Vegeta-Sej
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Capitolo 22 – Liberate i prigionieri!!
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Vegeta era sempre stato un guerriero molto brillante e astuto.
Molte battaglie e molti pianeti erano stati conquistati grazie al suo
grande intuito e la sua perspicacia, oltre che per la sua forza che, nel corso
degli anni, era sempre riuscito ad aumentare grazie a costanza e dedizione
sacrificando a volte momenti con le persone che amava, ma lo faceva soprattutto
per loro, per proteggerli in caso di minaccia.
“Se stanno radunando tutti all’arena, questo significa che nel castello non
ci sarà nessuno?” Chiese Bulma curiosa.
“La mia fonte mi ha detto così, ogni singolo saiyan
è stato chiamato a rapporto!”
“Ma che senso ha? Voglio dire…se hanno in mente di compiere questo
sacrificio, non è necessaria la presenza di tutti.”
“E io che ne so…forse Saiyla ha manie di
grandezze e vuole dimostrare che alla pari di un dio.” Radish
fece spallucce non riuscendo a dare una spiegazione logica a tutto.
“Questo non ha importanza. Anzi ci dà qualche vantaggio.”
“Che intendi?” Chiese Crilin.
“Nel castello non ci sarà nessuno e potremo liberare gli altri che si
trovano in una capsula di criogenia…”
“Si, Bulma ci ha già spiegato questa cosa…va
avanti.” Lo invitò Tensing spazientito.
“Li porteremo via da lì, questa è la nostra priorità!”
“E a Pan? A Goku? Non ci pensi?” Intervenne Yamcha.
“Vuoi startene un po' zitto e farmi finire di parlare? Oppure preferisci
che ti faccia io tacere inutile insetto?” Grugnì lanciandogli un’occhiata torva,
e non si esclude che i suoi occhi abbiano anche emesso qualche fulmine o
saetta.
“Ti conviene fare come dice, è un consiglio.” Ammiccò Radish
verso il terrestre.
“Spacconi!” Sibilò senza farsi sentire.
“Dicevo prima che l’idiota mi interrompesse che, la nostra priorità è
liberare i prigionieri, e una volta in salvo andremo all’arena a riprenderci
Pan e Kakaroth.”
“Come intendi poi andartene da qui?” Domandò C18.
“Alla base ci sono delle navicelle, ci penserà Bulma
a scegliere quella più adatta a trasportarci tutti via.”
Radish applaudì “Bravo! Bravo! Un super piano principino. Sei sicuro che
funzionerà? Voglio dire, mio fratello è forte, molto forte…”
“Vuoi forse dire che non sono in grado di affrontarlo? Lo farò rinsavire a
suon di calci nel culo se sarà necessario.”
“E gli altri saiyan?” Fu Bulma
a parlare “…non dimentichiamoci che non siamo soli, anzi, lo siamo contro una
popolazione intera”
“Non sono molto forti, ce la faremo.” Affermò con estrema certezza.
“Hai pensato ad una eventuale soluzione drastica?” Ipotizzò Radish buttando giù un po' di saliva, era chiaro che quello
scenario non gli sarebbe piaciuto, del resto si stava parlando sempre del
pianeta dove era nato e cresciuto.
Vegeta abbassò lo sguardo, in realtà era quello che aveva in mente.
L’ultima spiaggia se si sarebbero trovati in difficoltà.
L’idea di quel piano B non gli piaceva, ma se si fossero ribellati non
avrebbe avuto altra scelta.
Il suo intento era quello di prendere la sua famiglia, i suoi amici e
ritornarsene presto sulla Terra, poco importava se i saiyan
fossero rimasti su quel pianeta e per quanto la prospettiva di restare sul
Vegeta-Sej non l’aveva scartata del tutto, ora era
impossibile attuarla. Non dopo quel colpo di stato.
Avrebbe anche tollerato la loro presenza nell’universo, l’importante è che
non venissero a dare fastidio sulla Terra.
“Vegeta…ricordati che ci sono anche tuo padre e il padre di Radish e Goku da affrontare”. Intervenne Bulma ricordandogli quel piccolo particolare.
“Guarda che lo so…” E li avrebbe eliminati senza pietà se solo avessero
provato ad ostacolarli, cosa che immaginava sarebbe avvenuta molto presto.
*
Lord Beerus si stava portando alla bocca una
tazza di camomilla fumante comodamente seduto sul suo letto.
Si era preparato per il lungo letargo che lo attendeva, ma il pensiero di
quello che stava accadendo sul pianeta Vegeta-Sej,
gli stava ritardando il suo meritato riposo.
“E’ la cinquantesima che beve, è sicuro di riuscire a prendere sonno?” Gli
chiese titubante Whis mentre gliela porgeva
garbatamente.
Il dio della distruzione le bevve d’un sorso scottandosi la gola.
“Ahhhhh!! Brucia Brucia!!!”
Urlò lanciando la porcellana in aria e recuperata repentinamente dall’angelo
prima che potesse infrangersi a terra.
“Se solo non foste così ingordo…” Sospirò mentre poneva l’oggetto che aveva
salvato sul vassoio d’argento lucido come uno specchio notando che i biscotti
di cui ne andava ghiotto erano ancora lì, doveva essere preoccupato per
qualcosa, altrimenti quella sua momentanea inappetenza non si spiegava.
Lord Beerus lo incenerì’ con il solo sguardo “Non
riesco a dormire!” Esclamò portandosi le mani dietro la testa.
“E’ preoccupato per i saiyan?” Chiese alzando un
sopracciglio.
“MA CHE DICI! Sono in pensiero perché se Goku e Vegeta falliscono, quegli
scimmioni invaderanno la Terra e tanti cari saluti a degli ottimi piatti.”
Sbraitò irritato.
“Uhm…quindi è più preoccupato del suo stomaco che per la sorte dei
terrestri!” Replicò mellifluo.
“Esatto!” Lord Beerus incrociò le braccia sul
petto in segno di offesa, era incredibile come solo Whis
potesse pensare che gli stava a cuore di più la vita dei terrestri che la sua.
“Allora se è così, la lascio dormire in pace. Dorma sogni sereni Lord Beerus, troveremo un altro pianeta che sostituirà la Terra”
Whis prese il vassoio e si diresse verso l’uscita,
spense la luce e chiuse dietro di sé la porta violacea.
Non fece a tempo a raggiungere la cucina che il dio della distruzione apparve
dietro di lui raggiungendolo con un paio di ampie falcate.
“E va bene! Andiamo” Pestò i piedi.
“Niente riposino?”
“Niente riposino!” Ripeté a denti stretti.
*
Si avviarono di corsa verso il castello e per ovvie ragioni Vegeta aveva
preso in braccio Bulma, data la sua condizione non
sarebbe stata in grado di tenere testa ai guerrieri, ma anche se non fosse
trovata in stato interessante sarebbe riuscita a correre il loro passo.
La lasciarono alla base dov’erano perfettamente allineate delle monoposto e
delle navicelle un po' più grandi in grado di trasportare anche trenta persone,
quella doveva essere senz’altro quella riservata all’esercito reale e in
particolare quella con cui erano arrivati su Vegeta-Sej
settimane addietro.
L’azzurra ebbe una fitta al ventre e C18 quando se ne accorse le andò
subito incontro.
“Stai davvero male vero?”
“Non è niente!” Rispose spicciola non ammettendo il suo problema.
“Di quanto sei?”
Bulma strabuzzò gli occhi, non immaginava che la cyborg
lo avesse capito.
“Cosa? Sei incinta?” Intervenne Yamcha fulminando
con lo sguardo Vegeta.
Sua moglie aspettava un bambino e lui la scarrozzava da un posto all’altro
come fosse un mobile usato pronto per essere lasciato accanto al primo bidone
che avrebbe trovato.
“Ecco…adesso tutti lo sanno.” Sospirò.
“Congratulazioni” Si complimentarono all’unisono sia Crilin
che Tensing.
Radish sbottò “Tutto questo è molto carino, ma se non vi dispiace abbiamo una
missione da compiere.”
Vegeta annuì.
“Io non ti lascio sola!” L’avvertì Yamcha, che
nonostante gli anni ancora provava dei sentimenti forti verso di lei, amicizia
s’intende.
“Grazie, Yamcha!”
L’idea di lasciarla sola con quel babbeo gli dava il voltastomaco, ma al
momento non aveva altra soluzione e con riluttanza, Vegeta acconsentì.
“Se la tocchi ti ammazzo!” Lo avvertì.
“Se mi tocca, lo ammazzo prima io!” Precisò Bulma
ammiccando.
*
I cinque guerrieri arrivarono senza problemi ai laboratori del castello, a
volte aggirando, a volte mettendo fuori gioco le guardie che erano rimaste a
sorvegliare la fortezza.
Radish buttò giù la porta con un calcio e con una riverenza fece entrare C18
“Prima le signore!”
L’ algida cyborg non lo degnò di uno sguardo.
“Non ho speranze con lei” Sospirò affranto abbassando il volto.
“Direi di no!” Precisò torvo Crilin.
Percorsero poi un altro corridoio che li avrebbe portati alla stanza
dov’erano detenuti i loro amici e con il cuore in gola, Vegeta mise fuori gioco
il pannello di controllo sperando che la porta si aprisse.
Era stata Bulma a suggerirgli quella soluzione,
aveva studiati i progetti e aveva notato una falla nel sistema.
Aveva ragione, le porte scorrevoli si aprirono rivelando uno spettacolo
agghiacciante per i terrestri.
“Stacchiamo le macchine e tiriamoli fuori da lì.” Propose Vegeta iniziando
da Trunks.
Gli altri osservarono con premura ogni suo movimento.
Vegeta tolse prima la spina dal pannello principale e poi ruppe il vetro
della capsula, quando tutta l’acqua fuoriuscì riversandosi sul pavimento, il
corpo del lilla gli cadde tra le braccia, in velocità gli tolse tutti i cavi ed
elettrodi a cui era attaccato e gli mise in bocca un fagiolo magico.
Con le poche forze rimaste lo masticò ed ingoiò.
Trunks aprì lentamente gli occhi mettendo a fuoco la figura di suo padre.
Gli ci volle un enorme forza di volontà per non abbracciarlo e dirgli che
era contento di vederlo.
“Eh! Dove-dove sono?” Biascicò guardandosi attorno.
“Ora stai bene, forza, aiutaci a liberare gli altri.” Gli ordinò suo padre
lasciando andare senza essere troppo gentile.
Trunks si precipitò subito a liberare Mai e a curarla come gli aveva detto
di dare suo padre e vedendo cosa stavano facendo gli altri.
“Trunks…” Sospirò la corvina aprendo lentamente gli occhi e agitandosi
appena non riconobbe il luogo di dove si trovava.
“Sta calma, Mai. Sei al sicuro ora, ci sono io con te.” Soffiò
accarezzandole il volto.
Mai abbozzò un sorriso e si alzò, poi si coprì velocemente notando che non
indossava alcun vestito se non dei brandelli di stoffa a nascondere le parti
intime.
Trunks le allungò un lenzuolo in velocità arrossendo vistosamente.
“G-grazie!” Biascicò lei vergognandosi a sua volta.
*
Tutti in poco tempo ripresero conoscenza, e Vegeta assieme a Radish rassicurarono i presenti e li informarono sugli
ultimi avvenimenti.
Consegnarono a loro anche del vestiario, ma purtroppo non avevano trovato
molto in quel laboratorio se non delle tute da combattimento che si modellarono
sulla loro pelle.
“Ehi guardami Trunks, sono un saiyan anch’io!”
Esclamò entusiasta Goten contro il suo migliore
amico.
“Ma tu sei un saiyan!” Precisò inarcando un
sopracciglio frenando il suo entusiasmo sul nascere.
Chichi e Videl ebbero un mancamento alla rivelazione
che Goku era diventato cattivo e che da lì a poco sua figlia avrebbe perso la
vita per mano sua.
“No, non è vero. Io non ci credo!” Ansimò Chichi
in preda alla disperazione “…il mio Goku non può essere malvagio, non
torcerebbe un capello alla sua nipotina.”
“Calmati, Chichi, vedrai che Vegeta avrà
sicuramente qualcosa in mente”
Ed infatti, ora che i prigionieri erano liberati e in salvo, potevano in
tutta tranquillità annientare quel popolo e far tornare alla normalità Kakaroth, ma l’unica in grado di farlo sarebbe stata Saiyla spezzando l’incantesimo.
Ma questa sua idea se l’era tenuta per sé, l’unico che conosceva il piano
nei dettagli era Radish.
*
“Sei sicuro?” Gli domandò Radish strappando dei
fili d’erba.
Erano rimasti soli, Bulma e gli altri si erano
allontanati di qualche metro per espletare dei bisogni fisiologici e non potevano
di certo sentire quello che stavano dicendo.
“Si” Affermò con convinzione il principe dei saiyan.
“Così facendo, Saiyla verrà riportata in vita”
Vegeta sbuffò dal naso “Lo so, non serve che me lo ricordi, ma è l’unico
modo per salvare Kakaroth e farlo ritornare quello di
prima.”
“E cosa ti dice che obbedirà ad un tuo ordine? Anche tuo padre la segue
come un cagnolino, di certo non farà quello che le chiederai.”
“Potrebbe essere costretta a farlo.”
Radish inarcò un sopracciglio e lo guardò per ascoltare meglio “Cioè?”
“La minaccerò…farò saltare in aria il pianeta con lei compresa.”
“E la mocciosa? Non pensi a lei?”
“Perché? Tu si? Da quando ti sei intenerito?” Gli
domandò sarcastico.
“Ne ho uccisi tanti di bambini nella mia vita passata, non sarà di certo
una terrestre a farmi cambiare idea. Sai che mi danno il voltastomaco.”
“Meglio così…”
*
Continua
*
Angolo
autrice: Buon venerdì popolazione terrestre! Come state? Oggi capitolo soft…ma
credetemi, ancora un po' di pazienza e scoppierà una bomba!
Mi viene da piangere perché ieri, come qualcuno sa, (si sweetlove
ce l’ho con te, è inutile che ti guardi intorno XD) ho messo la parola fine a
questa storia.
Ringrazio tutte le persone che continuano ad essere presenti sia con
commenti che inserendo la storia tra le PREFERITE, SEGUITE e RICORDATE, ne sono
davvero felice, grazie davvero di cuore.
Vi mando come sempre un grosso abbraccio e ci si sente la prossima
settimana.
Erika
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Prossimo capitolo: A volte ritornano