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Autore: Anguria21    12/08/2021    0 recensioni
Il capitano è perso nei ricordi, nelle memorie e nel dolore della perdita. Nick Fury lo arruola per formare gli Avengers: un gruppo di persone straordinarie che sarebbero intervenuti, quando nessun altro sarebbe stato in grado di salvare il mondo. Incontrerà Emma, nipote di Tony Stark, che lo aiuterà ad andare avanti e a fargli capire che si può amare più di una volta. Ma cosa succederà, quando incontrerà il suo migliore amico che credeva morto? O quando una minaccia più grande del dovuto, si insinua tra la sopravvivenza del mondo e l'insieme degli Avangers?
Genere: Avventura, Azione, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Natasha Romanoff, Nuovo personaggio, Sam Wilson/Falcon, Steve Rogers, Tony Stark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Avengers'
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L'agente Nick Fury mi aveva dato il compito di sorvegliare la situazione del Tesseract. Ovviamente per me il miglior modo di avere una visuale molto ampia di tutta la situazione era stare il più in alto possibile. Sono qui su da non so quanto, hanno dato l'allarme generale ma da qui non è entrato o uscito nessuno. Com'è possibile? Beh.. deve essere per forza un portale altrimenti non si spiegherebbe questo strano fenomeno. Ma non mi dovrei neanche impressionare dato che viviamo tra super soldati, dei, spie, uomini di latta e uomini che diventano incredibilmente grandi e verdi. Stanno iniziando ad evacuare la zona in modo da non creare ulteriori danni a cose e persone ma io non mi muovo assolutamente di qui.

-Dottore, mi dica.- sento dire dal direttore Fury mentre entra nella stanza.

-Direttore!

-Sappiamo qualcosa di certo?- chiede ancora Fury.

-Il Tesseract si comporta male.- dice lui mentre un altro scienziato prova a toccarlo con un aggeggio ma le scintile si propagano tanto che deve allontanarsi.

-Sta facendo lo spiritoso?

-No, non è una battuta di spirito. Il Tesseract non solo è attivo, sta agendo.- dice il dottore mentre si avvicinano alle strutture.

-Avrà staccato la spina.

-Beh.. è una fonte di energia. Noi stacchiamo la corrente e lui si ri-accende. Se raggiungesse il livello massimo..

-Siamo preparati per questo. Imbrigliare l'energia dallo spazio.- dice con ovvietà Fury.

-Si ma non abbiamo le briglie. I miei calcoli ancora non sono pronti. Sta emettendo interferenze, radiazioni, niente di dannoso. Basse interferenze di radiazioni gamma.

-Ma può diventarlo.- dice leggermente preoccupato Fury.- Dov'è l'agente Barton?- chiede successivamente.

-Il falco?- chiede ridendo leggermente il dottore.- Su nel suo nido, come sempre.

-Agente Barton, a rapporto.- mi chiama poi Fury e io scendo dal mio "nido". Arrivo a terra e mi dirigo verso di lui.- Ti ho affidato questo compito per tenere tutto sotto controllo.

-Beh.. io vedo meglio da una certa distanza.

-Hai visto qualcosa che avrebbe potuto attivarlo?- mi chiede poi.

-Nessuno è entrato o uscito. E Selvig è pulito. Nessun contatto ne messaggi.- dico quando ci avviciniamo sempre di più al Tesseract,- Se è stato manomesso non è successo di qua.

-Come dii qua?-chiede lui.

-Si, il cubo è un portale che conduce dall'altra parte dello spazio, giusto? E' accessibile da entrambi i lati.- dico serio e all'improvviso vediamo il cubo illuminarsi come fosse giorno e sentiamo il terreno tremare sotto i nostri piedi. Poco dopo, opposto alla nostra posizione, si crea un raggio di luce che alla sua fine crea un'apertura nello spazio come una crepa che di venta sempre più grande come un cerchio lucente. Tutto si dissolve come una nuvola di fumo che ci inonda tutti quanti e al centro di quello che era il cerchio luminescente si trova, in ginocchio, un uomo con abiti strani e uno scettro in mano. Lui si alza lentamente e quando alza lo sguardo inizia a osservare tutti quanti.

-Signora la prego, metta giù quell'arma.- dice con tono fermo Nick. Lui guarda prima lo scettro e poi ci colpisce con un raggio di esso e copro con il mio corpo il direttore Fury. Lui inizia ad attaccare e colpisce molti dei nostri agenti. Gli sparo contro ma lui colpisce di nuovo con uno di quei raggi. Fortunatamente riesco a spostarmi di lato e a schivarlo in tempo ma colpisce un agente dietro di me e scaraventa sul muro un altro che muore sul colpo. Mi guardo un po' in torno e vedo solo gente a terra ferita o morta, scienziati compresi. Tutto ciò dura molto poco perché mi alzo velocemente ma lui blocca il mio braccio carico di pistola.

-Tu hai cuore.- dice e poi punta il suo scettro al centro del mio petto. Un calore mi attraversa il corpo dall'alto in basso e si ferma di nuovo al centro del petto. Poso di nuovo la pistola nella fodera attaccata alla gamba e mi calmo fisicamente ma la mia testa scoppia di notizie e informazioni ma non riesco ad accettarlo. Lui si allontana e fa quello che ha fatto a me ad altri agenti e sembra non notare quello che il direttore Fury sta facendo. Sembra, infatti.- Ti prego, no. Mi serve ancora.

-Non rendiamo la cosa più complicata.- dice il direttore Fury.

-Invece, si. Vengo da lontano con un incarico. Io sono Loki da Asgard e sono ricolmo di gloriosi propositi.- dice il manipolatore.

-Loki, il fratello di Thor.- ci informa Selvig.

-Non abbiamo dispute con il tuo popolo.- avverte Fury.

-Una formica e una stivale hanno una disputa.- si prende gioco di noi Loki. Vorrei ammazzarlo ma non riesco a ribellarmi a tutto questo.

-Vuoi calpestarci?

-Giungo a voi con la lieta notizia di un mondo reso libero.- annuncia.

-Libero da cosa?

-Libero dalla libertà. La più grande menzogna della vita. Una volta che accetterai questo nel tuo cuore ..- dice e poi si gira verso Selvig e imprigiona anche lui in questa follia.- ..conoscerai la pace.

-Si, parli di pace ma tu intendi il suo contrario.

-Signore, il direttore Fury prende tempo.- dico io avvicinandomi al nemico contro voglia ma con naturalezza.- Stiamo per essere travolti da trentacinque metri di rocce. Intende seppellirci.

-Come i faraoni dell'antichità.

-Ha ragione. Il portale sta collassando. Tra due minuti la situazione diventerà critica.- dice Selvig.

-Bene, allora.- dice rivolgendosi a me e io velocemente prendo la pistola e sparo al Fury. Merda. Ci spostiamo tutti. Prendo la valigetta contenente il Tesseract e seguo tutti. Li conduco nel "garage" della basa dove sono posti tutti i veicoli.

-Ci servono questi veicoli.- dico a nessuno in particolare.

-Lui chi è?- chiede Maria Hill.

-Non me l'hanno detto.- rispondo. Poi sentiamo l'auricolare della Hill e la voce di Fury che la avverte. Quando gli sento dire che sono stato compromesso, prendo la pistola e le sparo come lei spara a me. Scusami Maria. Salgo in macchina e ci dirigiamo verso l'uscita con due macchine. Maria continua a sparare ma prende solo la carrozzeria della macchina. Non si arrende. Pochi istanti dopo me la ritrovo dietro che ci insegue. Gli agenti continuano a sparare ma Loki li ferma colpendoli con lo scettro e facendoli saltare in aria e una di esse si capovolge. All'improvviso sono costretto a frenare perché la Hill si piazza davanti a noi con una Jeep. La gira verso la mia direzione inizia a spingere per fermarmi ma io accelero. Vedendo che non funziona inizia a sparare e io rispondo allo stesso modo. Merda, esci dalla mia testa. Vedendo che non riesce nel suo intento, gira di nuovo la macchina e io la supero riuscendo ad uscire. In quel momento il portale crolla e tutte le macerie del piano di sopra ci crollano addosso. Noi riusciamo a non essere colpiti ma Maria viene bloccata. Quando siamo effettivamente fuori, cercano di bloccarci con un elicottero e ci sparano anche ma Loki lo colpisce con lo scettro e cade giù. Noi andiamo via e correi sbattere la testa in un muro ma il mio corpo è bloccato. Cazzo.

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Questi russi sono proprio insopportabili. Certo, ogni missione ha la sua ma questi sono proprio dei balordi. Sono legata ad una sedia e uno di loro si avvicina a me e mi tira un pungo. Ma che maleducato. Ovviamente quello che gli dico non gli fa piacere perché cercano di spaventarmi tirando la sedia indietro e sono leggermente preoccupata ma non lo do a vedere come sempre ma posso fingere un po' con loro. Voglio, poi, strapparmi un dente. Ma sono rincoglioniti! Poi ad uno di loro suona il telefono e lo passa al suo capo. Lui mi appoggia il telefono tra la testa e la spalla e Coulson mi parla.

-Deve rientrare?

-Sta scherzando? Sto lavorando.- gli dico quasi offesa.

-Alta priorità.- oh no, che sarà successo?

-Sono nel bel mezzo di un interrogatorio. Questi imbecilli mi stanno dicendo tutto.- gli rispondo.

-Io non sto dicendo tutto.- dice l'imbecille e non mi corregge sull'insulto. DI bene in meglio.

-Senti, non posso abbandonare proprio adesso.

-Natasha..- dice con dispiacere?- Barton è stato compromesso.- dice alla fine. Cazzo, ecco che è successo.

-Attendi in linea un attimo.- gli dico prima di fare cenno al tipo di riprendere il telefono. Lui lo riprende ma gli do un calcio agli attributi e poi gli do una testata. Mi alzo, ancora legata alla sedia, e riesco a mandarli al tappeto anche se sono in molti, più grossi e più agevolati rispetto a me che sono legata ma riesco a sfruttare a sedia a mio vantaggio finché cado sopra uno di loro e la rompo. Uno mi prende da dietro ma riesco a storcergli il braccio e a fargli male davvero per poi mandarlo al tappeto. Sento tossire il loro capo, così prendo una catena e gliela lego al piede mandandolo giù. Prendo il telefono e rispondo a Coulson.

-Dov'è Barton adesso?- chiedo prendendo le scarpe.

-Non lo sappiamo.

-Ma è vivo?- chiedo ancora.

-Pensiamo di si. La aggiornerò di tutto quando tornerà ma prima deve andare a parlare con il gigante.

-Coulson lo sa che Stark non si fida di me neanche quando dormo.- gli comunico con un sorriso.

-No, a Stark ci penso io. Lei si occupi del gigante.- dice e li capisco tutto.

-Bene, allora voglio l'agente Emma Swan.

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E' notte fonda ma ovviamente non riesco a dormire o a pensare a nient'altro che sia la guerra o a tutto quello che ho perso. Buck, Peggy, la mia famiglia.. ho salvato il mondo e poi cosa mi rimane? E' una lotta continua contro il tempo e la mia memoria anche se, grazie o a causa del siero invecchio molto più lentamente rispetto ai comuni esseri umani. Una cavia, in poche parole. Colpisco il primo sacco da box e le immagini di quello che è stato il mio passato mi tornano alla mente. La guerra, gli assassini, l'Hydra e la caduta nel ghiaccio con la voce di Peggy che mi risuona nelle orecchie, il Tesseract e le sensazioni al mio ritrovo. Il box si stacca dai cardini e vola verso il muro di fronte a me anche se cade a terra. Ne prendo un altro dal mucchio che ho di lato e lo attacco al gancio. Lo posiziono bene e levo un po' di sudore dalla fronte per poi tornare a dare pugni al sacco con più moderazione.

-Problemi d'insogna?- chiede un uomo sulla porta. Lo riconosco subito. L'uomo che ho visto quando sono uscito da quella specie di stanza d'ospedale finta.

-Ho dormito per settant'anni, signore. Sono sazio.- dico continuando a prendere a pugni il sacco.

-Dovresti essere fuori, a festeggiare, a vedere il mondo.- dice lui avvicinandosi.

-Quando ero congelato ero in guerra.- dico iniziando a togliere le fasciature dalle mani.- mi sveglio e mi dicono che abbiamo vinto ma non che cosa abbiamo perso.

-Abbiamo commesso degli errori lungo la strada, alcuni di recente.

-E' qui con una missione, signore?- chiedo sistemando il borsone.

-Esatto.

-Per reintegrarmi nel mondo?-chiedo in fine.

-Per salvarlo.- dice porgendomi un dossier. Lo prendo e mi siedo sulla panca. All'interno ci sono documenti su di me e su altre persone, alcune le conosco come Iron Man o il dottor Banner ma le due donne, Romanoff e Swan, non le ho mai sentite nominare. Poi vedo il Tesseract.

-L'arma segreta dell'Hydra.

-Howard Stark l'ha pescato nell'oceano quando ti stava cercando. E' giunto alle nostre stesse conclusioni. Il Tesseract può essere la chiave per un'energia sostenibile illimitata, cosa di cui il mondo ha un notevole bisogno.

-Chi l'ha portato via?- chiedo consegnando di nuovo il fascicolo.

-Si chiama Loki, lui non è proprio di qui. Dovremo informarti di molte cose, se accetterai. E quelli che hai visto sono i colleghi che ti aiuteranno. Questo mondo è diventato ancora più strano di quanto fosse ai tuoi tempi.

-A questo punto niente può sorprendermi.- dico prendendo il borsone e un sacco da box.

-Dieci dollari che ti sbagli. C'è una cartella informativa su tutto e su i tuoi colleghi che ti attende al tuo alloggio. Sai qualcosa del Tesseract che dovremmo già sapere?

-Dovevate lasciarlo nell'oceano.- dico mentre esco dalla porta della palestra.

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Mi trovo in fondo all'oceano per sistemare un po' di roba che centri con il reattore ARC e la luce sostenibile e tutto quello che può essere sostenibile. Impianto l'ARC in mezzo ai tubi protetti dell'oceano. Esco dall'oceano e mi dirigo verso la nuova struttura creata da me in collaborazione con la mia dolce, ormai, metà. La Stark Tower.

-Tutto apposto fin qui. Adesso tocca a te.- le dico attraverso l'auricolare.

-Hai disattivato le linee di trasmissione? Siamo senza rete?

-La Stark Tower sta per diventare un esempio di energia pulita ed ecosostenibile.- le dico orgoglioso.

-Beh.. presumendo che si inserisca il reattore ARC e che funzioni.

-Lo presumo. Illuminala.- chiedo e piano piano la torre davanti a me piano piano viene illuminata.

-Che ti sembra?

-Sembra natale ma con qualcosa di me.- dico felice come un bambino.

-Bisogna sensibilizzare di più l'opinione pubblica, parla con la stampa. Domani sarò a Washington per il piano regolatore dei prossimi tre edifici.

-Ti prego, l'attimo. Goditi l'attimo, ricordi?- chiedo mentre atterrò sulla piattaforma sterna della Stark.

-Mmm.. vieni da me e lo farò.- dice lei maliziosamente perfetta. Gli strumenti elettronici della piattaforma esterna iniziano a smontare la mia armatura pezzo per pezzo e sono molto tranquillo fino a che JARVIS non interviene.

-Signore, c'è l'agente Coulson dello SHIELD in linea per lei.

-Non ci sono. Lo vedi? Sono fuori.

-Signore, tempo che insista.

-Spina dorsale, JARVIS. Ho un appuntamento.- dico e quando entro vedo la mia bellissima ragazza.

-I livelli rimangono stabili, credo.

-Certo che si. Ero direttamente coinvolto e qui la domanda: che cosa si prova ad essere un genio?- chiedo avvicinandomi a lei.

-Beh.. in questo caso non lo so. Come potrei?

-Che vuoi dire? Tutto questo è opera tua.- le dico incoraggiandola.

-No, tutto questo viene d qua.- dice toccando il mio reattore.

-Un po' più di autostima, ti prego. La Stark Tower è una tua creatura, prendi almeno il dodici percento del merito.- dico accarezzando le sue braccia ma la sua faccia cambia radicalmente.

-Il dodici percento?- chiede allontanandosi da me.

-Si potrebbe arrivare anche al cinquanta.

-Il dodici percento? una mia creatura?

-Beh.. a me tocca tutto il lavoro pesante. Letteralmente ho alzato parecchi pesi e scusa la figuraccia della sicurezza? Quella è colpa tua.- dico seguendola sui divani accanto a noi mentre lei prende la bottiglia di champagne e riempie i due bicchieri sul tavolino.- Il mio ascensore..

-Dici il nostro ascensore?

-Si, pululava di operai sudaticci. Troverò un modo delicato per pagare ammenda sul commento della percentuale.- dico prendendo il bicchiere.

-Non sarà cosi tanto delicato.

-Facciamo così, sulla prossima torre facciamo scrivere Collins sull'insegna.- dico avvicinando il mio bicchiere al suo.

-No, sul contratto di locazione.- dice e io allontano il mio bicchiere scherzando.

-Chiama tua madre, puoi dormire da me?- le chiedo scherzando prima che si senta un rumore strano, come allarme, e la voce di JARVIS.

-Signore, il telefono. Credo che i miei protocolli siano stati bypassati.

-Stark, dobbiamo parlare.- dice Coulson al telefono.

-Risponde il lifemodem di Tony Stark. Prego lasciate un messaggio.- gli dico e Lucy ride.

-E' urgente.

-Lo lasci con urgenza.- dico a Coulson ma l'ascensore si apre in quel momento lasciando entrare Coulson con .. mia nipote. Dovevo immaginarlo.- Violazione della sicurezza. Colpa tua.. e di mia nipote a quanto pare.

-Signor Stark.

-Zio Tony!

-Phill, prego si accomodi.

-Phill?- chiedo retoricamente.

-Non posso trattenermi a lungo.- dice entrando accompagnato da Emma al suo braccio.

-Il suo nome di battesimo non è agente?- chiedo seguendo Lucy che accoglie i nostri ospiti.

-Entri stiamo festeggiando.

-Per questo non può restare.- dico con sorriso fintissimo

-Deve dare uno sguardo a questo, il prima possibile.- dice porgendomi un fascicolo ma odio che mi si porgano le cose.

-Odio che mi porgano le cose.- dico e vedo Emma ridere sotto i baffi.

-Non fa niente, a me piace moltissimo. Facciamo uno scambio.- dice le porgendogli il suo bicchiere e prendendo il fascicolo per poi darmi il fascicolo ma prendendo il mio bicchiere e bevendo. Ho uno sguardo molto perplesso.

-Non fare quella faccia, ti vengono le rughe.- dice Emma ridendo.

-L'orario di consulenza è dalle otto alle diciasette a giovedì alterni.- dico credendo sia per questo.

-Non è per una consulenza.

-Si tratta dei vendicatori? Perché su questo non sono informata.

-Il progetto Avengers era stato respinto, mi pare e non ero nemmeno consigliato.- dico avvicinandomi al tavolo con tutti gli schermi.

-Non sapevo neanche questo.- dice lei.

-Sembra che io sia instabile, egocentrico e scostante con gli altri.- dico

-Questo lo sapevo.

-Scommetto che questo lo sapeva.- dice Emma insieme a Lucy e scoppia a ridere.

-Non si tratta più di profili di personalità.

-Certo, signorina Collins ha un secondo?- le chiedo in modo formale.

-Un secondo. - dice lei a loro raggiungendomi.

-Credevo che fosse un momento tutto nostro.- dico smanettando un po' con i file.

-Sto partecipando al dodici percento. Sembra una cosa seria, Phill è turbato.

-Tu come fai a sapere che..- ma mi interrompo.- perché lo chiami Phill?

-Cos'è quella roba?-chiede cambiando discorso e io porto i file sugli schermi e li apro.

-Prendo il Jet per Washington stasera.- dice lei sospirando per la sorpresa.

-Domani.

-Tu sei impegnato, hai parecchio da fare.

-E se invece io non..

-Se tu non?- domanda

-Si.- rispondo.

-Vuoi dire quando hai finito? Beh.. dopo..- inizia a sussurrarmi cose che potremo fare quando tutto questo sarà finito e rimango con la bocca aperta e seno a malapena mia nipote parlare.

-Non ci faccia caso.- dice Emma a Coulson dopo aver visto la sua faccia.

-Affare fatto. Buon viaggio.- le dico e lei mi bacia affettuosamente. Poi scopare insieme a Phill Coulson e mia nipote si avvicina dopo aver visto le immagini del Tesseract sugli schermi.

-Come mai la tua scheda è fra queste?- le chiedo quando mi affianca.

-Perché io faccio parte del progetto.

-Oh no.- dico esasperato.

-Oh si. Devo raggiungere Natasha e aiutarla. Ci vediamo sull'helicart.- dice lasciando un bacio sulla mia guancia prima di andare via.

   
 
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