Non
puoi urinare su un pesce atrofico
senza
pagarne le conseguenze
Tuttavia
mancava ancora qualcosa.
Otae, so quanto tenessi ai tuoi pesciolini. Anche
io mi ci ero affezionato, ormai. Soprattutto a quello
atrofico.
Il fatto che siano morti per colpa
della mia urina mi rammarica, purtroppo si trovavano
nel posto sbagliato al momento sbagliato.
In realtà
quella benedetta boccia era stata la sua salvezza, non aveva nemmeno badato a
cosa ci fosse all'interno.
Ti chiedo umilmente scusa. Pregherò
per la loro anima.
Gin
appoggiò il biglietto sul tavolino, non del tutto convinto.
Mancava
qualcosa, accidenti.
Rivolse di
nuovo lo sguardo alla boccia gialliccia, poi riprese a scrivere,
improvvisamente illuminato.
...Firmato: Kondo.
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Spazio dell'autore:
Intanto,
ringrazio sentitamente le due GiudiCesse
– non si offendono se le chiamo così, tranquilli, ovvero BallerinaClassica
e Pagliaccio di Dio, del Concorso Multifandom indetto
sul forum di EFP, quale “Una
parola, per iniziare”.
In realtà
avevo proposto due Raccolte a tal Concorso, ma la seconda era su Death Note, e temo tarderò ancora
come minimo qualche giorno per pubblicarla. Ad ogni modo, prima
o poi, arriverà.
Beh, dico
solo che amo molto tutte le Drabble che pubblicherò
in questa Raccolta, ognuno per un motivo differente, ma vi assicuro che è forse
uno dei lavori più realizzanti che io abbia fatto. Non tanto perché presentato ad un Concorso, ma proprio per un esercizio
del tutto personale.
Perciò
apprezzerò particolarmente recensioni da parte vostra, magari tralasciando i
“Bella, brava, ciao!” e mettendoci un po' più del
vostro. Su, su, sapete farlo tutti.
Qui di
seguito incollerò la commovente Recensione delle due GiudiCesse, tanto per bullarmi
ancora un po' del risultato raggiunto.
Tranquilli,
entro la fine del millennio dovrei farla finita.
Prima classificata, con 42 punti: Janet Mourfaaill.
Attinenza al tema: 8.5
Correttezza grammaticale e stile: 9
Originalità: 9.5
Ic dei Personaggi: 10
Giudizio personale: 5 punti
Totale: 42/45
Ok, tu vuoi ammazzarci. O almeno farci crepare
d’invidia.
Ma proseguiamo per punti, ché è meglio.
Ammettiamo di essere rimaste
colpite, molto, da tutte le Drabbles, ognuna così diversa dall’altra, eppure tra loro
tremendamente simili.
Le storie su Gintama,
davvero, sembrano seriamente piccoli lavori di Sorachi-sensei,
ognuna di essere ha un ben preciso scopo.
A farti perdere però punti, sono
state solo un paio di sviste: in “Anche le cartomanti hanno la loro dignità,
paga e sparisci idiota!” , ad esempio, il vino non è
altro che un’offerta che Toshi fa a Kondo, mentre lui racconta dell’incontro con
Stessa cose accade in Nous, con “Otho”.
La grammatica e lo stile vanno
forte, davvero. Forse esclusa qualche virgola davanti alla congiunzione “e”
che, come già abbiamo spiegato, si dimostra solo una ripetizione, in quanto si
tratta di un’ulteriore pausa. Ma
questo è a discrezione dello scrittore, sebbene chi leggere – spesso – non vede
tale pausa. E forse, una lieve penalità, per
Anche per quanto riguarda l’originalità, si tratta indubbiamente di due
piccole raccolte - ? – pressoché perfette.
Seppure trattando temi apparentemente semplici, ci si accorge di come restino
fedeli al manga seguito e di quanto riescano a dare, tutte. In Nibbles, ad esempio, le tematiche
trattate sono perfettamente alla Gintama, proprio
come se ci fosse qualcosa di Sorachi-sensei, in mezzo
a quelle cento paroline.
E di conseguenza, non si può che
assegnare un ottimo punteggio per quel che riguarda l’IC dei personaggi: ognuno
di essi, sebbene sia secondario, ha una personalità
chiaramente definita.
Gintoki, che riesce a diventare furbo solo quando lo scopo e
salvare la pellaccia dalle grinfie di Tae, Hijikata, uno dei pochi – forse – che non vede Kondo come un gorilla – o un idiota – che perde tempo
dietro una donna che non accetterà mai le sue proposte – indecenti o meno – e Yamazaki che, sebbene spesso e volentieri sia il più
maltrattato del manga, è il minimo che conservi un briciolo d’intelligenza e
sia capace, probabilmente, di riflettere sul perché gli uomini cerchino rifugio
nell’alcool.
Anche per Death Note l’IC è perfetto. Sì,
perfetto. Sembra quasi che tu sia entrata nella psiche dei personaggi,
analizzandoli per poi farli sfolgorare della loro propria
luce. Ci ha colpite molto la caratterizzazione che hai
dato a Raito, rendendo il rapporto conflittuale di bene e male che vive in lui
una sinfonia melodiosa. Complimenti.
Concludiamo dunque col dire che si tratta indubbiamente di storie di ottimo
livello, perfettamente attinenti al tema dato e piacevoli, molto, a leggersi.
E nonostante sia difficile riuscire a pieno a comunicare in poche
parole, tu ci sei riuscita.
Deh, direi che basta così.
Grazie a
tutti anche solo di essere arrivati fino a qui.
Fa sempre
piacere essere letti, nella buona e nella cattiva cazzat...
ehm, sorte.
Al
prossimo aggiornamento.
Janet.