Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: ross_ana    31/08/2009    4 recensioni
Questo è il seguito di "Il regalo più grande". Non pensavo che l'avrei continuata, ma da quando l'ho scritta penso sempre a come sarebbe potuta continuare, così eccomi qui... vi conviene leggere quella prima così capirete com'è iniziata!
Genere: Generale, Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Tutto per lei che è il regalo più grande'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Salveeeeeee!!!!!Eccomi qui con l’epilogo di questo mio delirio. Ringrazio tutte le persone che mi hanno seguito e che mi hanno accompagnato in questa mia prima “avventura”! :P

Ma soprattutto grazie alle mie fide recensitrici che non mi hanno mai abbandonato!

ALINA81grazieeeeeeeeeeeeee :D :D :D come avrei fatto senza di te… spero che anche quest’ultimo capitolo ti piaccia! Aspetto sempre di sapere cosa ne pensi!! Un bacione… e spero di “rivederti” con la mia prossima FF… grazie ancora!

LILLAYeccomi qui con l’epilogo. Spero di non averti fatto aspettare troppo! Quando ho letto la tua recensione ero quasi tentata a scrivere un altro capitolo prima dell’epilogo… solo che avevo deciso di finire questa ff entro la fine del mese…e oggi è 31 per cui… spero ti piaccia la fine che ho scelto per Claudia, Andrea e Vanessa! :)  Aspetto sempre di sapere… e spero che non mi abbandonerai… i tuoi commenti mi hanno fatto trooooooooooooooooppo piacere! Un bacione

 

 

Buona lettura :)

 

 

 

 

 

 

Un anno dopo.

 

- Claudia, se non la smetti ti infilo una spilla nel braccio.

- Dai, per favore. Non ce la faccio a stare ferma.

- In nome di tua migliore amica, e soprattutto in nome di tua damigella, ti intimo di stare immobile come una statua, o giuro sul bene della mia figlioccia che diserto il matrimonio.

- Non ti permetteresti mai.

- Mettimi alla prova.

 

Ok. Era consolidato. La mia migliore amica era una strega. Una megera. Mi stava torturando.

Per fortuna mancavano ancora due giorni al matrimonio e questa era solo una delle tante prove, perché altrimenti sarei morta d’infarto per la minaccia appena ricevuta.

 

Mi sentivo una bambola.

Ero nelle mani di Caterina, mia sorella, Marta (mia cognata), mia mamma, mia suocera e mia nonna.

Non ce la facevo davvero più.

Avevo un forte bisogno di svagare la testa.

Non che non fossi ansiosa di sposarmi, figuriamoci…

Era tutto pronto: le mie testimoni di nozze sarebbero state Ilaria e Caterina, quelli di Andrea, Antonio (suo fratello), e Riccardo.

Vanessa avrebbe fatto la damigella d’onore.

La chiesa era stata prenotata, il ristorante anche, il menù era stato approvato, la lista degli invitati era stata consegnata, la disposizione dei tavoli era già stata fatta. Non mancava praticamente niente.

Quindi, la mia cara famiglia, (le persone sopra elencate), non avendo ormai “più nulla da fare” –  il matrimonio era stato interamente organizzato da loro –  si dedicava a torturare me.

Non ce la facevo più a provare quasi ogni giorno l’abito per apportare le dovute modifiche sognate di notte dalle pazze delle mie testimoni.

 

Avevo bisogno di cambiare aria. E quello era il giorno giusto.

Le mie compagne di liceo avevano organizzato una rimpatriata, e c’era solo un motivo che poteva farmi rinunciare a quella serata. Mia figlia. Ma Nessie era con Andrea, il suo adorato papà, con il quale viveva ormai da un anno, insieme a me ovviamente, e quindi io non dovevo preoccuparmi di niente.

 

DRIN…DRIN…DRIN…

 

Il mio telefono.

- Pronto?

- Amore sono io.

- Ehi… tutto bene? Ma da dove stai chiamando? Non ho riconosciuto il numero.

- Si tutto bene, tranquilla. Sto chiamando dal telefono di un amico. Il mio si è scaricato. Ti ho chiamato proprio per dirti questo infatti. Senti, io stasera esco con Antonio, è il compleanno di una suo amico. Nessie resta a casa dai miei visto che stasera anche noi torniamo qui a dormire, ok?

- Ok amore. E se devo rintracciarti?

- Chiamami sul cellulare di Antonio, o di Riccardo. Penso che ci sarà anche lui stasera.

- Va bene amore. Non bere troppo. E fai il bravo. Ricordati che tra due giorni ti sposi.

- Non vedo l’ora amore mio. Non vedo l’ora.

- Ti amo.

- Anch’io.

 

Da quando c’eravamo rimessi insieme non passava giorno in cui non ci ribadissimo il nostro amore.

 

- Teresa, stasera Nessie resta da voi, perché Andrea esce con Antonio, è un problema?

 

Sapevo che il mio quasi marito aveva già chiesto a suo padre, ma visto che ero con lei, mi sembrava giusto chiedere anche a mia suocera.

 

- Tesoro figurati. Noi siamo solo felici di stare con lei. La vediamo così poco che dobbiamo approfittare dei momenti come questo.

 

Mi sorrise teneramente, come solo mia madre faceva.

Ma lei me lo aveva detto chiaro. Per lei ero sempre stata una figlia.

 

- Di tempo ne avrete a sufficienza durante il viaggio di nozze. Ve la lasceremo un mese.

 

Infatti, il nostro viaggio di nozze sarebbe durato esattamente 30 giorni. E in quei giorni la mia piccola sarebbe stata con i nonni. Un po’ quelli materni, e un po’ quelli paterni. Per metterli d’accordo c’era voluta un’eternità.

 

 

 

 

Guardai l’orologio, erano le otto.

Avevo mezzora di tempo prima dell’appuntamento con le mie amiche.

Scappai a casa con mia suocera per dare un bacio alla mia piccolina, e per farle le solite raccomandazioni.

 

- Ti raccomando tesoro, fa la brava e non fare arrabbiare la nonna.

- Stai tranquilla mammina. Tu pensa a divertirti.

- Ok tesoro, ma per qualunque cosa chiamami. Tengo il cellulare sempre aperto.

 

- Ma che non ti fidi? Guarda che te lo trattiamo bene questo mostriciattolo.

A parlare era stato mio suocero. Adorava Nessie, la sua prima nipotina.

- È proprio questo il punto: voi me la trattate troppo bene. La viziate.

- Ma vaaaaaaa.

 

E insieme mi fecero una linguaccia. Era bellissimo vederla tra le braccia dell’altro nonno. Ora la sua vita era davvero felice. Ora non le mancava niente.

 

 

 

Arrivai al locale, dove avevo appuntamento con le mie amiche, e trovai solo Mary.

Quando la vidi la abbracciai forte.

- Ehi… buonasera. Ma le altre?

- Veramente sono tutte dentro. Abbiamo aspettato tutte fuori per più di venti minuti, poi abbiamo deciso di entrare. Io sono uscita fuori a fumare una sigaretta.

- Coooooooosa? Ma l’appuntamento non era alle otto e mezza?

- Si infatti, però adesso sono le nove.

 

Guardai l’orologio ed effettivamente erano le nove. Ma come avevo fatto a fare così tardi? Possibile che avessi perso tutto questo tempo per fare le raccomandazioni a mia figlia? Mmm…

- Non ti preoccupare Clà, non è successo niente di grave. Entriamo.

- Ok.

 

Mi lasciai guidare da Mary ed in silenzio salimmo una rampa di scale. Mi stupii, solitamente la sala di sopra era riservata per le feste private.

Stavo cominciando ad avere un’idea di quello che mi avevano preparato, ma non ebbi il tempo di tradurla in parole, perché Mary aprì la porta e io mi trovai davanti tutte le mie amiche con in mano ognuna un oggettino carino… ma non descrivibile!

Era il mio addio al nubilato. Non me l’aspettavo.

Quante “belle” sorprese… tutto quello che mi era attorno aveva una forma non fraintendibile.

E a coronare la serata uno spogliarello assurdo. Caterina e Mary avevano organizzato le cose in grande… avevano fatto venire dei loro amici “sex symbol”. Che spettacolo.

Ci divertimmo come pazze, e mi ubriacai tantissimo.

Per fortuna c’era anche Marta, così la macchina fino a casa la portò lei.

Cercai di fare il più silenziosamente possibile, e mi diressi nella stanza degli ospiti, dove sicuramente avrei trovato Andrea che dormiva. Infondo erano le 6 del mattino.

Invece sul letto trovai un biglietto.

 

Tranquilla, non è una lettera d’addio.

 

Come inizio lo trovai alquanto rilassante. Mi era già preso un infarto.

 

A partire da adesso, dipende da che ora leggi il biglietto,

mancheranno poco più o poco meno di 48 ore al matrimonio.

Ancora sei in tempo per annullare tutto e scappare come un

anno fa ho fatto io. Spero vivamente, con tutto il mio cuore, che tu

non lo faccia. Penso che ne morirei.

Oggi, 14 agosto, sono qui a scriverti un bigliettino come

alle scuole elementari. Ma non mi sono mai sentito così.

Mi sento emozionato, teso, agitato… ma soprattutto felice.

Dopodomani, 16 agosto, inizierà la nostra nuova vita, e

come deciso il giorno in cui scegliemmo la data, inizieremo

proprio da dove sette anni fa avevamo interrotto.

Non vedo l’ora che queste 48 ore passino, perché ho una grandissima

voglia di farti assolutamente e completamente mia.

Ti amo più della mia vita.

E spero ardentemente che tu non abbia fatto pazzie al tuo

ADDIO AL NUBILATO, perché io, al mio addio al celibato,

sono stato molto, molto bravo.

 

Sono in camera di Nes, mi hanno detto che non possiamo

dormire insieme fino a dopodomani… spero però che almeno

verrai a darmi il buongiorno.

Ti aspetto sveglio.

 

 

Ripiegai il biglietto, e corsi – correre per modo di dire – in camera di Marta, che dal nostro arrivo si era trasformata anche in quella di mia figlia.

Aprii la porta lentamente, e quando alzai lo sguardo vidi gli occhi di Andrea che cercavano i miei.

Mi sorrise e si alzò, senza svegliare la piccola.

 

- Buongiorno amore.

- Buongiorno amore mio.

- Divertita?

- Si abbastanza, e tu?

- Anche.

- Secondo la tradizione non ci dovremmo vedere.

- Lo so. Ma non posso stare due giorni senza baciarti.

 

E senza perdere altro tempo a chiacchierare ci baciammo intensamente, ardentemente e anche maliziosamente.

 

 Quei due giorni passarono in un batter d’occhio. E senza rendermene conto mi trovai in una macchina d’epoca insieme a mio padre che mi portava in chiesa, dove ad attendermi c’erano i miei amici, i miei familiari, mia figlia, e soprattutto lui, il mio amore.

 

 

 

- Vuoi tu Claudia, prendere Andrea, come tuo legittimo sposo, amarlo e rispettarlo, per tutto il resto della tua vita?

- Si. Lo voglio.

Riuscii a mala pena a sussurrarle quelle parole.

- E vuoi tu Andrea, prendere Claudia, come tua legittima sposa, amarla e onorarla, per tutto il resto della tua vita?

Mi guardò negli occhi, e con voce sicura pronunciò le parole più belle che avessi mai sentito.

- Si. Lo voglio.

- Per il potere conferitomi dalla chiesa, io vi dichiaro marito e moglie. Ora lo sposo può baciare la sposa. E che lo faccia per l’eternità.

 

E in quel bacio rividi tutta la mia vita fino a quel momento. Mi resi conto di quant’ero stata fortunata ad incontrare Andrea sul mio cammino. Mi resi conto di quanto avessi sofferto durante gli anni passati lontano da lui. E capii che mai più sarei stata capace di stare senza lui, perché lui era la mia vita e lo amavo più di qualunque altra cosa al mondo.

Avevo dimenticato che fossimo in chiesa, circondati da tutti i parenti e da tutti i nostri amici.

Per me non esisteva nient’altro che lui.

Solo una cosa era in grado di farmi tornare coi piedi per terra.

La voce di mia figlia.

 

- Mamma. Papà. Anch’io voglio baciarvi per l’eternità.

 

Andrea prese in braccio Nessie mentre con l’altra mano stringeva la mia.

 

- Si tesoro. Per l’eternità.

 

E tutti e tre ci mettemmo a ridere al pensiero di quanto fosse lunga la nostra eternità.        

 

 

 

 

AAAAAAAAAAAAAAAAAAA… questo delirio è giunto al termine…. Grazie grazie grazissime a chi ha letto, a chi mi ha seguito e chi mi ha sostenuto!!

 

Come vi avevo anticipato nel capitolo scorso, ho intenzione di scrivere un’altra ff, però fandom twilight, spero mi seguirete anche lì… quindi tenete d’occhio il mio profilo… penso che comunque inizierò a pubblicarla presto!

 

Allora… ritornando a questo epilogo… che ve n’è parso? Spero di non avervi deluso… fatemi sapere… grazie ancoraaaaaaaaaaaaaaaaa!!!

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: ross_ana