Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: sweetlove    26/07/2021    8 recensioni
Anno 815, Trunks è solo nel suo ufficio, beve whiskey cercando consolazione nel periodo più buio della sua vita.
Ripercorre a ritroso i momenti vissuti, gli sbagli commessi. Rivive ciò che ha portato la sua famiglia a sgretolarsi. Riuscirà a tirare le somme e risalire a galla?
---------------------------
NUOVI PG - NUOVE SHIP
I personaggi inseriti saranno quelli che interagiranno maggiormente nel corso dei capitoli, così come le coppie, anche se le principali saranno 'altre'.
--------------------------
NOTE a inizio e fine del prologo. Illustrazioni all'interno dei capitoli.
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 18, Altri, Bulma, Trunks, Vegeta | Coppie: Bra/Goten, Bulma/Vegeta, Marron/Trunks
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
C R E E P
Capitolo 8

 



Era felice, Hami. Per la prima volta nella sua vita sentiva di essere felice. Non che i suoi genitori e i suoi trascorsi fossero terribili, anzi, era fortunata ad essere cresciuta nell’agio e nell’amore, ma adesso toccava a lei amare. Amare davvero, senza paura, senza riserve. Lasciarsi andare, sentire il cuore palpitare, bearsi della sensazione di tante piccole farfalle nello stomaco ogni volta che la sua mente volava da lui. Lars.

Lars che due giorni prima le aveva detto la cosa più bella e importante del mondo. Due parole apparentemente semplici, ma pesanti come macigni…

Ti amo.

Le aveva sentite pronunciare dai suoi genitori, sussurrate, captate per caso, oppure enunciate in maniera solenne. Come a quel Natale, una decina di anni prima… sua madre Marron era arrossita, lei odiava certe figuracce, ma sapeva, Hami, che sotto sotto le faceva piacere che suo marito continuasse a farla ridere come una ragazzina. Loro erano il suo esempio, il suo sentiero, e sperava di poter trovare un amore immenso come quello.

Che fosse davvero Lars?

Non lo sapeva, ma voleva crederci. D’indole era introversa e riflessiva, ma stava provando sulla sua pelle quanto l’amore può sconvolgere tutti i tuoi piani e i tuoi princìpi.

Non si sarebbe mai sognata, fino a due giorni prima, di dirigersi verso l’ufficio di suo padre per confessargli il tutto, ad esempio.

Erano affari suoi, cose intime e private come quella notte trascorsa a rotolarsi sotto le coperte insieme al suo amato, ma sentiva di poter fare un passo in più. Sentiva di dover dire a suo padre ciò che le stava accadendo.

Sollevò la mano, pronta a bussare, ma non fece in tempo a colpire l’elegante porta dell’ufficio presidenziale che questa si aprì proprio davanti al suo pugno a mezz’aria.

«Hami…»

Trunks la fissò, sorpreso di vederla così.

«Cosa fai? Bussi?»

Sì. Hami non era Nina, Hami era educata, timida, riservata… mica come sua sorella, che avrebbe spalancato l’uscio senza crearsi alcun tipo di problema. Come quando erano a casa.

«Non sapevo se eri occupato…»

La ragazza sorrise appena, arrossendo ancor prima di avventurarsi in quel discorso tanto delicato. Forse Trunks, per il quale era ancora una piccola principessa, pensava addirittura fosse ancora vergine!

«Tutto bene?» Le chiese questo, aprendo meglio la porta e invitandola ad entrare, gentiluomo come sempre. Hami mosse qualche passo sul marmo pregiato, ticchettando leggermente e chiudendosi la porta alle spalle.

«Sì, volevo parlarti di una cosa.» Disse improvvisamente risoluta, per darsi coraggio. Voleva mostrarsi forte e seria, anche se l’oggetto della conversazione non rendeva la cosa necessaria.

«Qualche problema per il contratto di oggi?»

Il mezzosangue si mise entrambe le mani nelle tasche dei pantaloni grigi, sollevando un sopracciglio con scarsa preoccupazione. Aveva estrema fiducia in Hami, le avrebbe affidato l’azienda da quando frequentava appena le medie… non c’era assolutamente nulla di cui preoccuparsi!

«A dire il vero il lavoro non c’entra…»

La vide sfregarsi le mani, un gesto che compiva abitualmente quando era nervosa. Molto nervosa.

«Beh, allora dimmi. Sai che se c’è qualche problema io ci sono!» Le sorrise, in quel modo immutato nel tempo, come quando era piccolissima ed era senz’altro il suo adulto preferito, quello a cui raccontava sempre tutto, suscitando anche qualche gelosa di Marron. Quant’erano belli quei tempi!

«Non c’è nessun problema. E’ che io… insomma, mi sto vedendo con un ragazzo.»

Trunks non seppe dire se fosse per stupore o per incredulità, ma la gola gli si seccò immediatamente. Eppure, qualcosa avrebbe dovuto intuire. Innanzitutto meravigliarsi era da coglioni, nella maniera più totale. Ma quanto era bella Hami? Impossibile sarebbe rimasta zitella! Giammai! E poi, dopo quello che aveva passato con Nina, cosa c’era di strano se la sorella maggiore decideva finalmente di buttarsi in qualche relazione.

Lo stomaco gli si riempì di fiele, questo sì. Perchè lei era la sua principessa, ma per quanto lo sarebbe rimasta? Prima o poi qualcuno gliel’avrebbe portata via… qualcuno avrebbe portato via entrambe le sue figlie, e a questo non sarebbe mai stato pronto… ma quale padre lo è, in fondo?

Per cui, zitto.

Sorridi, cretino!

«E’… è una bella cosa. E sono felice tu me l’abbia detto… c’entra per caso con il tuo disertare casa sempre più spesso, scimmietta?» Le chiese, scherzando, pronto a smorzare quella strana tensione dovuta alla confessione appena ricevuta.

«Beh, in un certo senso sì…» Anche Hami, ora, sorrise. Libera da quel peso sulla coscienza. Libera dal rimorso di aver nascosto una cosa tanto importante a suo padre per la prima volta. Lei, che quando aveva avuto il menarca l’ aveva detto a lui, ovviamente, prima di tutti gli altri!

«L’abbiamo fatto tutti. E dimmi, com’è questo tipo?»

Trunks non voleva sapere a quale ceto sociale appartenesse. I trascorsi, e la grande sofferenza provata in giovane età, gli avevano insegnato che l’amore non può e non deve seguire certi schemi, certi parametri. Voleva che tutti e tre i suoi figli fossero semplicemente felici, e li avrebbe protetti a costo della vita, di questo ne era certo.

Non avrebbe permesso loro di soffrire. In fondo, l’aveva già vissuto con Nina, seppur in maniera parecchio precoce e complicata.

«E’ fantastico. Anche lui ha appena preso in mano l’azienda di famiglia, abbiamo tante cose in comune!»

«Ah, davvero?» Trunks corrugò la fronte, sorpreso. Beh, se tuttavia la situazione poteva anche essere rosea ed agiata… ancora meglio!

«Sì. E’ in gamba papà.»

Guardò Hami attentamente negli occhi e gli venne improvvisamente voglia di abbracciarla. Guardare la luce nei suoi occhi, i suoi stessi occhi, gli fece rivedere sè stesso alla sua età, innamorato, passionale, pronto a spaccare il mondo! Ma non lo fece, voleva captare qualche informazione in più. Doveva pur sempre essere un supereroe per lei, no?

«E come si chiama?»

Un brivido gli attraversò la schiena, assieme ad una strana vibrazione. Vide Hami aprire la bocca, pronta a pronunciare quel nome, ma allo stesso modo la guardò bloccarsi nell’udire quel suono. Il cellulare, messo in modalità muta, squillava nella tasca posteriore dei pantaloni del completo.

Non seppe dire perchè la mano gli tremasse già prima di estrarlo e leggere sul display il nome del chiamante… ma Trunks si conosceva, i suoi presentimenti si erano spesso realizzati.

Infatti deglutì, prima di rispondere. Perchè se quel numero chiamava a quell’ora, poteva essere accaduta soltanto una cosa. La peggiore.

«Pronto…?»




Bra non aveva avuto il coraggio di farlo, non subito e non lei, soprattutto. Vigliaccamente aveva chiesto a quell’uomo di provvedere ad avvertire suo fratello.

Era arrivata in ospedale pronta a dare il cambio a suo padre, affinchè andasse a casa a farsi una doccia, cambiarsi, mangiare… ciò che accadeva ormai da una settimana, da quando Bulma era stata ricoverata. Aveva lottato tanto, Vegeta, pur di riportarsela a casa, ma aveva visto con i suoi occhi quanto quella donna, la sua donna, fosse ormai in grado di mettere in pericolo la sua stessa vita. L’ospedale, a patto che gli consentissero di restare quanto voleva, era sicuramente la scelta più saggia.

Ma nessuno si aspettava che proprio quel pomeriggio Bulma non si sarebbe più svegliata dal suo sonnellino pomeridiano.

Nessuno, tranne Vegeta.

Dopo pranzo andava sempre in giardino a prendere aria, perchè non era necessario stare in quella stanza, sapeva di averne bisogno e che lei, da sempre, aveva bisogno di qualche momento di solitudine durante le ventiquattr’ore. Ma aveva sentito come una forza sovrannaturale trattenerlo, dirgli “non andare”, annunciargli che sarebbe arrivato il momento.

Forse per questo, abbattendo tutte le sue barriere, l’ultimo sprazzo di orgoglio rimastogli in corpo, si era chinato e l’aveva baciata prima che potesse crollare a dormire. A morire.

Era stato lui a schiacciare quel pulsante, con una freddezza e una lucitidà da far paura, quando aveva sentito l’ultimo sospiro leggero e prolungato di Bulma. L’aveva guardata, sorrideva… era andata via serenamente, dormendo. E prima di addormentarsi gli aveva chiesto di sentire Trunks e Bra… per salutarli? Non l’avrebbe mai saputo. Nessuno l’avrebbe mai saputo.

«Papà…»

Era lì, Bra. Giunta proprio mentre il medico di turno constatava il decesso.

«Stai bene?»

Singhiozzava ma tentava con tutte le sue forze di trattenersi. Forse pensando di doverlo fare per lui.

Vegeta non si mosse. Non si era mosso da quella sedia. Non aveva mosso un muscolo da quando Bulma era morta, ormai parecchi minuti prima. Forse un’ora. Quella domanda fu come uno schiaffo, necessario a riscuoterlo, a fargli comprendere di essere ancora un essere umano, vivo, pensante. A metà…

«Chiama tuo fratello.»

«L’ha chiamato l’infermiere. Papà… stai bene?!» Ripetè Bra, tornando a contrarre il volto a causa del pianto inarrestabile. Perchè sapeva avrebbe perso sua madre, ma non sarebbe mai stata pronta a questo. Mai. E soprattutto non sarebbe mai stata pronta a vedere suo padre avvicinarsi alla finestra, spalancarla e volare via.




Nota dell’autrice

Buongiorno e ben ritrovati! Chi l’avrebbe mai detto, sono riuscita a pubblicare anche oggi! Non sapete che settimana, solo sette giorni fa si concludeva la mia avventura romagnola e iniziava un altro tour de force. Ma sono sopravvissuta!

Chi non è sopravvissuto, ahimè, è Bulma. Mi spiace, forse qualcuno credeva si sarebbe salvata, invece dopo averla spolpata ben bene nelle tre storie precedenti la salutiamo. Sto diventando la regina delle morti! Perdonatemi!

Hami era a un passo dal rivelare il nome del ragazzo a Trunks… chissà se si sarebbero svelati gli altarini!

E niente, non mi dilungo troppo. Con la testa sono ancora in vacanza ma il corpo e il mal di schiena mi dicono il contrario.

Continuo a ricevere tanto supporto da tutti voi, vi adoro in maniera indescrivibile!

Grazie davvero tantissimo a tutti!

Un forte abbraccio

Sweetlove


PS. Perdonatemi, i disegni scarseggiano, mi farò perdonare! 7-FFD85-A0-014-A-4-DBB-B539-2-B302-BC8-E77-B
   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: sweetlove