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Autore: La Fleur    31/08/2009    4 recensioni
Allysia è una giovane strega a cui manca poco per diventare maggiorenne e liberarsi completamente dalle restrizioni che la famiglia e la scuola privata le impongono. Per frenare la sua esuberanza, eccessiva in una famiglia d'alto rango come la sua, i genitori la allontanano dalle "cattive compagnie" e dalla Scozia, e la mandano a vivere a casa del cugino Ephram(niente poco di meno che in America), che è destinato a succedere al padre come capofamiglia: peccato che la sua vita nel mondo come noi lo conosciamo risulterebbe tutt'altro che limpida agli occhi dei suoi parenti! Come capofamiglia è destinato infatti a sposare una persona di sangue magico, non con una semplice umana... Ma Ephram è innamorato di Charlotte, con cui intreccia una storia romantica, e che non sa nulla della sua "abilità" magica, né della famiglia da cui lui proviene e a cui è destinato a tornare un giorno. Boone è il fratello di Charlotte ed è un buon amico di Ephram nella vita normale, Andrew è l'ultimo dei coinquilini della grande casa che i personaggi della storia si dividono; ha un carattere allegro e piuttosto particolare, che gli frutta reazioni differenti da ognuno degli altri inquilini. Gli altri personaggi (e sono molti) verranno presentati man mano nella narrazione.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La Serie dei Maghi di scozia, ovvero, Allysia e dintorni!'
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Capitolo 1: Orgoglio e pregiudizio

<< Un Guaritore!>> gridò sprezzante Lord Churchill, fendendo l'aria con un dito aguzzo.
<< Ma...>> cercò di obiettare Allysia, subito interrotta.
<< Un Guaritore ha osato toccare le vostre mani, ha osato porre i suoi occhi nei vostri, ha osato confondervi con i suoi olezzi...>> Lord Churchill continuava imperterrito la sua arringa.
<< No, lui...>> tentò di nuovo, ma di nuovo il dito appuntito e abituato al comando scattò verso il suo naso.
<< Un Guaritore, la feccia...>>
Sconvolta, Allysia scattò in avanti, quasi oltrepassando la materia trasparente e fredda dell'ectoplasma del suo interlocutore:<< Lord Churchill, Salem non è feccia! E' mio amico!>> gridò, arrabbiata.
<< Amico?! Amico?! A tal punto vi ha confuso quel viscido essere senza vergogna...>> ricominciò il fantasma preso dalla sua smania di onore e desiderio di vendetta.
<< Adesso basta!- gli gridò contro Allysia, fuori di sé dalla rabbia -Salem Finnegan è uno dei miei migliori amici, secondo solo alla sua...- si interruppe di scatto e portò le mani alla bocca. No, quello non le doveva mai sfuggire dalle labbra, sarebbe stata la fine!- Smettetela, Lord Churchill, io non posso sentirvi parlare così dei miei amici...>> concluse chiudendo gli splendidi occhi verdi, che erano di un'intensa tonalità color menta per lo sdegno e la tristezza. Con uno schioccare dell'indice e del pollice trasformò il cofanetto che ospitava il Fantasma in una cassaforte insonorizzata, e quella si chiuse con un tonfo.
<< Amici!- la voce possente, e oltremodo arrabbiata, di suo padre, risuonò in quel momento nella stanza. Subito la figura alta e scura oltrepassò la porta che lei aveva chiuso a chiave come se neanche ci fosse: avere un padre con l'Abilità della Smaterializzazione era un vero incubo per il suo desiderio di privacy.
Ma sapeva che quel momento sarebbe arrivato, e lo accolse con le spalle dritte. Riaprì i grandi occhi verdi per fissare quelli di suo padre, identici ai suoi.- Quelli che tu chiami amici non sono altro che la peggiore gentaglia di questa contea! Un Guaritore!- lo pronunciò come l'insulto peggiore che si potesse fare a un Mago. Lo era, in effetti.- Ti sei fatta trovare mano nella mano con un Guaritore, Salem Finnegan, il disonore della sua stessa famiglia, un rinnegato!>>
<< Ma padre!- obiettò, per nulla spaventata, urlando come lui- Non mi stava tenendo una mano, mi stava Guarendo! Salendo sull'albero sono scivolata e mi sono graffiata e lui mi stava aiutando a...>>
<< Un albero!- ruggì il Mago- La Casa della Vergogna!>>
<< La Casa delle Due Insegne!- gridò Allysia, stringendo i pugni così forte che le dita le sbiancarono- Non ti permetto di parlarne male, è un posto fantastico... E'...>>
<< Taci, svergognata!- l'urlo risuonò talmente forte che per una frazione di secondo parve echeggiare nella stanza- Quella è una stamberga, dove aleggia solo il vizio!>>
<< Non è vero! Lì abita la mia amica Ylana, lei è...>>
<< Una Mezzelfa! Ah! Ylana Methensay, anche lei è una tua amica? Ho generato un groppo di serpenti, non una figlia! Mia figlia, una McNamara, figlia di una delle più fiorenti e ricche Case della Scozia! Si circonda di Guaritori e Mezzelfe, e non si sa quale delle due razze sia peggiore! Mia figlia, con un traditore del suo sangue e un Ibrido! Chi altro si aggiunge? Chi? Da chi ti recavi, Allysia?>>
Allysia strinse le labbra:<< Paqui Johannes, padre. Avete qualcosa da dire anche su di lui? O su Sveva Lockin', della potente Casa dei Lockin' di Grindhara? E' questo che volete sentirvi dire? Volete che vi sciorini i Titoli delle loro Case, che mi imbrogli la bocca con tutti i meriti e gli onori cui nessuno di loro da peso? Nessuno di loro mi si è presentato con le Insegne della Casa, padre! Sono miei amici perchè se lo meritano, non per il nome che portano, e che non hanno scelto! Come io non ho scelto il mio!>>
L'ultima frase coincise con il ceffone che suo padre le mollò sulla guancia, con tanta improvvisa violenza da farle girare il capo.
Sentì lo schiocco, subito il bruciore, poi le lacrime agli occhi. Ma ritornò a fissare suo padre dritto in faccia, con orgoglio.
<< Tu...! Tu insulti il tuo nome in favore di quello dei tuoi amici? Come posso credere a quello che mi dici? Sveva Lockin' e Paqui Johannes non si farebbero mai trovare con due Immondi!>>
<< Potete non credermi se volete. Potete picchiarmi...- la voce le vibrò di scherno- Ma quando capirete che voi non potete cambiarmi?>>
Il mago le lanciò un'occhiata rabbiosa, poi impotente. Uscì dalla stanza attraversando la parte, e Allysia non potè scorgere il rispetto che brillava negli occhi di suo padre mentre si allontanava da lei, portando con sé il cofanetto Illuso che imprigionava il Fantasma.
Rimasta sola, si passò la mano sulla guancia, arrabbiata, e andò a sedersi sulla sponda del suo letto: il baldacchino era stato proprio Ylana a ricamarglielo con le sue mani leggiadre: la Mezzelfa portava in dote al suo sangue il gusto per la Bellezza e l'Armonia che le veniva dall'Elfità materna, e l'Abilità nell'usarlo che aveva ereditato dal padre Mago, un Riparatore.
Sospirò, sollevata almeno di non aver tradito il segreto della sua migliore amica: la Casa delle Due Insegne era la Casa di Ylana, e l'unico posto in cui nessun Mago rispettabile si sarebbe mai recato, in quanto risultante dall'unione di due Razze, il Mago e l'Elfa. E proprio lì Sveva e Salem si erano dati convegno, sfruttando le sue Illusioni per arrivarci senza essere visti. Aveva già accompagnato Sveva dentro, ed era a metà della scala che aveva creato quando si era graffiata: si era deconcentrata e la scala si era dissolta: solo grazie alla Levitazione, l'abilità di Paqui, che li aspettava in alto con Ylana e Sveva, non si erano sfracellati al suolo. E Salem aveva voluto curarla prima di ritentare. Erano stati colti in quel momento alla sprovvista dalle guardie che circondavano la Casa, e lei era stata riportata alla Casa dei McNamara con la forza. Chissà che sorte era toccata a Salem, e se gli altri erano riusciti a scappare...
Allysia!
La ragazza si guardò intorno, all'erta.
Allysia! Prendi l'Ematite! Così potrai vedermi!
Allysia corse al suo scrigno di pietre preziose e semipreziose: l'Ematite era utilissima per raggiungere gli stati di trance. Raccolse il minerale e tornò al suo letto. Si concentrò, gli occhi chiusi: visualizzò Sveva, gli occhi grigi accesi di ansia.
L'abilità di Sveva era la Legilimansia, una delle abilità più agognate dai Maghi per i loro figli. E Sveva era addirittura una primogenita, destinata a raccogliere le Insegne della famiglia. Questo accendeva di Onore i suoi familiari. Ma lei avrebbe preferito un'abilità mediocre e la libertà di amare Salem, Allysia lo sapeva.
Mi dispiace, amica mia... Ti hanno scoperto... Ti puniranno?
<< Non lo so.- disse a voce alta Allysia, nel silenzio della sua stanza. Sapeva che Sveva poteva sentirla.- Credo che lo faranno. Mi spiace solo di non averti potuto aiutare...>>
Oh, no! Non devi preoccuparti per me adesso! Io e Salem ce la faremo, vedrai! Ma tu, non provocare tuo Padre, tuo Zio! Non vogliamo che ti succeda niente di male...
Allysia scosse la testa, cercando di rassicurare Sveva:<< Non temere, amica mia! Avrò Famiglio con me, non permetterà che mi accada nulla! Ma ora devo scendere di sotto. Sono quasi le 18:00 e la Riunione di Famiglia inizierà a minuti! Decideranno la mia punizione tutti insieme, anche Lord Churchill è stato convocato dal suo Cofanetto! Addirittura il Fantasma di Famiglia, da non crederci!>>
Hanno riunito l'intera Casa? Oh, perdonami, Allysia, perdonami!
<< Non ho niente da perdonarti, scioccherella!- la rimproverò con affetto- Lo rifarei cento volte ancora, e poi altre cento! Sono orgogliosa di te e di lui, e del vostro Amore! Adesso vado. Ma tu ascolta pure, se vuoi. Non riusciranno a piegarmi!>>
Conservò l'Ematite e corse alla porta. Ridisegnò la serratura, che aveva chiuso con un'Illusione, e spalancò il battente, sbattendolo senza troppo riguardo, con una smorfietta. Con un respiro profondo avanzò verso il salone e sedette al suo posto, il quinto in successione, a sinistra: il capotavola sarebbe stato occupato da suo Zio, l'attuale Capofamiglia, e alla sua destra sarebbe stato lasciato un posto vuoto, per il Figlio lontano. Seguiva, terzo, suo Padre, il Conafetto del Fantasma, e una sfilza di parenti più lontani e meno importanti.
A sinistra, invece, le Donne della Famiglia: La Moglie dello Zio, Zia Cassandra, la piccola Suze di appena 7 anni, sua Madre e lei. Dopo, una sfilza di insignificanti cugine, pari agli uomini dell'altro lato del tavolo.
Sbuffando tra sè per l’assurda, assoluta rigidità delle postazioni al Tavolo della Famiglia, sedette composta e tenne le mani in grembo, decisa a non lasciarsi scalfire, qualunque fosse stata la sua punizione.
Accolse con sollevo il lieve peso di Famiglio, il suo Animale Guida, un piccolo Japanese Bobtail, arrivato da lontanissimo il giorno della sua nascita. Un gatto di quella razza normalmente viveva circa tredici anni, ma i Famigli, essendo Animali Guida Specifici, vivevano per tutta la vita del Mago o della Strega che catalizzavano, dunque il suo gatto aveva ben sane speranze di sopravvivere, se avessero superato l'ennesima Riunione di Famiglia! Il lieve miagolio la fece quasi sorridere:<< Sì, so che tu sei daccordo con me...>> gli sussurrò, stringendolo in grembo e facendo spuntare la sua testolina per fargli vedere la Famiglia riunita, e non solo i piedi di tutti. Famiglio poteva sembrare un animale innocuo e vivace, ma era dotato di una potenza immensa, e di un grande spirito di adattamento, come lei, come le sue Illusioni. Ed era un ottimo Catalizzatore, se lo avesse tenuto con sè quel pomeriggio non sarebbe caduta. Lo nascose di nuovo sotto il tavolo: lo Zio si era seduto.
La Riunione prendeva luogo.

Spazio Lettori (e Autrice): Grazie grazie grazie per le recensioni! Solo per il prologo, non me ne aspettavo addirittura tre! E' il primo racconto che posto su EFP e mi piacerebbe che avesse successo, specie perchè mi sono divertita a scriverlo e mi sono affezionata a tutti i personaggi, spero che accadrà anche ai lettori/alle lettrici! Spero anche, nel caso non vi piacesse o convincesse qualcosa nella storia o nel modo in cui è scritta, di avere le vostre critiche e i vostri consigli (del resto anche i miei personaggi fanno un po' quel che gli pare, io metto la penna e loro la muovono!) Vi cito perchè siete state le mie prime commentatrici: DarkViolet92, cupidinaforever e Loda: grazie! Un grazie speciale a DarkViolet92, per avermi messo tra i preferiti!
  
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