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Autore: Illidan17    27/08/2021    2 recensioni
Sono le scelte che facciamo, a determinare chi siamo, non i nostri poteri. Usagi lo ha sempre saputo, e ora dovrà dimostrarlo... e non solo lei. Cosa sarebbe successo, nella seconda stagione, se i personaggi avessero preso decisioni diverse?
Genere: Avventura, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Demando/Diamond, Serenity
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Seconda serie
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Capitolo 3

Il ballo 

 

Saphir aveva appena ultimato i due droidi, quando sentì dei passi. Erano leggeri, esitanti e un po' traballanti. Serenity. E infatti, qualche secondo dopo, sentì qualcuno scivolare e aggrapparsi alla maniglia della porta del laboratorio. La quale si aprì, facendo entrare la principessa, in un turbine di velluto giallo e pizzo nero. Saphir fece appena in tempo a prenderla, prima che cadesse sul sedere. 

-Tutto a posto? 

-Sì, grazie. 

Le cadute erano all’ordine del giorno, con la principessa Serenity. Uno dei motivi per cui non veniva mai lasciata da sola, quando si spostava da un luogo all’altro. Per Esmeraude la sua goffaggine era motivo di dileggio, ma Saphir cominciava a trovarla adorabile. Per essere onesti, ultimamente aveva fatto qualche progresso, e le cadute non erano più così frequenti, però ci doveva essere sempre qualcuno con lei. Al che cominciò a farsi una domanda. 

-Dove sono le sorelle, Serenity? Perché ti hanno lasciata da sola? 

La principessa inarcò un sopracciglio. 

-Secondo te dove possono essere? Hai scordato l’impegno di questa sera? 

Saphir sbiancò. Si era completamente dimenticato del ballo. E Serenity lo aveva indovinato, perché cominciò a ridacchiare. 

-Meno male che te l’ho ricordato. Non avrei voluto assistere alla reazione di Petz. 

Il principe cercò di ricomporsi. 

-E tu cosa fai qui? 

La principessa fece spallucce. 

-Non riuscivo a riposare, nonostante abbia passato tutta la mattina a lezione di danza. Era troppo nervosa, per stasera. Allora ho deciso di fare due passi... 

-...Con il rischio di cadere e farti male. Forse è una fortuna, che sia passata qui. 

-Forse. Spero di non averti disturbato. 

-No, affatto. Avevo appena terminato. 

Indicò i due droidi. Serenity li guardò. Erano praticamente identici: alti, muscolosi, lunghi capelli biondi, canotta e pantaloni bianchi. Forse uno aveva la pelle leggermente più scura dell’altro. Erano anche molto belli. 

-Qual’è la loro... funzione? 

Saphir si schiarì la voce. 

-Ehm, ad essere onesti, dovrebbero stare a guardia del tunnel spazio-temporale che conduce su Nemesis, per evitare... visite sgradite. 

Serenity comprese cosa volesse dire. Dopo la faccenda dello specchio, si era svegliata trovandosi Demando al suo capezzale. Non era arrabbiato, ma aveva capito cosa fosse successo. Tuttavia, l’aveva tranquillizzata, dicendole che aveva tutto il diritto di conferire con le sue guardiane. Nei giorni che seguirono, però, aveva notato una certa tensione, soprattutto fra Demando e uno dei suoi consiglieri, il Vecchio Saggio. Quell'essere incapucciato le metteva i brividi. 

-Saphir, puoi dirmi la verità. Quali sono gli ordini, riguardo alle guerriere Sailor? 

Il principe sospirò. 

-Demando non si è ancora espresso. Credo che stia cercando di non ferire i tuoi sentimenti. Tuttavia, ci sono delle persone che vorrebbero la loro eliminazione... 

-...Come il Vecchio Saggio. Quella... creatura mi fa ribrezzo. Sembra che voglia il bene di Demando, ma in realtà pensi tutt’altro. E forse non voglio sapere quell’”altro”. 

Saphir la guardò. Improvvisamente, Serenity era finita al secondo posto delle persone che preferiva in assoluto. Non le piaceva quella mummia... Interessante. 

Usagi, invece, pensava a tutt’altro. Quell'essere aveva la totale fiducia di Demando. In fondo, aveva servito la famiglia da anni. Se voleva salvare le sue amiche, l’unico era proporre un piano che poteva battere in astuzia il Vecchio Saggio. Guardò i droidi. All'improvviso, un’idea cominciò a prendere forma... 

-Senti, questi droidi... hanno un’intelligenza propria? 

-Sì, e anche una personalità, grazie al Cristallo Nero. Però sono tenuti ad obbedire agli ordini della famiglia. 

-Saphir, parlando per ipotesi... è possibile creare dei droidi con fattezze di persone note, magari con la memoria e i ricordi di queste persone? 

-Parlando sempre per ipotesi, potrei crearne con quelle fattezze, ma servirebbe un contenitore per i ricordi... che potrebbero scatenare delle emozioni, rendendoli però imprevedibili. 

-Ma se sono persone che conosco? 

-Allora potrebbero darti retta. Hai in mente qualcosa? Posso cominciare a darmi da fare. Quanti te ne servono? 

-Quattro. Maschi. Ti faccio subito degli schizzi. Quanto al contenitore, so dove procurarmelo, ma mi serve tempo. Non ci posso andare così, devo mandare qualcuno di cui mi fidi e che sia disponibile. E ne è rimasta una... 

-Oh, capisco. Sì, ci vorrà tempo...  

Usagi prese dei fogli e cominciò a disegnare. Né lei né Saphir sapevano che Demando aveva ascoltato tutta la conversazione. Non sapeva cosa avesse in mente Serenity, ma gli interessava sapere che non le piacesse il Vecchio Saggio. Ora erano in due. Forse doveva prendere in considerazione l’idea di esonerarlo, o di sminuire il suo potere. Non poteva essere un caso, due persone che diffidavano del suo consigliere per diversi motivi... 

*** 

Usagi sospirò. L'abito per il ballo era ancora uno di quelli che la facevano arrossire solo a guardarlo. Evidentemente, le donne di Nemesis erano solite esibire diversi centimetri di pelle, bastava guardare le sue damigelle. A dire il vero, il suo guardaroba era “castigato”, secondo quei parametri, ma questa era un’occasione speciale: Demando avrebbe annunciato il loro fidanzamento ufficiale. E doveva sembrare una principessa di Nemesis a tutti gli effetti. 

L'abito era composto da due elementi. Il primo, che comprendeva corpetto e sottogonna, era di seta bianca, con perline azzurre ricamate, che formavano lo stesso motivo ad arabesco sulla giacca del principe. Avrebbe avuto le spalle scoperte, e le maniche sembrano corolle di fiori che circondavano le braccia. Frontalmente, un taglio a rombo mostrava l’ombelico. La sottogonna aveva due spacchi laterali. Il secondo elemento era la gonna vera e propria, allacciata ai fianchi, di tulle semitrasparente. 

Ripensò al suo primo ballo, quando si era imbucata all’ambasciata, quando ancora non sapeva di essere la Principessa della Luna che tutti stavano cercando. Grazie alla Penna Lunare, si era trasformata appunto in una principessa, e si era mischiata in mezzo agli invitati. Anche Mamoru era lì, come Tuxedo Kamen. Entrambi in incognito, si erano incontrati, e avevano ballato un valzer. Era stato bello... ed entrambi avevano avuto una sorta di déja vu, che risaliva alle loro vite precedenti. Anche lì avevano ballato insieme, la principessa Serenity e il principe Endymion. L'erede della Luna e quello della Terra. 

In quelle occasioni si era sentita bella. Ma Mamoru non glielo aveva mai detto. E pensò alla prima persona che l’aveva trovata tale, tanto da corteggiarla davanti ai suoi stessi compagni di scuola... Alan. Sì, aveva un altro nome e sembianze umane, ma ogni parola che le aveva detto era vera dalla prima all’ultima. Le aveva dedicato un’aria dal suo flauto, regalato rose rosse, e aveva persino fatto una torta. Si era impegnato, nonostante amasse, corrisposto, l’unica altra aliena della sua razza, Ann. L'aveva amata tanto da lasciarla andare con Mamoru. Certo, se avesse saputo cosa stava succedendo, in quel momento... 

Alan le aveva detto che era bella. Anche Demando, il quale la trovava anche affascinante e seducente. La sua presenza per lui era come il nettare per le api. La richiedeva ogni giorno, quali che fossero i suoi impegni. Molti consiglieri erano spiazzati dal fatto che fosse lì accanto a lui, e qualche volta si sono ritrovati a dover ripetere il loro discorso, perché era troppo impegnato a guardarla. Si accontentava di accarezzarla e di baciarla, ma sapeva che voleva fare ben di più. E probabilmente non le sarebbe dispiaciuto. Quando era fra le sue braccia, sentiva il petto scultoreo sotto la sua giacca, le braccia marmoree sotto le sue maniche... arrossì. 

-Altezza? È ora. 

-Sì, Koan. 

La sua damigella indossava un vestito rosa pallido che la faceva sembrare una bambina. Pensò a Rubeus. Non se lo figurava, vestito da sera. Esistevano tenute mimetiche eleganti? Sorrise al pensiero. 

La sala da ballo era gremita di gente. Era così alta che, come per la sala del trono, non si vedeva il soffitto. Gli invitati di divisero in due ali per farla passare, e si inchinarono al suo passaggio. Molti maschi tossicchiarono e si strusciarono i piedi. Fu allora che comprese una cosa. 

Bella. Affascinante. Seducente. In quell’abito, lei era tutto questo. Ma era molto di più. Demando lo sapeva, Saphir cominciava a rendersene conto... Presto tutta Nemesis avrebbe sentito parlare di lei, nel bene e nel male. Mamoru si sarebbe pentito molto presto del suo tradimento. 

Demando la aspettava. Quando arrivò, le baciò la mano e la strinse a sé. Fece un discorso di cui lei non ascoltò una sillaba, poiché lo conosceva bene. Era l’annuncio ufficiale. Una volta finito, le diede l’anello di fidanzamento. La montatura era in oro con motivo di foglie, e la pietra era uno zaffiro. Demando le aveva anticipato che si trattava di un cimelio di famiglia, e che ogni sovrana di Nemesis lo aveva indossato. Usagi lo guardò. Era veramente molto bello, fatto per la sua mano. Ebbe l’impressione di averlo già visto... come la sala da ballo, ad essere sinceri. Quelle pareti di cristallo bluastro, le colonne dorate, il pavimento violaceo, i tappeti... All’improvviso, Nemesis le parve familiare. 

La musica riempì l'aria. Le danze ebbero inizio. Usagi e Demando cominciarono a volteggiare per la sala. La principessa si sentì a suo agio, come mai le era capitato prima. Come se Nemesis fosse ormai casa sua. Si sentì bene, come non le succedeva da molto tempo. Demando se ne accorse. 

-Ti diverti, Serenity? 

-Sì, come sempre... Demando. 

Che strano. Per una frazione di secondo, stava per chiamarlo con un altro nome, Adamas. Chi era? E perché lo stava per pronunciare? 

*** 

Mamoru non riusciva a dormire. Friggeva dalla rabbia. Era stato praticamente sbattuto fuori. Lui! Il principe Endymion! Come avevano potuto? 

Minako lo aveva incontrato nel caffè della sala giochi in privato. Lo aveva informato del contatto avvenuto fra Usagi ed Amy, e gli aveva detto che lo avrebbe avvertito se ci fossero state novità. Non si stupì del fatto che ora fosse il capo: era guerriera Sailor da più tempo delle altre. Quello che lo colpì fu la freddezza del suo sguardo. Come se non meritasse quella confidenza. Era la guerriera di Venere e dell’amore: possibile che si fosse accorta di qualcosa? 

Nei giorni seguenti, aveva cercato di telefonare a Rei, ma lei aveva sempre una scusa per non parlargli e per non venire a casa sua. Era persino andato al tempio, con la scusa di una preghiera per Usagi, ma quando la sacerdotessa lo aveva visto, era andata via. Forse il rapimento l’aveva fatta sentire in colpa? O si era spaventata dopo che avevano visto Usagi sbatterla fuori? 

Era pure andato a trovare Ami, nella speranza di saperne di più, per sentirsi dire che era partita per la Germania, dove aveva vinto una borsa di studio. Che storia era questa? La sua prima vera amica è stata rapita, è riuscita a contattarla per spiegarle la situazione, e invece di attaccarsi al computer per cercare informazioni, se ne va in Europa? 

Con Makoto non ci aveva neppure provato. Si erano incrociati una volta, e gli aveva rivolto uno sguardo assassino. Anche Chibiusa era impossibile da raggiungere. Dopo la scomparsa della “cugina”, gli “zii” non la lasciavano mai sola. 

 Si alzò. Che Rei avesse compreso perché non voleva che Usagi sapesse, e magari lo aveva confidato alle altre? Questo spiegava tutto. Però voleva anche dire che era nei guai. 

Non gli era mai importato di Usagi. Sì, era carina, ma non aveva il carattere di Rei. Era troppo ingenua ed infantile. Però era la principessa Serenity, erede del Regno Argentato, detentrice di un grande potere. Gli conveniva essere il suo compagno, se voleva condividere quel potere. E ora un principe di un altro pianeta e di un altro tempo aveva delle mire su di lei? 

Ridacchiò. Usagi era troppo infatuata di lui perché cedesse ad un altro. Quando sarebbe finita questa storia, l’avrebbe convinta del suo amore a suon di belle parole, e lei lo avrebbe difeso, come sempre, tanto era innamorata di lui... 

Sentì delle risate. Da dove venivano? Cercò la fonte del suono, accompagnato da una bella musica, un po' sinistra, ma con il suo fascino. Avrebbe giurato che venisse dallo specchio... 

Per poco non cadeva per terra. Lo specchio sembrava una finestra che dava su quella che sembrava una sala da ballo. Le persone danzavano e si divertivano. Sembrava una normalissima soirée, quando si accorse che alcune persone recavano una mezzaluna nera rovesciata sulla fronte e portavano un paio di orecchini con cristalli neri pendenti. Era un ballo... su Nemesis. 

L'attenzione del pubblico era rivolta verso una coppia al centro della sala. Mamoru li riconobbe immediatamente: il principe sconosciuto e... Usagi, che indossava un vestito assolutamente indecente, che mostrava l’ombelico e le gambe. Volteggiava con il padrone di casa, in un turbinio di seta e tulle, e sorrideva... come non aveva mai fatto prima. Non era in trance, era perfettamente lucida... e felice con quel tizio! 

Mamoru diede un pugno, allo specchio, frantumandolo in mille pezzi. Quel bellimbusto gliel’aveva portata via, insieme alla possibilità di governare il mondo. Era ufficiale: il giorno che li avrebbe incontrati, li avrebbe uccisi entrambi! 

   
 
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