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Autore: Teo5Astor    15/09/2021    10 recensioni
Quanto può essere labile il confine che separa sogno e realtà, sanità mentale e pazzia, amore e odio?
Quanto può far male il non riuscire a trovare il proprio posto nel mondo? Quanto può renderci fragili e allo stesso tempo forti il rincorrere un amore che sembra impossibile?
E quanto può essere forte il bisogno di evadere? La necessità di sentirsi davvero liberi, per una volta? Di fregarsene di tutto?
Quante domande ci poniamo? Quanti dubbi ci bloccano?
Lazuli Eighteen cercherà le sue risposte, ritrovandosi catapultata in un mondo incantato dove ogni cosa sembra essere possibile e dove tutto appare assurdo e allo stesso tempo perfetto.
Un viaggio nel Paese delle Meraviglie, in mezzo a personaggi straordinari, ma, soprattutto, un viaggio dentro sé stessa.
Alla ricerca di sé stessa.
Un viaggio nell'amore e nell'amicizia, nelle gioie e nei dolori che la vita ci mette davanti.
Una sfida ai sentimenti e alle paure.
Con un ragazzo un po' matto con un cappello calcato sulla testa pronto ad aiutarla, a indicarle la via e a regalarle quel sorriso di cui tutti, in fondo, avremmo bisogno nei momenti difficili.
Benvenuti a "Lazuli in Wonderland", rivisitazione libera di "Alice in Wonderland"
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 18, Bulma, Goku, Radish, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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10 - Il bambino misterioso
 
 
Lazuli osservava stupita l'interno della casa, ora che finalmente la porta era aperta e nessun oggetto volava fuori. L'ingresso dava direttamente su un'ampia cucina, con un tavolo posto al centro pieno di scodelle e piatti accatastati fino a formare una piramide che sfiorava il soffitto. Accanto a questa pila si trovava Goku, con un'assurda tuta da allenamento a strisce orizzontali rosa chiaro e fucsia, una lunga coda che penzolava alle sue spalle e delle piccole orecchie a punta da gatto che spuntavano dai suoi folti e spettinati capelli neri. Aveva dei baffi felini disegnati sotto il naso, più guantoni e stivali che riproducevano le zampe artigliate di quell'assurdo gatto colorato che stava impersonando. Sul suo volto era dipinto un ghigno che arrivava da un orecchio all'altro, mentre si massaggiava con la mano la pancia gonfia.
Non c'era nessun altro a tavola, doveva aver mangiato tutto lui.
"Chichi, io ho ancora fameee!" piagnucolò. "Era tutto squisito, comunque!"
Lazuli seguì con lo sguardo gli occhi neri di Goku, fissi sulla sua futura moglie, china sui fornelli e impegnata a rimestare in un pentolone che sembrava colmo di minestra. La ragazza afferrò con stizza il contenitore del pepe e cominciò a scuoterlo per versarlo nel calderone. Ma ne stava mettendo così tanto che presto creò intorno a sé una nube di pepe che cominciò invadere lentamente la cucina.
Cosa ci faceva Chichi lì? Aveva seguito anche lei Lazuli nel buco in cui si erano tuffate lei e Bulma? Eppure sembrava diversa, indossava un kimono rosso e blu fasciato in un grembiule da cucina bianco e portava i capelli raccolti in un ordinato chignon.
All'improvviso due starnuti attirarono l'attenzione di Lazuli, che non aveva ancora fatto in tempo ad aprire bocca per lo stupore, e le fecero scorgere in mezzo alla nube di pepe che si stava espandendo nella stanza una figura a lei ben nota, seduta sul divano e con in braccio un neonato con un ciuffo di capelli neri sulla testa.
Si trattava di Sedici, l'unico collega al lavoro che le voleva bene e che era sempre stato gentile con lei senza pretendere nulla in cambio. Aveva una ventina d'anni in più di lei, le aveva fatto da tutor ed era tuttora l'unico riferimento che lei avesse in quel luogo che odiava. Se non fosse stato per lui probabilmente non ce l'avrebbe mai fatta in quegli anni. Lui l'aveva spronata, aveva fatto del suo meglio per proteggerla e anche per rassicurarla, nonostante lei faticasse ad aprirsi. Era un uomo imponente e silenzioso, gentile, ma che sorrideva raramente. Occhi azzurri, capelli rossi e un amore per gli animali e la natura superiore persino a quello di Lapis. In lui Lazuli aveva trovato una sorta di figura paterna, un riferimento al lavoro e la speranza che in un mondo così complicato e popolato per lo più da persone disoneste esistesse ancora qualcuno di leale e sincero.
Cosa ci faceva anche lui lì?! E perché indossava una tuta aderente nera con bande verdi che sembrava a tutti gli effetti una divisa da combattimento? E cosa aveva fatto ai capelli? Da quando aveva la cresta?
E, soprattutto, chi era quel bambino che cullava e cercava di far smettere di starnutire e piangere?!
"È inutile che mi fai i complimenti, Goku! Sparisci per giorni e giorni per allenarti con quell'altro fanatico, mangi come un pozzo senza fondo e in più pretendi di far combattere anche Gohan!" sbraitò Chichi, squarciando il silenzio e sbattendo sul tavolo davanti a Goku direttamente l'intero pentolone fumante. "Non vedi com'è piccolo e indifeso?!"
"Urcaaa! Ha un profumino delizioso! Grazie Chichi!" sorrise Goku, raggiante, cominciando a strafogarsi e ignorando le altre rimostranze che gli aveva fatto la sua compagna.
Lazuli guardò prima Goku e Chichi e poi si soffermò sul bimbo in braccio a Sedici. Rifletté sul nome Gohan, lo stesso di cui le aveva parlato l'amica quando erano al parco, prima che quella folle avventura avesse inizio. Che fosse quel bambino?! Come poteva essere già nato?! Aveva viaggiato nel tempo?!
Nessuno sembrava far caso a lei, avvolta nella nube di pepe che si espandeva nella cucina e faceva starnutire Sedici e Gohan.
"È inutile parlare con te!" gridò Chichi, colpendo Goku sulla testa usando il mestolo come fosse una mazza. "Non ti permetterò mai di far diventare nostro figlio un teppista come te e i tuoi amici! Il mio bambino diventerà uno studioso!"
"E dai, Chichi, tesoro..." bofonchiò Goku, parlando con la bocca piena, per poi ingozzarsi e cominciare a battersi un pugno sul petto.
Stava rischiando di soffocare, e fu Chichi, alzando gli occhi al cielo, a intervenire passandogli un bicchiere d'acqua e dandogli delle vigorose pacche sulla schiena.
"Urcaaa, me la sono vista brutta!" ridacchiò Goku, grattandosi la nuca con quell'assurdo look da gatto stralunato che indossava senza un apparente motivo.
"Sono io che sono troppo paziente con te!" ringhiò Chichi. "Mi farete diventare pazza!" aggiunse, trattenendo a stento le lacrime.
"Ma, tesoro, qui siamo tutti pazzi!" ridacchiò Goku, prima di afferrare il pentolone e sollevarlo, versandosi in bocca direttamente il contenuto.
Lazuli arricciò il naso, disgustata, e fu proprio in quel momento che sentì un pizzicore causato dalla nube di pepe che era arrivata fino a lei.
"Etciù" starnutì, attirando finalmente l'attenzione di tutti i presenti.
Sedici le sorrise gentile, il bambino smise di piangere.
"Oh, Lazuli! Che bello vederti!" si illuminò Chichi, correndo ad abbracciarla. "Finalmente sei arrivata! Aiutami a far ragionare questi zucconi! Soprattutto Goku!"
La bionda si irrigidì, non abituata ai contatti umani e profondamente a disagio in quella situazione.
"Io... cioè, cosa ci fai qui? Poco fa eri al parco con me..." chiese Lazuli, stranita.
"In che senso cosa ci faccio qui?! È casa mia! Cioè, casa nostra, se questo qua si degnasse ogni tanto di tornare e non stesse sempre chissà dove per allenarsi..." rispose Chichi, fissando con aria severa Goku, che di rimando sorrise e si grattò la nuca.
"Ciao Lazuli!" la salutò, gioviale come sempre, prima di sistemarsi le orecchie da gatto tra i capelli. "Urcaaa! Hai preso qualche malattia che ti ha fatto gonfiare il seno?! O aspetti un bambino?!"
"Goku! Non metterla a disagio! E chiedile scusa!" lo apostrofò Chichi, ringhiando.
"Scusaaa..." cantilenò il ragazzo, ubbidiente.
"Io non aspetto nessun bambino... m-ma... tu non hai un figlio..." farfugliò la bionda, confusa e imbarazzata, guardando l'amica.
"Hai preso un'insolazione?! Hai un'amnesia?!" esclamò Chichi, appoggiando una mano sulla fronte di Lazuli e cominciando poi a guardarsi intorno, allarmata. "Goku! Sedici! Chiamate un dottore! E tu, Lapis, vieni a soccorrere tua sorella, muoviti!"
"Io me ne starò qui fino a domani..." cantilenò in tutta risposta Lapis, da fuori. "E la mia sorellina è sana come un pesce, tranquilla. Noi siamo dei Pesci, non lo sai?"
"Urcaaa! Non mi ero mai accorto che siete dei pesci! È difficile respirare sott'acqua?! Io non ci riesco, sono un gatto!" intervenne euforico Goku.
Lazuli lo fissava con aria stralunata. Non ci stava capendo nulla.
"Forse intende dire che sono del segno zodiacale dei Pesci. Lazuli e Lapis sono nati l'1 marzo" prese la parola Sedici, pacato e rassicurante come sempre.
"Ecco, tu non capisci mai niente, come al solito!" gridò Chichi, lanciando un piatto addosso a Goku, che lo schivò per un pelo. "Altrimenti non manderesti il mio bambino a combattere contro quel mostro di Cell! Sei un incosciente!"
"Chichi, tesoro, tu non capisci che lui è più forte di me... più forte di tutti noi... e il mondo è in pericolo..." provò timidamente a spiegare il guerriero.
"Non mi interessa se è forte, non me ne frega niente del mondo! È solo un bambino!" scoppiò a piangere Chichi, prima di lanciare un vaso addosso al marito.
Il bimbo in braccio a Sedici riprese a piangere, e così l'imponente uomo dalla cresta rossa cominciò a cullarlo e a cercare di rassicurarlo accarezzandogli la guancia con il suo enorme dito indice. Gohan lo guardò e sembrò calmarsi, poi afferrò con entrambe le sue piccole manine quel dito gigantesco e sorrise. I suoi piccoli occhi neri così simili a quelli di Goku brillavano.
"Chichi, ti prometto che non succederà niente a tuo figlio" annunciò Sedici, solenne, riportando la calma nella casa. "E non succederà nulla nemmeno a Lazuli. Loro sono le chiavi per vincere questa guerra. Io sono disposto a sacrificarmi per loro".
"N-non... non è giusto..." pianse di nuovo Chichi, stavolta senza cedere a nessun isterismo.
Si avvicinò a Gohan e lo abbracciò a lungo, baciandogli il visino paffuto e arrossato fino a bagnarglielo con le sue lacrime.
Goku si avvicinò alla moglie e la abbracciò da dietro. Anche lui sembrava triste, nonostante tutto.
A Lazuli mancava ben più di qualche tassello per poter comprendere appieno tutto, ma non poté fare a meno di provare un forte dolore di fronte a quella scena. Allungò una mano con fare incerto e diede una leggera carezza sul capo di Chichi.
Non sapeva come confortare qualcuno, ma sentiva di volerlo fare. Lei era sua amica, una delle pochissime che aveva.
Chichi smise di piangere e le sorrise.
"Non devi sacrificarti, Sedici" disse Lazuli, perentoria, guardando poi il collega.
"Non sempre le cose vanno come vorremmo. Tutti dobbiamo fare la nostra parte" rispose, accennando un sorriso malinconico. "E io adesso devo andare ad allenarmi per essere pronto per il Cell Game".
Allontanò delicatamente Gohan da Chichi e lo porse a Lazuli, che se lo ritrovò in braccio prima ancora di potersi rifiutare.
Il bambino la fissava e sorrideva, agitando i pugnetti chiusi. Lazuli lo guardava, con le braccia rigide come fosse un automa per l'imbarazzo e il timore di farlo cadere.
"Forse è meglio se..." provò a dire, venendo però interrotta subito da Chichi.
"Significa che gli piaci!"
"Io..." ribatté con un filo di voce Lazuli, che non sapeva cosa dire.
Le sembrava però che Gohan diventasse più pesante ogni secondo che passava.
"È il momento, dobbiamo andare" stabilì Sedici. "È stato bello per me poterti fare da guardia insieme a Lapis, Chichi. Grazie di tutto" aggiunse, accennando un inchino.
"Non portatemi via il mio bambino!" riprese a piangere Chichi.
"Junior lo sta già aspettando. Lo farà diventare un grande guerriero" provò a rassicurarla Goku, stringendola a sé. "Vinceremo, torneremo, e saremo una famiglia felice!"
"Junior lo farà diventare un teppista! Già lo so! Io voglio che diventi uno studioso!" cominciò a sbraitare Chichi, divincolandosi dalla presa del marito e afferrando di nuovo un piatto.
Cosa c'entrava Junior? Non era un altro pugile? Quello che era stato il primo rivale di Goku e che poi era diventato un suo compagno di allenamenti?
"Forse è meglio che approfittiamo di questo momento per andarcene..." sussurrò Sedici, appoggiando dolcemente una mano sulla spalla di Lazuli e spingendola ad uscire, prima di chiudere la porta alle sue spalle.
"Chichi, tesoro, ti prometto che Gohan potrà studiare quanto vorrai quando avremo sconfitto Cell!"
La voce di Goku dall'interno della casa veniva coperta di tanto in tanto dal rumore delle stoviglie infrante che probabilmente Chichi gli stava lanciando addosso.
"Ma-mma! Pa-pà!" disse all'improvviso Gohan, sorridendo felice e battendo le mani, prima di indicare la porta di casa.
"Ma... sta crescendo a vista d'occhio o sbaglio?!" domandò Lazuli, perplessa, cercando conferme in Sedici.
"Non sbagli, tutto sta andando come previsto" rispose. "Adesso lui andrà ad allenarsi con Junior, ma anche tu dovrai prepararti, Lazuli".
"Io non sono un guerriero...".
"Ogni cosa ti sarà chiara, presto. Ci penserà Radish a chiarire ogni dubbio. A darti le risposte che cerchi" accennò un sorriso. "Tutte le risposte che cerchi" precisò.
Lazuli arrossì e distolse lo sguardo.
"Ho incontrato Cell, è stato inquietante. Credo che abbia ucciso molta gente" disse.
"L'ha fatto, dobbiamo fermarlo prima che sia troppo tardi" spiegò Sedici. "Ha bisogno dei tuoi fratelli e di te per raggiungere il suo scopo, ma noi glielo impediremo. Lui non sa che abbiamo Gohan e che sarai proprio tu la chiave per farci vincere".
"Io..." provò a rispondere Lazuli.
"Presto capirai. Lui è convinto che tu sia debole, ma diventerai più forte" la interruppe il gigante buono. "Io devo andare, è stato bello condividere con te un pezzo della mia vita al lavoro. Ma tu meriti una vita senza Cell" aggiunse, guardando il cielo e sollevando una mano.
Subito un passerotto gli si posò sul dito, facendolo sorridere, prima di riprendere il volo.
"Che belli che sono gli animali di questo luogo, la sua natura..." sospirò Sedici. "Dovete sempre proteggerli e rispettarli".
"Non voglio che tu muoia domani! E non voglio che muoia nemmeno Lapis! Non capisco perché qualcuno debba morire!" alzò il tono della voce Lazuli.
"Bulma e Lunch hanno trovato le altre Sfere del Drago, no? Mal che vada useremo quelle anche per noi, non solo per il Re e la Regina di Cuori... te l'ho già detto" sbuffò con aria annoiata Lapis, prendendo per la prima volta la parola da quando Lazuli e Sedici erano usciti di casa.
"Quel bambino cresce a vista d'occhio... occhio che lo soffochi con le tette nuove che ti ritrovi" aggiunse, beffardo, fissando la sorella e facendola arrossire.
"Sei un cretino! Se crepi non me ne frega niente!" ribatté lei, ringhiando.
Effettivamente Gohan aveva ormai raggiunto le dimensioni di un bambino di almeno tre anni, e così Lazuli lo appoggiò a terra, tenendolo per mano e assicurandosi che non cadesse in quelli che erano a tutti gli effetti i suoi primi passi.
Il bambino stava crescendo con una tuta viola dotata di un mantello bianco che gli avvolgeva la schiena. I capelli diventavano sempre più lunghi e folti, arruffati come quelli di Goku ma che scendevano lungo la schiena come quelli di suo zio Radish.
Lazuli provò un velo d'ansia e allo stesso tempo il cuore le batté più forte. Sentiva che Radish non era lontano. Aveva voglia di vederlo. Di stare con lui. Non solo voleva cercare di capirci qualcosa di quello che stava vivendo in quel luogo, voleva proprio capirci qualcosa di quello che erano loro due.
Lo voleva per sé, non aveva dubbi. E poco importava se si trovavano in mezzo a una guerra, se erano tutti in pericolo. Se Cell era diventato un mostro e un assassino.
C'era da vincere una guerra, ma lei doveva anche vincere la sua guerra personale. Quella contro i sentimenti che non era mai stata capace di esprimere.
"Non litigate, siete dei bravi fratelli. Sono felice di aver conosciuto anche te, Lapis. Continua a prenderti cura di Chichi fino a domani, tra poco Goku dovrà tornare nella Stanza dello Spirito e del Tempo" disse Sedici, riscuotendo Lazuli dai suoi pensieri.
Aveva appoggiato una mano sulla sua spalla e una su quella di suo fratello. Sorrise prima a loro e poi a Gohan, che lo guardava incuriosito, per poi soffermarsi di nuovo su Lazuli.
"Adesso devo andare, ci rivedremo sul ring" annunciò con un velo di tristezza, prima di sparire nel bosco con uno scatto fulmineo.
"Ti conviene accompagnare il bambino dal suo maestro d'arti marziali, o domani saremo fottuti..." sbadigliò Lapis, tornando a mettersi comodo seduto sull'erba con la schiena appoggiata alla parete della casa.
Lazuli si rese conto che Gohan doveva avere ormai sette o otto anni, e le stava tirando il braccio perché la seguisse verso la parte opposta del bosco rispetto a quella nella quale era sparito Sedici.
"Dimmi una volta per tutte cosa sono le Sfere del Drago! Guarda che Lunch aveva paura sul serio per te, non sottovalutare quel mostro! Io l'ho visto!" lo rimproverò Lazuli, mentre si allontanava da lui seguendo Gohan.
"Lunch si preoccupa troppo! Io sono forte e noi vinceremo, sorellina! Le Sfere esaudiscono dei desideri... a me piacerebbe fare una crociera intorno al mondo ad esempio, lo sai?" ridacchiò, prima di salutarla con un cenno del capo. "Io resterò qui fino a domani, salutami il muso verde! Ci siamo allenati insieme, è stata la più bella scazzottata della mia vita!"
Lazuli ebbe l'impressione di essersi persa ancora una volta qualche passaggio, ma ormai si era abituata alle assurdità che tutti facevano e dicevano. E una prova di tutto ciò era quel bambino che teneva per mano e che fino a qualche minuto prima era un neonato e che adesso doveva avere dieci o undici anni.
"Grazie Lazuli per avermi accompagnato. Ora non crescerò più fino a domani" la ringraziò Gohan, che le parve molto gentile ed educato per l'età che aveva.
Doveva essere merito dei geni di Chichi, non certo di quelli di Goku.
La casa non era più visibile alle sue spalle, nemmeno suo fratello. Dovevano aver camminato più di quanto si fosse resa conto.
"Sei pronto, Gohan? Non abbiamo tempo da perdere".
Una voce solenne e calma si fece strada tra gli alberi, tra i quali apparve un uomo con le braccia incrociate al petto, avvolto da un mantello bianco e con una specie di turbante in testa dello stesso colore. Indossava una tuta viola, ed era vestito esattamente come Gohan.
Lazuli lo guardò, e non poté fare a meno di riconoscerlo: si trattava proprio di Junior, l'ex rivale e ora compagno di Goku. Un gran lottatore, anche se non più al livello del fratello di Radish o di Vegeta.
L'unica cosa che non riusciva a spiegarsi era il colore della sua pelle, verde smeraldo come fosse un alieno apparso in un film di fantascienza. Ma decise di non farci troppo caso, era una delle cose meno strane che aveva visto da quando si era messa a inseguire Bulma vestita da coniglietta in quel folle pomeriggio.
"Arrivo Junior!" avanzò determinato Gohan, affiancando quello che sarebbe diventato il suo maestro.
"Preparati Gohan, io non sono buono come tuo padre! Saranno allenamenti durissimi! Ma ti renderò il guerriero più forte di tutti!" annunciò Junior.
"Certo! Sono pronto! E dopo, quando avremo vinto, mi metterò a studiare come vuole la mamma!" si mise sull'attenti il bambino, strappando un sorriso a Lazuli.
"Mio fratello ha detto di salutarti" disse la bionda.
Gli occhi di Junior brillarono.
"È stato un gran bel combattimento il nostro" accennò un sorriso. "Adesso dobbiamo andare, non c'è più tempo. Anche tu devi sbrigarti a trovare il tuo maestro".
Detto questo, Junior si voltò insieme a Gohan e sparì nel bosco.
 
 
 
 
 
 
 
Note: ben ritrovati, spero vi sia piaciuto questo capitolo con tutti i nuovi personaggi che sono entrati in scena! Nella storia originale Alice entra nella casa della Duchessa, che qui potremmo dire essere impersonata da Sedici (infatti nel capitolo precedente C17 dice a Lapis di avvisare Sedici), con Chichi nel ruolo delle cuoca, Goku a fare lo Stregatto e Gohan il neonato che diventa poi un maialino e scappa nel bosco. Ho fatto le mie modifiche e spero vi siano piaciute, inoltre abbiamo avuto qualche altra rivelazione sulla trama e anche la fugace entrata in scena di Junior.
 
Ringrazio come sempre tutti voi che mi lasciate il vostro parere e che apprezzate questa storia, ovviamente anche chi legge in silenzio!
Un grazie va poi a Taanipu, di cui torno a postare altre bellissime immagini che mi aveva gentilmente fatto col doll maker!
 
Nel prossimo capitolo approfondiremo uno dei personaggi più iconici della storia originale di Alice, nonché il protagonista di Dragon Ball. Ci vediamo mercoledì con "Lo Stregatto"! Quanto sarà irritante Goku con Lazuli da uno a dieci? Quale sarà la prossima meta della nostra eroina dagli occhi di ghiaccio?
A presto!
 
Teo
 
 
 

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