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Autore: LorasWeasley    13/08/2021    2 recensioni
AU [Daisuga | Kuroken | Bokuaka | Iwaoi | Tsukkiyama]
[Accenni: Matsuhana | Tanakiyo | Kagehina | Sakuatsu | Osasuna | Ushiten | Semishira etc..]
Il racconto di un'estate tra relazioni, litigi, partite di Beach e scommesse.
Faranno la loro comparsa quasi tutti i personaggi e quasi tutte le coppie più amate.
Con Mattsun e Makki che si ritroveranno ad occuparsi di un Oikawa che non vuole far altro che dare fastidio a Iwaizumi.
Daichi che verrà intetterroto ogni volta che proverà a chiedere un appuntamento a Suga.
Kuro e Kenma che dovranno gestire i loro gatti e Bokuto, il quale non vuole altro che ottenere un pó di attenzione da Akaashi.
Tsukishima che dovrà venire a patti con i suoi sentimenti e molto altro...
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Aoba Johsai, Karasuno Volleyball Club, Nekoma
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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39. Quella volta della notte di San Lorenzo

Quando Hinata entrò dal cancelletto della casa di Daichi e Asahi in molti notarono i suoi occhi rossi e gonfi. Ma decisero di non dire nulla nel rispetto della privacy e per non metterlo al centro dell’attenzione.
Il rosso annunciò –Bisogna prendere le pizze in macchina- prima di correre verso il bagno e chiudersi dentro.
Era la notte di San Lorenzo e avevano tutti deciso di darsi appuntamento in spiaggia per le undici di sera, ma prima ancora dovevano cenare e si erano formati diversi gruppetti per l’organizzazione. Alcuni di loro stavano appunto passando la serata a casa di Asahi e Daichi, quella con il cortile più grandi tra tutti i presenti, ordinando delle pizze maxi da dividere.
La pizzeria non era molto distante ma avevano comunque preso la macchina di Daichi per portare tutti i cartoni e al proprietario di casa avevano deciso di far compagnia Hinata e Kageyama.
Quest’ultimo stava entrando con il volto più incazzato del solito, portava in mano due cartoni che lasciò con un grugnito sul tavolo apparecchiato da Asahi.
Suga, Tanaka e Noya andarono fuori per aiutare Daichi con il resto.
Il duo esaltato ne prese più di quanti le loro braccia potessero davvero portare e tornarono dentro, Suga sperò che non cadessero o facessero altri danni.
Rimasto solo con Daichi lo fissò con sguardo preoccupato –Cosa è successo?
Daichi sospirò mentre chiudeva la macchina e diede uno sguardo all’interno della villa, il cancello era solo a pochi centimetri da loro ma nessuno sembrava ascoltarli. In ogni caso mantenne la voce bassa mentre spiegava –Stavano litigando come al solito e non pensavo a nulla di grave, insomma… lo fanno sempre, no?
Suga annuì, Daichi sospirò di nuovo.
-Ma poi Hinata ha urlato “se sono così insopportabile non vedo perché continui a stare con me”. E Kageyama… lui non ha detto nulla. Quando Hinata ha davvero realizzato tutto quello ha iniziato a piangere in silenzio. Non l’avevo mai visto esprimere le proprie emozioni in modo così pacato.
Suga si passò una mano sulla fronte –Affronteremo anche questa.
Daichi rise –Sai di non essere il loro genitore, sì?
Suga gli lanciò un’occhiataccia –Da che pulpito.
 
Hinata e Kageyama non avevano parlato per tutto il resto della serata, in realtà avevano pure fatto in modo di non incrociarsi mai. E dopo essere scesi in spiaggia aggregandosi agli altri gruppi, le cose andarono solo a peggiorare.
Hinata vide parlare Kageyama con Oikawa e il suo gruppo ma era troppo lontano per sentire cosa si stessero dicendo, non che comunque gli importasse.
Finì quindi per parlare con Bokuto e Kenma.
Mentre qualcuno metteva la musica da tre casse collegate insieme, Kuro si era dichiarato l’addetto ai cocktail e aveva già iniziato a prendere l’ordinazione di chiunque.
Bokuto corse verso di lui, Akaashi lo seguì con un sospiro.
Kenma si sedette scocciato –Spero per lui che non debba trascinarlo a casa per i piedi.
Hinata riuscì ad abbozzare un sorriso, ma il suo volto continuava a essere triste, cosa che ovviamente non passò inosservata al suo amico –Va tutto bene?
Hinata aveva davvero voglia di sfogarsi con qualcuno urlando tutto quello che stava provando in quel momento, ma non voleva rovinare la serata a Kenma, soprattutto perché sapeva che il suo amico prendeva troppo a cuore la sua felicità e avrebbe fatto di tutto per aiutarlo.
Gli sorrise –Non preoccuparti.
Kenma lo fissò storto e aveva anche appena aperto la bocca per rispondere probabilmente a tono, ma qualsiasi cosa avesse voluto dire morì nella sua gola, esattamente come il drink di Bokuto morì sui suoi vestiti.
Il più alto era tornato dopo aver preso un bicchiere pieno di alcool da Kuro, ma era buio e la sabbia era ovviamente sconnessa, quindi prima di rendersene conto era inciampato gettando tutto il contenuto del bicchiere su Kenma. Inutile dire che molti di loro sentirono Kenma urlare per la prima volta, soprattutto quando Yamamoto iniziò a ridere talmente forte da piangere.
Si stava già occupando Akaashi di aiutare il biondo quindi Hinata si spostò di qualche metro, non sentendosi a proprio agio con così tante persone mentre il suo umore era a pezzi.
Aveva individuato Yachi seduta su un telo che parlava di qualcosa con Shimizu e pensò di andare da loro: Yachi l’avrebbe ascoltato e consigliato.
Era già a metà strada quando sentì le voci di Atsumu e Sakusa che lo fecero bloccare e girare nella loro direzione, erano seduti su un loro telo più in disparte del casino degli altri e avevano entrambi una birra in mano.
-Te lo giuro Miya- stava dicendo il corvino con voce seria e fredda –Se ti ubriachi e vomiti di nuovo sulle mie cose, ti lascio.
Atsumu sghignazzò –Se avessi avuto intenzione di ubriacarmi non ti avrei costretto a farmi compagnia qui.
Sakusa sembrò rilassarsi visibilmente, Atsumu poi girò la testa verso di lui, probabilmente sentendosi fissato –Ti serve qualcosa Shoyou?
Hinata si avvicinò loro senza pensarci, un dito puntato verso Sakusa mentre lo accusava –Come puoi dirgli che vuoi lasciarlo con così tanta leggerezza?
Il suo tono di voce era alto, ma per fortuna nessuno a parte loro assistette a quella scena grazie alla musica forte e alla distanza che li coprivano.
Sakusa corrugò la fronte non aspettandosi quella scena, fu Atsumu ad intervenire –Guarda che lo so che sta solo scherzando.
Sakusa aggiunse parlandogli quasi sopra –Non è detto con leggerezza. Lo sporco è una cosa che mi fa stare fisicamente male e Atsumu lo sa. Se voleva venire qui a ubriacarsi poteva farlo anche senza di me, non mi sarei offeso. Anche perché ho già dato il mio okay per ferragosto e non riesco a occuparmi di entrambe le sue sbronze in un così breve lasso di tempo. Quindi dopo che mi ha trascinato qui non può fare qualcosa che mi faccia sentire male, altrimenti vorrà dire che non tiene davvero a me e di conseguenza tanto vale lasciarsi.
Gli occhi di Hinata si fecero pieni di lacrime.
Atsumu fissò nel panico il suo ragazzo, questo sospirò e si spostò leggermente sul telo –Vieni qui- disse poi –Dicci cosa c’è che non va.
 
Nel frattempo dall’altro lato del gruppo Oikawa aveva bevuto in un solo sorso tutto il bicchiere per poi urlare a Kageyama –In che senso non hai risposto nulla? Ma sei proprio scemo?
Iwaizumi gli diede uno schiaffo dietro la testa –Tu sei l’ultimo che può giudicare.
Oikawa gli lanciò un’occhiataccia –Stiamo parlando di cose serie qui, lascia fare all’esperto.
Prima che Iwaizumi potesse rispondere a tono Kageyama si intromise continuando il suo discorso –Cosa avrei dovuto dirgli?
Oikawa si passò una mano sul volto esasperato –Forse che non vuoi lasciarlo? Che lo ami? Hai presente che adesso chibi-chan si sta facendo un sacco di complessi? Probabilmente crede anche che la vostra relazione è ormai finita!
-Non può pensare questo!
-Certo che può se tu non gli parli!- sospirò nuovamente –Non credo che tu te ne renda davvero conto… ma quel ragazzino è fantastico. È solare e gentile, si comporta in un modo tale che è impossibile non amarlo. E se tu non ti rendi conto abbastanza in fretta di quello che hai… lo farà qualcun altro e lo perderai per sempre.
Kunimi e Kindaichi si aggregarono al gruppo, poi il primo si intromise nella conversazione –Non pensare che le scuse a distanza di tre anni possano funzionare con lui visto che hanno funzionato con noi.
Kindaichi annuì serio e convinto –Corri a dirgli che non vuoi lasciarlo.
 
-Sono sicuro che non vuole lasciarti- disse Atsumu probabilmente per la sesta volta dopo aver ascoltato tutta la storia e tentato di consolare il rosso. Gli stava anche passando una sua mano tra i capelli per calmarlo, mentre Hinata cercava di asciugarsi naso e occhi senza dar fastidio a Sakusa.
-Non puoi saperlo- singhiozzò –probabilmente si è stufato di tutti questi litigi, capisco che c’è sempre un limite e noi forse…
Sakusa intervenne –Ha ragione Atsumu.
-Come puoi esserne così sicuro?- la sua domanda era meno di un sussurro.
-Perché sta venendo qui e sono sicuro che non vuole parlare con noi.
Hinata girò la testa di scatto. Kageyama stava davvero camminando verso di loro, il volto imbarazzato e le mani nelle tasche dei pantaloni.
Mangiandosi le parole e solo al terzo tentativo riuscì a chiedere –Possiamo parlare? In privato?
Hinata annuì meccanicamente, alzandosi e allontanandosi con lui verso la riva.
Sakusa fissò le due figure nere allontanarsi, poi disse tranquillo –Probabilmente dovremmo adottare degli adolescenti.
Atsumu soffocò con la birra che stava bevendo, iniziando a tossire per riprendere aria.
Sakusa lo fissò disgustato –Sei schifoso.
Atsumu non sembrò neanche sentire l’insulto, aveva gli occhi spalancati mentre chiedeva –Cosa hai detto?
Kiyoomi lo fissò come se fosse scemo –Ho detto che dovremmo adottare degli adolescenti. Di sicuro non sporcano come i bambini e probabilmente sarebbero anche più puliti di te. Inoltre siamo stati bravi, no? Con Hinata oggi e con Kenma l’altro giorno. Sei stranamente capace in tutto questo.
Atsumu era abbastanza certo di essere morto, perché tutto quello non poteva star succedendo davvero, giusto?
Sakusa interpretò male il suo silenzio e subito provò a spiegare –Ovviamente non sto dicendo di farlo domani, ma…
La sua voce si perse in un gorgoglio quando Atsumu si gettò su di lui per baciarlo, mettendo tanto di quell’enfasi da gettarlo a terra.
Kiyoomi sospirò, ma per una volta decise di lasciarlo fare rispondendo al bacio con altrettanto fervore.
 
-Quindi…- Hinata fu il primo a parlare, lo sguardo basso –Se pensi che sia meglio…
Kageyama lo interruppe dicendo di scatto –Ti amo, non possiamo lasciarci.
Hinata spostò lo sguardo su di lui velocemente, i suoi occhi si fecero nuovamente lucidi mentre rideva. L’abbraccio che ne seguì era quasi disperato.
-Mi dispiace- Kageyama sussurrò tra i suoi capelli –Sai che non sono bravo con le parole. Ma Oikawa mi ha detto delle cose e io ho capito che non posso perderti. Che non voglio.
Rimasero così per diverso tempo, fino a quando Hinata non si fu calmato del tutto e Kageyama si sentì molto più tranquillo.
-Oi- fu proprio il corvino a parlare nuovamente mentre se lo scostava di dosso per poterlo guardare negli occhi –E se facessimo delle partite notturne a beach?
Gli occhi di Hinata si illuminarono –Ecco perché ti amo.
 
Suga era seduto su un tronco d'albero abbattuto, aveva in mano un bicchiere mezzo vuoto e stava guardando con occhi attenti tutto quello che gli stava succedendo intorno.
Non si sentiva per niente brillo: Kuro gli aveva fatto un Cuba Libre, ma Suga aveva la sensazione che ci fosse solo coca-cola in quel bicchiere e che il rum l'aveva visto solo per sbaglio.
Kuro aveva riempito talmente tanti bicchieri che ormai erano rimaste solo poche bottiglie, non che sembrasse importare a lui e Bokuto che continuavano a ballare come se fossero da soli.
Poco prima Suga aveva visto Bokuto gettare su Kenma tutto il suo drink, aveva assistito alla discussione che ne era seguita dovendo addirittura intervenire per dividerli. Adesso il biondo non si vedeva da nessuna parte perché era tornato a casa per cambiarsi accompagnato da Akaashi e i due non erano ancora tornati.
Poi c'erano Yamamoto, Asahi e altri che stavano giocando a carte con diverse torce, sembrava che stessero scommettendo caramelle.
Il gruppo con Makki, Mattsun, Kunimi, Kindaichi e Iwaizumi sembrava starsi divertendo a insultare Oikawa, nonostante il ragazzo in questione fosse esattamente lì con a loro.
Più distante c'era Tendou che, divertito, stava insegnando la sua danza della vittoria a Goshiki, Koganegawa e qualcun'altro che Suga non riusciva a distinguere, tutti completamente ubriachi. Gli altri ragazzi dello Shiratorizawa sembravano divertirsi a fare da giudici alla scena.
Atsumu e Sakusa erano troppo distanti per distinguerli, ma Suga si rese conto che forse era meglio così per i suoi occhi.
Tanaka e Noya invece erano riusciti a intromettersi in una conversazione con Shimizu e Yachi senza essere cacciati via.
E infine Suga vide Hinata e Kageyama abbracciati in riva, erano solo una sagoma scura ma sorrise comunque rincuorato.
-Avevi ragione- la voce di Daichi lo fece sussultare leggermente, ma non perse il suo sorriso dal volto.
Spostó lo sguardo su di lui -è l'istinto di un genitore, dovevano far pace.
Daichi rise sedendosi al suo fianco, anche lui aveva un bicchiere in mano, il liquido scuro copriva solo il fondo.
-Anche nel tuo c'era più coca che rum?
-Non credo di aver neanche sentito l'odore del rum.
Suga soffocò una risata - Sto iniziando a credere che Kuro faccia favoritismi.
-Lo fa sicuramente. Propongo di comprarci delle nostre bottiglie a ferragosto.
-Oh sì, ci sto assolutamente.
Il sorriso rimane sul volto di entrambi anche se rimasero i successivi secondi in silenzio.
Daichi fu il primo a provare a parlare, ma prima ancora che anche solo una parola riuscisse a uscire dalle sue labbra, sentirono la voce squillante e finalmente felice di Hinata chiamarlo in un urlo.
Il rosso li raggiunse correndo, Kageyama era dietro di lui ed entrambi li stavano fissando con aspettativa.
-Possiamo montare la tua rete e fare delle partite notturne?
C'erano un sacco di motivi sul perché Daichi avrebbe dovuto rispondere di no, a partire dalla mancanza di luce che non gli avrebbe fatto vedere la palla per concludere che era troppo complicato con tutta quella gente ubriaca. Ma Hinata era stato triste tutta la sera e adesso era così carino che Daichi non riusciva proprio a dirgli di no, come ultima spiaggia si girò verso Suga decidendo di far scegliere lui.
Questo alzò gli occhi al cielo sospirando -Non farlo ricadere su di me! Se vogliono farlo che si divertano, non sarò il responsabile di tutti questa notte! Le mie ore lavorative sono finite per oggi.
Daichi rise, poi si alzò -Va bene, andiamo a prenderla. Ma non mi dovete perdere alcun pezzo o distruggere nulla.
La coppia annuì in modo così serio da far quasi tenerezza.
 
Suga aveva fatto compagnia ai tre ragazzi a prendere la sacca con la rete nella casa di Daichi ormai deserta.
Daichi consegnò allo strano duo la sua roba e questi si illuminarono ringraziandolo più e più volte, poi corsero via in direzione della spiaggia.
Pensare che fino a un'ora prima si stavano struggendo per il loro amore fece scappare uno sbuffo a Suga. Poi si girò per fissare il profilo di Daichi che stava sistemando quello che aveva uscito dallo sgabuzzino per prendere la sacca con la rete.
Non ci pensò troppo prima di agire: chiuse con forza il cancello dietro di sé e si avvicinò al ragazzo più alto.
Daichi uscì dalla stanza chiudendosi la porticina alla spalle, aveva corrugato la fronte in una muta domanda.
Suga chiese -Cosa stavi dicendo prima?
-Uh?
-Sai- fece presente -prima che ci interrompessero. Come evidentemente ci hanno interrotto sempre in questi ultimi due mesi.
Le guance di Daichi si fecero rosee, la sua voce imbarazzata che non sapeva più come rispondere -Oh io...
-Per favore sii sincero, sono giorni che mi struggo per una cosa che mi ha detto Shimizu.
La curiosità invase il volto di Daichi -Cosa?
Suga si era fatto più vicino -Ha detto qualcosa sul fatto che i nostri flirt sono persino peggiori di quelli che Tanaka prova con lei. Inizialmente pensavo che intendesse il mio modo di provarci con te. Ma poi ho pensato... no, diciamo che è più giusto dire che sto sperando. Sì, sto sperando che si riferisse ad entrambi.
Daichi lo fissò in completo silenzio. I suoi occhi che si facevano sempre più grandi mentre le parole del più basso gli entravano dentro e venivano davvero comprese.
Infine fece l'unica cosa possibile: rise. Rise di cuore.
Suga alzò un sopracciglio -È così divertente?
-Oh dio- tornò a fissarlo, il sorriso ancora presente sul suo volto -E non le si può dare di certo torto.
Suga sbuffò -ma quindi...
Non ci fu più bisogno di parlare, perché Daichi aveva afferrato il suo volto con fervore ma anche con dolcezza prima di premere le loro labbra insieme in un bacio casto ma che aspettavano da troppo tempo.
Sentì Suga sospirare sulle sue labbra e poi rispondere aggrappandosi alla sua maglia e rilassandosi contro di lui.
Aveva appena aperto la bocca per approfondire il bacio quando la suoneria del suo cellulare si diffuse nel silenzio della notte.
Daichi mugugnò depresso mentre Suga si staccava per recuperare dalla tasca il telefono in questione.
Entrambi riuscirono a leggere più che facilmente il nome di Tanaka sullo schermo.
Daichi si rese conto di dover già essere preparato a tutto quello, era ovvio che l'avrebbero interrotto. Anche se doveva ancora capire cosa aveva fatto di male nella sua vita.
Si stava già staccando dall'altro, probabilmente Tanaka e gli altri si erano messi in mezzo a qualche casino che sarebbe toccato a loro sistemare.
Ma Suga lo sorprese spingendolo verso il portico, spense la chiamata togliendo la suoneria per poi riposare il cellulare nella sua tasca.
A un passo dalle sue labbra sussurrò -Oggi ho smesso di essere la loro mamma.- Iniziando poi un nuovo bacio che non aveva nulla a che vedere con la castità di quello precedente e che faceva ben intendere come sarebbe finita quella serata.
 
Suga si svegliò lentamente e con un sorriso in volto.
Sentiva un leggero lenzuolo drappeggiato sul suo corpo nudo, ma stava bene perché nonostante il tessuto e il suo essere abbracciato al corpo caldissimo di Daichi la leggera brezza che entrava dalla finestra aperta rendeva il tutto piacevole.
Mugugnò felice strofinando la guancia contro il petto dell’altro, non aveva ancora aperto gli occhi ma sentiva le sue mani fare disegni astratti sulla sua schiena nuda, segno che anche Daichi era già sveglio da un po'.
Questo capì che l’altro si era appena svegliato, alzò una mano per scostargli i capelli dalla fronte e lasciargli un leggero bacio –Buongiorno.
Suga in risposta fece un mormorio felice stringendosi, se possibile, ancora di più al corpo di Daichi.
Si crogiolò nel momento per diversi altri minuti, finché decise che era abbastanza sveglio da poter aprire gli occhi.
Socchiuse le palpebre e alzò la testa per fissare l’altro.
Suga avrebbe mentito se avesse detto che non aveva mai pensato a come sarebbe stato Daichi di prima mattina, scompigliato e distrutto dalla notte appena passata. Ed era molto più bello di come si era sempre immaginato.
-Vorrei stare così per sempre- mormorò poi.
Daichi gli sorrise avvicinandolo e lasciandogli un leggero bacio sul naso –Vorrei poter dire lo stesso.
Suga alzò un sopracciglio –Sento che sta per arrivare un “ma”.
Daichi rise –Ma mi sento in dovere di avvertirti che il tuo cellulare ha ricevuto notifiche vibrando tutta la notte, probabilmente avrai una cosa come trecento messaggi non letti e cento chiamate perse.
Suga sospirò e allungò subito una mano per afferrare l’oggetto in questione da sopra il comodino.
Controllò tutto rimanendo abbracciato sopra Daichi.
Fortunatamente non era successo nulla di grave: erano solo i loro amici che chiedevano che fine avessero fatto, per poi iniziare a insinuare esattamente quello che era successo.
Suga rise mostrando lo schermo a quello che supponeva fosse ormai il suo ragazzo.
Daichi ebbe la decenza di arrossire in imbarazzo.
Suga continuò a scorrere tra le varie notifiche, commentando a un certo punto –Hinata ha scritto che la rete è tutta intera e che se la sono portati loro a casa, poi te la riportano questo pomeriggio.
Daichi annuì, poi chiese –Ma quindi niente di grave?
-Nope.
-Bene- il moro fece volare il telefono da parte, ignorando le proteste che stavano per nascere sulla bocca di Suga con un bacio –Allora possiamo rimanere così anche per il resto della mattinata.



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n.a.
E con questo lungo capitolo sulla notte di San Lorenzo (che spero tutti voi abbiate passato bene solo qualche giorno fa) vi lascio in pausa perché vado in vacanza! Tornerò a pubblicare sabato 28 agosto (in pratica salto solo una settimana), ma almeno vi lascio con la Daisuga che dopo 39 capitoli diventa FINALMENTE canon!
Buone vacanze a tutti e a presto!
Deh
  
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