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Autore: Krystall    01/09/2009    1 recensioni
In un continente lontano, sconosciuto ai nostri occhi, regna un mondo magico. Streghe, maghi, non morti, e nuove razze.... Ma i mortali? Essi vivono in una cittadina chiamata Amaranta. Ed ecco dove si ambienta la storia di Daniel Davis, Necromante di prim'ordine, e di Mana Gainsborough, ragazza-maschiaccio, che darà del filo da torcere a Daniel... Riuscirà Daniel a convivere con i suoi nuovi compagni mortali? E ad Amaranta... tutto è tranquillo come sembra?
Genere: Generale, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ore 14:30, Strade di Amaranta


Mana correva da sola per strada, verso la sede del club di disegno. Mangiando un panino preparato da Krystall, le rimbombavano nella mente le parole della mattina. “Non ci posso credere… non ho parole, anche Krys era d’accordo!questo è un affronto anche dalla mia migliore amica!” Non aveva ancora digerito il fatto che Daniel avrebbe diviso la stanza con loro due.
Mana:”Però, guardiamo il lato positivo… ho il corso di disegno tre volte la settimana, fino le quattro… una volta alla settimana musica e due volte (oppure occasionalmente) ho il club di esplorazione… poi lavoro fino alle 7 a scuola…. Praticamente vedrò pochissimo quel cretino, e solo la domenica!” si sentiva sollevata, seppure per così poco. Lei e Krystall si vedevano pochissimo durante la giornata. Solo la sera, e la mattina mentre andavano a scuola. Non provvedeva nemmeno più a dire all’amica dove andava e quando tornava. Ormai Krystall sapeva a memoria gli orari di Mana e ciò che doveva fare. Pensando al metodo migliore per evitare il nuovo arrivato anche di domenica, arrivò davanti alla sede del club di disegno.


Daniel:”mmmh… “Stanza 210.” … che voglia di farsela tutta a piedi” Daniel stava uscendo ora da scuola. L’aveva trattenuto il preside per indicargli il percorso migliore verso il dormitorio di Krystall e Mana. Oltre a non aver ascoltato una parola di ciò che avevano detto in classe, durante la giornata, se n’era fregato altamente anche del percorso dettatogli dal preside.
Daniel:”Almeno ci fosse una di quelle due… che mania quella di questi mortali di impegnarsi in club inutili” infatti anche Krystall era impegnata nel club dell’occulto, organizzato dalla scuola.
Daniel:”Bah, tanto non mi metto ad andare in giro a zonzo… c’è una cosa che ho voglia di fare ora…” ridacchiò, maliziosamente. Andò al parco, sul retro della scuola, posò lì la “borsa scolastica” (in pratica, conteneva un quaderno), e si guardò intorno. Fece per alzarsi in volo, quando una ragazzina bassa attirò la sua attenzione. Con una frangetta lunghissima, la ragazza in questione era rimasta da sola davanti alle gradinate della scuola, con un borsone pieno di libri: doveva appena essere uscita dalla biblioteca. Daniel, mormorando una frase, fece aprire all’istante la borsa, e gli guizzò per le mani il quadernino nero che gli aveva dato il professore, appena era entrato in classe. Naturalmente sapeva già cosa ci fosse scritto, ma per pura curiosità voleva sapere il nome di quella ragazza bassettina. Lo aprì, e tutte le foto dei suoi nuovi compagni di classe gli si pararono davanti, con il nome e cognome sotto. Se qualsiasi altro nuovo arrivato avrebbe trovato quel quadernino utile e pratico, Daniel lo trovava inutile e senza senso. Con la sua memoria, sarebbe riuscito ad imparare i nomi e i cognomi di tutti i ragazzi dell’istituto in meno di mezz’ora, quelli della sua classe, in meno di 5 minuti. Naturalmente, però, non ne aveva voglia.
Daniel:”Vediamo… eccola… Mariah Longriver” chiuse il quadernino e guardò verso di lei. Apparve un altro dei suoi sorrisetti. “Fascy Ventis Brezard” mormorò, guardando verso la ragazza. Una folata di vento fece barcollare la già precaria Mariah, nota anche per la sua goffaggine a tutto l’istituto. Stava per cadere, quando in un lampo Daniel fu lì, lasciò cadere la cartella piena di libri, e la prese in braccio, in un gesto da vero gentiluomo. Mariah si ritrovò senza capirlo tra le sue braccia, e sotto il suo sguardo spavaldo e malizioso.
Daniel:”Buongiorno, signorina Longriver”
Mariah:”ah!” divenne paonazza. Non sopportava di stare con i ragazzi. Non c’era un motivo preciso. Semplicemente era talmente pasticciona da esser diventata la meta primaria di risata di ogni ragazzo. Solo con le sue compagne stava benino, in particolar modo con Yue. Daniel si sorprese di quel silenzio. Le scostò la frangetta. Il suo viso era di un rosso acceso per l’imbarazzo. Aveva dei grandi occhi marrone-cioccolato, e molte lentiggini per tutto il viso.
Daniel:”mh?”
Poco dopo Mariah non resistette più. Svenne tra le sue braccia. Daniel rimase ancora più stupito. La accasciò alla fine dei gradini che portavano all’ingresso della scuola, con accanto la sua borsa. Rimase un po’ a guardarla. “Vorrei tanto capire dove Loki abbia visto che son carine le ragazze mortali… è il primo che me la paga, quando potrò tornare al SunFlow” Tornò a prendersi la sua cartella, se la strinse attorno la spalla destra e diede un ultimo sguardo a quella strana ragazza. Poco dopo, in un movimento fluido, si alzò in volo, con le mani in tasca. “Era ora” pensò, iniziando a sentire il sangue ribollire nelle vene per l’eccitazione di poter tornare a volare. Esistevano tre cose che facevano sentire così Daniel: il volo, la necromanzia e il fatto di poter far sua una ragazza.


“è… è stato un sogno?” Mariah si svegliò poco dopo che Daniel aveva preso il volo.
“Ero sulla gradinata, quando una folata di vento mi ha fatto barcollare…ed è arrivato il ragazzo nuovo a prendermi… ma è stato troppo veloce, non era una velocità umanamente possibile…” era scombussolata. Si era persino immaginata che lui prendesse il volo! Si…era proprio…stato un sogno…
Con il cuore che iniziò a battere velocemente, si alzò, e si incamminò con una strana sensazione dentro.

-Amaranta: ore 16:00-


Mana:”Sono sfinita…” Mana era reduce del pomeriggio al club. Disegnare era ormai per lei un lavoro. Si annoiava a morte, nel corso di disegno, e si divertiva solo quando il professore dava loro la possibilità di fare “disegno libero”. Ridacchiando al pensiero di poter ritrarre un Rent accanto a lei, sorridente e sulla riva di un fiume, guardò l’orologio.
Mana:”Oddio… devo essere a scuola tra poco! Devo sbrigarmi a passare dal dormitorio!” Iniziò a correre, rischiando di travolgere le persone che trovava sul suo cammino.


Daniel volava ancora. Aveva persino chiuso gli occhi. Provò quella tecnica che gli aveva insegnato sua sorella. Concentrazione dal cuore, oscurare la vista, guardare con il solo volere di farlo. Ma non ci riuscì. Vedeva tutto nero, solo quando si sforzava un po’, vedeva delle sagome indistinte. Era il suo unico punto debole, l’unica tecnica mai riuscitagli. La sua stessa vista era il suo punto debole. Poteva ampliare il suo campo di vista di 10 volte, come aveva fatto per vedere Anya sulla torre della chiesa, ma gli costava un sacco di energie e per di più, durava troppo poco. Ma senza occhiali era vulnerabile a qualsiasi attacco.
Guardò giù. Usando quell’incantesimo, guardò le case diventare da minuscole a gigantesche. Riuscì ad individuare il suo dormitorio. Iniziò a scendere.


Mana arrivò affannata davanti al dormitorio. Era tardissimo per lei. Ogni ora persa, era una detrazione dalla paga. Stava per entrare, quando pochi secondi le cambiarono la vita.


Atterrò in quel momento. Non si curò nemmeno se ci fossero passanti o comunque qualcuno che lo potesse vedere. Tutto ciò che desiderava era poter mettersi comodo su un divano o un letto, e riposarsi. Ma quell’errore fu fatale, per lui.
Si sentì strattonare la felpa, un ciclone lo stava portando verso il retro del dormitorio.
Quando si fermò, un po’ scombussolato, guardò verso il cataclisma naturale che l’aveva trascinato lì. Mana lo guardava, senza parole, in un misto di stupore, curiosità, perplessità e chi più ne ha più ne metta.
Daniel si fece più spavaldo e menefreghista del solito “Beh…che vuoi?” sapeva perfettamente cosa voleva. L’aveva visto. Era stato poco prudente.
Mana:”Sei…sei… Tu hai…” lo indicava, minacciosamente “Sei appena atterrato!Stavi volando, e sei atterrato! lo dicevo, tu sei…tu sei…” le puntò una mano alla testa.
Mana”Hey, che fai?” Daniel la guardò serio.
Daniel:”Ti sei spinta troppo in là, mortale! Sei carina, è un vero spreco quello che sto per fare, ma è necessario.”
Mana:”HEY HEY HEY! Aspetta, non mi vorrai uccidere, vero?? Starò zitta, lo giuro, non dirò una parola!!”
Daniel ridacchiò:”Troppo tardi.” Un lampo di luce si propagò dalla mano di Daniel alla testa di Mana. Ciò che successe dopo, fu indescrivibile. Alla fine di tutto, Mana era ancora lì in piedi e Daniel era volato dieci metri più in là.
Le tremavano le gambe “Sono…sono…. SONO MORTA!” si buttò a terra e iniziò a piagnucolare “lo sapevo, sei un maledetto, non rivedrò mai più il mio Rent, uffa, cattivo…” Mana continuava a piagnucolare e a dimenarsi. Dal canto suo, Daniel era sconvolto. Daniel:”Come diavolo ha fatto? Giuro che stavolta non ho avuto riserve, nessuno dei miei incantesimi ha mai fallito. Anche i morti, sono al mio comando…”
Mana:”weeeeee, aiutooooo, aiut…ahia!” Daniel era piombato davanti a lei, e le aveva tirato un schiaffo sulla testa “piantala di lamentarti, mortale”
Mana:”Sigh… che…che mi hai fatto?”
Daniel:”Anche se te lo spiegassi non capiresti. Tu piuttosto, che hai fatto? Nessuno mortale è in grado di respingere un mio incantesimo, tanto meno una ragazzina piagnucolosa e lamentosa come te.”
Mana si sentiva offesa, ma stava ringraziando il cielo di non essere morta. Improvvisamente la curiosità prese il sopravvento sulla paura “Sei…sei…un mago?” le brillavano gli occhi. Aveva letto di creature mitiche e sovrannaturali solo sui libri, non si sarebbe mai aspettata di trovarsene una davanti.
Daniel la guardò serio e le ringhiò”Non chiamarmi MAI così. Non ti interessa ciò che sono. Vedi di sparire e stare alla larga da me” Andò a prendere la sua borsa. Mana si avvicinò a lui, con un insolito sguardo mellifluo. Ridacchiando sotto i baffi, gli disse “Io so il tuo segreto, di sicuro non sei normale…se lo dicessi in giro, ti sbatterebbero fuori dalla nostra scuola. E tu non vuoi una cosa del genere vero?” Daniel avrebbe tanto voluto strozzare quella ragazza. Non era nei suoi standard, uccidere una ragazza, anzi, ci avrebbe volentieri fatto “qualcos’altro”, ma quella insolente ragazzina aveva il potere di fargli saltare i nervi.
Daniel:”Senti, sta zitta. Io non ti conosco, siamo compagni di classe, non ti basta?”
Mana:”No”
Daniel guardò il cielo, esasperato. “Tregua”
Mana:”uh?”
Daniel si avvicinò a lei. Aveva riacquistato il suo solito aspetto da “Esisto-Solo-Io” e la guardò.
Daniel:”Se ti dicessi tutto, in cambio di qualcosa, tu lo faresti?”
Mana lo guardò in maniera poco convincente.”Dipende dalla tua offerta…”
Daniel:”Tutto su di me, in cambio di un bacio”
Mana lo guardò inorridita “Mai!”
Daniel:”Allora rimani con il dubbio, ragazzina… (avvicinandosi al suo orecchio) ti perdi un bacio dal migliore” si girò. Mana era ancora attanagliata nella morsa della curiosità. Voleva sapere tutto su quel tipo bizzarro “Aspetta.” Daniel sorrise, malizioso.
Mana:”A…accetto” Daniel fece sparire il sorriso sul suo volto, e si girò “Saggia decisione”.
Si avvicinò a lei, e le spiegò velocemente “Sono un Necromante. Anche se ti potrà sembrare paradossale, al di fuori di questo buco che chiamate città, esiste un mondo fatto di pura magia. Sono in questa scuola di mortali per poter fare ciò che la mia Selezione richiede, ovvero diventare un… … mago” fece una smorfia “a pieni titoli. Soddisfatta?”
Mana:”Perché…quando dici “mago” fai quella faccia schifata?”
Daniel si irrigidì leggermente. Che faccia tosta quella ragazzina! “Tempo scaduto, ora voglio la tua paga. I patti sono patti”
Mana:”umh… ok…” Si avvicinò a lui, con le mani dietro la schiena. Quando gli fu abbastanza vicina da sentire il suo respiro, si mise in punta di piedi. Le loro bocche erano vicine. Quando Daniel si preparò al bacio, gli prese il viso tra le mani, e iniziò a torturarlo.
Mana:”ahahahahha, ci credevi davvero che avrei dato un bacio? Oddio, mi fai morire, ahahahahahah”
Quando riuscì a liberarsi, Daniel si massaggiò il viso “Che peste!” pensò “Io, Daniel Davis, fregato da una ragazzina qualunque… “ Meno male che Loki non era nei paraggi, sennò sarebbe stato il punto primario di risata della sua giornata.
Quando Mana finì di ridere, lo guardò, felice “Sai, non sei un tipo cattivo… il nostro dormitorio è di lì… ti dovrai arrangiare a mettere apposto le tue cose, io e Krys non abbiamo tempo per te…e io devo andare, che sono in super ritardo!” Iniziò ad andare verso l’entrata del dormitorio, e si girò, facendogli la linguaccia “Ci si vede, mago dei miei stivali.”

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COMMENTO DELL'AUTRICE
Rieccomi! x3x3 Sono tornati Daniel & Co. x3
Mana è davvero una peste! xD Oddio, rileggendo il capitolo che ho creato, ho riso.... povero Dany, avrà una bella gatta da pelare.... ma forse Mana sarà solo il minore dei suoi problemi.... sta a voi, scoprirlo! ;)
Nel prossimo capitolo, ci sarà una brutta sorpresa, per Daniel, dall'altra co-inquilina! x3
Grazie mille a tutti coloro che la stanno leggendo, e grazie alla mia maestra, per il sostegno morale! Mitica!
Alla Prossima!
Krys

  
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