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Autore: xena97    08/10/2021    0 recensioni
Se Marte aveva visto quelle qualità in lei, perché Xena si ostinava a trattarla ancora come la fanciulla che aveva portato via anni prima da Potidea?
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Ares, Gabrielle, Xena
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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"Più passa il tempo e più sono sicuro del fatto che tu sia la persona ideale per raccogliere la mia eredità Olimpia, e la piccola prova a cui ti ho sottoposta non ha fatto altro che confermarlo". Marte pronunciò queste parole con una luce negli occhi, era sicuro che avrebbe convinto la giovane amazzone ad accettare la sua offerta; d'altronde tutti erano corruttibili per lui, doveva solo trovare il modo giusto per corrompere la fanciulla. 
"Perché vuoi così tanto che ti segua?" chiese Olimpia sorpresa dal gesto di Marte. Non si aspettava tutte queste attenzioni dal dio della guerra. Lui aveva veramente notato qualcosa in lei, come si ostinava a dire, oppure c'era altro sotto? La giovane amazzone non era del tutto convinta. Avrebbe potuto declinare la proposta e tornare alla sua vita con Xena, ma desiderava sapere cosa realmente volesse il dio della guerra da lei, voleva sapere qual'era il suo reale scopo, quindi non aveva intenzione di lasciar perdere.
Prima che Marte potesse rispondere alla domanda di Olimpia, Xena gli si avvicinò con fare minaccioso puntandogli la lama della spada alla gola: "Mi stai stancando Marte, smettila di girarle intorno, lei non è interessata alla tua offerta e non lo sarà mai, quindi lasciala in pace."
"Olimpia, non sapevo che Xena parlasse per te. Non solo ti considera una fanciulla quando si tratta di combattere, ma addirittura quando si tratta di prendere delle decisioni. Com'è avvilente". Subito dopo aver pronunciato queste parole, Marte scomparve con un ghigno. Aveva colpito Olimpia nell'orgoglio e sapeva che così facendo avrebbe creato una rottura tra le due guerriere. Le cose stavano andando come lui voleva e questo accrebbe sempre di più la fiducia che aveva nella buona riuscita del suo piano.

"Perché ti sei messa in mezzo? Avrei potuto benissimo cavarmela da sola" disse Olimpia a Xena mentre tornavano nel loro piccolo accampamento.
"Eri in pericolo e non potevo permettere che quel guerriero ti uccidesse. Tu eri di spalle e non potevi esserti accorta di lui"
Olimpia si girò verso di lei, fuori di sé dalla rabbia: "Tu pensi veramente che non me ne fossi accorta? Pensi veramente che non avrei saputo difendermi? Pensi che i miei riflessi non siano pronti e i miei sensi in allerta? Se solo tu ti fossi fermata un attimo ad osservarmi ti saresti resa conto che sono cresciuta, che ho imparato tanto da te e che sono in grado di riconoscere un pericolo imminente. Se n'è accorto Marte e non la persona con la quale viaggio ogni giorno e che mi ha insegnato tutto quello che so". Disse queste ultime parole con una nota di delusione nella voce. Non poteva credere che Xena non si fosse resa conto della sua crescita. Lei aveva avvertito che il guerriero si stava rialzando, forse con un secondo di ritardo, dato che l'apparizione di Marte l'aveva sorpresa, ma comunque sarebbe riuscita a difendersi senza procurarsi ferite mortali. Non appena formulò questo pensiero, si ricordò di essere ferita e cominciò a sentire un dolore lancinante alla gamba che la costrinse a sedersi. 
Appena Xena se ne accorse andò al suo fianco per curarla: "Mi permetti di curare la tua ferita o preferisci fare da sola anche questo grande guerriera?". Xena pronunciò queste parole con rabbia. Non poteva credere che Olimpia avesse dentro tutte quelle cose, non poteva credere che fosse così in collera con lei, ma d'altronde come biasimarla? Come aveva potuto sottovalutarla così tanto? Come poteva ancora credere che fosse una fanciulla? Era cresciuta tanto, da giovane fanciulla che non sapeva tenere in mano nemmeno un bastone da combattimento era diventata la principessa delle amazzoni ed una meravigliosa donna. Era ora di accettare questa cosa.
Impiegò alcuni minuti a curare la ferita di Olimpia, minuti nei quali nessuna delle due rivolse una parola all'altra, troppo immerse nei loro pensieri. Non appena Xena finì di medicarle la ferita, andò al suo giaciglio per riposare quando la voce di Olimpia la fermò: "Un'ultima cosa Xena, le mie decisioni so prenderle da sola e senza bisogno del tuo consenso". Detto questo l'amazzone andò nel suo giaciglio senza dare a Xena la possibilità di risponderle.
Una lacrima scese sul volto di Olimpia: perché Xena, la donna che ama più di sé stessa, ha una così bassa opinione di lei?
Una lacrima scese sul volto di Xena: come ha potuto ferire in questo modo la donna che ama?
  
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