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Autore: LadyHeather83    23/07/2021    3 recensioni
Dopo gli avvenimenti di Majin-Bu, tutto sembra tornato alla normalità, o quasi.
Qualcuno riesce ad evocare il drago Polunga per riportare in vita un popolo quasi estinto.
Una nuova avventura aspetta Goku e Vegeta, che si troveranno ad affrontare delle importanti decisioni, per il proprio bene e quelle per le sorti delle persone che amano di più
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gohan, Goku, Goten, Trunks, Vegeta
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Vegeta-Sej

*

Capitolo 22 – Liberate i prigionieri!!

*

Vegeta era sempre stato un guerriero molto brillante e astuto.

Molte battaglie e molti pianeti erano stati conquistati grazie al suo grande intuito e la sua perspicacia, oltre che per la sua forza che, nel corso degli anni, era sempre riuscito ad aumentare grazie a costanza e dedizione sacrificando a volte momenti con le persone che amava, ma lo faceva soprattutto per loro, per proteggerli in caso di minaccia.

“Se stanno radunando tutti all’arena, questo significa che nel castello non ci sarà nessuno?” Chiese Bulma curiosa.

“La mia fonte mi ha detto così, ogni singolo saiyan è stato chiamato a rapporto!”

“Ma che senso ha? Voglio dire…se hanno in mente di compiere questo sacrificio, non è necessaria la presenza di tutti.”

“E io che ne so…forse Saiyla ha manie di grandezze e vuole dimostrare che alla pari di un dio.” Radish fece spallucce non riuscendo a dare una spiegazione logica a tutto.

“Questo non ha importanza. Anzi ci dà qualche vantaggio.”

“Che intendi?” Chiese Crilin.

“Nel castello non ci sarà nessuno e potremo liberare gli altri che si trovano in una capsula di criogenia…”

“Si, Bulma ci ha già spiegato questa cosa…va avanti.” Lo invitò Tensing spazientito.

“Li porteremo via da lì, questa è la nostra priorità!”

“E a Pan? A Goku? Non ci pensi?” Intervenne Yamcha.

“Vuoi startene un po' zitto e farmi finire di parlare? Oppure preferisci che ti faccia io tacere inutile insetto?” Grugnì lanciandogli un’occhiata torva, e non si esclude che i suoi occhi abbiano anche emesso qualche fulmine o saetta.

“Ti conviene fare come dice, è un consiglio.” Ammiccò Radish verso il terrestre.

“Spacconi!” Sibilò senza farsi sentire.

“Dicevo prima che l’idiota mi interrompesse che, la nostra priorità è liberare i prigionieri, e una volta in salvo andremo all’arena a riprenderci Pan e Kakaroth.”

“Come intendi poi andartene da qui?” Domandò C18.

“Alla base ci sono delle navicelle, ci penserà Bulma a scegliere quella più adatta a trasportarci tutti via.”

Radish applaudì “Bravo! Bravo! Un super piano principino. Sei sicuro che funzionerà? Voglio dire, mio fratello è forte, molto forte…”

“Vuoi forse dire che non sono in grado di affrontarlo? Lo farò rinsavire a suon di calci nel culo se sarà necessario.”

“E gli altri saiyan?” Fu Bulma a parlare “…non dimentichiamoci che non siamo soli, anzi, lo siamo contro una popolazione intera”

“Non sono molto forti, ce la faremo.” Affermò con estrema certezza.

“Hai pensato ad una eventuale soluzione drastica?” Ipotizzò Radish buttando giù un po' di saliva, era chiaro che quello scenario non gli sarebbe piaciuto, del resto si stava parlando sempre del pianeta dove era nato e cresciuto.

Vegeta abbassò lo sguardo, in realtà era quello che aveva in mente.

L’ultima spiaggia se si sarebbero trovati in difficoltà.

L’idea di quel piano B non gli piaceva, ma se si fossero ribellati non avrebbe avuto altra scelta.

Il suo intento era quello di prendere la sua famiglia, i suoi amici e ritornarsene presto sulla Terra, poco importava se i saiyan fossero rimasti su quel pianeta e per quanto la prospettiva di restare sul Vegeta-Sej non l’aveva scartata del tutto, ora era impossibile attuarla. Non dopo quel colpo di stato.

Avrebbe anche tollerato la loro presenza nell’universo, l’importante è che non venissero a dare fastidio sulla Terra.

“Vegeta…ricordati che ci sono anche tuo padre e il padre di Radish e Goku da affrontare”. Intervenne Bulma ricordandogli quel piccolo particolare.

“Guarda che lo so…” E li avrebbe eliminati senza pietà se solo avessero provato ad ostacolarli, cosa che immaginava sarebbe avvenuta molto presto.

*

Lord Beerus si stava portando alla bocca una tazza di camomilla fumante comodamente seduto sul suo letto.

Si era preparato per il lungo letargo che lo attendeva, ma il pensiero di quello che stava accadendo sul pianeta Vegeta-Sej, gli stava ritardando il suo meritato riposo.

“E’ la cinquantesima che beve, è sicuro di riuscire a prendere sonno?” Gli chiese titubante Whis mentre gliela porgeva garbatamente.

Il dio della distruzione le bevve d’un sorso scottandosi la gola.

Ahhhhh!! Brucia Brucia!!!” Urlò lanciando la porcellana in aria e recuperata repentinamente dall’angelo prima che potesse infrangersi a terra.

“Se solo non foste così ingordo…” Sospirò mentre poneva l’oggetto che aveva salvato sul vassoio d’argento lucido come uno specchio notando che i biscotti di cui ne andava ghiotto erano ancora lì, doveva essere preoccupato per qualcosa, altrimenti quella sua momentanea inappetenza non si spiegava.

Lord Beerus lo incenerì’ con il solo sguardo “Non riesco a dormire!” Esclamò portandosi le mani dietro la testa.

“E’ preoccupato per i saiyan?” Chiese alzando un sopracciglio.

“MA CHE DICI! Sono in pensiero perché se Goku e Vegeta falliscono, quegli scimmioni invaderanno la Terra e tanti cari saluti a degli ottimi piatti.” Sbraitò irritato.

“Uhm…quindi è più preoccupato del suo stomaco che per la sorte dei terrestri!” Replicò mellifluo.

“Esatto!” Lord Beerus incrociò le braccia sul petto in segno di offesa, era incredibile come solo Whis potesse pensare che gli stava a cuore di più la vita dei terrestri che la sua.

“Allora se è così, la lascio dormire in pace. Dorma sogni sereni Lord Beerus, troveremo un altro pianeta che sostituirà la Terra” Whis prese il vassoio e si diresse verso l’uscita, spense la luce e chiuse dietro di sé la porta violacea.

Non fece a tempo a raggiungere la cucina che il dio della distruzione apparve dietro di lui raggiungendolo con un paio di ampie falcate.

“E va bene! Andiamo” Pestò i piedi.

“Niente riposino?”

“Niente riposino!” Ripeté a denti stretti.

*

Si avviarono di corsa verso il castello e per ovvie ragioni Vegeta aveva preso in braccio Bulma, data la sua condizione non sarebbe stata in grado di tenere testa ai guerrieri, ma anche se non fosse trovata in stato interessante sarebbe riuscita a correre il loro passo.

La lasciarono alla base dov’erano perfettamente allineate delle monoposto e delle navicelle un po' più grandi in grado di trasportare anche trenta persone, quella doveva essere senz’altro quella riservata all’esercito reale e in particolare quella con cui erano arrivati su Vegeta-Sej settimane addietro.

L’azzurra ebbe una fitta al ventre e C18 quando se ne accorse le andò subito incontro.

“Stai davvero male vero?”

“Non è niente!” Rispose spicciola non ammettendo il suo problema.

“Di quanto sei?”

Bulma strabuzzò gli occhi, non immaginava che la cyborg lo avesse capito.

“Cosa? Sei incinta?” Intervenne Yamcha fulminando con lo sguardo Vegeta.

Sua moglie aspettava un bambino e lui la scarrozzava da un posto all’altro come fosse un mobile usato pronto per essere lasciato accanto al primo bidone che avrebbe trovato.

“Ecco…adesso tutti lo sanno.” Sospirò.

“Congratulazioni” Si complimentarono all’unisono sia Crilin che Tensing.

Radish sbottò “Tutto questo è molto carino, ma se non vi dispiace abbiamo una missione da compiere.”

Vegeta annuì.

“Io non ti lascio sola!” L’avvertì Yamcha, che nonostante gli anni ancora provava dei sentimenti forti verso di lei, amicizia s’intende.

“Grazie, Yamcha!”

L’idea di lasciarla sola con quel babbeo gli dava il voltastomaco, ma al momento non aveva altra soluzione e con riluttanza, Vegeta acconsentì.

“Se la tocchi ti ammazzo!” Lo avvertì.

“Se mi tocca, lo ammazzo prima io!” Precisò Bulma ammiccando.

*

I cinque guerrieri arrivarono senza problemi ai laboratori del castello, a volte aggirando, a volte mettendo fuori gioco le guardie che erano rimaste a sorvegliare la fortezza.

Radish buttò giù la porta con un calcio e con una riverenza fece entrare C18 “Prima le signore!”

L’ algida cyborg non lo degnò di uno sguardo.

“Non ho speranze con lei” Sospirò affranto abbassando il volto.

“Direi di no!” Precisò torvo Crilin.

Percorsero poi un altro corridoio che li avrebbe portati alla stanza dov’erano detenuti i loro amici e con il cuore in gola, Vegeta mise fuori gioco il pannello di controllo sperando che la porta si aprisse.

Era stata Bulma a suggerirgli quella soluzione, aveva studiati i progetti e aveva notato una falla nel sistema.

Aveva ragione, le porte scorrevoli si aprirono rivelando uno spettacolo agghiacciante per i terrestri.

“Stacchiamo le macchine e tiriamoli fuori da lì.” Propose Vegeta iniziando da Trunks.

Gli altri osservarono con premura ogni suo movimento.

Vegeta tolse prima la spina dal pannello principale e poi ruppe il vetro della capsula, quando tutta l’acqua fuoriuscì riversandosi sul pavimento, il corpo del lilla gli cadde tra le braccia, in velocità gli tolse tutti i cavi ed elettrodi a cui era attaccato e gli mise in bocca un fagiolo magico.

Con le poche forze rimaste lo masticò ed ingoiò.

Trunks aprì lentamente gli occhi mettendo a fuoco la figura di suo padre.

Gli ci volle un enorme forza di volontà per non abbracciarlo e dirgli che era contento di vederlo.

“Eh! Dove-dove sono?” Biascicò guardandosi attorno.

“Ora stai bene, forza, aiutaci a liberare gli altri.” Gli ordinò suo padre lasciando andare senza essere troppo gentile.

Trunks si precipitò subito a liberare Mai e a curarla come gli aveva detto di dare suo padre e vedendo cosa stavano facendo gli altri.

“Trunks…” Sospirò la corvina aprendo lentamente gli occhi e agitandosi appena non riconobbe il luogo di dove si trovava.

“Sta calma, Mai. Sei al sicuro ora, ci sono io con te.” Soffiò accarezzandole il volto.

Mai abbozzò un sorriso e si alzò, poi si coprì velocemente notando che non indossava alcun vestito se non dei brandelli di stoffa a nascondere le parti intime.

Trunks le allungò un lenzuolo in velocità arrossendo vistosamente.

“G-grazie!” Biascicò lei vergognandosi a sua volta.

*

Tutti in poco tempo ripresero conoscenza, e Vegeta assieme a Radish rassicurarono i presenti e li informarono sugli ultimi avvenimenti.

Consegnarono a loro anche del vestiario, ma purtroppo non avevano trovato molto in quel laboratorio se non delle tute da combattimento che si modellarono sulla loro pelle.

“Ehi guardami Trunks, sono un saiyan anch’io!” Esclamò entusiasta Goten contro il suo migliore amico.

“Ma tu sei un saiyan!” Precisò inarcando un sopracciglio frenando il suo entusiasmo sul nascere.

Chichi e Videl ebbero un mancamento alla rivelazione che Goku era diventato cattivo e che da lì a poco sua figlia avrebbe perso la vita per mano sua.

“No, non è vero. Io non ci credo!” Ansimò Chichi in preda alla disperazione “…il mio Goku non può essere malvagio, non torcerebbe un capello alla sua nipotina.”

“Calmati, Chichi, vedrai che Vegeta avrà sicuramente qualcosa in mente”

Ed infatti, ora che i prigionieri erano liberati e in salvo, potevano in tutta tranquillità annientare quel popolo e far tornare alla normalità Kakaroth, ma l’unica in grado di farlo sarebbe stata Saiyla spezzando l’incantesimo.

Ma questa sua idea se l’era tenuta per sé, l’unico che conosceva il piano nei dettagli era Radish.

*

“Sei sicuro?” Gli domandò Radish strappando dei fili d’erba.

Erano rimasti soli, Bulma e gli altri si erano allontanati di qualche metro per espletare dei bisogni fisiologici e non potevano di certo sentire quello che stavano dicendo.

“Si” Affermò con convinzione il principe dei saiyan.

“Così facendo, Saiyla verrà riportata in vita”

Vegeta sbuffò dal naso “Lo so, non serve che me lo ricordi, ma è l’unico modo per salvare Kakaroth e farlo ritornare quello di prima.”

“E cosa ti dice che obbedirà ad un tuo ordine? Anche tuo padre la segue come un cagnolino, di certo non farà quello che le chiederai.”

“Potrebbe essere costretta a farlo.”

Radish inarcò un sopracciglio e lo guardò per ascoltare meglio “Cioè?”

“La minaccerò…farò saltare in aria il pianeta con lei compresa.”

“E la mocciosa? Non pensi a lei?”

“Perché? Tu si? Da quando ti sei intenerito?” Gli domandò sarcastico.

“Ne ho uccisi tanti di bambini nella mia vita passata, non sarà di certo una terrestre a farmi cambiare idea. Sai che mi danno il voltastomaco.”

“Meglio così…”

*

Continua

*

Angolo autrice: Buon venerdì popolazione terrestre! Come state? Oggi capitolo soft…ma credetemi, ancora un po' di pazienza e scoppierà una bomba!

Mi viene da piangere perché ieri, come qualcuno sa, (si sweetlove ce l’ho con te, è inutile che ti guardi intorno XD) ho messo la parola fine a questa storia.

Ringrazio tutte le persone che continuano ad essere presenti sia con commenti che inserendo la storia tra le PREFERITE, SEGUITE e RICORDATE, ne sono davvero felice, grazie davvero di cuore.

Vi mando come sempre un grosso abbraccio e ci si sente la prossima settimana.

Erika

*

Prossimo capitolo: A volte ritornano

  
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