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Autore: Spensieratezza    17/08/2021    1 recensioni
Cosa sarebbe successo se la famosa scena di sesso con Ruby non ci fosse mai stata?
Come sarebbero andate le cose se Sam avesse scelto il fratello?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Quarta stagione
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“Dean…”

Dean lo stava baciando, vezzeggiando con le labbra il suo petto, per poi attirarlo maggiormente a sé, passandogli una mano dietro la schiena, sopra di lui.

“Oddio..” disse Sam, precipitando ancora di più con la testa sul cuscino e sotto di lui.

“Sei mio, lo sai, vero? Che non ti permetterò che tu ti penta di stanotte…” disse con tono languido.

“Come lo dici bene stanotte..e sentiamo, cosa avresti in mente per…” gli disse Sam, accarezzandogli la testa, poi Dean continuò con i suoi baci, in particolare sulla mascella.

“Mmm…beh, è un ottimo..convincimento…”
Dean lo fece sprofondare ancora più contro il cuscino.
“TI AMO.”

“An…anch’io…”
“Non potrai avere più altri..nel letto..o altre.”
“Mmmm..sei prepotente!”
“Questo mi ricorda qualcosa..”

“Perché è così che avrei voluto finisse quel giorno.” Gli sussurrò Sam all’orecchio.
“Non avresti…dovuto dirlo.”
 
Dopo aver fatto di nuovo l’amore, di mattina, Sam con la testa sul suo petto, si trovò a dirgli una cosa che lo spiazzò.

“Dean…parlami di Castiel. Com’è?”
“Ahh..già..tu non l’hai ancora incontrato.”

“Credi…ci odierebbe per quello che abbiamo fatto? Credi ci giudicherebbe?”
“Non preoccuparti di questo.”
“Ma…Dean…se Dio può aver visto quello che ho fatto con Ruby…allora magari può anche…”

“Non nominarla quando siamo a letto.”
“Scusa, ma…”
“Sam…” lo interruppe dandogli un bacio.
“Non mi importa. Innanzitutto non deve saperlo per forza e poi sai..non credo sia uno di quelli che giudica. Credo sia un tipo a posto.”

“Mmmm..mi sa che sono già geloso.”
“Io con un angelo?? Mai nella vita! Neanche nei peggiori romanzi harmony!”
“Io con un demone? se qualcuno osasse anche solo pensarlo, penserei che si faccia di droga molto pesante!”

Dean gli prese la bocca e se la mangiò di baci dopo quell’affermazione.
 
 
 
*

Castiel era diventato amico dei Winchester, a dire la verità, l’angelo aveva notato un certo disagio quando Dean gliel’aveva presentato la prima volta, ma non ci aveva fatto troppo caso. Magari Sam era uno di quei ragazzi che miticizzavano l’esistenza degli angeli e quindi di fronte alla prova che esistessero veramente, si sentiva davanti a una divinità.

Che cosa assurda. Lui essere Dio? Mai. Non ne aveva la stoffa, né la capacità, senza contare che non ne aveva l’arroganza. Mai avrebbe cercato di tirarlo giù dal suo trono.

In quel momento si trovava nella camera di motel dei ragazzi. La sua energia gli diceva che si trovavano in quel motel, ma rimase allibito da quanto stava vedendo.
Una scia interminabile di vestiti per terra.
Castiel non pensava che quei due umani fossero dei tipi tanto disordinati.

Seguì la scia che portava fino al bagno, sentendo delle voci.
 

“Dean…basta..dai..va via!”

Castiel pensava che Dean avrebbe dovuto accontentarlo. Non ne sapeva molto di esistenze umane, ma sapeva abbastanza da sapere che espletare il proprio cibo trasformato in scorie dal loro corpo e poi vedere tale trasformazione prima di sbarazzarsene, fosse una cosa pregna di disagio e imbarazzante per loro, non volevano avere un pubblico quando succedeva, assolutamente. Quindi perché Dean stava lì?

“Non te ne sei ancora andato?” chiese Sam.

Castiel pensò che se il minore dei due fratelli volesse che il maggiore se ne andasse, avrebbe dovuto usare un tono un po’ più forte, autoritario, altrimenti Dean non lo avrebbe ascoltato mai, avrebbe dovuto anche lavorare sul tono e sulla modalità, in modo che l’altro percepisse che fosse seccato davvero.
“Che prepotente…”

Era strano però. Sam pensava che Dean fosse prepotente ma il suo tono, ora era abbastanza confermato, non sembrava di una persona seccata, ma compiaciuta.
Castiel si era ormai avvicinato davanti alla porta del bagno che era socchiusa e guardò all’interno.

Non poteva ovviamente trapassare la cabina, ma era chiaro che i due fratelli erano entrambi sotto la doccia, a giudicare dalle ombre.

Sembrava che Dean stesse lavando il corpo del fratello che era girato di schiena e a giudicare dai mugolii di Sam e dal modo in cui gettava la testa all’indietro, gli piaceva parecchio essere lavato da lui.
“Mmmm..”

“Ti piace come lo faccio?” gli chiese il maggiore, stringendosi  a lui, in una sorta di abbraccio.
“Sì..” disse Sam, gettando la testa sul suo petto, poi il minore si girò e scattò un bacio.
Inconfondibilmente.

"Ti amo." Diceva Sam. "Non posso vivere senza di te." Rispondeva Dean. "Quando eri morto, io sono morto assieme a te, ora sono vivo di nuovo." Rispondeva Sam.
Castiel si sentì riscaldare la faccia da tali effusioni e lasciò la stanza subito.
Non voleva farsi sorprendere. I fratelli si sarebbero arrabbiati molto.
 

Continuò a camminare per strada, confuso da quella strana pratica.

I due fratelli sembravano trovarla una cosa molto divertente e rilassante, sintomo di gioia.

Per quello che ne sapeva lui, i fratelli non facevano certe cose, tantomeno in un bagno, ma era anche vero che i tempi si stavano evolvendo e magari adesso le cose erano cambiate.
D’un tratto pensò a suo fratello Gabriel.

Lui di sicuro conosceva questa pratica di lavarsi a vicenda sotto la doccia. Lui conosceva un mucchio di cose, soprattutto sul sesso.

All’improvviso si figurò l’immagine di lui e Gabriel sotto la doccia. Non sapeva perché, ma era pronto a giurare che Gabriel lo avrebbe fatto BENE, ne era sicuro di questo e che sarebbe stato molto piacevole!
Decise quindi di concentrarsi per trovarlo.
 
 
Quando si materializzò in una delle suite che Gabriel era solito occupare, capì che era fortunato. Gabriel era proprio sotto la doccia.

Castiel a quel punto cominciò a spogliarsi di tutti gli indumenti e non sapendo dove metterli, li gettò per terra come avevano fatto i due fratelli. I rituali andavano fatti bene altrimenti tutto andava in malora. Una volta spogliatosi completamente, aprì la porta del bagno dove Gabriel si stava facendo la doccia.

L’arcangelo subito rispose al rumore.
“Chi è? Cindy, sei tu?” chiese malizioso.

Castiel non sapeva chi fosse Cindy, ma provò un moto di fastidio al pensiero che fosse scontato che qualcun altro facesse con Gabriel certe cose. Forse solo perché se fosse capitato in un altro momento, avrebbe trovato la cabina occupata da una seconda persona.

Non sono Cindy.” Disse Castiel con una voce bassa e roca, dopodiché aprì la porta della cabina.
“C-Castiel?? Che ci fai qui?”
Lo guardò dall’alto verso il basso.

“E perché diavolo sei nudo?
Castiel sorrise ed entrò nella doccia.
“Aspetta, w-what!! Che cosa diavolo hai intenzione di fare?”
“Voglio farmi una doccia.”

“C-che cosa?? Vai a fartela da un’altra parte! Non nella mia!”
Castiel non si aspettava una reazione violenta ma cercò di non perdere la calma.
“I fratelli Winchester la fanno insieme e sembra una cosa piacevole.”
“C-che cosa? I..winchester hai detto?”

Ma guarda, il suo fratellino era diventato rosso in faccia e qualcosa gli diceva che non era per via del caldo.
“Ma certo…quei due, l’ho sempre sospettato di quei due, il loro attaccamento è sempre stato sospetto! Castiel, sei ancora qui??”

Castiel gli dava le spalle e si stava lavando la testa imitando Sam.
“Perché non mi lavi la schiena, Gabriel?”
“Sei impazzito. “
“Sembrava piacevole, da quel poco che ho visto.”

Gabriel stette zitto e si mise a mirare il corpo di Castiel, scendendo dal basso verso l’alto,  i suoi occhi si socchiusero e la sua salivazione si azzerò.
“Sei davvero pieno di sorprese, Castiel. E va bene, ti accontenterò, fratellino.”

Gabriel prese una generosa quantità di sapone e la versò sulla spugna, la passò sulla schiena di Castiel e poi sul suo torace, poi la spugna cadde.
“Maledizione.”
“Oh, non importa, continua.”
“Sta zitto.”

“Stai ansimando.”
“Ti ho detto di stare zitto.”
Il lavaggio di Castiel si tramutò ben presto in carezze sempre più languide sul suo stomaco.
“ È piacevole..”

Gabriel non rispose, si limitò a affondare la testa contro il suo collo.

“Lo sapevo..che sei molto capace..”
“Quindi sognavi di fare questo con me?”

“Mi è venuto questo pensiero..pensavo che tu..ohh..sarebbe stato..piacevole..uhh con te.” Gabe aveva cominciato a baciarlo sul collo, all’improvviso lo fece girare e lo sbattè contro il vetro della doccia.
“UHH.” Castiel si lamentò per la botta improvvisa.

“Quanto sei carino a offrirti a me con tanta generosità, Mi conosci. Dovresti sapere che non è una buona idea giocare con le mie pulsioni..o i miei desideri.” Disse baciandogli ancora il collo.

“Io..io non voglio giocare.” Ansimò Castiel.
Gabriel a quel punto lo baciò. Fu un bacio voglioso, bagnato, appassionato, a cui Castiel rispose con entusiasmo.
Gabriel si staccò da lui con affanno. Il suo sguardo era roco dall'eccitazione.

 “Pensi che mi farò degli scrupoli solo perché sei mio fratello? Ti sbagli. Vattene finchè sei in tempo.”

“Non voglio degli scrupoli da te, voglio che continui.”

Gabriel a quel punto lo premette ancora di più contro la cabina e Castiel cadde a terra ansimando. In quel momento le mani di Gabriel erano tutte su di lui, il suo corpo era su di lui, lo sovrastava. Era così piacevole.
 
Fecero l’amore dentro la doccia ma la loro potenza degli angeli era così potente che la cabina finì distrutta dalla loro grazia che si espandeva sempre più a dismisura.
Quando si unirono fu magico, fu come volare.

Sembrò durare ore infinite e quando finì, rimasero addosso l’uno all’altro.
“Gabriel…tu…mi ami?”
“Cosa?” chiese Gabriel con il terrore negli occhi.
“Se io morissi..tu piangeresti?” gli chiese a un soffio dal viso.

Gabriel sbarrò gli occhi, specchiandosi nei suoi occhi azzurri e per lunghi attimi, rimase a fissarli.
“L’amore..è un’illusione umana che si finge eterna, mascherata da piacere e che quando finisce, ti fa sentire ancora più solo.”

“Io..credo di amarti.
“Non sai di cosa stai parlando.”
Gabriel salì sopra di lui ed entrò dentro di lui di nuovo.
“Ma…AHH..io lo so. Ne sono sicuro. “

“Davvero? E perché pensi di essene convinto?”
“Perché mi sono sentito felice quando tu..ahh..ahh..”
“Quello che pensi di conoscere è piacere, posso dartene quante ne vuoi..anche adesso.”

Castiel ansimò, attirandolo a sé, facendosi abbracciare e fecero un’altra volta l’amore a ritmo di danza.
   
 
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