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Autore: Teo5Astor    27/10/2021    7 recensioni
Quanto può essere labile il confine che separa sogno e realtà, sanità mentale e pazzia, amore e odio?
Quanto può far male il non riuscire a trovare il proprio posto nel mondo? Quanto può renderci fragili e allo stesso tempo forti il rincorrere un amore che sembra impossibile?
E quanto può essere forte il bisogno di evadere? La necessità di sentirsi davvero liberi, per una volta? Di fregarsene di tutto?
Quante domande ci poniamo? Quanti dubbi ci bloccano?
Lazuli Eighteen cercherà le sue risposte, ritrovandosi catapultata in un mondo incantato dove ogni cosa sembra essere possibile e dove tutto appare assurdo e allo stesso tempo perfetto.
Un viaggio nel Paese delle Meraviglie, in mezzo a personaggi straordinari, ma, soprattutto, un viaggio dentro sé stessa.
Alla ricerca di sé stessa.
Un viaggio nell'amore e nell'amicizia, nelle gioie e nei dolori che la vita ci mette davanti.
Una sfida ai sentimenti e alle paure.
Con un ragazzo un po' matto con un cappello calcato sulla testa pronto ad aiutarla, a indicarle la via e a regalarle quel sorriso di cui tutti, in fondo, avremmo bisogno nei momenti difficili.
Benvenuti a "Lazuli in Wonderland", rivisitazione libera di "Alice in Wonderland"
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 18, Bulma, Goku, Radish, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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16 - Il pozzo di melassa
 
 
Davvero Radish aveva appena detto che la amava? In modo così diretto? Così esplicito? Così dal nulla?
Lazuli sentiva il cuore martellarle nel petto e il volto in fiamme, nonostante cercasse di trincerarsi dietro la sua solita corazza.
Avrebbe voluto baciarlo, dirgli che provava lo stesso per lui, ma si sentiva come incatenata al suo trono e con la gola improvvisamente secca.
Perché era così nervosa? Perché non era abbastanza forte da esternare i suoi sentimenti per una maledetta volta? Era la presenza di Vegeta e gli altri a crearle problemi?
O stava semplicemente cercando scuse, come al solito?
"Rad... io..." provò a dire con un filo di voce.
"Ssshhh" la zittì lui, facendole l'occhiolino e premendole il dito indice sulle labbra.
Lazuli arrossì ancora di più a quel gesto, e si sentì stupida. E anche piuttosto irritata, oltre che confusa.
"La tua festa di non compleanno non è ancora finita" spiegò Radish, sorridendo sghembo. "Anche la canzone non è ancora finita. E poi, sai, vorrei che il mio show per te non finisse mai..." aggiunse, prima di alzarsi e lasciarle la mano.
"Tanto di cappello, mia regina" continuò, inchinandosi e togliendosi il cappello per poi rimetterselo.
Lazuli lo osservava perplessa, sempre più confusa, ma anche felice.
 
"Noi tutti abbiamo un compleanno, ogni anno" riprese a cantare il Cappellaio, passeggiando lentamente intorno alla tavola senza distogliere gli occhi da quelli di Lazuli. "Ed uno solo all'anno, ahimé, ce n'è!" aggiunse, fingendo di piangere, imitato da Goku, mentre Trunks e Vegeta si guardavano attorno imbarazzati.
"Ah, ma ci son trecentosessantaquattro non compleanni!" esclamò all'improvviso Radish, con gli occhi sgranati, picchiettandosi il dito sulla tempia. "E questi preferiamo festeggiar!"
Smise di cantare e indicò Lazuli con entrambe le mani, annuendo per invitarla a parlare.
Lei si guardò intorno, decisamente a disagio. Era ovvio che ce l'avesse con lei. Chi altri doveva esserci in quella gabbia di matti, del resto?
Ma, soprattutto, cosa stava facendo quell'idiota di Radish? Le aveva davvero appena detto che la amava o se lo era sognato? Perché continuava a cantare? E, poi, cosa di tutt'altro che secondaria importanza, perché la tirava in mezzo?
"Ehm... mi sembra una cosa stupida, ma deduco che allora oggi sia anche il mio non compleanno..." sospirò, accennando un sorriso.
Aveva deciso di stare al gioco, a volte le faceva bene sciogliersi. Soprattutto se c'era di mezzo Radish le veniva più facile farlo.
Il Cappellaio esultò coi pugni stretti verso il cielo e si diede il cinque col fratello, dopodiché afferrò per le spalle Trunks e Vegeta e cominciò a scuoterli.
"Davvero Là! Com'è piccolo il mondo!" gridò Radish, prima di ricominciare a cantare, muovendosi verso di lei con le mani dietro la schiena.
"In tal caso... un buon non compleanno a me? A te! Un buon non compleanno a me? A te! Ora spegni la candela e rallegrati perchééé..." aggiunse, prima di mettere davanti a Lazuli un muffin tutto rosa con decorazioni azzurre e una candelina verde accesa infilata al centro. "Un buon non compleanno a teee!"
Lazuli sorrise e spense la candela soffiando, venendo ricambiata da un applauso scrosciante da parte di Radish e di Goku, imitati, seppur con molta meno enfasi, da Trunks e persino da Vegeta.
"Assaggialo Là, gusto amore anche questo" propose Radish, e a Lazuli venne spontaneo addentare quel dolce che lui le aveva regalato.
Sapeva di crema, di lampone e... sì, anche di amore. Soprattutto di amore.
"È... è buonissimo" disse lei. "È la miglior festa di non compleanno che abbia mai avuto" aggiunse, stupendosi subito delle parole che aveva appena detto.
Stava diventando davvero matta anche lei? Cosa le stava succedendo?
Però si sentiva felice, forse era meno noioso essere matti piuttosto che fingersi sani di mente e vivere infelici.
"Te ne farò vivere tante altre ancora più belle, Là. Promesso".
Radish disse queste parole avvicinando il suo viso a quello di Lazuli, e lei lo imitò, col cuore che le batteva a mille e gli occhi fissi in quelli di lui.
Il sorriso del Cappellaio era sempre più vicino alla sua bocca socchiusa, che sembrava solo aspettarlo, pronta ad accoglierlo.
Lazuli si sentiva in pace con sé stessa e col mondo, e non le era mai capitato prima, se non in momenti fugaci e illusori. Istanti destinati a non durare, ma, forse, in quel momento la ruota stava girando anche per lei, finalmente.
 
Il rumore della porta di casa di Radish che si apriva cigolando e poi veniva fatta sbattere nel chiudersi riportò Lazuli alla realtà, proprio quando poteva ormai sentire di nuovo il respiro del Cappellaio accarezzarle le labbra. Esattamente come era successo poco prima, quando erano stati interrotti da Vegeta.
"Potevate aspettare anche me per la festa di non compleanno! Non è giusto, Rad!"
Una voce femminile mai sentita prima fece voltare di scatto Lazuli, che scrutò con uno sguardo infuocato una ragazza alta e slanciata dai lunghi capelli neri che indossava un vestitino leggero verde smeraldo e che portava in testa un assurdo cappello a forma di bocciolo di rosa rossa.
Stava sistemando delle strane capsule in un astuccio metallico e sembrava non essersi resa conto della presenza di Lazuli. Una tracolla nera le attraversava il petto in diagonale, ma non si vedeva che cosa reggesse alla sue spalle.
Lazuli sentì il sangue salirle al cervello e gli occhi divenire di ghiaccio infuocato.
Chi era quella smorfiosa?! Cosa ci faceva in casa di Radish?! Come aveva osato chiamarlo 'Rad'?
Si voltò di scatto e incenerì con uno sguardo glaciale che sprizzava scintille il Cappellaio, che la osservava senza apparentemente capire e continuava ad avvicinarsi per baciarlo.
Lazuli gli diede un ceffone sulla guancia così forte che sentì pulsarle la mano.
"Chi sarebbe quella?!" tuonò, mentre Radish si portava una mano sulla guancia ormai paonazza e arretrava di un passo. "Cosa ci fa in casa tua?! E perché ti chiama Rad?!"
Lazuli non gli diede nemmeno il tempo di risponderle, perché si alzò in piedi e gli diede uno spintone sul petto, allontanandolo da lei.
"È un'altra tua amichetta come quell'oca di Marion, vero?! O è una tua cliente anche qui, come quelle che ti ronzano sempre intorno al locale dove lavori?!"
"I-io... non le ho venduto nessun cappello, non è una mia cliente, Là e..." rispose Radish, sorpreso e intimorito da quello scatto di gelosia.
"Ti ammazzo! Giuro che ti ammazzo!" lo interruppe lei, furibonda.
"E poi, come stavo per dirti, lei, in realtà, è...".
"Non posso crederci! Ci hai seguiti fin qui!" gridò la ragazza vestita da fiore, e Lazuli si voltò di nuovo verso di lei.
La stava finalmente guardando, e i suoi occhi neri leggermente a mandorla sprizzavano odio sotto a una frangia impeccabile che spuntava dal bizzarro copricapo che indossava. Afferrò fulminea l'oggetto che portava a tracolla e, nel breve volgere di un istante, se lo portò davanti al volto e chiuse un occhio.
Lazuli rabbrividì, perché si rese conto che quello era un fucile a pompa.
E che era puntato su di lei.
 
Bang. Bang.
La ragazza lasciò partire due colpi in direzione di Lazuli, che evitò il primo gettandosi a terra e il secondo balzando di lato veloce come una pantera.
"Sei veloce, maledetta! Ma io lo sono di più!"
La ragazza fiore caricò di nuovo e lasciò partire un colpo che sibilò accanto all'orecchio di Lazuli.
"Si può sapere cosa diavolo vuoi da me?!" ringhiò la bionda, correndo, mentre un altro proiettile si conficcava nel terreno accanto al suo piede.
"Ferma Mai! È tutto un equivoco!" gridò Trunks, alzandosi in piedi e agitando le braccia per richiamare l'attenzione della ragazza.
"Ti ha fatto del male, Trunks?!" rispose lei, intenta a prendere la mira di nuovo.
Ma non sparò nessun colpo.
Radish l'aveva raggiunta e aveva afferrato la canna del fucile, dirigendola verso l'alto.
"Basta così, Mai" disse con fare autoritario, accennando un sorriso verso la ragazza, che osservava perplessa la guancia in fiamme e pulsante del Cappellaio che portava impresso sul volto ancora il segno delle cinque dita di Lazuli.
"Ma, lei..." provò a dire Mai.
"Lei non è la stessa persona che conosci tu. In questa linea temporale è tutto diverso" si prese la briga di intervenire persino Vegeta.
"Mio padre ha ragione, anch'io prima ho commesso il tuo stesso errore!" confermò Trunks, che la raggiunse e l'abbracciò, proprio mentre Radish mollava la presa sul fucile. "Lei è qui per aiutare tutti quanti a salvare il regno! A salvare questo mondo!"
"Urcaaa! Sarebbe stato un bel problema se l'avessi colpita! Meno male che Lazuli è veloce!" ridacchiò Goku.
"Questi due se la intendono, Là! Arriva anche lei dal futuro" spiegò Radish, indicando Trunks e Mai col pollice e facendo arrossire entrambi, imbarazzati. "Quando sono insieme, Trunks è tutt'altro che un dormiglione. Non so se mi spiego..." aggiunse allusivo, sollevando ritmicamente le sopracciglia e mettendo ancora di più in imbarazzo i due giovani.
"La pianti di fare il coglione?! Tsk!" intervenne Vegeta, in difesa del figlio e della sua fidanzata. "Allora, Mai, hai messo nelle capsule tutto quello che ti serve da portare nel vostro mondo?".
"S-sì, ho preso provviste, medicine e vari oggetti che potrebbero farci comodo... siamo pronti per partire, anche la Macchina del Tempo è carica" rispose lei, imbarazzata sia per le allusioni di Radish, sia per la consapevolezza di aver provato a uccidere una ragazza innocente.
Si voltò infatti verso Lazuli e si avvicinò a lei, porgendole le mano e accennando un inchino.
"M-mi dispiace molto... non era mia intenzione, davvero. Se vorrai, mi piacerebbe essere tua amica quando mi capiterà di tornare in questa linea temporale. Mi chiamo Mai, piacere di conoscerti e scusa ancora per prima" disse, sollevando lo sguardo e accennando un sorriso timido e gentile. "Mi dispiace anche se hai frainteso altre cose, ero in casa di Radish solo per prendere delle cose da portare nel mio mondo. Abbiamo una tecnologia che permette di comprimerle in alcune capsule".
Era completamente diversa da prima. Anche Lazuli si sciolse in un sorriso, nonostante le sfuggisse il meccanismo di quelle capsule di cui più di tanto non le importava nemmeno. Le interessava solo che Radish non avesse fatto nulla di male, in fondo.
Aveva frainteso tutto e si era lasciata trasportare da quell'attacco d'ira mista a gelosia, lei che di solito cercava sempre di mostrarsi distaccata, fredda e impassibile.
Quel mondo la stava davvero cambiando? O era semplicemente lei a non aver mai avuto il coraggio di essere sé stessa fino in fondo?
"Sì, certo... piacerebbe anche a me conoscerti meglio" accennò un sorriso a sua volta Lazuli, stringendole la mano. "E non preoccuparti per il resto, piuttosto, mi spiace se la mia controparte futura abbia fatto danni nella tua epoca...".
"Già... ma non è colpa tua" le sorrise Mai.
Aveva uno sguardo gentile, ma malinconico. Era determinata, ma dolce.
Lazuli pensò che stesse bene insieme a Trunks, perché sembravano viaggiare sulla stessa lunghezza d'onda. Quei due arrivavano da un mondo colmo di disperazione, eppure erano riusciti a trovare l'amore l'uno nell'altra. Ce l'avrebbe fatta anche lei a trovare davvero l'amore in quel mondo folle sull'orlo del baratro?
Sorrise, scuotendo la testa, finché fu proprio Mai a riportarla alla realtà.
"Lo penso davvero che non sia colpa tua. E sono mortificata sul serio per averti sparato" le disse, guardandola dritta negli occhi. "Nel tuo sguardo non vedo nessuna cattiveria, ora che ti osservo bene".
"Ti ho già detto che non importa. E forse non sarò cattiva, ma di sicuro sono violenta" si avventurò in una battuta Lazuli, voltandosi verso Radish e la sua guancia ancora pulsante per lo schiaffo ricevuto. "Mi dispiace, Rad. Potevi dirmelo subito, eh...".
"Ah, non preoccuparti Là! A me piace farmi picchiare!" scoppiò a ridere il Cappellaio. "Mi eccito!"
Lazuli camminò a passo di carica verso di lui e incrociò le braccia sotto il seno, guardandolo male.
"Possibile che devi sempre fare il cretino?!" sbottò, pestandogli un piede con una tale forza da farlo urlare.
"Tsk! Patetici!" commentò Vegeta, mentre Lazuli si rese conto che Mai le stava sorridendo ancora senza smettere di osservarla con dolcezza mista a curiosità.
"È bello vederti così in questa epoca, in questo mondo" le disse. "Sai, io sono una rosa in questo paese di matti, ma tu lo sei sempre secondo me, ogni giorno, anche se forse non te ne rendi nemmeno conto".
"G-Grazie..." arrossì leggermente Lazuli, imbarazzata da quel complimento e dalla gentilezza di Mai.
"La rosa significa amore e bellezza nel linguaggio dei fiori, e tu sei entrambi, te lo leggo negli occhi" continuò la ragazza venuta dal futuro. "Tu sei la rosa di sublime bellezza che tutti i fiori di questo mondo stavano aspettando, sei colei che salverà tutti".
"Sì, qui Mai ha imparato a parlare coi fiori mentre Trunks si allenava. Nel resto della giornata sparava a qualunque cose le lanciassi, è un cecchino infallibile. Guarda" intervenne Radish, prendendo un piattino sporco dal tavolo e lanciandolo in cielo.
Mai afferrò il fucile, prese la mira e sparò, mandando in frantumi l'oggetto.
"Bene, lei è pronta per le Olimpiadi, io ho trovato il modo per non dover avere troppi piatti sporchi in tavola!" rise il Cappellaio, mentre Lazuli osservava la scena perplessa.
"Non mi distrarre, stavo facendo un discorso serio!" protestò Mai, arrossendo imbarazzata, tornando a guardare Lazuli. "Scusa, ma non so resistere se posso sparare a qualcosa" aggiunse.
"Mi piace come spari" provò a rassicurarla la bionda.
"Comunque, dicevo che tu sei una rosa, e chi ti coglierà, chi ti amerà, saprà che dovrà accettare anche le tue spine. Perché non esiste una rosa senza spine, ed è questo che la rende bella. Non perdere mai le tue spine, la tua forza, la tua tenacia" riprese Mai, guardando prima Lazuli e poi Radish, intento a sistemarsi il cappello.
"Spine. Afferrato" disse, alzando il pollice in segno di assenso, mentre Lazuli si sentiva improvvisamente il volto paonazzo.
"Ah, ecco... grazie" rispose timidamente, cercando poi qualcosa di carino da dire anche lei a Mai.
Sarebbe potuta diventare sul serio una buona amica per lei. Le piaceva la sua gentilezza e percepiva in lei anche una grande forza d'animo e sicurezza nei suoi mezzi.
"È bello il tuo vestito. Un giorno dovremmo fare shopping insieme" disse alla ragazza fiore, facendola sorridere di più.
"Uffaaa! Io mi sto annoiando però... non mi considera più nessuno!" si lagnò Goku, cominciando a saltellare per attirare l'attenzione. "Lazuli, Mai, posso raccontarvi una storia?"
"Non credo sia il caso, Goku... saremmo un po' di fretta e..." provò timidamente a opporsi Trunks con molta gentilezza.
"Quello che sta cercando di dirti è che le tue storie fanno cagare, Kakaroth!" irruppe Vegeta.
"E dai, Prince, non fare sempre lo stronzo!" lo difese Radish. "Ok Goku, racconta quella del pozzo di melassa, ma vedi di fare in fretta!"
"Urcaaa! Va bene!" si mise sull'attenti lo Stregatto.
"Allora, c'erano una volta tre sorelline che abitavano in fondo a un pozzo...".
"In fondo a un pozzo?! E di cosa vivevano?" gli domandò Lazuli, sospirando.
"Uhm... di melassa! Si nutrivano di melassa!" esclamò Goku.
"Se si fossero nutrite solo di melassa si sarebbero ammalate, no? Te l'ho detto che le tue storie sono oscene, tsk!" incrociò le braccia al petto Vegeta.
"E infatti erano malate. Mooolto malate!" convenne Goku.
"Avevano il cagotto?" domandò Radish dal nulla.
"Non lo so... spero di no!" rispose il fratello minore.
"Mi verrebbe da vomitare, se ce l'avessero sul serio e fossero bloccate in fondo a un pozzo..." commentò Trunks.
"Prendi un altro po' di tè, Trunks. Questo ti farà passare la nausea" intervenne Radish, porgendo una tazza al Ghiro.
"Finora non ne ha avuto affatto di tè, gliel'hai solo rovesciato addosso mentre dormiva. Quindi non poteva averne di più" ribatté Vegeta, parlando del suo futuro figlio.
"Intendi dire che non può prenderne di meno" precisò il Cappellaio. "È facilissimo prendere più di niente".
"Insomma, possiamo tornare alla storia?!" si intromise Lazuli, piccata.
"Già, perché quelle tre vivevano in fondo a un pozzo?!" le diede man forte Mai.
"Perché era un pozzo di melassa!" si illuminò Goku, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
"Non esiste una roba del genere..." sbuffò Lazuli.
"Sì, ne esiste uno, davvero!" si difese Goku. "Sei tu che non hai abbastanza fantasia! O che non sai vedere quello che hai davanti agli occhi".
Lazuli dovette contare fino a dieci per non esplodere, ma doveva ammettere che Goku aveva ragione, in un certo senso. Lei mancava di fantasia, o forse di follia. Quella bella, quella che rende felici. Quella che ti permette di vedere chiaramente anche ciò che hai sotto il naso.
"Cosa stavano facendo allora queste tre sorelline nel pozzo di melassa?" gli domandò, dopo aver respirato profondamente.
"Stavano... imparando a disegnare!" rispose Goku, dopo averci pensato un po' su.
"E cosa disegnavano?" alzò gli occhi al cielo la bionda.
"Melassa!" esclamò Goku.
"Ok, la mia pazienza ha un limite! Ve l'avevo detto che questa storia faceva cagare!" tuonò Vegeta. "Da dove estraggono la melassa queste tre decerebrate che disegnano melassa in fondo a un pozzo di melassa?!"
"Tu puoi estrarre acqua da un pozzo d'acqua, giusto Prince?" intervenne Radish. "Quindi direi che si può estrarre melassa da un pozzo di melassa... o no?"
"Beh, loro stavano dentro il pozzo... non potevano estrarre melassa se già erano dentro il pozzo di melassa..." ribatté perplessa Lazuli, razionale e analitica come sempre, facendo scoppiare a ridere Radish.
"Hai ragione Là!" le disse, cingendole le spalle col braccio e stringendola a sé, facendola arrossire.
"Ah... mi avete rotto le palle" si voltò Vegeta. "Se erano dentro davvero, allora non potevano estrarre un bel niente".
"Certo, le sorelline ci stavano bene lì dentro!" confermò Goku. "E stavano imparando a disegnare. Disegnavano cose di ogni genere. Tutte cose che cominciano per M...".
"Perché per M?" chiese Lazuli.
"E perché no? Tanto la storia fa schifo lo stesso..." sbottò Vegeta, guadagnandosi un'occhiataccia da parte di Lazuli.
"Allora avranno disegnato di sicuro un Maleducato, che inizia per M, e gli avranno fatto la tua brutta faccia!" ringhiò, facendo scoppiare a ridere Radish e Goku.
"Anche un Minchione, sempre con la tua faccia da Lepre in calore!" rincarò la dose il Cappellaio, che si batté il pugno con Lazuli in segno d'intesa.
Anche il cuore di Lazuli batté un po' più forte. Amava quella complicità, quel sentirsi a suo agio col ragazzo che amava. Libera.
"Tsk! 'fanculo..." ribatté Vegeta, contrariato e offeso.
"Ma... quindi cosa disegnavano, Goku?" chiese timidamente Trunks, cambiando discorso per evitare che suo padre potesse esplodere di rabbia.
"Non lo so... disegnavano un Moschicida, una Mezzaluna, la Memoria anche! E poi la Massima... hai presente, vero? Quando dici 'in linea di massima'? Hai mai visto il disegno di una linea di massima?" si avventurò a spiegare lo Stregatto.
"Veramente... non credo si possa disegnare una linea di massima..." alzò gli occhi al cielo per l'ennesima volta Lazuli.
"Faresti meglio a tacere, Kakaroth! Ve l'avevo detto che le sue storie fanno cagare!" tuonò Vegeta, ponendo fine ad ogni discussione. "È ora di andare, adesso. Io e te nella Stanza dello Spirito e del Tempo, Trunks e Mai nel loro mondo" aggiunse, autoritario.
"Sei sempre crudele con me, Vegeta!" si lagnò, Goku, avvicinandosi a lui. "Però ho voglia di allenarmi!"
"Mi mancherai, papà..." disse malinconicamente Trunks, mentre Mai estraeva una capsula dalla tasca e la gettava a terra.
Si sentì un piccolo tonfo e si generò una nuvola di fumo che, quando si diradò, lasciò spazio a una strana navicella di forma ovale gialla con una cupola trasparente sostenuta da quattro gambe lunghe e arcuate. Sulla carena era incisa una scritta inequivocabile: Hope.
"Sei diventato abbastanza forte da poter salvare il tuo mondo" ribatté la Lepre, con le braccia incrociate al petto, distogliendo lo sguardo, fiero e orgoglioso. "Prenditi cura di Mai... e di tua madre".
Il Ghiro accennò un sorriso e aprì la cupola, saltandoci dentro e aiutando Mai a fare lo stesso.
"Grazie Vegeta, grazie Radish! E grazie anche a te Goku! Spero che potremo rivederci presto da buone amiche, Lazuli!" disse Mai, sorridendo a tutti.
"Se oggi riuscirò a riportare la pace nel mio mondo, domani tornerò qui per aiutarvi contro Cell" disse Trunks, sollevando due dita in segno di saluto verso il padre, mentre la cupola si chiudeva e la macchina si alzava in cielo.
Vegeta ricambiò quello strano gesto di saluto, cercando di non tradire emozioni.
Era strano vederlo padre. Anche solo immaginarlo.
La macchina si smaterializzò nel nulla, lasciando Lazuli a bocca aperta. Erano davvero tornati nel futuro? Era possibile viaggiare nel tempo? O meglio, c'era qualcosa che non fosse possibile in quel mondo assurdo e allo stesso tempo ideale?
"Dai, Kakaroth, muoviti. Dobbiamo andare anche noi" sbottò Vegeta. "Ci siamo riposati abbastanza, dobbiamo tornare ad allenarci".
"Urcaaa! Non vedo l'ora di tornare nella Stanza dello Spirito e del Tempo!" saltellò felice Goku, raggiungendo la Lepre. "Forza, appoggia una mano sulla mia spalla, così andiamo là col teletrasporto!"
"Ogni volta che facciamo questa cosa è una sconfitta per me. È umiliante, tsk" sbuffò Vegeta, appoggiando con malavoglia la mano sulla spalla dello Stregatto, intento a portarsi l'indice e il medio alla fronte.
"Bene, andiamo! A domani Rad! Ciao Lazuli!" sorrise gioviale Goku, sparendo insieme a Vegeta.
Rimasero sospesi nell'aria solo il ghigno dello Stregatto e le orecchie della Lepre insieme alla sua bocca.
"Possibile che devi sempre fare qualche cazzata! Non lo farò mai più con te questo assurdo teletrasporto! Razza di demente!" sbraitò Vegeta.
"Scusami! Non l'ho fatto apposta! Sei sempre cattivo con me, uffa!" provò a giustificarsi Goku, prima che svanisse del tutto anche la sua bocca insieme a quella della Lepre, con tanto di orecchie.
 
Lazuli si voltò verso Radish, ma lui la stava già guardando con un sorriso a trentadue denti stampato sul volto.
Lei accennò un sorriso a sua volta, mentre si sistemava una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Erano soli, per la prima volta da quando aveva intrapreso quel viaggio.
"Forse ti stai chiedendo perché ti ho insegnato a festeggiare il non compleanno, Là" ruppe il silenzio Radish. "Perché vorrei che da oggi in poi ogni giorno della tua vita possa essere una festa". 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note: un gran bel finale direi, visto che Lazuli e Radish si ritrovano finalmente soli, cosa ne dite?
Ben ritrovati e grazie a tutti per essere qui, vi aspettavate la presenza a sorpresa di Mai in questa storia? Chi mi segue da tempo, da anni magari, saprà che è proprio lei la mia preferita dopo C18 e che le ho dedicato tante storie, quindi mi sembrava una bella idea darle un piccolo ruolo in questa long a cui tengo molto. In Dragon Ball Super C18 si dimostra molto carina con Mirai Mai e si complimenta per il suo vestito poco prima che lei e Trunks ripartano per il futuro, quindi ho pensato di fare anche in questo caso una sorta di citazione, non so se qualcuno l'aveva notato. E c'è anche un'altra citazione più facile su Trunks e Vegeta.
Il racconto del pozzo di melassa è tratto dalla storia originale, dove la narrazione è fatta però dal Ghiro. Ed è proprio al termine di questa storia che Alice, offesa per una battuta del Cappellaio, se ne va e lascia il tè dei matti. Ma questa è un'altra storia, spero possiate essere felici che invece in questo caso siano stati tutti gli altri ad andarsene!
 
Come sempre ringrazio tutti voi che mi supportate e mi lasciate ogni settimana le vostre impressioni, sono davvero importanti per me, ancora di più in un momento in cui mi sembra meno popolato di un tempo il fandom di Dragon Ball! Grazie anche a chi legge in silenzio, anche il vostro sostegno è di fondamentale importanza per chi ce la mette tutta per scrivere. E sappiate che per me non è semplice gestire questa storia, questo progetto di rivisitazione, ma ce la sto mettendo tutta.
 
Bene, ora una comunicazione importante, e cioè che il prossimo capitolo verrà postato tra due settimane e non mercoledì prossimo. Andrò al Lucca Comics, dove sarò soprattutto C17 ma anche un po' Joker, quindi preferisco prendermi una settimana di pausa per gestire le cose al meglio qui.
Mi scuso per l'attesa, perché sento che siamo arrivati a un punto cruciale della trama.
Però vi aspetto eh, perché sarà un capitolo bomba!
Cosa vi aspettate che succeda arrivati a questo punto?
Riusciranno per davvero a restare un po' soli Rad e Là? E, soprattutto, a dirsi una volta per tutte quello che provano?
Il titolo sarà "Se il mondo finisse domani", ci vediamo tra due mercoledì!
 
Teo
   
 
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