzo seguendolo sembra capire, porge così il braccio.
A:- ti aiuto ad arrivarci- invita e la ragazza accetta.
Passano diversi minuti, Akatsuki con la schiena è poggiato a una parete, dopo poco scorre la porta del bagno e Doremì esce. Oltre alla necessità primaria, la ragazza ha approfittato per rinfrescarsi.
A:- va meglio? – domanda e la rossa annuisce –vuoi tornare in camera?- la osservava come curioso della risposta.
D:- mh ecco…- riflette toccandosi il mento con un dito, la risposta arriva però dal suo stomaco –ehm.. – arrossisce imbarazzata, per poi sorridere divertita –ehm.. credo di avere un pochino di fame..- anche il ragazzo trattiene a stento una piccolissima risata, si mette mano sulla bocca per evitare di scoppiare e rischiare di svegliare i tre che dormono beati nelle loro camere.

Gentilmente Akatsuki prende in braccio Doremì, scendono e arrivati nella cucina, lascia la rossa vicino il tavolo.

A:- accomodati pure Doremì- sposta una sedia con fare galante.
D:- grazie- si siede sentendosi quasi una principessa servita dal suo principe gentile.
A:- dunque… cosa potremmo offrire a questa graziosa signorina - entrambi si sorridono divertiti, il bordò cerca nella cucina –ha forse qualche richiesta in particolare?- apre qualche credenza, il frigorifero.
D:- uhm.. qualcosa di dolce? Del gelato?-
A:- uhm gelato – apre il congelatore del frigorifero –un barattolino cioccolato vaniglia oppure fragola limone- la ragazza portando la lingua sul labbro superiore, indica con il ditino il primo. Ecco quindi Akatsuki consegnare la richiesta di Doremì, tutta contenta la ragazza apre il barattolino, le consegna anche un cucchiaino ed eccola assaggiare il cioccolato.
D:- gnam…mmm…buono- prova anche la vaniglia –mm..squisito..- il suo ragazzo stava in silenzio a guardarla mangiare di gusto il gelato –mh.. ehm.. ma tu? Non ne vuoi un po’?- chiede accorgendosi di sembrare una bambina che mangia tutto il gelato senza offrirlo.
A:- no, non preoccuparti Doremì, la tua dolcezza mi nutre il cuore e mi basta stare a guardarti – proferisce facendola arrossire, timida ha abbassato gli occhi rosa a fissare il gelato, per poi sentire un dito sfiorarle la guancia vicino l’angolino di bocca. Alza così lo sguardo di nuovo al mago –ti era rimasta una goccia di cioccolato e te l’ho tolta - sorride per poi leccarsi il dito –mm.. hai ragione, è molto buono, ma forse è anche il dolce sapore di te che lo ha arricchito-.

A quel punto Doremì ha come un tuffo al cuore, rossissima, con gli occhi a girandola si sente quasi svenire. Senza volere colpisce la gamba del tavolo con il piede destro.
D:- A..- ti tappa la bocca –hi..- cerca di trattenersi dall’urlare ma è difficile –fa tanto.. m..ale.. Akatsuki…- il ragazzo vedendola tremare dal dolore, si alza e spostandola un po’ con la sedia, si china per vede cosa è successo alla gamba. La fasciatura era tutta rossa sul davanti.
A:- meglio pulirla prima che s’infetta – consiglia –ti riporto in camera cosi potrai distenderti- la prende in braccio chiedendole se voleva portare con sé il gelato, per finirlo, ma la rossa afferma di essere piena. Schiocco di dita del mago e le cose tornano a posto.

Poco tempo dopo, eccoli nella camera, Akatsuki adagia Doremì sul letto, corre poi fuori lasciandola momentaneamente sola, lei come può cerca di trattenersi dal lamentarsi a voce alta, ma il dolore che sente è troppo forte.
A:- eccomi Doremì – appena tornato, chiudendosi la porta alle spalle, si avvicina alla scrivania dove mette tutto l’occorrente per curare la gamba di Doremì.
D:- sigh… fa malissimo… - pronuncia cercando di tenere la voce bassa, il ragazzo si avvicina e con attenzione toglie il bendaggio sporco. Prende poi un panno pulito immergendolo nell’acqua calda –ti prego fai piano.. piano.. brucia tantissimo..- esprime la ragazza con timore.
Akatsuki cercando di essere il più delicato possibile, inizia a pulire la gamba dal sangue, risciacqua nell’acqua calda e continua.
A:- va meglio?- chiede osservandola in viso, rispetto a prima era rilassata.
D:- hm sì.. c’è ancora bruciore, ma non come prima- il ragazzo appena finita la pulizia con acqua calda, ora disinfetta la ferita –grazie.. Akatsuki.. – sussurra e lui come risposta sorride, passa qualche minuto, forse mezzora ed ecco la gamba di Doremì pulita, disinfettata e fasciata per bene.
A:- adesso dovrebbe essere di nuovo a posto- si alza dal bordo del letto per andare a buttare le cose sporche e riporre a posto il kit di cura, per poi tornare nuovamente.

D:- sei davvero bravo come dottore- sorride sentendo gli occhi piano chiudersi –credi che guarirà questa brutta ferita?-.
A:- ci vuole solo un bel po’ di pazienza e tenerla curata, ma sì, tornerà come prima e potrai, corre e saltare come sempre – vedendola sprofondare nel sonno, sorride per poi regalarle un bacio a fior di labbra –ti amo Doremì- sussurra per poi dirigersi alla porta.
D:- ti amo anch’io- aggiunge con voce molto dolce e sentendosi il cuore felice, Akatsuki esce dalla camera per andare nella propria.

Casa Flat ora nel silenzio della notte, tutti riposano beatamente e chissà cosa, il giorno successivo li riserverà. 

  
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