Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Lisbeth Salander    05/10/2021    8 recensioni
Raccolta di momenti, frammenti della storia d'amore tra Victoire Weasley e Teddy Lupin.
[Questa storia partecipa al Writober di fanwriter.it]
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Teddy Lupin, Victorie Weasley | Coppie: Teddy/Victorie
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Day 5: Come neve
Prompt (lista pump night*): Neve

 

Come Neve

«Non ti ricordi quanto tempo hai impiegato a convincerti che non eravamo fatti per stare insieme?».
«Non ci sono riuscito, però».
«Hai sprecato un sacco di tempo».
«Non ho sprecato tempo, ho riflettuto attentamente su noi due. Era difficile capire cosa provassi per te. Non è facile arrendersi al fatto di aver trovato l’amore della propria vita e che quell’amore sia una come te».
«Che significa una come me?».
«Sei mezza Veela, Vic, sei la figlia degli eroi, la prima della dinastia più celebre del Mondo Magico. Non è stato facile sentirsi all’altezza di te».

 

24 Dicembre 2016

Rivedere Victoire lo turba più di quanto riesca ad ammettere a se stesso, a causa del loro ultimo litigio ad Hogsmeade. 
In quei mesi lontani non hanno fatto altro che discutere, che sedimentare incomprensioni. Lui ha la sensazione di tarparle le ali, di privarla di leggerezza, mentre Victoire si consuma poco a poco nel tentativo di capire, di sapere, di controllare, corrosa dalla possibilità che Teddy possa rivolgersi altrove.
Da quando sono insieme, in alcuni momenti si sente paralizzato dal terrore di ferirla, dal terrore di deluderla e di rovinare quel legame al quale non riesce a dare un nome.
Sa bene che Victoire attende, che freme aspettando parole che lui non riesce a dirle, e che prima o poi dovrà decidersi a capire cosa prova per lei.
Teddy, però, da quando si è diplomato, non fa altro che pensare e arrovellarsi su quello che può offrirle e gli sembra sempre troppo poco.
Quando ha provato a parlare con sua nonna, senza mai fare esplicito riferimento a Victoire, lei si è limitata a sorridere malinconica e a mo’ di rimprovero gli ha detto che ha il cuore di sua madre ma la mente di suo padre.
Lo dice spesso, senza che lui riesca ad afferrare pienamente il senso di quelle parole.
«Hai intenzione di rimanere lì a meditare seduto nella neve o pensi di entrare prima o poi?», chiede Victoire e a Teddy non sfugge il tono risentito.
«Ancora un minuto ed entro», le dice senza voltarsi.
Victoire, però, non rientra in casa ma gli va incontro camminando a fatica in quella immensa distesa bianca.
«È Natale, Teddy. Potremmo anche fare pace», suggerisce con il tono poco convinto di chi crede di essere dalla parte della ragione.
«Certo», acconsente lui con la sola voglia di evitare discussioni.
«Pensi ancora che dovrei vivere le esperienze delle ragazze della mia età?», chiede Victoire infastidita.
«Sì, lo penso. Penso che dovresti stare con qualcuno che non ti è stato sempre tra i piedi, conoscere altre persone, valutare nuove opportunità».
Victoire alza gli occhi al cielo, irritata e con l’aria di chi la pace non la vuole affatto, anche se è Natale.
«Se vuoi lasciarmi, Teddy Lupin, assumiti tutte le responsabilità del caso. Non sarò io a renderti le cose semplici».
«Non cominciare con le paranoie da gelosa».
«Io non sono paranoica, Teddy. Sei tu che ancora non hai deciso, cosa sono per te, perché in questi momenti mi viene da pensare che per te io sia stata soltanto uno sfizio, un amore momentaneo ed estivo, un pallino che avevi nella testa…»
«Pensi di essere questo per me?», le chiede lui arrabbiato, deluso, scoraggiato.
«Non lo so, Teddy. Non so niente».
«Non sei stata uno sfizio, Vic. Non potrei mai farlo».
«Perché? Perché sono una specie di cugina per te? Forse è solo questo, Teddy».
«Credo che anche un cieco vedrebbe la differenza che c’è tra te e tutte le altre. Il nostro rapporto è sempre stato diverso», sbotta Teddy.
«Sì, diverso, ma diverso come? Perché io lo so, Teddy, com’è che è stato diverso ma penso che tu abbia davvero bisogno di chiarirti le idee perché forse non sono come Molly o Roxy ma forse è stata solo attrazione, forse è stato un sentimento passeggero».
«Noi non siamo passeggeri. Non possiamo».
«Persino la neve non sembra passeggera in queste serate, Teddy, ma alla fine basta un po’ di sole e non resta più nulla».

 


*Questa storia è stata postata in un orario compreso tra le 19.00 e le 7.00 del mattino.

   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Lisbeth Salander