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Autore: Donatozilla    08/10/2021    2 recensioni
[Ambientato dopo la Saga dello Shie Hassaikai]
Dopo la sconfitta di Overhaul e la salvezza di Eri, Izuku Midoriya e i suoi compagni della 1-A possono finalmente passare un periodo di tranquillità e serenità. Ma la pace è interrotta dopo l'apparizione di un misterioso e violento vigilante con mostruosi poteri che non si fa scrupoli ad uccidere i criminali nelle maniere più brutali... e che sembra nutra un profondo odio e disprezzo nei confronti di Katsuki Bakugo. Chi è questo misterioso vigilante? E perché odia così tanto Bakugo al punto da volerlo uccidere?
Genere: Azione, Dark, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Sorpresa
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 18: La quiete prima della tempesta

Dire che le cose non stessero andando bene per la Commissione degli Eroi per la Pubblica Sicurezza era un eufemismo.

Il simbionte era fuggito e si era riunito con Ryo, dandogli così la possibilità di fuggire e di nascondersi chissà dove.

Ora non solo c’era un sanguinario Vigilante a piede libero, ma uno con poteri donatigli dal simbionte il quale era di origini aliene.

Era già tanto che la notizia della fuga di Ryo stesse facendo tanto scalpore… se avessero scoperto quell’ultimo dettaglio, delle vere origini dei suoi poteri, il caos sarebbe raddoppiato e sarebbe senz’altro stato paragonabile al caos generatosi all’alba dei Quirk.

Quindi sì, tutti i membri della Commission erano sotto una grande quantità di stress a causa di ciò. Non aiutava neanche il fatto che avrebbero dovuto rivelare la vera natura del simbionte al resto degli Heroes.

Al momento questi ultimi si trovavano al palazzo principale della Commissione, il giorno dopo l’evasione di Ryo. I membri della Commissione li avevano chiamati d’urgenza, dicendo loro semplicemente che ‘dovevano rivelare qualcosa riguardo i poteri di Honda’.

Ed ora si trovano tutti lì, incuriositi nel sapere di più riguardo la faccenda. I più curiosi erano senz’altro Endeavor, Miruko e Edgeshot essendo loro tre andati il giorno prima al Tartarus per sorvegliare Ryo solo per ritrovarsi con delle guardie fuori gioco e lui fuggito chissà dove.

I vari Heroes discutevano tra loro, creando le teorie più disparate, in attesa dell’inizio della riunione.

Il Wing Hero, Hawks, si guardò intorno con fare abbastanza curioso. Solitamente la Commissione lo avvisava in anticipo dei motivi di tali riunione, o addirittura lo rivelavano solo a lui. Spostò lo sguardo alla sua destra, dove sedeva Endeavor con le braccia conserte ad attendere l’inizio della riunione come tutti i presenti. 

Era stato mandato al Taratrus insieme ad altri Heroes per osservare Ryo Honda… forse lui ne sapeva qualcosa.

Si porse verso di lui e sussurrò “La Commissione ha mandato te, Miruko ed Edgeshot a sorvegliare Honda… non è così?”.

L’Hero semplicemente annuì.

“E siete arrivati un pò troppo tardi, uh?”.

Endeavor sembrò ringhiare infastidito, ma annuì nuovamente.

Hawks non potè non ridacchiare.

“E… vi hanno detto per caso il motivo per cui dovevate andare lì?”.

“Avevano detto che Honda poteva tentare di scappare… e che io e Present Mic potevamo impedire la sua fuga.”.

“Oh?”.

“Sì. Secondo la Commissione i nostri Quirk potevano essere in grado di indebolirlo.”.

“E sai per caso quali fossero i suoi poteri?”.

“Ne so quanto te. La Commissione non ha detto nulla riguardo i suoi poteri… ma a quanto pare lo sapremo tutti oggi.”.

Proprio in quel momento la porta dell’enorme sala riunione si aprì, e gli Heroes spostarono i loro sguardi verso di essa, vedendo entrare la Presidente della Commissione insieme ad altri membri, i loro sguardi più seri del solito.

Hawks rimase in silenzio ad osservare la Presidente dirigersi verso il capo dell’enorme tavola dove ora tutti sedevano, la sua mente attraversata da moltissimi pensieri.

“La Presidente è sempre stata una tipa incredibilmente seriosa… ma quello sguardo… è diverso dal solito. Sembra molto più seria, molto più… preoccupata. Questa storia di Ryo Honda… deve essere molto più seria di quanto pensassi.”.

“Grazie a tutti per essere venuti” iniziò la Presidente, una volta sedutasi “Chiedo scusa per l’improvvisa chiamata… ma credo che sappiate che si questa riunione è della massima importanza.”

La presidente guardò tutti gli Heroes nell’enorme sala, tirando un sospiro. “Ciò che vi sarà rivelato oggi… dovrà rimanere della massima segretezza. Nessuno, e ripeto, nessuno al di fuori di voi Heroes dovrà sapere quanto ciò rivelato.”.

Ci furono dei mormorii.

“Lo so, la cosa potrà sembrarvi strana… ma l’informazione di cui siamo in possesso e che stiamo per rivelarvi… è di massima segretezza. Se i civili venissero a sapere di ciò… scoppierebbe il caos.”.

“Uh… chiedo scusa Presidente…” cominciò l’Hero Manual con uno sguardo confuso “Voi ci avete  chiamato qui per rivelare qualcosa riguardo i poteri di Ryo Honda… che c’è di così segreto da ordinare che la cosa non venga rivelata al resto della popolazione?”.

“Già” si intromise Tiger dei Wild Wild Pussycat. Erano presente solo lui, Pixie Bob e la loro leader Mandalay, mentre a loro quarta membra, Ragdoll era nella loro base principale dopo aver perso il suo Quirk per mano del perfido All For One “Si tratta per caso di All For One? È stato per caso quel bastardo a donare tutti quei Quirk a Honda?”.

Mandalay, notò come la Presidente ed alcuni membri della Commissione stessero guardando verso di lei e il suo gruppo, con degli sguardi quasi preoccupati. Perché li stavano guardando così?

La Presidente riprese a parlare “No Tiger. Era un iniziale teoria, ma si è rivelata… sbagliata.”. 

La donna prese un telecomando che si trovava sul tavolo e con esso accese l’enorme schermo che si trovava alle sue spalle, mostrando attraverso esso una foto del simbionte di quando era ancora imprigionato nei laboratori del dottor Hirano. Molti i presenti sembrarono sobbalzare alla foto della creatura, altri invece inarcarono i loro sopraccigli con fare incuriosito.

“Ciò che vedete qui…” continuò la Presidente “è la vera fonte dei poteri di Honda.”

“Quella roba lì?” Chiese Miruko, con un trono tra lo schifato e il confuso.

“Esatto. Inizialmente si è pensato che si trattasse di una sottospecie di Quirk artificiale creato da All For One ma… non era neanche quello. Il dottor Hideki Hirano si è occupato dello studio di questa cosa e… ed è riuscito a risalire alla sua natura.”.

La Presidente si fermò per un secondo, osservando tutti gli Heroes presenti.Tutti loro avevano sguardi seri e anche curiosi, attendendo che la Presidente rivelasse finalmente la natura dei poteri di Honda.

La Presidente tirò un sospiro profondo.

Era giunto il momento di rivelare la verità.

“Questa cosa… questa creatura… non è di natura terrestre.”.

Vide molti Heroes sbarrare leggermente gli occhi, come se stessero già capendo dove volesse andare a parare.

“Questa creatura… è un simbionte… un simbionte alieno.”.

E da lì scoppiò il caos.

Anche Heroes si alzarono di scatto, alzando la voce e chiedendo se tutto ciò fosse uno scherzo o roba del genere. Quasi non si riusciva a capire chi stava dicendo cosa.

“COSA?!” Urlò Kamui Woods “State dicendo che Honda… possiede poteri donatigli da un alieno?!”.

“Non ci posso credere… deve esserci un errore!” Disse Ryukyu.

“Nessun errore.” Disse la voce del Detective Naomasa. Egli si trovava in un angolo dell’enorme sala, e quando parlò attirò l’attenzione di tutti i presenti “Io insieme a due studenti della UA, Izuku Midoriya e Katsuki Bakugo, siamo andati a interrogarlo al Tartarus. Avevo attivato il mio Quirk per tutto il tempo durante l’interrogatorio e quando ha pure lui rivelato che la creatura che gli ha donato quei poteri era un alieno… beh, quello insieme agli studi del dottor Hirano mi hanno fatto capire che ciò che diceva era vero. Quello è un simbionte alieno… e, apparentemente, ce n’è un intero pianeto abitato da quelli come lui da qualche parte nello spazio.”.

La sala cadde in un immenso silenzio, senza che nessuno sapesse cosa dire.

“Un pianeta abitato da una specie intera di quella cosa?” Disse Edgeshot con la voce più calma che potesse avere, interrompendo il silenzio “Quindi state dicendo che… potrebbe esserci un invasione?”.

“Che vengano!” Sbottò Mirko “Mostreremo loro cosa succede a portare il loro culo melmoso qui sul nostro pianeta.”.

“Per quanto l’idea di un invasione possa essere preoccupante e che le stiamo tenendo in considerazione” continuò Naomasa “Al momento non c’è nessuna invasione. Il simbionte di Honda è l’unico arrivato qui sulla Terra, apparentemente perché fuggito da esso.”.

Il silenzio piombò di nuovo nella sala, con nessuno che sapeva cosa dire.

Eccetto Hawks.

“Presumo che vogliate che la notizia rimanga segreta” disse l’Hero alato “Che rimanga solo tra noi Heroes e la Commissione, e che nessun al di fuori delle due parti lo venga a sapere.”.

“Precisamente” annuì la Presidente “La cosa deve rimanere assolutamente segreta.”.

“E per quanto riguarda Midoriya e Bakugo?” Chiese Pixie Bob “Quei due ragazzini sono andati col detective Naomasa a interrogare Honda… e quando quest’ultimo ha rivelato la vera natura di quel… simbionte loro erano lì.”.

“Non si preoccupi Pixie Bob” continuò Naomasa “Hanno fatto promessa di mantenere il segreto. E dato che non c’è ancora in giro la notizia che gli alieni esistono, allora direi che stanno mantenendo la loro promessa.”.

“Dunque quando è scappato dal Tartarus” disse Endeavor, le braccia incrociate e lo sguardo serio “è perché si è riunito con quell’alieno? È così che è riuscito a scappare?”.

“Esattamente” rispose la Presidente “Voglio che stiate in massima allerta da adesso in poi. Honda si trova ora là fuori, da qualche parte, con poteri che vanno oltre la nostra immaginazione. Bisogna cercarlo, ma fatelo senza dare troppo nell’occhio. Non voglio che la gente inizi a farsi troppe domande sul perché stiamo dando troppa attenzione ad un solo Vigilante. Inoltre, voglio dirvi che se lo ritrovate cercate di contattare Endeavor o Present Mic. Il simbionte è debole alle fiamme e alle onde sonore molto alte. Dunque serviranno anche uno di questi due elementi per sconfiggerlo, non solo la forza.”.

La Presidente si alzò dalla sedia, lo sguardo serio “Questo è tutto. Vi ringrazio per essere venuti. Ma mi raccomando, come ho detto… state all’erta, cercate Honda ma non date nell’occhio. Buona fortuna a tutti voi.”.

I vari Heroes risposero o con cenni del capo o con un sonoro ‘sì’, e cominciarono ad alzarsi e a dirigersi verso l’uscita della sala. Lo stesso fecero i tre membri dei Pussycat stavano per fare lo stesso ma furono fermati dalla voce del Presidente “Non voi tre, Pussycat. Dobbiamo dirvi qualcosa.”.

I tre si voltarono confusi, ma annuirono e si avvicinarono all Presidente che li attendeva in silenzio.

Quando tutti gli Heroes erano usciti, rimasero solamente la Presidente, i. Membri della Commissione che l’avevano accompagnata, Naomasa e i tre Pussycat. 

La tensione era così spessa che si poteva tagliare con un coltello, e i Pussycat lo notarono immediatamente quando notarono lo sguardo serio della Presidente.

“Perdoni l’insolenza Presidente” disse Mandalay “Ma è da prima che ci stava guardando con quello sguardo. Cosa deve dirci esattamente?”.

“Beh…” cominciò la donna con un sospiro “Diciamo che ha sempre a che fare con Honda.”.

“Con Honda?” Chiese confusa Pixie Bob “Allora perché ha mandato via gli altri Heroes?”.

“Già, se riguarda lui allora perché stiamo solo noi qui?”.

“Diciamo che la cosa… vi riguarda personalmente.” Disse semplicemente la Presidente, confondendo ancor di più i tre.

“Dovete sapere…” disse Naomasa affiancando la Presidente “Che la ragione per cui Honda ha attaccato i dormitori della UA due giorni fa… era per uccidere Katsuki Bakugo.”.

“Quel ragazzino?” Chiese confuso Tiger “Perché mai ha voluto tentare di ucciderlo?”.

“Sì… vedete…” continuò Naomasa “Dovete sapere che Honda, senza il simbionte, è senza Quirk. E undici anni fa Bakugo, che all’epoca aveva cinque anni proprio come Honda… beh… lo bullizzò per questo.”.

I tre Pussycat si guardarono: uno studente che avevano allenato per qualche giorno… in passato era un bullo.

“La cosa fu poi scoperta dalla madre di Honda che poi scoprì che la cosa stava andando avanti da ben un anno. Non volendo che la cosa continuasse, i genitori di Honda decisero di trasferirsi a Jaku City.”.

“Okay e questo cos ha a che fare con noi?” Chiese Pixie Bob.

“Perché ciò che accadde dopo… beh, riguarda anche voi.” Rispose la Presidente.

“Esattamente. Durante la strada per Jaku City Honda e la sua famiglia si ritrovarono, insieme a molti altri, in mezzo a un combattimento tra degli Heroes e un Villain… un Villain di nome Shocker.”.

I tre Pussycat sbarrarono immediatamente gli occhi.

No…

Non stavano certo parlando di…

“Si ritrovarono in mezzo all’incidente Shocker… l’incidente in cui voi, Pussycat, combatteste contro Shocker.” Concluse la Presidente, lo sguardo serio.

I cuori dei tre Heroes sembrarono ferrarsi, ricordi di undici anni prima che ritornavano a galla.

Se lo ricordavano perfettamente quel giorno maledetto.

Il giorno in cui affrontarono Shocker.

Il giorno in cui lui causò un massacro, riuscendo a scappare.

Il giorno in cui avevano fallito come Heroes.

“State…” mormorò Mandalay, abbastanza forte da essere sentita “Che i genitori di Honda…”.

Naomasa annuì “Sì. I genitori di Honda morirono in quell’incidente, con Honda come unico sopravvissuto. Quell’incidente causò un terribile trauma per Honda… che accusò Bakugo di essere in parte responsabile per la morte dei genitori. Con gli anni ci furono molti altri eventi che fecero crescere l’odio di Honda per Bakugo… arrivando al punto in cui, due giorni fa, ha tentato di ucciderlo.”

“E temiamo che ora che Honda è in libertà, non tenterà solo di dare la caccia a Bakugo… ma anche a voi Pussycat.” Finì la Presidente.

I tre annuirono. Non ci voleva un genio per capire perché avevano fatto quella deduzione.

“Pensate che Honda… accusi anche noi della morte dei suoi genitori?” Chiese Tiger.

Nomasa annuì “Esattamente. Come ha accusato Bakugo di essere in parte responsabile, potrebbe in parte accusare anche voi dato che eravate gli Heroes che hanno affrontato Shocker durante l’incidente. Dunque vi preghiamo di stare in guardia. Come detto prima, Honda potrebbe essere ovunque… dunque bisognerà che teniate gli occhi aperti.”.

“Lo… lo faremo” annuì Mandalay “Grazie per averci avvisato.”.

“Nessun problema. Ora andate… e buona fortuna” li congedò la Presidente.

I tre Heroes annuirono semplicemente ed uscirono dalla sala riunione, gli sguardi seri e i loro cuori pesanti. 

Nel mentre nella strada che porta verso Musutafu…

Delle macchine nere seguite da un furgone molto grosso si stavano dirigendo verso la grande città. I passeggeri dei vari veicoli rimanevano in silenzio, nessuno che osava proferire parola, le loro menti occupate solo al loro prossimo obiettivo.

Questi uomini… erano i membri del Dragone Nero insieme alla squadra d’élite della gang… e insieme ad essi vi era il loro leader, Herman Schultz, lo Shocker.

“Quanto tempo manca ancora capo?” Chiese una voce dall’auricolare che indossava Schultz. Tutti i presenti indossavano degli auricolari in modo da poter comunicare a vicenda. Colui che aveva appena parlato proveniva dal grosso furgone dietro le macchine.

“Non molto Alexei, mio vecchio amico” rispose il leader del Dragone Nero “Siamo quasi arrivati a destinazione.”.

“Perché ci siamo portati alcuni dei nostri uomini, capo?” Chiese l’uomo con i capelli semi rasati “Non bastiamo noi sei a liberarci una volta per tutte di questo dannato Vigilante?”.

“Certo Gargan, noi sei potremmo bastare, ma non fa mai male portare con noi alcuni uomini per precauzione.” Ripose Schultz. Infatti, con lui e i suoi cinque compagni, si era portato alcuni uomini della Gang, alcuni tra gli scagnozzi più forti e più in alto dei ranghi… e che dunque sapevano i segreti delle loro operazioni a differenza degli sgherri di basso rango.

“Capo, siamo quasi arrivati.” Disse un altra voce.

“Perfetto Sergei.” Rispose Schultz con un sorriso, che poi si trasformò in un sorriso maligno “Ryo Honda… preparati, perché l’ora della tua fine… della tua morte… e prossima!”.

Ignaro a lui e ad agli altri, però, uno degli sgherri che stava guidando una delle auto non pareva eccitato all’idea di metter fine alla vita di Ryo come il suo leader, il resto dei cinque della squadra d’élite e al resto degli scagnozzi.

Sul suo volto vi era uno sguardo pensieroso, la mente attraversata da una miriade di pensieri.

“Hei, Konishi. Che hai amico?” Chiese un compagno al suo fianco.

Konishi scosse la testa “Chi, io? Niente” ritornò ad osservare la strada, vedendo l’enorme città di Musutafu finalmente palesarsi “Assolutamente niente…”.

   
 
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