Titolo: Happy Birthday
Autore: My Pride
Fandom: Red Hood & The Outlaws
Tipologia: One-shot [ 724 parole fiumidiparole ]
Personaggi: Jason Peter Todd, Bizarro
Rating: Giallo
Genere: Generale, Slice of life, Commedia
Avvertimenti: What if?, Hurt/Comfort, Linguaggio colorito


BATMAN © 1939Bob Kane/DC. All Rights Reserved.

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    Jason imprecò a denti stretti, zoppicando mentre si teneva al grosso braccio di Bizarro.
    A lui piaceva considerarsi un duro, ma quella ronda era stata snervante e certe volte malediceva di aver abbandonato il suo modus operandi per seguire invece la regola d'oro del “non uccidere” di Bruce. La riteneva una grande stronzata, soprattutto quando gli capitavano nottate infernali come quella e doveva resistere all'impulso di sparare in mezzo agli occhi di maniaci omicidi che trucidavano famiglie innocenti. E, a voler essere del tutto sincero con sé stesso, l'arrivo di Biz aveva salvato quegli stronzi da morte certa.
Peccato per il piede di porco con cui l’avevano colpito e che gli aveva slogato una caviglia. Che crudele ironia. Aveva reagito un po’ male e, nonostante la presenza di Biz, aveva sfilato quella spranga dalle mani di quello stronzo e aveva cominciato a colpirlo con un guizzo di follia negli occhi prima di essere fermato nuovamente dal clone imperfetto di Superman, ma nessuno avrebbe potuto biasimarlo per quel gesto dettato solo dal trauma che in fin dei conti aveva vissuto in passato. Alla faccia delle ore di terapia che ovviamente non aveva fatto.
    «Me aiutato Rosso», esordì Bizarro quando si fermarono davanti alla porta del suo rifugio, e Jay, riscuotendosi dai suoi pensieri, gli rivolse uno sbuffo ilare.
    «Lavoro fantastico, Biz», rimbeccò con un ghignetto nel vedere la grossa bocca dell'altro allargarsi in una brutta copia di un sorriso, coi denti ben in mostra. «Ora aiutami ad entrare, la gamba mi fa male».
    «Bizarro fascia piede», si offrì mentre lo aiutava ad entrare, richiudendosi lui stesso la porta alle spalle dopo aver inserito il codice che gli era stato insegnato; quando si voltò, però, pronto ad occuparsi della gamba del suo amico, il volto di Bizarro si trasformò in una smorfia feroce, e Jason dovette cercare di gettare uno sguardo oltre la sua grossa schiena per capire cosa gli fosse preso così all’improvviso. Quello pazzo sarebbe dovuto essere lui, non il clone di Superman.
    Nel rendersi conto che si trattava di una scatola, provò a frenarlo prima che potesse distruggergli l’appartamento. «Ehi, ehi. Buono, ragazzone. Va tutto bene», lo calmò nel battergli una mano sul grosso bicipite grigiastro, avvicinandosi alla scatola lui stesso.
    Quando si chinò verso l'involucro che la rivestiva, lo sguardo fisso sul piccolo simbolo in alto a destra, sbuffò ilare, scartandola prima di aprire il coperchio. Al di sopra di un paio di fondine, c'era un foglio con su scritto “Per Jason” con la grafia ordinata di Bruce, così lo afferrò per leggerlo e non seppe bene se ridere o semplicemente sorridere quando i suoi occhi si posarono su quella lettera e cominciò a leggerne la prima parte.
    “L'ultima volta che ci siamo visti, le tue erano rovinate da segni di usura. Usale (Damian le ha scelte per te)”
    Poi la lettera sembrava interrompersi, come se ci fosse stato un attimo di incertezza, ma vide in basso, seppur con una grafia più frettolosa, un “Buon compleanno, Jason” contornato dai simboli di tutti i membri della famiglia, seguito a ruota da un “Vieni a trovarci più spesso. B”
    Jason sollevò lo sguardo al soffitto, afferrando quelle fondine sotto lo sguardo curioso di Bizarro quando si rese conto che la scatola conteneva anche una scatola di pallottole rigorosamente a salve. E la risata di Jason fu così fragorosa da risuonare assordante. Poi, inaspettatamente, si coprì il volto con una mano e sentì calde lacrime cominciare a scorrere copiosamente lungo le guance mentre un sorriso gli incurvava poco a poco le labbra.
    «Rosso stare bene?» chiese Bizarro, e fu ironico rendersi conto del tono stranito con cui pronunciò quelle parole, persino preoccupato da quella dimostrazione così insolita. Eppure... oh, merda.
    «Va... va tutto bene, Biz. Sono solo... sorpreso», replicò, tirando su col naso come un idiota. Forse la progenie di Satana aveva ragione, era davvero il più emotivo della famiglia e, per quanto fingesse di essere quello tosto, quello che non si lasciava mai sopraffare da niente e faceva battute di pessimo gusto su spranghe e clown, bastavano quei semplici gesti ed ecco che frignava sotto lo sguardo confuso di Biz.
    Fanculo quel demonietto di Damian. Fanculo quel regalo che l’aveva fatto piangere come un moccioso. E fanculo anche a quel tenerone di Bruce.

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_Note inconcludenti dell'autrice
Altra storia nata grazie alla challenge #areyoukiddingchallenge indetta sul gruppo facebook Hurt/comfort Italia, con il prompt Spranga/Follia di Kamy.
Il linguaggio è colorito perché la storia è dal punto di vista di Jason - tendo a piegare la narrazione a seconda di chi parla, ovviamente -, e si sa che quel pettirosso dovrebbe lavarsi la bocca col sapone non appena la apre.
Due parole per Bizarro. Questa sua versione non parla al contrario, sono andata a controllare apposta i volumi perché non me lo ricordavo bene. Più avanti diventa persino più intelligente, tanto da parlare un americano fluente
Commenti e critiche, ovviamente, son sempre accetti
A presto! ♥

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