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Autore: Mo0ny_    20/08/2021    1 recensioni
[Jily, Marauders Era]
Raccolta di One-Shot che ripercorrono i momenti più importanti dell'Era dei Malandrini.
Dal testo:
"-Evans, vista la tua propensione ad uscire con la piovra gigante, non stiamo andando ad un appuntamento a tre, giusto? –Si ferma di botto per guardarlo con aria sconcertata.
-Come?! –
-Ogni volta che ti chiedo di uscire mi dici che preferiresti… beh, qualsiasi cosa, ma la piovra gigante è la più ricorrente –
-Non stiamo uscendo insieme e non stiamo andando dalla piovra gigante –"
Genere: Romantico, Slice of life, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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Boy, you′re gonna carry that weight
Carry that weight a long time
 Boy, you're gonna carry that weight
 Carry that weight a long time
 
Lupin non ha mai avuto amici. Ricorda solo di due bambini suoi vicini: provavano ad interagire con lui ma i genitori di questi continuavano ad allontanarli fino alla loro indifferenza.
Lupin ricorda quattro mura graffiate e delle manette arrugginite che facevano male ai polsi come riassunto della sua infanzia. Per non parlare poi delle lacrime salate di entrambi i genitori, del cioccolato che aveva sempre un retrogusto amaro e del sapore metallico del sangue.
Aveva giurato più volte di non rivelare a nessuno il suo segreto una volta arrivato ad Hogwarts. Nessuno doveva sapere del lupo.
Mai avrebbe creduto che il lupo avrebbe trovato presto degli amici. Non avrebbe mai creduto ad una cosa del genere se qualcuno glielo avesse raccontato.
Ed è buffo che rammenti ciò ad ogni luna piena, quando cammina per i corridoi per arrivare all’infermeria.
Quel giorno va da Lily, come ogni volta che deve assentarsi per i suoi “problemi di salute”.  Dovrebbe fare insieme a lei i suoi doveri da prefetto,  lo stemma attaccato sul petto gli ricorda ogni volta quanto sbagliata sia ogni azione che compie con  suoi amici. Non sa nemmeno per quale assurdo motivo sia lui ad adempiere a questo compito! Insomma… è uno dei migliori amici di Potter e Black!
“Silente deve proprio amarvi…” pensa a volte con il sorriso sulle labbra.
Vede Lily uscire dalla Sala Grande, la saluta con un cenno della mano mal riuscito. I muscoli gli fanno male e non riesce ad alzare le braccia bene. La rossa lo raggiunge subito con sguardo preoccupato, deve essere proprio malconcio.
-Sei bianco come Sir Nicholas, Remus! –
-Lo so… Questa sera mi sa che dovrai fare la ronda da sola –si porta una mano dietro al collo. Odia affidare le sue responsabilità ad altri.
-Lo sai che puoi mandarmi benissimo un gufo, non devi sforzarti a venire a dirmelo di persona ogni volta –Sorride imbarazzato Lupin.
-Mi sembra il minimo… Lo faccio quasi  ogni mese anche se per varie ragioni –Lily ride.
-Beh… Anch’io ti lascio solo una volta al mese–La risata coinvolge anche lui. Non dura molto, deve davvero andare in infermeria adesso.
-Che si racconta da queste parti? –James compare dietro di loro con in mano quella che a Lupin sembra, e spera davvero di sbagliarsi, la mappa del Malandrino. Il sorriso spavaldo non lo abbandona mai nonostante sembra diverso rispetto all’anno precedente. Si passa una mano fra i capelli ma è inutile, tanto non staranno mai in ordine!
-Niente di cui t’importi –non è cambiato, invece, il tono arrabbiato e colmo d’odio con cui Lily gli parla.
-Evans, credo proprio che questo sia il momento adatto per chiederti di andare insieme ad Hogsmeade –Lupin decide di mettersi in mezzo prima che la situazione peggiori. Ma non ci riesce. Sente come un conato di vomito salirgli dallo stomaco ed è davvero un miracolo che non riversi tutto a terra. James se ne accorge subito e dietro le lenti quadrate appare uno sguardo preoccupato.
-Andiamo, ti porto in infermeria –gli dice portando una braccio di Remus sulle sue spalle. Gli occhi di Lily non li abbandonano fin quando i due scompaiono dietro i lunghi corridoi.
È furiosa, non riesce proprio a dimenticare lo spiacevole episodio dell’anno precedente.
Vede ancora il volto di Severus, Piton, rivolgerle le parole che mai si sarebbe aspettata di udire da quella bocca: “Sanguemarcio”.
Sa che non deve prendersela con Potter, non è lui che ha portato il suo vecchio amico sulla via del male. Eppure dare la colpa a qualcuno è molto più semplice che addossarsele.
Perché avrebbe dovuto capirlo subito che Piton non poteva più essere suo amico, forse, se lo avesse fatto, non si sarebbe spezzata così.
 
-Ma sei matto a girare con la Mappa del Malandrino così aperta?! –gli urla Lunastorta appena  sono da soli.
-Ti stavo cercando, cretino! –risponde infastidito. Ha solo cercato di dare una mano! –E poi non devi temere. Sirius ha aggiunto una cosa che ti farà morire dal ridere! –Alza gli occhi al cielo. No, è certo non sia divertente, ma decise di non smorzare l’entusiasmo di James. Sirius e Peter vengono loro incontro con in mano due vassoi colmi di pezzi di torta.
-Guarda qua! Eravamo scesi per prendere un po’ di cioccolato, ma gli elfi domestici mi adorano –Sirius da un morso a un pezzo di crostata.
-Mi chiedo se abbiate mai notato lo stemma che ho sul petto –si indica la “P” ma l’altro ribatte con: -Si, questa è la più grande prova di quanto Silente sia nostro fan –
-Ben detto –è il commento di James e Peter.
-Vado in infermeria, che è meglio –
-Direi, sei bianco più …
-Di Sir Nicholas, ho capito! –sbotta continuando a camminare. James gli è subito accanto. È sempre così, non lo lasciano mai solo. Sirius si occupa di preparare lo zaino con cerotti, alcool, mantello dell’invisibilità e tutto quello che occorrerà loro il giorno successivo; Peter è sempre il primo a partire per assicurarsi che possano procedere e correre dal loro amico e James… beh, lui si occupa di tutto il resto. Ha messo in giro una voce secondo cui il suo gufo sia impazzito e ogni volta che Remus va a trovarlo lo riempie di graffi e cicatrici; ha studiato e appreso il necessario per poter diventare un animagus e gli è accanto ogni volta che si sente male.
Non sa come potrebbe esprime gratitudine a tutti e tre. Quando è con loro sa di essere in famiglia. Gli vuole bene … e anche il lupo sta bene se ci sono loro.
E d’improvviso la luna piena non è così opprimente.
 
Lily passa le sue giornate fra i libri e qualche chiacchiera con Mary. Ha bisogno di non pensare. I giornali li informano di sempre più morti, che il signore Oscuro avanza e lei si sente piccola e in pericolo. Quella sera dovrebbe partecipare ad uno dei tanti incontri realizzati dal professor Lumacorno ma non ha voglia di vedere Piton. Pensa di fingersi malata, salvo poi ricordarsi che il professore sarebbe capace di venirla a cercare in infermeria. Così indossa la divisa e si sistema i capelli. Sono cresciuti rispetto all’anno precedente, ora le arrivano quasi al seno.  Appena tornerà a casa li taglierà.
Corre per andare al Lumaclub, incontra gli altri compagni che stanno scendendo per cenare in Sala Grande e gli urla di non spingere o correre.
-Evans! –Conta fino a tre sperando di  aver sentito male. E invece no. È subito al suo fianco con la mano fra i capelli disordinati. Decide di non rispondergli, lo ignorerà fino a quando non andrà via. Spera che quella regola che segue per i cani funzioni anche per Potter.
-Evans! –la richiama sorridendo. Lo odia, odia quell’allegria nella sua voce. Che c’è da essere così felici?!
-Evans, lo so che stai cercando di ignorami. È infantile! –
-Uh ma guarda chi mi sta parlando di infantilità! –Si da immediatamente dell’idiota. Ha risposto dannazione! Il moro mette il broncio come se non si riconoscesse nelle parole della ragazza. Rimane in silenzio ma sempre al suo fianco. Lily lo osserva. Forse lo preferiva quando parlava, così è troppo opprimente!
-Come sta Remus? –chiede per rompere il ghiaccio.
-Bene. È stato dimesso poco fa –continua ad avere il broncio.
-Potter! Togliti quel broncio dal muso per cortesia! –
-Non ho il broncio –Le viene un tic nervoso all’occhio destro. Sbuffa accelerando il passo. –Non lasciarmi indietro! –
-Non stiamo camminando insieme! –
-Eravamo vicini, quindi sì. Stavamo camminando insieme! –Lily riflette: Dov’è la bacchetta? Potrebbe stenderlo, che ci vuole ad afferrare quel bastoncino di legno e pronunciare letteralmente le parole magiche?!
Arrivano dinanzi la Sala Grande e la rossa prosegue.
-Dove stai andando? –
-Dove anche le tua presenza sarebbe un’opzione migliore –borbotta continuando verso i sotterranei. James la osserva e si ricorda poi dell’invito che anche lui ha ricevuto da parte del professor Lumacorno. Controlla veloce sulla Mappa del Malandrino distaccandosi dagli altri. Si sta dirigendo lì, la sua tesi era corretta. C’è un’altra persona che si sta andando da quella parte e vorrebbe fulminarlo appena lo vede avvicinarsi a Lily. Chiude la Mappa. Non è affar suo!
 
Forse avrebbe di per lunga preferito rimanersene nella sua stanza, che Lumacorno venisse a cercarla pure! Tutto è meglio di Piton che le cammina accanto cercando di aprire con lei una conversazione.
-Non ci provare –lo blocca subito e accelera il passo.
-Lily aspetta! –ci prova a raggiungerla ma lei sbotta.
-Non hai capito, Piton! Non voglio più parlare con te. Sono una Sanguemarcio, una schifosa Sanguemarcio! Lo hai scandito bene l’ultima volta! –
-È dalla parte di Potter che stai adesso, giusto?! –
-Che c’entra Potter?! Non è che se io e te non siamo più amici allora io corra fra le braccia del tuo bullo! –la sua faccia sembra rilassarsi un minimo per poi tornare esattamente come prima.
-Ieri Lupin era in infermeria –L’afferra la bacchetta questa volta e mai, mai, avrebbe creduto che a farle perdere le staffe non sarebbe stato Potter. Piton alza subito le mani ed è stupito, non si aspettava un gesto simile da quella che era la sua migliore amica.
-Devi smetterla di perseguitarmi con questa storia! Non mi importano le tue teorie campate per aria e nemmeno i presunti indizi che hai raccolto! Va’ via! –
-Come vuoi. Sei intelligente Lily, ma quando ci arriverai, ricorda che io non ho potuto scoprirlo da solo –Gli occhi verdi lo scrutano e non sembrano capire. Sorride Piton e alcune ciocche nere gli finiscono davanti il volto.
-Ricordati le mie parole, ricordale –Si gira incurante della minacciosa bacchetta puntatagli addosso e scompare.
Lily non lo sentirà fiatare per tutta la serata.
 
Lily nota che quel mese Remus gli ha detto che deve recarsi da sua madre proprio il giorno di luna piena. La verità è che Piton c’è riuscito ad insinuarle della genuina curiosità su cosa Lupin nasconda e perché il suo vecchio amico non ha potuto scoprirlo da solo.  Nota anche i graffi che compaiono sul volto di Black, Minus e Potter e nota che quasi cadono nella zuppa dal sonno. Distoglie subito lo sguardo. Sono Malandrini! Se li sono procurati certamente facendo le classiche cose da… da Malandrini!
Ma quando Remus torna e la cicatrice bianca è lì, sul suo volto, come del resto lo è da quando lo conosce, i dubbi tornano.
Lily si impone di seguire la lezione, s’impone di non guardare altrove se non sulla pergamena su cui sta prendendo appunti. Tuttavia, Storia Della Magia è noiosa. Così afferra il libro che ha preso in prestito da una ragazzina del terzo anno e si reca al capitolo dedicato ai licantropi.
Distoglie poi lo sguardo. Se è vero, è fregata. È caduta nella trappola di Piton, è caduta preda della curiosità e, cosa peggiore, sta potenzialmente invadendo quello che è la sfera privata di Remus. Remus, uno dei suoi amici e compagni di casa più fedeli!
Rimette il libro nella borsa.
 
-La Evans stava leggendo un libro di Difesa Contro Le Arti Oscure del terzo –Sirius glielo sussurra a termine della lezione e James si volta immediatamente a guardarla. Sta parlando con Mary e sembra anche divertita.
-Non ti seguo, Felpato –
-Oggi ci ha guardato per tutto il tempo –E Sirius è quasi sicuro che il suo amico abbia perso un battito. Quella cotta che ha per la rossa è imbarazzante e ne è consapevole, dato che nemmeno vuole accettarlo!  -Il giorno dopo la luna piena … Non lo trovi un po’ sospetto?! –
James non sta guardando più Sirius e nemmeno Lily. Guarda in direzione di Piton e stringe i pugni.
-No, affatto –Perché è quello il modo in cui li ha terrorizzati per mesi, il modo che aveva per ricordagli che lui sa: osservandoli, leggendo di argomenti in merito e trasfigurando oggetti in ogni qualcosa di forma sferica.  –Forse Pivellus ce l’ha fatta a convincerla, alla fine –Il tono è sprezzante e i pugni stringono di più.
-Siete un po’ troppo paranoici –Peter compare al loro fianco offrendo loro una Tutti i Gusti+1. –Piton è riuscito a rendervi schiavi della paura per caso? –Non è che il loro amico brilli di intelligenza ma a volte riesce a dire un qualcosa capace di allentare le presa, di non farli sentire troppo oppressi.
-Coda, hai ragione. –esclama James passandosi una mano fra i capelli. –Ma io direi che un fresbee zannuto addosso se lo merita –
-Approvo –unanime è la risposta degli altri due e non serve Remus se c’è una maggioranza assoluta.
-L’ordine supremo dei Malandrini ha deliberato –
 
-Potter! –è comodamente seduto su una poltrona della sala comune ad afferrare il boccino quando la voce di Evans lo raggiunge ovatta.
-Sempre un piacere vederti –Le sorride genuinamente salvo poi vedere cosa stringe tra le mani.
-Che diavoleria è?! –Remus è sbiancato alla vista della Mappa del Malandrino e della rossa che la agita adirata. James vorrebbe dirgli di tornare a scrivere, sta imbrattando tutto il foglio con l’inchiostro!
-Penso ci sia scritto, no? –dice James.
-Si Evans, è scritto tutto qua –Sirius interviene e Remus sembra disorientato. –“Il Signor Codaliscia la invita a tenere fuori dalla sua portata codesta Mappa”, “Lunastorta vorrebbe informarla che non è cortese rubare la roba altrui” e “Felpato e Ramoso sono fieri di dire che hai le mani sudice, toglile dal foglio!” –
-Non stavo parlando con te Balck! –Lily afferra un polso di James invitandolo ad alzarsi e seguirla.
 
-Visto? Te l’avevo detto che la nuova aggiunta ti avrebbe fatto morire Lunastorta! –
-Felpato, credo che Remus sia realmente più  morto che vivo al momento–
-Io lo avevo detto a James che potevano evitare che il suo linguaggio fosse più gentile rispetto al nostro, tanto non gli piace lo stesso! Coda vai nelle cucine a prendere qualcosa per farlo riprendere!–
-…Ho appena detto a Lily che è una ladra –
 
James è sicuro che stia per morire. Com’è che il suo cuore non la smette di battere?! Sirius deve aver fatto qualcosa, non è possibile altrimenti che si comporti in questo modo.
Lei ti piace” Odia quando Lunastorta si insinua nei suoi pensieri, soprattutto se ha torto marcio! Evans continua a stringergli il polso e non ha ben chiaro dove lo stia portando. Deve darsi una calmata, la deve smettere di essere così in agitazione.
-Evans, vista la tua propensione ad uscire con la piovra gigante, non stiamo andando ad un appuntamento a tre, giusto? –Si ferma di botto per guardarlo con aria sconcertata.
-Come?! –
-Ogni volta che ti chiedo di uscire mi dici che preferiresti… beh, qualsiasi cosa, ma la piovra gigante è la più ricorrente –
-Non stiamo uscendo insieme e non stiamo andando dalla piovra gigante –Si metterebbe a ridere se non fosse che ha davanti Potter che è pateticamente agitato, e… lo ammette, la battuta faceva ridere, ma non è mica così idiota da dirlo a lui. Si accorge in quel momento di avere ancora la mano intorno al suo polso e lo lascia andare come se scottasse. –Vieni –Gli dice proseguendo verso la guferia. Ci va spesso quando ha bisogno di calma e solitudine. È sicura che là potranno parlare. Il moro la segue in religioso silenzio e con la mano costantemente a cercare di raddrizzare quei dannati capelli.
-Mai provato con un incantesimo? –
-Come ho fatto, io, esperto Malandrino e brillante studente di Hogwarts a non pensare ad usare un incantesimo per i miei capelli? Evans, mi hai salvato l’esistenza! –Gli da un colpo sulla spalla.
-Non volevo ferire il tuo orgoglio Potter –entrano nella guferia e Lily va a posizionarsi verso la finestra. –Cos’è quel foglio? –
-Mi hai portato qua per chiedermi a cosa serva?! Sul serio? –
-Senti, in verità non mi importa. –Si gira a guardarlo negli occhi ed incrocia le braccia. –È solo che ce l’hai sempre in mano. Non credo che un Prefetto degno di questo nome non avesse dovuto sequestrarlo tempo fa
soprattutto se, guarda caso, è sempre là ogni qual volta che cercate di farla franca dopo qualche colpo –Si ferma, afferra una ciocca di capelli e inizia a giocarci. James non sa dove vuole arrivare ma non ha il coraggio di interromperla. –Eppure ce l’avevi anche quando hai aiutato Mary e… non fare la faccia da pesce lesso, hai spostato anche me per salire le scale, ti ho visto. –James arriccia il naso. Non ha la faccia da pesce lesso, ne è certo, anche se non si può guardare. Allenta il nodo della cravatta, più per vizio che per reale esigenza. –E spesso ce l’hai quando vieni a prendere Remus e portarlo in infermeria. Quindi… Suppongo serva anche a qualcosa… di utile. –
-È una Mappa, Evans. –sbuffa infine. Non si aspettava mica glielo dicesse.
-Oh… Beh, so che forse per te dovrebbe essermi tutto più chiaro ma ti assicuro che non lo è. –Ci prova allora a spiegare ma Lily lo ferma –Il punto è che oggi l’hai dimenticata in classe. Non sono l’unica ad averla notata. Sever-Piton, ha provato a prenderla ma sono stata più veloce. –
-Sul serio?! –Sgrana gli occhi e il desiderio di picchiarlo è tanto.
-Si, sono stata seriamente più veloce di Piton –
-No, no! Che hai capito?! Dico… Davvero l’hai presa? Hai salvato la nostra mappa?! –Lily annuisce e non ha idea di come faccia ma James si trattiene dal correre ad abbracciarla.
-Beh, grazie Evans… Non me l’aspettavo sai –James si perderebbe in quelle iridi verdi che lo fissano con comprensione. Spera di non essere arrossito, lo spera vivamente. Si risveglia poi, ricordandosi che deve fare un discorso alla rossa e crede che sia quello il momento più adeguato. È lui ad afferrarle il polso prima che se ne vada stavolta.
-Evans aspetta –
-Stavo andando dalla piovra gigante, con permesso. –
-No sul serio. Devo… parlarti di una cosa –è quasi intimorita dallo sguardo che le rivolge. È serio, forse non l’ha mai visto così. Annuisce ed è pronta ad ascoltarlo. –Tu sai cos’è Remus. –è una doccia fredda per la rossa.
No,no, no, no. I suoi dubbi non possono essere fondati, accidenti, no!
Piange.
-Te l’ha detto lui? –Non riesce a guardarlo negli occhi. –Evans… Ho bisogno di saperlo. Perché se l’ha detto a te niente gli impedisce di dirlo ad altri –
-No. Non me l’ha detto Piton. Almeno… non direttamente –Singhiozza fra una parola e l’altra. –Io, l’ho capito da sola. Però… Per Godric, non volevo, lo giuro! –si mette a piangere a James è convinto che se fosse stato una qualsiasi altra persona l’avrebbe stretto fra le braccia. Sente una morsa allo stomaco e si impone di cancellarla. –Non avevo il diritto di cercare di capire un qualcosa che Remus non voleva dirmi. Io… Mi sento uno schifo –Si siede a terra e affonda la testa fra le ginocchia. Non ha il coraggio di raccontare una sua malefatta a un Malandrino. Se fosse dell’umore, forse farebbe anche ridere.
-Non voleva dirlo nemmeno a noi, sai? Abbiamo impiegato 2 anni per riuscire a capirlo. –Gli si siede accanto guardando uno dei tanti gufi che gli volano su. –Mi sono sentito come te, per averlo spinto a dire qualcosa che non voleva –
-E… Poi cos’hai fatto? –sta chiedendo consiglio a Potter, il mondo è prossimo alla fine. Lo sente.
Ma lui non è utile, ovviamente. Sa solo alzare le spalle e guardare dritto.
-Questa è un’altra storia –
Rimangono in silenzio per qualche minuto. Lily non avrebbe mai pensato di trovare rassicurazione nelle parole di Potter. Lo guarda per qualche secondo e quando è così rilassato, senza nulla da dimostrare a nessuno e senza il suo stupido ego… è una persona quasi piacevole.
-Mai avrei pensato di dirlo Potter ma… Grazie –Sembra spaesato, ma dura il tempo di un battito di ciglia.
-Quindi quella famosa uscita con me…? –
-Scusami, ma sono impegnata con la piovra gigante –e scoppia a ridere. Potter la segue ed è si stupisce ancora: sta ridendo con Potter e non di Potter.
È una giornata assurda.
 
 
-Quindi lei sa –Remus potrebbe stare per morire, a questo pensa James. Gira per la stanza da qualche minuto buono con le mani nei capelli biondi. –Lei sa… -
-Evans sa –Sirius gli lancia una pallottola di pergamena in faccia e gli dice: –Se la cosa ti disturba, valle a parlare –
Peter cerca di mettere a suo agio Lunastorta che ripete come un mantra “Lei sa” ma non riesce e la cosa lo disturba, ogni goccia di sudore rasenta la sua disperazione.
James sa che dovrebbe dire qualcosa per riuscire a calmarlo, per far si che il peso che porta  sia riequilibrato su più di una spalla. 
-Remus. –lo chiama e il tono che usa non ammette repliche. –È Evans. –Dovrebbe bastare come spiegazione, come rassicurazione.
È Evans. È la stessa ragazza con i capelli rossi che vide per la prima volta sul treno per Hogwarts, quella che difese il suo amico con ardore nonostante quell’amico fosse Piton. È la stessa ragazza che impugna la bacchetta se c’è da combattere, la stessa che non tradirebbe mai la fiducia di nessuno.
È la stessa ragazza di cui è innamorato.
-James, amico, è a te che piace, non a Remus. La cosa non aiuta –Il cuscino in faccia dovrebbe beccarselo solo Sirius, ma ha visto chiaramente gli altri due annuire.
Tre contro uno, non è male come lotta.
Ingiusta ma divertente.
 
Remus porta un peso terribile e a volte è più pesante che rispetto ad altre. Quando i suoi amici l’hanno scoperto ha avuto paura che da un momento all’altro potesse rimanere di nuovo solo. Avrebbe fatto meno male un graffio degli artigli del lupo. Eppure non fu così. Quando gli altri lo scoprirono, lo aiutarono e sostennero si sentì… vivo, amato. Leggero.
Pensa a questo, cerca di ingoiare l’amaro che avverte in bocca ma non riesce ad avvicinarsi a Lily. Lily che sa da una settimana e continua a rivolgergli la parola come se nulla fosse cambiato. È ora seduta a studiare, come sempre, e non sa come avvicinarsi.
È lei a notarlo, lo saluta con un cenno della mano e lo invita a sederle accanto. Remus giocherella con i capelli forse un po’ troppo cresciuti dall’ultima volta che li ha tagliati. Prende posto sul divanetto in sala comune.
-Ehy! Tutto bene Lupin? –L’altro annuisce senza riuscire a trovare fiato per arrivare a dove vorrebbe. Lily inarca un sopracciglio.
-Sicuro? –Lupin annuisce ancora più vistosamente con il viso paonazzo.
-Grazie –riesce a sputare quella parola, ma lo fa così di fretta che nemmeno è certo che l’altra abbia compreso.
-Per cosa? –chiede mentre prende altro inchiostro dalla boccetta.
-Per non essere scappata via appena hai capito –è un sussurro ma Lily lo sente chiaramente. Si volta a guardare il suo amico prefetto e scuote la testa.
-Non farlo mai più Remus! –forse l’ha detto a voce troppo alta, si girano tutti e si maledice. –Non ringraziare mai qualcuno per apprezzarti per quello che sei –
-Ma io sono un mostro –
-Sei un licantropo –lo sussurra per non farsi sentire ma lo guarda dritto negli occhi per dimostrargli che non ha paura di lui, non  ne avrà mai. Perché lui è Remus, non il lupo. Sbatte le ciglia Lily, rendendosi conto che è la prima volta che lo dice ad alta voce. Non ha usato quella parola nemmeno nel suo sproloquio con Potter.
-Ed è comunque solo una parte di te –Lily, ho vissuto in tanti luoghi e sono sempre scappato perché a nessuno stava bene avermi come vicino. Forse per te questo non è niente, ma grazie lo stesso. Grazie per essere qui ancora a parlare con me. –
-Spero tu non abbia detto queste cose anche a Potter, ci credo altrimenti che sia così montato. –Remus ride.
-L’ho fatto, colpevole –Lily alza gli occhi al cielo ma sempre con il sorriso stampato in faccia. –Ma mi ha risposto esattamente come hai fatto tu –
Perché ne è sbalordita? Lily lo sa, lo ha sempre saputo che Potter per i suoi amici si sarebbe fatto in quattro.
Ma forse vive ancora troppo nella sua bolla di pregiudizi.
“Io non ho potuto scoprirlo da solo”. Si odia perché le parole di Piton sono ancora in grado di ferirla, di comparire nella sua mente. Si morde il labbro.
-Remus –lo chiama e tentenna, non è affatto sicura di quello se vuole chiederglielo o no. Lui la guarda e attende. –Niente, lascia stare –
No, non deve chiederlo a lui. Potrebbe essere indelicato.
Sta passando proprio in quel momento, per questo si alza di fretta lasciando lì la pergamena contenente il suo tema.
-Potter, aspetta! –
 
 
 
 

 
|||Angolo Autrice|||
Ed ecco la seconda one-shot! Non avevo mai scritto una storia così lunga, in genere sono molto breve e ho paura di non aver revisionato bene la storia: sono leggermente miope e i miei occhiali sono chiusi in una borsa in macchina di mia zia e spero di poterli riavere presto. Quindi perdonatemi per gli eventuali errori!
Ho scritto la prima parte del continuo di questa one-shot e avevo pensato ad una cosa ma ne sta uscendo un’altra completamente!
Grazie per essere arrivati fino a qui con la lettura, si ci vede presto!

 
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