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Autore: elyblu    12/09/2021    1 recensioni
Se nell'anime Saint Just fosse sopravvissuta all'incidente, come sarebbe stata la vita di Nanako, Kaoru e della stessa Saint Just? Storie di tre ragazze degli anni '90 e dei loro sogni...
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Kaoru Orihara, Nanako Misonoo, Rei Asaka
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mentre Kaoru bisticcia con la madre per poi scappare di nascosto chissà dove, Rei si scontra a sua volta con l’avv.ssa Tanabe e Fukiko. I polmoni stanno migliorando, può usare un tono di voce più alto, perché all’inizio dopo l’incidente parlava con poco più di un bisbiglio, e sta anche recuperando le forze. Tuttavia, deve ancora fare molti esercizi, al braccio, alle gambe, la fisioterapia è estenuante e demoralizzante, poi l’aspettano i compiti di scuola, che deve guardare da sé senza le spiegazioni dei professori; già è difficile studiare senza seguire le spiegazioni dei professori, se poi si è anche stanchi e provati fisicamente la fatica è quadrupla.
Cerca di essere ottimista e forte, ma è normale sia avvilita, le manca la scuola, le mancano gli strumenti che adora tanto suonare, le mancano le amiche, le manca anche la palla a canestro. Le visite delle sue amiche sono un raggio di sole in quei giorni tetri trascorsi dall’incidente, le aspetta a gloria, perché la rallegrano e rendono molto più sopportabili le sue giornate insieme alla presenza della amata sorella e anche del fratello.
A proposito di amiche Rei considera come una sorella anche Kaoru, non si dimenticherà mai di tutto ciò che ha fatto per lei, senza Kaoru e Nanako non sarebbe mai risorta dal baratro di tristezza in cui era caduta. È, perciò, arrabbiatissima per come Kaoru è stata trattata da quell’avvocatessa smorfiosa di cui tra l’altro ha saputo da Kaoru essere stata oggetto di scherno, ed è molto delusa anche da Fukiko.
Rimasta sola con Fukiko e l’avv.ssa Tanabe Rei insorge “Perché avete trattato così Kaoru? Kaoru è la mia più cara amica insieme a Nanako, è una persona eccezionale, di una bontà d’animo inesauribile, ha fatto tanto per me, mi ha tanto aiutata nei momenti difficili dopo la morte di mia madre, quando ero sola, perché l’avete allontanata?”
“Rei tu e Kaoru rimarrete per sempre grandi amiche, mi hai sentito quando le ho detto che può venire quando vuole anche domani stesso, anche tutti i giorni, ma ora devi parlare con l’avvocatessa qui presente, le autorità amministrative non vogliono darti nessun risarcimento appigliandosi al fatto che ti sei sporta troppo, e quindi dovete concordare una versione dei fatti plausibile che smentisca il Comune”.
“Io ho già detto tutto, passò il treno nel momento in cui mi caddero i fiori, come mi spiegò Kaoru sono stata attratta dalla forza centripeta del treno in movimento, senza il treno probabilmente non mi sarebbe successo nulla, è stata sfortuna”.
“Rei” interviene l’avvocatessa “per le autorità amministrative ogni scusa è valida per non risarcirti”.
Rei a sentire quella voce si innervosisce “Tu stai zitta, hai maltrattato la mia amica, tanto hai detto che sono rintronata quindi puoi fare a meno della mia collaborazione, io non parlo con chi mi prende in giro”.
“Ma siete tutte così indisponenti e maleducate? Date del tu…io non ho parole, vado via, ho molte scadenze allo studio che mi aspettano, arrivederci Fukiko, porta a tuo padre i saluti dell’avv. Fujiwara”.
“Mi scusi avvocatessa, mia sorella è solo triste per l’incidente e la riabilitazione, presenterò i saluti”.
Uscita l’avvocatessa, Rei senza accorgersene sente a un certo punto scenderle le lacrime sul viso “Fukiko credevo che fra noi si fosse ormai instaurato un buon rapporto, perché mi hai trattata così? Che differenza fra te e Kaoru…Kaoru è venuta subito a difendermi e proteggermi da quegli avvocati che mi hanno presa in giro, si è battuta senza timore contro quell’arpia di avvocatessa che mi derideva…tu invece sei rimasta impassibile, non hai detto nulla sulle battute su di me, sul fatto che mi hanno chiamata rintronata e derisa per i fiori presi a Nanako…”
“Rei lascia che ti spieghi, hai frainteso”.
Rei deve finire il suo discorso e le parla sopra “ma perché Fukiko per te le apparenze e le convenzioni sociali sono sempre così importanti e devono sempre prevalere su tutto? Perché non mi hai difesa? Sei stata arrogante con Kaoru e gentile con quell’avvocatessa solo perché è adulta e lavora dall’amico di nostro padre? Lo sai io quanto ti avrei difesa a situazioni invertite? Allora mi prendi in giro anche tu?”, non trattiene le lacrime, è troppo delusa, ha nostalgia delle sue amiche; un’altra persona che è sicura si sarebbe battuta per lei è Nanako, ci scommetterebbe a occhi chiusi la testa. Vorrebbe parlare ancora, ma il fiato comincia a venire meno. Da quella sorella tanto amata non si sente corrisposta, le manca sua madre e abbraccia la sua cherie poupee…
“Rei non devi pensare per nessuna ragione al mondo le cose che mi hai appena detto. Pensi mi faccia piacere che dicano quelle sciocchezze su di te? Sono rimasta molto male quando Kaoru me lo ha raccontato. Ma cosa devo fare? Papà è molto amico dell’avv. Fujiwara, gli affida ogni controversia legale e non spende nulla proprio per la loro amicizia; se questo non basta l’avv. Fujiwara è molto potente e gli procura ottimi agganci e conoscenze per espandere sempre più le sue aziende; se litighiamo con loro, papà perde grandi occasioni e soprattutto rischia di perdere dei clienti che il Fujiwara dirotterebbe su altri imprenditori; un impero economico come il suo te lo crei anche sulle conoscenze e le pubbliche relazioni; un domani le conoscenze di nostro padre potrebbero tornare comode anche a noi per il nostro lavoro.
Considera poi che mentre con altri clienti lo studio Fujiwara tira via e pretende parcelle molto esose, noi invece proprio perché siamo vecchi amici abbiamo il massimo dell’accuratezza e precisione e come ti ho già detto non tiriamo fuori uno yen. Non puoi essere assistita da avvocati migliori e loro vogliono farti avere tutto ciò che ti spetta fino all’ultimo centesimo anche di più. A livello umano non piacciono nemmeno a me, lui è una bruttissima persona, la figlia della 2^C un pallone gonfiato supponente e snob, e soprattutto il Fujiwara tratta in una maniera vergognosa i collaboratori, senza alcun rispetto, mentre nostro padre ha grande considerazione dei suoi dipendenti e collaboratori sia sul piano economico sia umano, non si sognerebbe mai di trattarli come li tratta quel brutto uomo, ma ci sono circostanze che vanno rispettate perché lo decide nostro padre, che ci fa avere tutto”.
Rei a questo punto ha smesso di piangere, è arrabbiata e risponde “Che mi importa dei soldi, io voglio solo l’affetto, l’amicizia e la stima da parte di brave persone, voglio essere libera di esprimermi, dire sempre la verità anche se questa verità può tornarmi contro, non riesco a fingere, a essere ipocrita, voglio essere me stessa”.
“Rei crescere significa anche mettersi i paraocchi in certe situazioni, non puoi fare sempre ciò che vuoi specie se appartieni all’alta società come noi”.
“Avrei preferito essere una borghese qualunque”.
“Ma che dici, vuoi mettere tutti i nostri privilegi?”
“Io non la penso come te Fukiko. Io voglio essere me stessa. E ti devo dire un’altra cosa : non voglio tu tratti mai più con sufficienza le mie amiche specie se si tratta di Kaoru e di Nanako, io a loro voglio un bene infinito, e non devi mancare mai più a loro di rispetto. Lo sai quanto sta soffrendo Kaoru? Hai idea delle rinunce che ha fatto e delle angosce che ha vissuto per un madornale errore medico?”
“Infatti, mi dispiace moltissimo, davvero, ma con me è sempre indisponente”.
“Perché non la sai prendere, l’hai subito aggredita senza pensare a tutto quello che ha fatto per me e senza pensare nemmeno a quello che sta vivendo. Lo sai che l’anno scorso ha rinunciato anche al suo fidanzato e lo sai chi è il suo ex fidanzato? Takehiko Henmi. Te lo voglio dire perché ora basta Fukiko con le tue fissazioni assurde. Per una cotta infantile presa a 12 anni, hai fatto terribili dispetti a Nanako, hai fatto quella scenata contro di me al tuo compleanno rovinando la serata a tutti, ti incaponisci con le cose e le persone, deve essere tutto tuo per forza, e se non lo puoi avere tu non devono averlo neanche gli altri. Non si può avere tutto e impuntarsi su tutto, non si può rimuginare persino su cose vissute da bambini. Takehiko è il migliore amico di Takashi e l’ex ragazzo di Kaoru, punto e basta, e noi tifiamo tutti perché Kaoru e Takehiko tornino insieme, ti auguro di trovare un nuovo amore, te lo auguro di cuore, ma vivi la tua vita e lascia gli altri vivere la loro, non puoi avere sempre tutto tu e imporre sempre il tuo volere agli altri, l’hai anche appena detto che non si può fare sempre ciò che vogliamo quando si cresce, allora comincia tu a dare l’esempio”, Rei sta litigando con la sua amatissima sorella, si sente incompresa, rifiuta queste convenzioni sociali.
Fukiko è spiacevolmente sorpresa per la storia di Takehiko e Kaoru; Takashi, conoscendola, gliela aveva sempre tenuta nascosta, e ora Rei gliel’aveva sbattuta davanti; Rei ora la sta affrontando alla pari, come quando si schierò con Kaoru per l’abolizione della Sorority, e l’aiuta a guardare dentro se stessa per quella che è davvero; Fukiko teme quello che può farle vedere la sorella sulla propria anima e il proprio vero modo di essere; è molto dispiaciuta ma è anche costretta ad ammettere che se vuole essere coerente deve adattarsi alle circostanze anche lei e lo ammette a quella sorella che forse potrebbe farla cambiare “Va bene Rei, cercherò di essere meno egocentrica” (che sacrificio ammetterlo) “Però Rei anche tu devi imparare a essere più duttile, facciamolo insieme. Io tutto quello che ho fatto oggi l’ho fatto solo per te, perché ti diano il risarcimento che meriti e non si approfittino di te. Sfrutta le nostre conoscenze e possibilità, lo sai quanti vorrebbero essere al nostro posto?”
“Io non riesco a essere gentile e remissiva con chi mi prende in giro, anche prima che arrivasse Kaoru quell’avvocatessa aveva un modo di fare arrogante quasi canzonatorio, e Kaoru è subito entrata di scatto nella mia stanza. Tu invece non hai fatto nulla…se dicono che sono fuori di testa chi se ne importa”.
“Non sei fuori di testa, anzi hai una bellissima mente sorellina, ma devi imparare anche tu come me a essere più duttile, io per certi aspetti, tu per altri. Ora purtroppo devo andare a casa, ho molti compiti, come sai quest’anno devo diplomarmi, torno domani, ma per oggi non rimaniamo così”, a Fukiko dispiace, proprio ora che il rapporto sta recuperando ha bisticciato con Rei; dà una carezza sul viso a Rei, si vede che anche Fukiko è triste a sua volta.
Rei lì per lì si calma per rassenerare la sorella, le vuole un gran bene, e anche lei non vuole si lascino in crisi, ma appena si ritrova sola in stanza, ricomincia a piangere, non vuole perdere le sue amiche, rifiuta quell’ipocrisia, rifiuta di dover essere gentile con persone che la sbeffeggiano alle spalle per i favori che possono farle, le dispiace che la sorella adorata non sia come lei, Fukiko tanto impetuosa e imperativa quando vuole qualcosa, è remissiva ai cliché sociali per opportunismo.
Pur amando infinitamente la sorella, si sente caratterialmente molto più vicina a Kaoru e a Nanako, con loro, pur non essendo sorelle, può esprimersi più liberamente, e si sente più capita per le maggiori affinità, o forse deve ancora conoscersi con Fukiko, un rapporto fra sorelle non si improvvisa… suo padre è quello che è… Takashi è buono ma ancora non si sente di aprirsi del tutto con lui, non sa se prima dell’incidente Takashi andava a trovarla per affetto o per stare in pace con la propria coscienza … le manca troppo la madre, vorrebbe averla accanto, avere un suo gesto d’affetto, un complimento, confidarsi …Solo chi ha perso la madre da piccolo sa cosa si prova…
Rei è stata derisa per le debolezze dovute a un periodo difficile da degli adulti che non sanno nulla di lei, che giudicano senza sapere, credendo di sapere tutto solo perché sono adulti, e che invece sono solo stupidi e limitati… è stata derisa perché ha preso dei fiori a una ragazza…ma se anche si innamorasse di Nanako cosa ci sarebbe di strano? Perché una ragazza deve per forza innamorarsi di un ragazzo e viceversa? Dove è scritto? Lei non fa del male a nessuno… si sente sola e stringe la sua cherie poupee, il suo totem protettivo, col suo sguardo sereno la rassicura, sembra quasi volerle bene; Rei le prende una manona e la tiene nella sua, la fissa in quegli occhioni cangianti ora azzurri ora verde smeraldo, la accarezza, l’hanno presa in giro anche per cherie poupee, non capiscono quanto un oggetto può essere importante e dare forza in certi momenti.
Cherie poupee la bambola con l’anima, e guarda caso la sua Nanako è la sosia di cherie poupee, strana coincidenza…sente un sentimento particolare per Nanako, è amore? Non lo sa, è confusa, non sa con chi confidarsi, teme di sbagliare, forse Nanako ora non l’ama più.
Rei ora che è impedimentata per i postumi dell’incidente ha un momento di smarrimento, la fisioterapia…i compiti da fare da sola con lo spettro di rischiare di ripetere l’anno scolastico….
Vorrebbe smettere di piangere, ma i suoi occhi si sono trasformati in due fiumi e non li frena; mentre si soffia il naso, si sente salutare alle spalle “Si può?” è Takashi…appunto…
“Ciao fratellone” prova a ricomporsi.
“Ehi? Che c’è?”
“Nulla, un po’ di raffreddore”.
“Raffreddore? A metà settembre, con questo caldo e in un ambiente tiepido?”
Rei continua a non controllare le lacrime “mi manca la mia mamma”.
“Keiko era una persona brava e buona, come anche la mia mamma, le persone migliori troppo spesso se ne vanno prima delle altre”.
Takashi avverte sempre un grande senso di disagio quando è vicino a Rei, si sente molto in colpa, non regge quasi lo sguardo della sorella tanto sono profondi i suoi sensi di colpa, lui è il fratello maggiore, ha 23 anni, cinque più di Fukiko e 6 più di Rei, con la madre morta e il padre sempre a Londra, avrebbe dovuto fare il fratello maggiore, supervisionare le sorelle, e invece pensava sempre per sé, l’università, gli amici a cominciare da Takehiko, la meccanica, aveva paura di sembrare un ragazzino a mostrarsi impegnato in affari di famiglia, già non aveva realizzato il suo sogno di andare a vivere da solo all’università e di staccarsi dalla famiglia con una vita autonoma, se poi si fosse messo a fare il baby sitter alle sorelle sarebbe sembrato ancora di più ‘un famiglia dipendente’, un bambinone, e poi in mezzo a due sorelle : che effeminatezza…lui voleva godersi come poteva i suoi anni più belli, aveva già sofferto per la perdita prematura della madre e l’assenza sistematica del padre, ora basta.
Fukiko poi è l’occhio destro del padre, ha il piglio comandino, si deve fare tutto come vuole lei, ha ragione solo lei e lui non ha voglia di discutere, tra l’altro il vecchio stesso gliela porta sempre d’esempio : “guarda com’è brava Fukiko, tua sorella è più piccola di te e più saggia, più sveglia, più decisa ecc ecc.”. Questa predilezione del padre per la sorella lo porta a esserne quasi succube inconsciamente nonostante sia il fratello maggiore; non osa contraddirla, a suo tempo non la rimproverava per come era pessima con Rei. Takashi non ebbe il coraggio di dirle nulla nemmeno quando in occasione del suo compleanno Fukiko fu cattivissima, volgare e cafona con la povera Rei e poi con gli altri ospiti; e nella stessa occasione non stette per nulla vicino alla povera Rei, fu Rei a cercarlo per chiedergli spiegazioni, perché lui come al solito voleva fare il suo e lasciare a se stessa la famiglia, a cominciare dalle sorelle.
Quanto a Rei, Takashi la vede persa in un suo mondo fantastico, fino all’incidente non aveva voglia di provare a entrarci, aveva già i suoi di impegni, le voleva bene, ma a 20 anni se vuoi essere davvero grande devi avere una tua vita indipendente dalla famiglia.
In altre parole Takashi finora era stato un ottimo amico nella sua combriccola, un fratello per Takehiko, un angelo custode per Mariko la sua nuova amica, ma non era stato altrettanto bravo non tanto con la famiglia in sé e per sé quanto con la dolce Rei; con Rei era stato davvero immaturo e superficiale.
Se ne era reso conto in occasione dell’incidente; quanto stava male da allora. Takashi pensa al suo Takehiko così buono e disponibile con la sorella Nanako, probabilmente Takashi al suo posto preso dal rancore verso il padre l’avrebbe snobbata, “che persona fantastica è Takehiko” pensa sempre Takashi “se fossi stato come lui”, ultimamente pensa quasi di non meritarlo…
Ora ha davanti Rei, Rei piange, capisce che c’è stato uno scontro con Fukiko, che Rei ha nostalgia della mamma, ha la sua occasione per far capire a Rei che le vuole bene ed è pentito, va già a trovarla tutti i giorni, ma sa che non basta.
Rei piange compostamente, solo le lacrime che escono dagli occhi, non un singhiozzo, non un gemito.
“Allora perché non racconti quello che è successo, due chiacchiere fanno comodo! Anch’io ho delle giornate in cui me ne capitano di tutte, però poi ne parlo, mi confronto e alla fine vedo che non vale la pena prendersela”.
Rei racconta in sintesi quello che è successo, l’avvocatessa antipatica, l’irruzione in suo soccorso di Kaoru, le prese di giro da parte dello studio Fujiwara nei suoi confronti, i maltrattamenti a Kaoru da parte dell’avvocatessa, lo scontro fra Kaoru e Fukiko, ma soprattutto la delusione per il comportamento di Fukiko, e le giustificazioni da Fukiko addotte…la convenienza sociale e professionale… “Se Fukiko fosse stata al mio posto, io l’avrei difesa a spada tratta, mi sarei scontrata con quell’avvocatessa, non permetterei mai a nessuno di prenderla in giro o di definirla una squinternata, non sai quanto mi ha ferita, Kaoru invece è così diversa, così verace e sincera, come Nanako …io lo so che Fukiko mi ama molto, però io ho un modo di amare diverso, io non voglio condizionamenti e opportunismi sociali né per me né per le persone a cui voglio bene, poi per me il rispetto è la prima cosa, non me ne importa nulla anzi rifiuto vantaggi e arricchimenti se tanto per averli devo lasciare che vengano presi in giro i miei affetti, gliel’ho detto e abbiamo discusso, io non sono adatta a vivere nell’alta società”.
Takashi si sente ancora più in colpa; quella ragazzina di 17 anni aveva saputo tenere testa a Fukiko, per Rei sorella maggiore, e aveva saputo risponderle per le rime, prima segue Kaoru contro Fukiko per abolire la Sorority poi si mette a tu per tu con Fukiko per difendere i propri valori. Lui, invece, che ha cinque anni più di Fukiko è sempre stato un remissivo cagnolino con lei forse per compiacere indirettamente il padre, non l’aveva affrontata nemmeno quando era cattiva con Rei e lì sì che sarebbe dovuto intervenire, si vergogna di se stesso e nello stesso tempo ha una grande ammirazione per la sorellina Rei.
Cerca di smorzare i toni e sdrammatizzare “sorellina a te e a Kaoru devo fare i miei complimenti, nessuno osa contraddire Fukiko, la grande Lady Miya, voi invece le avete saputo tenere testa, siete coraggiose, andate avanti così e arriverete dove volete…”
Takashi sta cominciando ad avere dei complessi di inferiorità e si demoralizza “siete in gamba, capisco che Takehiko si sia innamorato di Kaoru, capisco che tu sia tanto amica di Kaoru, siete ragazze sincere, oneste, non fate le accomodanti o le ipocrite, con voi si è sicuri di conoscere la verità, e sapete dimostrare l’amore per le persone a cui tenete, sono più grande di voi e ho tutto da imparare…” Takashi si incupisce e rattrista.
Rei che si sente rincuorata nota il fratello avvilirsi, perché Rei comprende al volo lo stato d’animo delle persone “Ora sono io a chiederti che c’è”.
Takashi ha un moto impulsivo e spontaneo, gli viene naturale confidarsi con quella sorella sempre conosciuta superficialmente, perché vede che è una persona con cui può avere un confronto sereno e alla pari, sente anche il bisogno di chiedere finalmente scusa alla sorella e lo fa prendendola larga “io non sono bravo come voi, io sono accondiscendente per comodità, per pigrizia, per complessi di inferiorità…nostro padre se l’è sempre detta molto più con Fukiko che con me, io e lui siamo molto diversi, non sopportavo i tradimenti verso mia madre, la sua assenza sistematica, ho sempre pensato sarei stato molto diverso da lui, ma nello stesso tempo lo ammiravo per i suoi successi lavorativi, e soffrivo perché vedevo aveva più dialogo con Fukiko. Il primo grosso scontro fu dopo le medie, volevo fare le scuole tecniche industriali perché ho sempre avuto la passione per la meccanica, ma mi impose per forza il liceo che a me non piaceva, mi sono annoiato per 3 anni, non me ne importava nulla di quei programmi, se non ci fosse stato Takehiko non so come avrei fatto, con lui era tutto bello e divertente anche il giapponese antico e la filosofia, dove avevano fallito con me gli insegnanti di ripetizione lui aveva avuto successo. All’università sognavo di andare a vivere con dei miei coetanei, volevo fare ingegneria meccanica al nord, non ci fu verso di farmi andare via di casa, ‘la famiglia deve stare unita, hai l’università nella tua città, quindi rimani in famiglia e non farmi buttare soldi’; gli dissi che sarei andato a lavorare, ma mi rispose che dovevo pensare solo a studiare; mi scontrai facendogli notare che lui però in famiglia non c’era mai, successe il finimondo…come invidiavo Takehiko che viveva con dei coetanei in appartamento”.
“Però” interviene Rei “ti sei iscritto a economia; ingegneria potevi farla anche qui, almeno avresti fatto i tuoi studi preferiti”.
“Mi sentii in colpa per la lite con nostro padre, lo avevo fatto infuriare e allora mi iscrissi a economia per portare avanti meglio le aziende di famiglia, volevo fosse fiero di me come di Fukiko, in fondo qualcuno doveva portare avanti le nostre aziende”. Rei lo segue attenta con gli occhi quasi sbarrati mentre prosegue “l’anno dopo si liberò un posto nell’appartamento dove stava Takehiko, volevo andarci a stare io, mi sarei trovato un lavoro e pazienza se mi laureavo dopo, volevo avere una vita indipendente dalla famiglia, e poi l’idea di convivere con ragazzi della mia età fra cui Takehiko mi entusiasmava”.
Rei nota che al fratello scappa un sorriso e gli si illuminano gli occhi “perché non ci sei andato?”
“Cara sorellina se l’anno prima era successo il finimondo quando avevo detto che volevo andare a studiare lontano da casa, quell’anno in cui dissi che avevo già praticamente preso accordi col proprietario per trasferirmi nell’appartamento dove stavano Take e i suoi coinquilini, successe l’apocalisse; papà mi disse che io mi sarei potuto laureare puntualmente e invece sarei stato fuori corso per un capriccio, per giocare a fare lo studente fuori sede, ero stupido, non capivo nulla, ero ingrato, Fukiko era molto più brava di me pur avendo 5 anni di meno, dovevo vergognarmi. A quel punto gli rinfacciai però che te ti aveva mandata a vivere da sola già a 14 anni e io volevo essere al tuo pari e che anzi io ne avevo diritto più di te perché avevo 6 anni di più; lui si infuriò più che mai e mi disse che dovevo farmi gli affari miei e non permettermi mai più di commentare le decisioni dei genitori, ci litigai, lui come fa sempre anche in quell’occasione si mise a urlare frasi senza senso per darsi giustificazioni che non aveva, ero nella sua stanza, dalla rabbia prima tirò due pugni sulla scrivania mentre mi urlava che non ero normale, poi afferrò il primo oggetto che gli capitò sotto tiro, un telefono, e lo scagliò contro la parete davanti a lui, si staccò la spina dalla parete mentre lo lanciava, subito si mise fra noi mia madre per calmarlo…”
“Nostro padre lancia gli oggetti?” Rei è sconvolta e commenta “come si può avere una reazione del genere? Tirare pugni sul tavolo, lanciare oggetti contro un figlio e dirgli che non è normale solo perché vuole essere indipendente e mantenersi agli studi da solo, perché vuole crescere e diventare autonomo vivendo con gli amici; nostro padre avrebbe dovuto essere fiero di te che non volevi approfittare dei tuoi agi, perché?”
“Nostro padre è così, chi non la pensa come lui non è normale, gli urla contro e lo insulta… dovetti rinunciare, piansi di nascosto, mi confidai con Takehiko, non avrei vissuto con lui e gli altri, lo desideravo così tanto, ormai il posto in quell’appartamento era perso, quando pensai in un secondo momento di cercarmi comunque un lavoretto e andare via di casa in quel momento fu diagnosticato a mia madre un male incurabile, mia madre mi fece promettere che non avrei più fatto arrabbiare papà e sarei rimasto in famiglia con Fukiko…anche a me manca molto mia madre, lei mi capiva, se avevo un problema ne parlavo con lei perché con papà era inutile, lui era tutto per Fukiko…manca molto anche a me mia madre…”
“Hai rinunciato a dei sogni per compiacere nostro padre, ora sei contento?”
“Ho fatto una facoltà universitaria che non era quella che volevo io, economia non mi entusiasma, non ho realizzato il sogno di vivere con i miei coetanei, il rapporto con papà ora è discreto, ma non certo come quello che Fukiko ha con lui”.
“Anche a me mi dice sempre di prenderla ad esempio…”. Adesso è Takashi quello triste e Rei che è molto spontanea gli dice “appena ti laureerai avrai un lavoro, potrai quindi andare a vivere con ragazzi della tua età…magari anche con Takehiko quando torna dalla Germania o con altri tuoi amici”.
“Mi dispiace lasciare Fukiko da sola…l’ho promesso alla mamma”.
“Anche mia madre subito prima di suicidarsi si raccomandò che seguissi Fukiko. Siamo stati nominati i suoi angeli custodi!” Rei prova a scherzare, ma Takashi è ancora a disagio.
“Sai Rei, alla fine sono molto legato a voi sorelle anche se non lo fo vedere, se io sono stato poco presente e non sono mai intervenuto fra te e Fukiko è perché volevo dimostrare ai miei coetanei studenti fuori sede che ero grande come loro, che mi ero comunque staccato dalla famiglia, che avevo la mia indipendenza e invece ho fatto solo danni, ho dato un colpo al cerchio e un colpo alla campana e così non ho realizzato i miei obiettivi per far contento mio padre e la mia famiglia ma nello stesso tempo non mi sono comportato come avrei dovuto con te e Fukiko, pensavo che rimanendo a vivere a casa mia avevo già fatto il mio e invece non è così; Kaoru sì che è in gamba, lei merita veramente uno come Takehiko, non io…”.
Rei è impressionata, ha sempre visto suo fratello ridanciano, vivace, con la battuta pronta, ora invece è abbattuto, non avrebbe mai pensato covasse in sé tanta malinconia, nota anche un affetto speciale da parte sua verso Takehiko, così come lei sente un affetto speciale per Nanako, un affetto speciale perché sono due persone speciali, non a caso sono fratelli anche se non biologici; vorrebbe capire la ragione del suo sentimento di predilezione per Nanako, non ha nessuno con cui parlarne. Kaoru è triste perché è convinta sia finita con Takehiko e anche per le sue vicissitudini ospedaliere :  non le sembra delicato parlarne con lei.
Si riconcentra sul fratello “quello che ti è successo, è la conferma che se si rinuncia ai propri sogni, si rinuncia anche a noi stessi e non si è felici, perché non ci si realizza”.
“Belle parole Rei, ma per certi versi ha ragione Fukiko, nella vita non puoi fare sempre ciò che vuoi, ti devi adattare, fare delle scelte, perché perseguire un obiettivo significa rinunciare ad altro, e devi bilanciare anche scegliendo la strada che magari ti fa meno contento, non ci sei solo tu ci sono anche gli altri a cominciare dalla famiglia, ed entrare in crisi con la famiglia è brutto, devi scegliere e quando scegli spesso non puoi tornare indietro”.
Rei riflette, lei ama le sue amiche, i suoi fratelli, ma non si è mai posta il problema di rinunciare a un suo sogno o aspirazione per il loro amore, ha solo 17 anni, a quell’età vedi ancora tutto possibile e conciliabile con tutto; soprattutto Rei scopre che lo stesso discorso se fatto in un modo può sembrare sbagliato e incomprensibile, se fatto in un altro lo si capisce (anche se questo non significa approvare). Da come parlava Fukiko, sembrava che i compromessi servissero a ottenere vantaggi e grandi opportunità sociali, una carriera, potere, invece Takashi ne parla come di un modo per salvaguardare soprattutto gli affetti e non deludere chi si ama di più.
Adesso Rei inizia a capire quanto è difficile scegliere.
Takashi per delicatezza, per non far sorgere sensi di colpa, tiene nascosto a Rei di aver rinunciato al semestre di studi che voleva fare in Germania con Takehiko; era riuscito a trovare la stessa occasione anche per la facoltà di economia, sarebbe partito per la Germania con lui, sarebbe stato stupendo, lui e Takehiko, loro due insieme e lontani da tutti in Germania per una esperienza diversa che li avrebbe fatti crescere e maturare moltissimo! Dopo l’incidente di Rei, però, aveva riflettuto sulle sue mancanze e sulle conseguenze delle sue assenze con Fukiko e Rei; vista la situazione molto complessa che si era creata con la morte nel cuore vi aveva rinunciato. Lo comunicò a Fukiko, che vivendo con lui sapeva del suo progetto; tuttavia, Fukiko si era limitata a dirgli “hai fatto la scelta giusta, fai bene a stare almeno tu qua, la famiglia non si abbandona mai, con papà a Londra io e Rei abbiamo bisogno di un riferimento”, per Fukiko quindi era stato tutto ovvio e scontato, ma Takashi ha capito che Rei è diversa, Rei si sentirebbe in colpa e gli direbbe all’infinito di andare; almeno questa volta vuole proteggerla, Rei e Fukiko sono davvero molto diverse…
Per tirare su il morale Takashi racconta a Rei “senti, ho parlato con papà, gli ho detto di non rendere al proprietario l’appartamento alla maison d’etoile, qualche volta posso andare io coi miei amici o te con le tue amiche, come un rifugio isolato, in cui quando ci va possiamo andare a distrarci, studiare in pace, essere persone come tutti, non i soliti figli di papà ricconi, e lui stranamente mi ha risposto ok!!!”
“E Fukiko?”
“Ha risposto che a lei non importa e vuole stare nella nostra mega villa”.
“Lo sai che hai avuto una bella idea?”
“Io ho sempre ottime idee, sono geniale!”
“A proposito di amiche, ho paura di aver perso l’amicizia di Kaoru, che lei non mi voglia più”.
“Non dirlo neanche per scherzo, voi sarete anzi voi dovete essere amiche per sempre…Kaoru è intelligente, lo sa come è Fukiko, non ti preoccupare, non a caso Kaoru è amata dal mio amico”.
Rei nota questo grande attaccamento di Takashi per Takehiko, visto che sono in vena di confidenze deve chiederglielo. “Sei davvero molto legato a Takehiko…è come un fratello per te, come Kaoru è una sorella per me, ma a te si illuminano gli occhi ogni volta che lo nomini”; come è cambiata Rei, non è più quella ragazza persa nei suoi pensieri e taciturna…
“Per me Take è più di un fratello, dalle medie siamo inseparabili”.
“Perché hai i complessi verso Kaoru? Anche tu meriti l’affetto di Takehiko, fai sempre il paragone con Kaoru, per tre volte hai fatto il paragone, ma che c’entra? Kaoru era la ragazza, tu sei il migliore amico mica il ragazzo, anche tu secondo me saresti un bravo fidanzato per Mariko”.
A sentire il nome Mariko, Takashi si sente di nuovo invadere dai sensi di colpa verso la sorella Rei; con Mariko, alla fine un’illustre sconosciuta che era stata tra l’altro molto maleducata al festival dell’università, era stato un amico meraviglioso, sempre premuroso, presente, era riuscito a farsi ben volere nonostante il rifiuto iniziale verso di lui da parte della ragazza, l’aveva presa in simpatia perché aveva subito capito che avevano in comune il problema di un padre molto deludente e assente, da lì il feeling e il desiderio di legarci. Perché non aveva mai portato Rei a fare una girata in auto? Perché non aveva cercato di stare vicino e capire anche sua sorella Rei? Questi erano stati i suoi soliti complessi assurdi che lo avevano portato a comportarsi nel modo sbagliato con chi non lo meritava. Mariko non c’entra nulla, ma il senso di colpa di Takashi è così forte che dopo l’incidente di Rei non ha più voluto cercare Mariko.
“Mariko è solo un’amica, a cui voglio molto bene, ho avuto una simpatia immediata perché anche lei ha sofferto per un padre assente e diciamo così : ‘particolare’, tutto qui! Ora è quasi due mesi non la sento, lei mi ha cercato, ma io ora non ho tempo, la rivedrò appena potrò”.
“Credevo ti piacesse”.
“Sì mi piace, ma come amica, se ne fossi stato innamorato in questi due mesi qualche volta l’avrei vista non credi?”…e ora non sapeva neanche se gli interessava ancora la sua amicizia…
Rei con molta naturalezza, nella sua spontaneità spiazzante gli dice “non ti piacerà mica Kaoru?”
“Ma stai scherzando? Certo che no! Ma che dici? Via parliamo d’altro”.
Rei recupera il suo spirito spigliato e bonariamente dispettoso “allora sei innamorato di Takehiko”, lo dice in modo sorridente e serio nello stesso tempo, senza malizia, con ovvietà, come se fosse la cosa più normale del mondo, perché per lei lo è, e perché in una società normale lo è.
Ancora una volta Takashi è sconvolto dalla sorellina Rei, Rei è semplicemente vera, senza maschere, una persona a cuore aperto, così fuori dagli schemi, da pregiudizi e standard, che trova normale tutto ciò che è spontaneo e ne parla con altrettanta normalità e spontaneità, ma è anche una ragazza dolce e sensibile, andava solo conosciuta.
“Che importa se ne sono o meno innamorato, tanto lui ama profondamente Kaoru, fu un colpo di fulmine a casa tua anzi ora nostra, non ti ricordi? Insieme sono splendidi e dobbiamo adoperarci perché tornino insieme prima della partenza di Takehiko”.
“Ti capisco, anch’io se mi innamorassi di una persona che ama un’altra, la lascerei stare, è questione di rispetto, non puoi forzare i sentimenti e la natura delle persone, e non puoi sabotare un amore fra due persone, è un’azione cattiva ed egoista, costruiresti la tua felicità sull’infelicità altrui”.
“Perché insisti? Parliamo d’altro, io non sono mai stato innamorato in vita mia, ho altri interessi”.
“Allora perché non me l’hai detto subito? Hai appena detto che non importa se sei innamorato del tuo amico perché tanto non può corrisponderti, la prima risposta è quella che conta”.
“Ma che siamo a scuola? Ho giusto voluto fare un discorso in generale”.
“Certo, come no…è chiaro che ti piace…questo Takehiko fa strage di cuori, tu, Fukiko, Kaoru, deve essere una bella persona, non stento a crederlo perché la sorella Nanako è davvero speciale, tengo molto a lei”.
Takashi si mette a ridere nervosamente “adesso basta, ti ho detto che non sono mai stato innamorato”.
“Invece sì e stai anche ridendo”.
“Perché dici cose ridicole?”
“Ridi...ridi…”
“Nooooo, smettila sennò ti sequestro la bestia”.
“Non chiamare così ma cherie la poupee” e tendendo l’unico braccio libero allunga verso di lui la bambola.
Takashi fa finta di scappare spaventato, ridono, con Fukiko Takashi non aveva mai scherzato così né si sarebbe mai permesso, Fukiko non accetta scherzi perché si deve essere sempre seri. Takashi voleva che Rei si confidasse con lui e alla fine era stato lui a confidarsi con quella ragazzina che ne aveva viste e vissute troppe per la sua età e che al momento lui non riusciva a perdonarsi di aver trascurato; la vita ti può sorprendere quando meno te lo aspetti; non aveva più sua madre con cui parlare, ma poteva almeno provare a parlare con la sorella Rei, essere se stesso con lei; Rei ha sei anni meno di lui e sembra molto più matura.
Takashi capisce che Rei non è affatto una ragazza misteriosa e ribelle, è solo una ragazza che ha un grandissimo bisogno di amore e di considerazione e che si era chiusa in se stessa sentendosi rifiutata, ma ora che si è aperta alla vita non solo è un’adolescente come le altre, ma si dimostra acuta, intelligente, assai sensibile e piena di rispetto verso i sentimenti altrui, diversamente da Fukiko che quando vuole qualcosa è disposta a qualsiasi gesto anche cattivo pur di raggiungere i suoi scopi, in questo assomigliando al padre; si spera che l’abolizione della Sorority e l’incidente di Rei l’abbiano cambiata….
Takashi chiede alla direzione di poter rimanere a cena con Rei in quanto fratello, esce un attimo per portarle qualcosa di commestibile da mangiare, in modo da evitare i soliti pasti sciapi degli ospedali; torna con del cibo calorico; ora Rei può mangiare come prima, tempura, patate fritte, paste al cioccolato; verso le 22 Takashi saluta la sorella, ma prima danno insieme un’occhiata al telegiornale e ….. Rei è spaventata, Takashi sbalordito, devono agire….
 
  
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