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Autore: Teo5Astor    29/09/2021    10 recensioni
Quanto può essere labile il confine che separa sogno e realtà, sanità mentale e pazzia, amore e odio?
Quanto può far male il non riuscire a trovare il proprio posto nel mondo? Quanto può renderci fragili e allo stesso tempo forti il rincorrere un amore che sembra impossibile?
E quanto può essere forte il bisogno di evadere? La necessità di sentirsi davvero liberi, per una volta? Di fregarsene di tutto?
Quante domande ci poniamo? Quanti dubbi ci bloccano?
Lazuli Eighteen cercherà le sue risposte, ritrovandosi catapultata in un mondo incantato dove ogni cosa sembra essere possibile e dove tutto appare assurdo e allo stesso tempo perfetto.
Un viaggio nel Paese delle Meraviglie, in mezzo a personaggi straordinari, ma, soprattutto, un viaggio dentro sé stessa.
Alla ricerca di sé stessa.
Un viaggio nell'amore e nell'amicizia, nelle gioie e nei dolori che la vita ci mette davanti.
Una sfida ai sentimenti e alle paure.
Con un ragazzo un po' matto con un cappello calcato sulla testa pronto ad aiutarla, a indicarle la via e a regalarle quel sorriso di cui tutti, in fondo, avremmo bisogno nei momenti difficili.
Benvenuti a "Lazuli in Wonderland", rivisitazione libera di "Alice in Wonderland"
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 18, Bulma, Goku, Radish, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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12 - Un tè da matti
 
 
"La Stanza dello Spirito e del Tempo? Di cosa si tratta?" domandò Lazuli, contrariata, inarcando il sopracciglio.
A quanto pareva Radish non si trovava nemmeno lì... sarebbe mai riuscita a raggiungerlo? Poteva fidarsi di un mentecatto come Goku?
"È una stanza speciale in cui ci si può allenare ad una gravità superiore, e nella quale un giorno trascorso equivale a un anno" spiegò il gatto, con aria sognante. "Le condizioni meteorologiche al suo interno cambiano di continuo, e, anche se non sembra, dentro lo spazio è praticamente infinito e totalmente vuoto. È una stanza grande come l'intero pianeta".
"Frena un attimo... mi stai dicendo che allenarsi lì dentro per un giorno è come allenarsi per un anno intero?!" domandò la bionda, squadrando l'enorme portone di legno posto al di sopra di una breve scalinata bianca.
"Certo, e per di più in condizioni estreme! Vuoi venirci anche tu?!" alzò il tono della voce Goku.
"Ma sei scemo?! Ti sembro una che ha così voglia di invecchiare di un anno in un solo giorno?!" lo guardò di sbieco Lazuli.
"Uffa, anche mio fratello aveva detto la stessa cosa! Lui non si allena qui! Anzi, non si sta proprio allenando!" abbassò la testa Goku. "Dice che questo posto è una tortura per il fisico e per lo spirito, infatti mi ha vietato di portarci Gohan. Per fortuna c'è la Lepre Marzolina che si allena sempre con me lì dentro!"
"Non me ne frega niente di quella stupida lepre! Dov'è Rad?!" sbottò la ragazza, spazientita.
"A casa sua, è ovvio! Ti sta aspettando!"
"E allora andiamo, cosa vuoi che me ne freghi di questa stanza speciale?!" ringhiò Lazuli.
"Sicura che non vuoi dare un'occhiata alla casa della Lepre?" buttò lì Goku, guadagnandosi l'ennesima occhiata di fuoco da parte di lei.
"Ho detto che andiamo da Radish. Muoviti" scandì per bene Lazuli, intimidatoria come solo lei sapeva essere.
"E va bene! Va bene!" sorrise Goku, prima di portarsi due dita sulla fronte e smaterializzarsi nel nulla, stavolta più lentamente di prima, però.
Dapprima svanì la punta della coda e poi, pian piano, il resto del corpo. Rimase solo il suo inquietante ghigno davanti a Lazuli per alcuni istanti.
"Ti avevo detto di portarmi con te, imbecille! Non di andare da solo!" gridò la ragazza, furente.
"Urcaaa! Non avevo capito!" rispose il gatto, mentre la sua bocca gradualmente si dissolveva. "Tra l'altro non ho ancora imparato bene a padroneggiare questa tecnica, a volte mi capita di perdere per strada parti del corpo!"
"Di sicuro non corri il rischio di lasciare in giro il cervello..." sibilò Lazuli, mentre anche il ghigno di Goku spariva davanti a lei.
Era di nuovo sola, ma non aveva dubbi su quale direzione dovesse prendere stavolta. Guardò un'ultima volta la Stanza dello Spirito e del Tempo in tutta la sua solenne maestosità, dopodiché la aggirò e si inoltrò di nuovo nel bosco.
 
Non passò molto che intravide dietro le chiome degli alberi quello che aveva tutta l'aria di essere un'edificio tutto ricoperto di edera, resa ancora più verde e splendente dalla luce del sole che la illuminava.
Il suo cuore cominciò a battere più forte, sentiva di essere arrivata da Radish anche se ancora non poteva vederlo. Si rese conto che stava sorridendo, e anche che aveva aumentato il passo fin quasi a correre.
Si sentiva stupida, ma non le importava. Non più.
Saltò agilmente un paio di cespugli e superò l'ultimo muro di alberi che le ostruivano la vista, finché vide comparire davanti a sé quella che aveva tutta l'aria di essere effettivamente una casa.
Una strana casa.
Era sì ricoperta di edera, con qualche finestra che spuntava disordinatamente qua e là, tutte di forme e dimensioni diverse. La porta d'ingresso era triangolare, formata da due ante. Una persona particolarmente alta avrebbe potuto passare solo stando ben attenta di essere al centro. Tuttavia, la cosa più strana era la forma di quell'edificio, un enorme cappello, un cilindro per la precisione, leggermente inclinato su un lato. In cima c'era un largo comignolo sul quale campeggiava una scritta a mano fatta con la vernice rossa, tutta storta e sbavata, che recitava un messaggio inequivocabile: Rad the mad hatter.
Lazuli sorrise e scosse la testa, avanzando sull'erba bassa e stando ben attenta a non calpestare tazzine, piattini e cucchiaini che erano disseminati ovunque.
Sentiva delle urla e degli schiamazzi provenire dal retro e così, senza indugiare oltre, cominciò a correre in quella direzione, aggirando l'enorme cappello di edera che doveva essere per forza il luogo in cui viveva Radish.
Sul retro c'era un altro giardino, ancora più caotico, se possibile, di quello davanti all'ingresso principale. Sotto una grossa quercia si trovava un grande tavolo apparecchiato, e, seduti intorno ad esso, tutti raggruppati da un lato, c'erano Radish e Goku, appoggiati con i gomiti sulla schiena di una persona che dormiva profondamente con la testa sul tavolo, tra una tazzina fumante e l'altra. Lo usavano come fosse un cuscino, sfruttando anche lo strano costume che indossava, una pelliccia grigiastra dal pelo soffice.
Lazuli non seppe riconoscerlo, poteva avere sui diciott'anni e aveva dei lunghi capelli color glicine legati in una coda. Accanto a lui, appoggiata alla sedia, c'era una spada nel fodero.
Davanti a loro c'era un'altro uomo, con le braccia incrociate al petto e il viso corrucciato in un'espressione profondamente contrariata. Indossava un cerchietto dal quale spuntavano due lunghe orecchie marroni tra i suoi capelli neri a forma di fiamma, e una tuta aderente anch'essa marrone che ne metteva in risalto la muscolatura ma che lo rendeva anche decisamente ridicolo, considerando che sul suo fondoschiena si intravedeva un pom pom simile a quello del costume di Bulma. Lazuli dovette trattenere a stento una risata nel rendersi conto che la Lepre Marzolina altri non era che Vegeta. Proprio lui, l'orgoglioso e scorbutico Vegeta conciato in quel modo!
Lazuli tornò a soffermarsi sui fratelli Son: Goku, sempre vestito col suo look da Stregatto, e Radish, che indossava un eccentrico completo formato da dei pantaloni aderenti verde smeraldo, una giacca lunga verde chiaro dalla quale si intravedeva una camicia azzurra e un cilindro in testa della stessa forma della casa e dello stesso colore dei pantaloni che conteneva a fatica la sua lunghissima e folta chioma corvina. Dal cappello, circondato da un nastro verde scuro, spuntava un cartellino, probabilmente doveva trattarsi del prezzo. I pantaloni eran strappati all'altezza delle caviglie, lasciando ben visibili delle calze azzurre come le camicia con pois viola. Indossava poi delle scarpe eleganti viola molto appariscenti e, soprattutto, non aveva mai tolto gli occhi di dosso da Lazuli da quando l'aveva vista comparire.
Era conciato come un deficiente, Lazuli ne era consapevole. Ma non l'aveva mai trovato così bello. Così rassicurante, nonostante la scintilla di follia che sembrava illuminare i suoi occhi neri come la notte.
Lui le stava sorridendo.
E lei non era mai stata così felice di vederlo.
 
"Non c'è posto! Non c'è posto!" cominciò a sbraitare Vegeta, rovinando quel gioco di sguardi e di emozioni.
"Urcaaa! Non mi ero accorto che non ci fosse più posto!" esclamò Goku ingenuamente, guardando tutte le sedie e poltrone sgangherate vuote posizionate intorno al tavolo.
"Ho detto che non c'è posto per lei, Kakaroth!" ribadì Vegeta, puntando il dito contro Lazuli e apostrofando Goku con quel nomignolo con cui lo chiamava solo lui.
Sosteneva infatti che il fratello minore di Radish avesse un quoziente intellettivo pari a quello di una carota, ed era una delle pochissime cose sulle quali Lazuli poteva concordare con lui.
"C'è tanto posto, invece! È pieno di posti liberi!" replicò la bionda, sedendosi su una poltrona mezza rotta e rattoppata dalla quale spuntava anche qualche molla, accavallando le gambe e sfidando con lo sguardo Vegeta.
Si sforzava di mascherare col suo atteggiamento il disgusto che le dava quella poltrona, che, perlomeno, sembrava pulita. Forse avrebbe dovuto scegliere una sedia, ma aveva agito d'istinto.
"Bevi un po' di vino, allora!" sbottò Vegeta, indicando con la mano la tavola imbandita.
C'erano teiere di vari colori e dimensioni, un'infinità di tazze, tazzine e cucchiaini, oltre che biscotti, pasticcini e fette di torta. Davanti a Goku, poi, c'era una vera e propria pila di piatti accatastati. Ma anche Radish e Vegeta non scherzavano, dovevano aver avuto molto appetito. Lazuli si domandò se il ragazzo addormentato dai capelli lilla stesse dormendo usando una pila di piatti come cuscino. Ma, in ogni caso, non riusciva a vedere bottiglie o brocche di vino.
"Non vedo vino" rispose freddamente.
"Non ce n'è, tsk!" sorrise sghembo Vegeta, inclinando leggermente la testa verso la spalla.
"Non è buona educazione da parte tua offrirlo, allora. Sei il solito cafone" sibilò Lazuli indispettita.
"Non è buona educazione da parte tua sederti senza essere stata invitata!" ringhiò Vegeta, facendo ondeggiare le sue lunghe e ridicole orecchie da lepre.
Era uno spettacolo grottesco vederlo conciato così, probabilmente lui era il primo ad esserne consapevole e sentirsi ferito nell'orgoglio per questo.
"Non sapevo che il tavolo fosse tuo! Anche perché questa non mi sembra affatto casa tua! So che vivi in un edificio ridicolo come il tuo costume... o sbaglio?" lo provocò Lazuli, che non si faceva mai mettere i piedi in testa da lui.
"Kakaroth, razza di deficiente! Glie l'hai detto tu?!" sbraitò la lepre.
"I-io non ho... coff coff... fatto niente!" cercò di difendersi Goku, rischiando di ingozzarsi dato che aveva ripreso a mangiare con la sua tipica foga. "Urcaaa! Che bontà! Dobbiamo rifocillarci prima del prossimo allenamento, Vegeta!"
"Io non mangio finché questa qui non mi chiede scusa!" ribatté orgoglioso il ragazzo lepre.
"Eh dai, Prince, non rompere sempre i coglioni per tutto!" prese finalmente la parola Radish, che aveva osservato la scena in silenzio fino a quel momento, incapace di staccare gli occhi di dosso da Lazuli.
Si alzò in piedi e, ridendo sguaiatamente, diede una sonora pacca sulla schiena a Vegeta, mandandolo in bestia.
Si avvicinò a Lazuli e si perse per un istante di troppo nei suoi occhi di ghiaccio, prima di indugiare sul resto del suo corpo.
"Ma ciao, Là..." soffiò, inginocchiandosi e prendendole una mano, prima di baciargliela delicatamente.
"Ti stavo aspettando" aggiunse, roco, e Lazuli provò un brivido di piacere nel sentire il suono della sua voce e il contatto delle sue labbra sulla pelle.
Anche la sua mano, forte e calda, così grande rispetto alla sua, la faceva sentire bene. Al sicuro.
Si sentiva una scema, ma, tutto ciò che riuscì a fare fu sistemarsi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Notò che il cartellino infilato nel nastro del cappello di Radish non indicava un prezzo, ma una sigla che conosceva bene e che significava tanto per lei e per loro due: C18.
Si sentiva felice, ma anche tesa. Aveva tanto atteso quel momento, ma, ora che era giunto, le mancavano le parole. Forse era la presenza di Goku e Vegeta a metterla a disagio, per non parlare del ragazzo sconosciuto che continuava a dormire.
"Hai qualcosa di diverso oggi, sei ancora più bella del solito!" continuò Radish, facendola avvampare.
Di solito non era così diretto.
"G-grazie..." rispose lei con un filo di voce.
"Non so... hai tagliato i capelli?" buttò lì il Cappellaio con aria furba, prima di sollevare ritmicamente le sopracciglia. "Oppure sarà quel seno più... come dire... esplosivo?! E quei tatuaggi, poi! Mi fanno impazzire! Anche se già sono pazzo! Eh già, sono il Cappellaio Matto!"
"Sei solo un maiale! Mi fai schifo!" sbottò Lazuli, paonazza, spingendo via Radish e alzandosi in piedi.
Si diresse ad ampie falcate verso la quercia che torreggiava accanto al tavolo, ma non sapeva neanche lei cosa stesse facendo e dove volesse andare.
Possibile che Radish dovesse farla imbestialire dopo tutti i pensieri che aveva fatto su di lui? Perché l'aveva voluta mettere a disagio dopo averle fatto i complimenti?
Si sedette ai piedi del grosso albero e appoggiò la schiena contro il tronco, raccogliendo le ginocchia verso il petto. Si premunì che non le si vedessero le mutandine, visto che indossava una gonna corta e semitrasparente azzurrina, non sapeva nemmeno lei come si era ritrovata con addosso quel vestitino così audace. Anche se doveva ammettere che le stava bene, che si piaceva. Sperò che piacesse anche a Radish.
"Sei un cretino, Rad!" sibilò, distogliendo lo sguardo.
"Finalmente hai capito che non c'era posto per te a questa tavola!" la derise Vegeta. "E se non fossi stata impegnata dal chirurgo plastico saresti anche potuta arrivare prima, tsk!"
Radish si fece improvvisamente serio e si voltò, battendo con forza un pugno sul tavolo. Una teiera che era in bilico cadde, andando in frantumi.
"Portale rispetto, Prince. Lo sai benissimo anche tu che senza l'aiuto di Là non potrai mai tornare ad essere il Principe di Cuori che eri prima che arrivasse quella merda ambulante di Cell" disse, severo e serio come non mai.
Lazuli, che stava a sua volta per urlare qualcosa a Vegeta, chiuse la bocca e si sentì rassicurata come solo Radish era capace di farla sentire. Protetta. Lui le aveva sempre fatto da scudo. Sempre.
Vegeta strinse i pugni e si morse il labbro, prima di colpire a sua volta il tavolo e far cadere un paio di tazzine. Il ragazzo vestito da ghiro sollevò leggermente la testa, mentre Goku si ingozzò ancora e cominciò a bere una tazza dopo l'altra di tè per riuscire a deglutire.
"Tsk!" borbottò Vegeta, voltandosi.
Era come se stesse ammettendo che Radish aveva ragione. Un duro colpo per il suo orgoglio.
Erano grandi amici da sempre lui e Radish, solo il maggiore dei Son poteva permettersi di rivolgersi a lui in un certo modo. E solo lui sapeva farsi ascoltare, quando era necessario.
"Abbiamo bisogno di Lazuli e di Gohan per vincere al Cell Game!" confermò Goku. "È quello che ci ha sempre detto mio fratello!"
"Io... i-io mi sto allenando per vincere da solo! Non ho bisogno di nessuno! Sono il valoroso Principe di Cuoriii!" tuonò Vegeta, urlando verso il cielo.
"Calmati, Prince. Sarà fondamentale anche il tuo contributo e quello di Goku, lo sai" intervenne Radish, rassicurante, appoggiandogli una mano sulla spalla. "Siete i più forti tra noi, non potremmo mai farcela senza voi due".
"Kakaroth può anche starsene a casa, basto io! E smettila di toccarmi, Rad!" ribatté il principe lepre, scorbutico come sempre, strappando un sorriso al Cappellaio.
"Servirà il contributo di tutti. Davvero di tutti... non abbiamo mai affrontato un avversario così forte" sospirò Radish. "Sarà Lazuli il nostro fattore decisivo, me lo sento. Cell la vuole, ma noi la proteggeremo finché giungerà il suo momento e ci farà vincere questa guerra del cazzo".
"Sììì!" esultò Goku, guadagnandosi un'occhiataccia da parte di Vegeta e uno sbuffo assonnato da parte del ragazzo dai capelli color glicine, che teneva ancora gli occhi chiusi.
"A quel punto faremo tornare in vita il Re e la Regina di Cuori, e tutto tornerà come prima. Sono sicuro che Bulma e Lunch abbiano trovato tutte le Sfere e, nel caso qualcuna dovesse avercela già Cell, ci penserà C17, la nostra talpa, a farcela avere" riprese Radish, che fissò il suo sguardo in quello glaciale di Lazuli, rapita da quel racconto che le permetteva di aggiungere nuovi pezzi al folle puzzle che stava cercando di comporre nella sua mente per capire quello che era successo e doveva succedere in quel mondo incantato e allo stesso tempo tragico.
"Sì, sì! Mi ero dimenticato di dirtelo, ma grazie a Bulma, Lunch e C17 abbiamo tutte e sette le sfere!" esultò Goku.
"Vedi che sei il solito deficiente?! Cosa aspettavi a dircelo?!" tuonò Vegeta.
Il Cappellaio sorrise, soddisfatto da quelle novità, e prese dal tavolo una tazzina col suo piattino e una teiera, prima di avvicinarsi a Lazuli, sempre seduta ai piedi della quercia.
Si accucciò davanti a lei e allargò il suo sorriso. Sincero. Rassicurante.
"Scusa per prima, non volevo metterti in imbarazzo" disse, e la ragazza si rese conto che stava lievemente arrossendo. "Una tazza di tè, mia regina e mia dea?" aggiunse, porgendole la tazzina e poi rialzandosi.
"Grazie..." rispose con un filo di voce Lazuli.
Lui fece un inchino e si tolse il cappello, prima di versarle il tè dalla teiera direttamente dall'alto, disegnando una cascata dalla traiettoria perfetta che le riempì la tazzina, ora fumante, senza che uscisse fuori neanche uno schizzo.
"Non avrei mai permesso che ti scottassi, Là" disse lui, con voce calda.
Sembrava averle letto nel pensiero.
"Anzi, non permetterei mai che qualcuno ti faccia del male. Finché ci sono io, non hai nulla da temere".
Lazuli sentì il cuore batterle più forte. Strinse la tazzina con entrambe le mani e distolse lo sguardo.
Le faceva male il petto, ma era perché si sentiva il cuore esplodere.
"Avete finito...?!" Siete patetici, tsk!" rovinò il momento Vegeta.
"Sei il solito cagacazzo, Prince!" rise Radish. "Perdonalo Là, lo sai anche tu che è un coglione!"
"Vaffanculo Rad!" ribattè Vegeta.
"Dai, Rad! Prova a fare a lei quell'indovinello difficilissimo! Quello che nessuno sa risolvere!" intervenne Goku, tutto esaltato. "Dici sempre che lei è la persona più intelligente che conosci!"
"Bulma è più intelligente..." farfugliò Vegeta, venendo però ignorato da tutti.
Radish sorrise a trentadue denti e sgranò gli occhi, incatenandoli a quelli di Lazuli, che lo osservava stranita con la sua tazza di tè bollente in mano.
"Che differenza c'è tra un corvo e uno scrittoio?!" 
 
 
 
 
 
 
 
Note: ben ritrovati, eccoci finalmente giunti al tanto atteso ingresso in scena di Radish, ma anche di Vegeta che ha sempre le sue fans, spero vi siano piaciuti e vi abbiano strappato sorrisi e emozioni! Come sapete, a me piace gestire in questo modo il rapporto di amicizia fraterna tra questi due, quindi non mi dilungo oltre.
Passiamo all'attesissimo primo faccia a faccia tra Rad e Là... avete intravisto qualche scintilla? Il cuore vi batteva un pochino forte come alla nostra Lazuli?
Questo è solo il primo di alcuni capitoli che vedranno protagonista il Cappellaio, quindi mettetevi comodi che ne vedremo delle belle. Intanto abbiamo scoperto qualche cosa interessante su Vegeta, cosa ne pensate?
Come sempre ho inserito situazioni e dialoghi presi anche dal libro originali, misti a quelli creati da me, spero sia uscito un buon capitolo. Lo Stregatto non partecipa al tè del Cappellaio nella storia di Carroll, sono stato io a volerlo qui. Vi è piaciuta come idea?
L'indovinello finale è il grande enigma che il Cappellaio Matto rivolge ad Alice... Voi la sapete la risposta?
 
Un grazie gigante come sempre a chi mi sostiene, a chi mi lascia un pensiero e a chi legge in silenzio. Visto che è entrato in scena Radish fatemi sapere se vi è piaciuto anche voi, se vi va. Un grazie specialissimo va poi a Evil Daughter per questa sontuosa immagine che mi ha regalato.
 
Bene, mercoledì prossimo riprendiamo da qui, penso che ci saranno cuori che batteranno forte, cambiamenti, risate, un po' di confusione e tanto amore nell'aria tra una tazzina e l'altra.
Cosa dite, Lazuli saprà rispondere all'indovinello di Radish? Riuscirà a dirgli quello che prova? E chi è il misterioso ragazzo ghiro?
Ne sapremo di più in "L'ora del tè e l'ora di te"!
 
Teo
 
 
 

rad-laz

   
 
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