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Autore: flatwhat    04/07/2021    1 recensioni
Atlas è caduta.
Oscar si sacrifica ai Grimm.
Ruby parte insieme a Ozpin, a cui è stata data miracolosamente una forma, per salvarlo.
[Rosegarden; Cloqwork; Scritta prima che iniziasse il volume 8 e quindi ha preso una piega del tutto diversa.]
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri, Jaune Arc, Oscar Pine, Ozpin, Ruby Rose
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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  Scoppiò il caos.

 
Ruby tenne stretto Oscar mentre si rialzava in piedi. Si guardò intorno, cercando di capire cosa stesse succedendo nel mezzo della battaglia e dei colpi che volavano da entrambe le parti.

 
"Dobbiamo andarcene", gridò. "Ripiegate! Alle scale!"

 
E strinse Oscar più forte, temendo quasi che lasciarlo andare avrebbe significato perderlo di nuovo.

 
"Ruby", lo sentì sussurrare contro il suo orecchio. Sembrava così stanco, ma in cambio la sua mano strinse forte il mantello di lei.
 

Potevano farcela.

 
Improvvisamente, Cinder fu su di loro, ma prima che potesse fare qualcosa, Ruby si ritrovò protetta da Jaune.

 
"Non questa volta", disse lui con calma, respingendola con la barriera del suo scudo.

 
Anche Ozpin fu al suo fianco in un attimo.

 
"Io posso trattenerli, ma tu devi andartene! Ora!"

 
Cosa stava pensando? La solita storia del "sono fatto di Aura, quindi non mi importa di essere colpito"? Ma come poteva pensare di trattenere da solo una Fanciulla e una strega immortale?

 
"La tua magia non è infinita, Oz", gli ricordò Jaune. "Lascia che ti aiutiamo. Ruby! VAI!"

 
Così lei attivò brevemente la sua Semblance e raggiunse le scale.

 
Cadde, senza fiato, sul primo gradino. Imprecò. Non era il momento di stancarsi!

 
"Ragazzi! Andiamo", chiamò.

 
Dovevano lasciare quella prigione, quel castello, il più presto possibile. Più a lungo rimanevano nel territorio di Salem, più la situazione sarebbe diventata pericolosa per loro.

 
Gridò al suo auricolare.

 
"Maria? Ci sei?"

 
La vecchia voce confortante gridò di rimando.

 
"Arrivo! Non c'è bisogno di fare chiasso, ti sento!"

 
Mise il piede sul primo gradino, ma tutto il mondo divenne improvvisamente troppo pesante. La sua vista si offuscò e si ritrovò a cadere.

 
Si riprese in tempo, mise una mano a proteggere Oscar e cadde con il ginocchio sul secondo gradino. Forse le fece male, ma il suo cervello non riuscì a registrarlo.

 
"Ruby", sentì Oscar sussurrare, debolmente.

 
"Sto bene", rispose lei nel tentativo di convincere entrambi. "Ti porteremo fuori di qui".

 
"Forza, ragazzi!" gridò. "Presto!"

 
Dal caos generale della battaglia, poteva vedere i suoi amici che cominciavano a ritirarsi, con i nemici alle calcagna.

 
Dobbiamo andarcene da qui! Pensò. Ma come?

 
La salita e poi l'orientarsi tra corridoi sarebbe stata difficile, con così tanti nemici alle calcagna. Ma era determinata a uscire con tutti.

 
"Oscar", mormorò. "Pensi che possiamo... portare qui l'esterno, invece di uscire noi stessi?"

 
Sentì le mani di Oscar che le stringevano la schiena con tenerezza e disperazione. Nonostante tutto, si sentiva... calma.

 
Sentì Ozpin gridare.

 
"RUBY!"

 
Lei e Oscar si voltarono entrambi verso Salem, che li aveva raggiunti. Un sorriso di delirante furia le sfigurava il volto.

 
"Questa è l'ultima volta che voi e il vostro Dio protettore mi sfidate".

 
La strega si erse in tutta la sua altezza, contemplando le sue prossime vittime come se fosse davanti a un pasto delizioso di cui avrebbe gustato ogni boccone.

 
Ruby sapeva che i suoi amici la stavano chiamando e stavano accorrendo più veloce che potevano, ma non l'avrebbero raggiunta in tempo.

 
"Ozma incompleto", ringhiò Salem a Oscar. Poi fissò Ruby. "E tu, figlia della Rosa appassita. Preparatevi a morire".

 
Ruby e Oscar la guardarono, in segno di sfida, tenendosi per mano.

 
Un attimo dopo, gli occhi di Ruby bruciarono.

 



Ozpin non poté fare a meno di sorridere all'espressione di autocompiacimento di Salem.

 
Oh, come cozzava con la pietra che imprigionava tutto il suo corpo.

 
Poteva avvertire gli sguardi del suo gruppo, rivolti verso la statua la statua come se fosse un miracolo. E gli sguardi del gruppo di Salem, beh, la guardavano come se fosse la fine.

 
Erano stati tutti trasportati nella sala principale, insieme alla statua di Salem.

 
Ruby e Oscar dovevano aver usato la loro magia per realizzare entrambi i miracoli. Ma ora non era il momento di restare a bocca aperta per lo stupore.

 
Qrow  si era già avvicinato ai due bambini, inermi a terra.

 
"Ruby! Oscar! Mi sentite?"

 
Ozpin lo raggiunse.

 
"Stanno bene," disse, anche se riusciva a sentire la stanchezza sempre più profonda di Oscar per l'uso ripetuto della magia, riversatasi anche su di lui. "Dobbiamo andare."

 
Qrow prese Ruby tra le braccia e Ozpin prese Oscar tra le sue. Avrebbe voluto prendersi un momento per godersi  il sollievo che il ragazzo fosse al sicuro e respirasse tra le sue braccia, ma erano ancora in territorio nemico.

 
"Forza! Andiamo" Chiamò. E nessuno se lo fece ripetere due volte.

 
Nessuno tranne James Ironwood, che stava fissando Watts, a cui aveva strappato il braccio di metallo con il suo, sconfitto a terra.

 
"James!" Chiamò di nuovo Ozpin. "ANDIAMO!"

 
James sembrò finalmente sentire le sue parole e corse con tutti gli altri.

 
Dietro di loro, i sudditi di Salem erano rimasti scossi dalla perdita del loro capo. La maggior parte di loro non se la sentiva di continuare la lotta senza di lei, e per quanto riguardava Watts, beh, al momento era privo di sensi.

 
Va sempre a finire così, pensò Ozpin. Salem ottiene la sua lealtà dalla paura e dal potere di controllare la gente a piacimento. Non potranno non essere sollevati anche loro, dalla sua sconfitta.

 
Ma, mentre correva per ultimo verso l'esterno, non si era reso conto di aver sottovalutato qualcuno fino a quando non ebbe sentito il

 
"NOOOOOOOO!"

 
Gridato da Cinder Fall, che si lanciava contro di lui con la sua magia infuocata.

 
Ebbe solo un momento per girarsi e vederla. Non riuscì a reagire in tempo, ma...

 
James Ironwood la intercettò.

 
"Togliti di mezzo, Uomo di Latta! Devo prendere la ragazza!" esclamò lei, cercando di districarsi dalla morsa di ferro della mano di Ironwoodaw. La sua terribile magia che sfavillava come fiamme dalle sue mani stava cominciando a sciogliere quella di lui.

 
A pochi metri di distanza, vicino alla nave dei nemici, Calavera stava volando con la sua, con la scala tirata fuori.

 
"Cazzo, sbrigatevi!" Imprecò.

 
I suoi studenti e Qrow erano già a bordo e assistevano, preoccupati.

 
"Oz, muoviti!" Esclamò James, i piedi che sprofondavano sempre più nel terreno dal peso di una Fanciulla infuriata mentre continuava a trattenerla. Potevano vedere che, all'interno del castello, Hazel e la ragazza chiamata Emerald erano uscite dal loro torpore e stavano venendo ad assistere Cinder.

 
"James, dobbiamo..."

 
"È troppo tardi, Ozpin!" Disse il Generale. "Ho attivato la bomba. Porta Oscar alla nave. È l'unico modo".

 
Ozpin sentì lo stomaco rivoltarsi o almeno l'equivalente manifestazione magica che provava in quanto costrutto dell'Aura.

 
Oscar mormorò, la testa premuta contro la sua spalla.

 
"Oz... No...."

 
Ozpin capì allora cosa bisognava fare.

 
"Prestami solo un po' di più del tuo potere, Oscar," gli sussurrò.

 
Poi regolò la sua presa su Oscar in modo da poterlo tenere con un solo braccio e usò l'altro braccio per spingere via Ironwood.

 
Mentre Cinder gli si abbatteva addosso, lui la rimandò indietro con un breve attacco di magia. Guardò Ironwood.

 
"Tu prendi Oscar".

 
"Ma Oz..."

 
E prima di spingere il ragazzo tra le braccia del Generale, la luce si manifestò dalla sua mano libera. Afferrò il braccio di James all'altezza in cui sapeva che si trovava la bomba e la sua mano si fuse con il tessuto del mantello e l'acciaio della protesi.

 
Quando la mano si separò, stringeva la bomba.

 
"Che cosa..." Balbettò James.

 
Ozpin ora poté spingere Oscar tra le sue braccia. Ironwood lo prese senza protestare.

 
Ozpin guardò Cinder, che si stava rialzando, aiutata da Hazel e Emerald, ed era sicuramente quasi pronta a lanciarsi di nuovo contro di loro.

 
Guardò di nuovo Ironwood.

 
"Vivi, James. E affronta le conseguenze delle tue azioni".

 
James non rispose. Corse verso la nave.

 
"Non aspettatemi!" Gridò Ozpin.

 
"Oz!" Protestò Qrow. "Cosa stai facendo?"

 
"Finché Oscar è con voi, tornerò." Sorrise. "Llo prometto."

 
Vide Jaune, un'espressione di dolore sul suo volto, dare l'ordine di partire. La nave cominciò a volare via.

 
Ora, per assicurarsi che non li seguissero…

 
Quando aveva tolto la bomba dal braccio di James, aveva fermato il tempo per essa, e nient'altro al di fuori di essa. Mancavano pochi istanti all'esplosione e l'influenza della magia di Oscar avrebbe cominciato a svanire più si allontanava.

 
Così, Ozpin corse verso l'altra nave.

 
Cinder Fall lo raggiunse nel momento in cui aveva messo piede a bordo, facendolo cadere a terra, ma stringeva ancora la bomba in mano.

 
Nemmeno lei poteva attraversare l'intera distanza verso l'ormai caduto Regno di Atlas solo usando la sua magia, giusto?

 
Ozpin ci contava.

 
Prima che lei potesse parlare, la attaccò con la magia una seconda volta. Un attacco molto più debole questa volta, e lei non fu nemmeno ferita, ma fu solo spazzata via a una certa distanza dalla nave.

 
"Ti consiglio di non avvicinarti", disse Ozpin, e il tempo riprese a scorrere per la bomba.

 



Oscar e Ruby erano sdraiati su due sedili reclinati, privi di sensi.
 

Jaune stava usando il suo Aura Boost su di loro, mentre i suoi compagni di squadra camminavano ansiosamente dietro di lui.
 

"Coraggio, ragazzi. Restate con me."


 

Autrice: Salve! Vi ho davvero fatto aspettare, eh? Questo capitolo era già stato pubblicato in inglese da un po', ma per via degli impegni delle ultime settimane, non sono riuscita a finire la traduzione fino a oggi. Vi chiedo perdono! Spero di riuscire a scrivere presto un nuovo capitolo!
 
  
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