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Autore: Lisbeth Salander    21/10/2021    5 recensioni
Raccolta di momenti, frammenti della storia d'amore tra Victoire Weasley e Teddy Lupin.
[Questa storia partecipa al Writober di fanwriter.it]
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Teddy Lupin, Victorie Weasley | Coppie: Teddy/Victorie
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nuova generazione
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Day 21: Un desiderio, una promessa
Prompt (lista pumpINK): Fiammiferi

 
Un desiderio, una promessa

«D’altronde, me lo avevi promesso».

«Te lo dico da quando ho iniziato a parlare che ci sarei sempre stata per te».
«Però quella volta me lo hai detto soffiando un fiammifero».
«Il nostro rito».
«Quello delle grandi promesse…».
«…e grandi speranze».
«Non ha mai fallito, vero?».
«Mai».


 
Agosto 2009
La Tana


Victoire ha il passo veloce, gli tiene ben stretta la mano e Teddy si lascia trascinare. 
Insieme scivolano nel capanno degli attrezzi di Arthur Weasley, impegnato in un lungo riposino pomeridiano. Lì dentro è possibile trovare qualsiasi cosa e, anche se la Signora Weasley dice sempre che non dovrebbero entrare lì dentro, spesso è stesso Arthur che li fa entrare e gli mostra nuovi manufatti Babbani.
Vic gli lascia la mano e prende una piccola scatoletta colorata dal bancone.
«Guarda, Teddy!», gli dice illuminandosi, «Secondo te, cosa c’è dentro?».
Teddy le si avvicina e prende la piccola scatolina.
«Possiamo aprirla, secondo te?».
Victoire annuisce convinta, aggiungendo «Tanto il nonno non si arrabbia proprio mai».
Teddy sbircia pian pianino nella scatola e poi li riconosce: i fiammiferi. Ci ha giocato una volta con zio Harry, quando gli ha insegnato ad accendere il fuoco alla Babbana.
«Sono fiammiferi, Vic. I Babbani li usano per accendere il fuoco».
Vic si illumina al solo pensiero e si riprende la scatolina aprendola completamente. 
«Dai, proviamoci anche noi».
«Dobbiamo stare attenti, però», la rimprovera Teddy, improvvisamente ansioso che qualcosa vada storto.
Lei annuisce distrattamente mentre prende il primo fiammifero e glielo porge.
Teddy cerca di ricordare cosa avesse fatto zio Harry e lo sfrega.
Al terzo tentativo c’è una piccola fiamma e Vic ne sembra incantata.
«È bellissimo».
«Dobbiamo spegnerlo, però. Altrimenti, rischiamo di fare un super incendio».
«Sì, ma non lo spegniamo così».
«E come vuoi spegnerlo?».
«Esprimiamo un desiderio, come quando spegniamo le candeline, però questa volta ce li diciamo».
Teddy sorride mentre Vic chiude gli occhi pensando al desiderio.
«Io desidero che tu stia sempre con me», le dice Teddy, mordendosi le labbra per aver lasciato scappare troppo velocemente quel desiderio.
«Te lo prometto, Teddy. Ci sarò sempre, sempre, sempre per te».
La stessa del fiammifero sta per finire e Teddy la esorta a soffiare insieme a lui.
«Non hai espresso il desiderio però», dice mesto calpestando quel che resta del loro fiammifero per assicurarsi che sia spento.
«Non fa niente. Ti ho fatto una promessa. Ogni volta che lo accendiamo, ci sarà un desiderio e una promessa».
«È una cosa solo nostra, vero?».
«Certo, tutta solo nostra».


Ottobre 2014
Hogwarts


«Finalmente ti ho trovata!».
La voce di Teddy risuona cristallina mentre Vic si stringe nel mantello e si limita a sorridergli.
«Come se non sapessi dove trovarmi!».
Il Platano Picchiatore è da sempre il luogo in cui si ritrovano. Qualche volta Vic si trova a pensare che più semplicemente è il posto in cui lei vuole essere trovata da lui.
Teddy si siede accanto a lei e le sistema una ciocca dietro l’orecchio. È da qualche mese che ogni tanto percepisce uno sguardo diverso negli occhi di Teddy su di sé. Molly le ha detto che secondo lei si è accorto che è una ragazza e che tutto quel rapporto morboso non va più bene.
Senza chiedere nulla, prende il tema di Storia della Magia che stava scrivendo fino a poco prima.
«Sei dannatamente più brava di me a scrivere, lo sai?».
«Questo non è vero. A te non piace Storia della Magia».
«No, mi piace ma… Rüf la rende noiosissima. Che, poi, ci pensi? La cattedra di Storia della Magia non sarà mai disponibile!».
«È un po’ difficile licenziare un fantasma, in effetti».
Teddy continua a leggere, concludendo che, se dovesse prendere meno di Eccezionale, farà appello all’intero Wizengamot.
«Comunque, ti cercavo perchè mi hanno dato una cosa».
Lei lo scruta attentamente e non sa neanche perchè il cuore cominci a batterle forte. Odia quel preciso momento, quando pensa che, se quello stupido muscolo non rallenterà, Teddy stesso potrà sentirlo e lei avrà solo voglia di sprofondare.
Dalla tasca della divisa estrae una scatoletta che Vic conosce benissimo e alla cui vista non può non sorridere.
«Un desiderio, una promessa?», chiede lei e nella sua testa martella il pensiero che Molly abbia torto, che sono sempre amici, sono sempre Teddy e Vic, migliori amici, i bambini che si sono promessi di esserci qualsiasi cosa accada spegnendo insieme un fiammifero.
«Tocca a te, se non sbaglio», la esorta Teddy, pronto ad accendere il fiammifero.
«Io non… Va bene, vai! Ne ho uno».
La piccola fiamma si accende tra le dita di Teddy che la guarda sorridente. Era da tantissimo che non facevano il gioco del fiammifero.
«Io desidero che entro una ventina d’anni possa liberarsi la cattedra di Difesa contro le Arti Oscure e che il Signor Edward Remus Lupin diventi Professore».
Teddy le sorride e Vic teme seriamente di potersi sciogliere. La verità è che non ha ancora un suo desiderio, ché tanto il suo Orientamento Professionale è lontano, mentre lui l’ha già fatto e ha una strada tutta in salita davanti a sé.
«Vic, era un tuo desiderio!».
«Ormai l’ho espresso», dice scrollando le spalle, «Ora prometti».
«Prometto che, quando diventerò Professore ad Hogwarts, ti porterò a festeggiare in un posto incredibile, perché ci sei sempre stata».
Soffiano insieme anche stavolta e Vic si chiede se ci sarà davvero un momento in cui riuscirà a dar voce al suo vero desiderio.


19 giugno 2021
Diagon Alley


«Quindi, Lee ha detto che domani vuole parlarti, ma di stare serena perché è una bella notizia?», ricapitola Teddy, mentre Victoire si accoccola tra le sue braccia.
«Proprio così. Mi ha detto ‘Sta’ tranquilla, ma queste sono notizie che vanno discusse bene’ e se n’è andato».
«Potrebbe essere…?».
«…il programma solo per me? Spero di sì. Dal progetto della Televisione credo non ci siano molte novità».
«Prima o poi andrà in porto e tu sarai la pioniera della Televisione Magica».
Victoire ride, appoggiando la testa nell’incavo del collo di Teddy.
«Non darebbero mai a me un programma di punta».
«Questo è perché non ne capiscono. Dovrebbero parlare con me che sono un vero intenditore».
«E così saresti un intenditore?».
«Ti ho puntata da quando eravamo più bassi di due gnomi da giardino».
«Eppure c’hai messo un tempo infinito a dirmelo».
«Questi sono dettagli…».
«…non irrilevanti!».
«Però ho sempre pensato che fossi la più bella di tutti».
Lei gli sorride con un’espressione intenerita e sognante dipinta sul volto e Teddy è pronto a giurare che quello che conta è tutto lì, sul divano celeste del loro minuscolo appartamento di Diagon Alley.
«Sai che facciamo?», le chiede improvvisamente, agitando pigramente la bacchetta, «Un rito portafortuna».
Tra le mani di Victoire compare una scatola colorata di fiammiferi, quella che hanno usato la loro prima notte in quella casa, che chiamano tra loro la scatola dei desideri.
«Un desiderio, una promessa», ripete lei mentre prende un fiammifero e lo accende, «Tocca a te».
«Io desidero che tutto il mondo possa accorgersi di quanto tu sia incredibilmente brava, spigliata e di talento».
Victoire arrossisce appena, mentre tiene ben saldo il fiammifero tra le mani.
«Io prometto che… che mi ricorderò di te quando sarò famosa!», ride prima di soffiare per spegnere il fiammifero.
Teddy la coglie di sorpresa e in un attimo è sopra di lei sul divano.
«Sono certo che avrai molto da ricordare, Miss Weasley», le sussurra prima di chinarsi a baciarla.


14 giugno 2027
Massachuttes


Ascolta con il fiato sospeso, mentre Teddy le sussurra, ben attento a non fare rumore, le ultime novità.
Ha un luccichio particolare negli occhi questa sera e Vic spera, spera con tutta se stessa che questa volta sia quella buona.
Lui gioca, come sempre quando è nervoso, con gli anelli sul suo anulare sinistro. Dice che lo rilassano, che gli ricorda che in mezzo a quella loro vita errante c’è qualcosa che resta uguale in ogni luogo.
«Teddy?», bisbiglia, «Secondo te, il nostro rituale funziona davvero?».
Sul viso di Teddy sbuca lo stesso sorriso che gli ha visto la prima volta nel capanno di suo nonno. 
«Non ci ha mai tradito».
«Allora, dovremmo proprio farlo».
«Adesso?».
«Sì, adesso».
«Qui?».
«E dove altrimenti?».
«Ma…».
«A bassa voce, Teddy. È una cosa importante!».
Vic allunga la mano sul comodino, afferra la bacchetta e in un niente la scatola di fiammiferi è tra le sue mani.
«Sei pronto?», gli chiede scrutandolo.
Lui si impossessa della scatola di fiammiferi e ne estrae uno.
«Tocca a te, non ricordi?».
«È il…».
«Non ricordi come si fa?», le chiede lui provocatorio. 
Vic scuote la testa e si china a baciarlo, perchè ci sono tante cose in ballo in quel fiammifero che si sta per accendere e il cuore di suo marito batte talmente forte che riesce ad ascoltarlo nel silenzio della sera.
«L’ho inventato io: un desiderio, una promessa. Dai, accendi, ché sono pronta».


   
 
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