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Autore: Lisbeth Salander    06/10/2021    8 recensioni
Raccolta di momenti, frammenti della storia d'amore tra Victoire Weasley e Teddy Lupin.
[Questa storia partecipa al Writober di fanwriter.it]
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Teddy Lupin, Victorie Weasley | Coppie: Teddy/Victorie
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nuova generazione
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Day 6: Draco dormiens nunquam titillandus
Prompt (lista pumpInk): Cuscino

 

Draco dormiens nunquam titillandus


«Ero giovane e un tantino immaturo ma non sono stato così male alla fine, no?».
«Negli anni hai recuperato bene ma all’inizio eri insopportabile».
«Sono diventato un fidanzato esemplare».
«Dopo tutte i cuscini che mi hai fatto bagnare di lacrime era il minimo, Teddy. Te lo assicuro».
«Tu, però, hai deciso di farmela pagare e mi hai dato un bel filo da torcere».
«Lo sai cose dice nonna Molly? Nulla è peggio di un ritorno di fiamma di bacchetta».

 

25 dicembre 2016
La Tana

Le coperte di nonna Molly non sembrano essere sufficientemente pesanti per riuscire a farla sentire protetta e al sicuro come accadeva in passato.
La verità è che non si è mai sentita tanto lontana da Teddy e quel Natale trascorso lontani, senza mai incrociare lo sguardo, senza mai rivolgersi nemmeno un sorriso, le ha buttato addosso una tristezza e sconforto mai provati prima.
Che fosse diversa e poco partecipe l’ha notato davvero soltanto zia Ginny, che l’ha presa da parte e ha provato ad infonderle una sicurezza che sembra esserle scivolata via tra le mani nel momento esatto in cui la madrina si è allontanata da lei.
Da quando è salita in camera si è ritrovata a stringere il cuscino e a bagnarlo di lacrime, cercando di non farsi sentire da Dominique e dalle altre cugine. Si morde le labbra con veemenza, nel tentativo di soffocare i singhiozzi, pensando al suo scontro con Teddy e al gelo che è piombato su di loro peggio della nevicata del giorno prima.
Ha fatto la spavalda ma la verità è che trema al pensiero che una sola delle parole che gli ha rivolto possa rivelarsi veritiera, che davvero il sentimento si sia sciolto come neve al sole.
«Vic, ma stai piangendo?», sussurra Dominique dal letto accanto.
«Va tutto bene, Domi, non preoccuparti», risponde a voce bassissima e poco convincente, nascosta sotto le lenzuola.
Avverte i movimenti cauti e controllati di sua sorella nello scendere dal suo letto per infilarsi accanto al suo, per poi sentire il braccio di Dominique avvolgerla alle sue spalle, mentre appoggia la testa sulla sua schiena. Vic non riesce a non stringere le mani di sua sorella, abbassando per un po’ le difese che ha tenuto su per tutta la serata.
«È per Teddy, vero? Avete litigato ancora?», bisbiglia.
Vic si limita ad annuire e ad aggiungere «Secondo me, non mi vuole più».
Dominique sbuffa contrariata, come sempre, come ogni volta che ne hanno parlato. Per sua sorella è tutto chiaro e lineare, è tutto bianco o nero, ma Victoire è innamorata persa di uno che è nato con le sfumature di colori, che può cambiare da un minuto all’altro.
«Di che parlate voi due?».
La voce di Molly arriva dall’altro lato della stanza, vibrante di curiosità.
«Parla piano ché le svegli tutte così!», intima Dominique, alzando di scatto la testa dal cuscino.
Vic sente il peso di Molly sul suo letto, prima che la cugina le sposti le coperte dagli occhi e che lei affondi il viso pieno di lacrime nel cuscino.
«Ho capito tutto. Avete litigato di nuovo?». 
Vic, ormai stretta tra sua sorella e sua cugina, annuisce e si mette seduta, sistemando il cuscino dietro la sua schiena.
Anche se sono avvolte nel buio, può distintamente carpire lo sguardo di disperazione che si sono scambiate le sue due consigliere.
«Non sono sicura che sia abbastanza», bisbiglia, dando, finalmente, voce ai suoi pensieri.
«Cosa?».
«Non sono sicura di essere abbastanza per lui».
Sua cugina, sette mesi più giovane di lei e un’esperienza nettamente maggiore in fatto di uomini, la fulmina immediatamente.
«Victoire Weasley, tu sei molto più che abbastanza. Non dire sciocchezze e non voglio mai più sentirti dire sciocchezze simili per chicchessia».
«Ma lui non è sicuro di voler stare con me! Dice sempre che dovrei fare più esperienze, proprio come te, e che mi sto perdendo il meglio, sprecando il mio tempo con lui perché potrei avere chiunque altro».
«Questo è perché è un idiota, come tutti gli uomini», commenta Dominique accarezzando i capelli della sorella maggiore, in un gesto che sin da piccole, grazie al tocco delicato e premuroso della madre, ha sempre avuto il potere di acquietarle.
Molly, con fare pratico e con l’aria da maestrina che suo padre le ha inevitabilmente trasmesso, aggrotta il sopracciglio osservando con aria di rimprovero Victoire.
«Senti, Vic, sei una delle ragazze più belle e intelligenti che conosca e concordo   con quel testone di un Lupin perché potresti davvero avere chiunque. Il tuo problema, che possiamo anche definire la mia tragedia, è che tu vuoi lui e non hai mai visto altri che lui mentre lui è un insicuro cronico e si fa mille problemi», sentenzia.
Victoire sospira lasciandosi abbracciare da sua sorella, in uno strano e rarissimo scambio di ruoli.
«Quindi, sono spacciata? Dovrò avere il cuore in frantumi a vita?».
Molly scuote la testa, contrariata, e aggiunge «Assolutamente, no. Vuole che tu valuti altre possibilità? Valutale o, se non altro, Vic, faglielo credere! Da ora inizia la Missione Cuocere a puntino Teddy Lupin, a meno che tu non preferisca continuare a versare lacrime inutili».
Victoire socchiude gli occhi. Ha la testa dolorante, che pulsa in maniera incessante, e quel discorso lo ha già sentito ma oggi è talmente disperata da credere che sia l’unica cosa possibile.
Alla fine, si decide a chiedere «Come, esattamente?».
«Sbaglio o Jonathan Shacklebolt ti ha invitata ad una festa di Capodanno? Andiamoci e ti faccio vedere che Teddy avrà improvvisamente tutto chiaro. Ovviamente, Vic, devi dargli buca per quella sera e metterlo di fronte alla sua stessa idiozia».
Victoire annuisce incerta, perché la gelosia di Teddy è qualcosa che ha testato poche volte. È sempre stata lei quella pronta a scattare, non appena percepiva qualcuna interessata a lui, offrendogli infinite certezze.
Quella volta, però, è certa che valga la pena provare.
Del resto, draco dormiens nunquam titillandus.

   
 
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