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Autore: SkyDream    10/11/2021    1 recensioni
[BokuAka][Fluff!Alert]
Raccolta disomogenea su una delle coppie più dolci e romantiche del fandom.
Bokuto e Akaashi convivono, si amano e meditano di trascorrere per sempre la vita insieme tra le difficoltà quotidiane e i ricordi di tempi passati.
Genere: Fluff, Hurt/Comfort, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Keiji Akaashi, Koutaro Bokuto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I Was Born To Love You
[BokuAka]

 
Capitolo 4



Spogliatoio MSBY Black Jackals. Una mattina.
«Una Mini-Cooper!» Bokuto sollevò in aria una rivista automobilistica e indicò con un dito una macchina blu elettrica con annessa descrizione a tutti i presenti nello spogliatoio.
«Bro, lasciatelo dire, in queste cose sei davvero pessimo!» Kuroo, poggiato allo stipite della porta e impegnato a stiracchiarsi come un felino, gli rivolse uno sguardo divertito.
«Oh, perché dici così?» L’entusiasmo di Bokuto si spense come una candelina di compleanno. Portò la rivista sulle ginocchia e sfogliò distrattamente le pagine sulle Mini-Cooper.
«Perché nonostante tu e Akaashi siate sul punto di convolare a nozze, non hai minimamente capito che razza di pazzo scatenato lui sia.» Le parole di Sakusa, impegnato a rivestirsi di fronte il suo armadietto, colpirono lo schiacciatore come una coltellata.
«Omi ha ragione, se vuoi fare questo regalo ad Akaashi devi considerare anche la sua…mhh, indole.» Atsumu concordò annuendo alle parole del suo ragazzo e rivolgendo uno sguardo divertito al suo amico.
«Indole?» Bokuto si voltò verso Kuroo con gli occhi confusi e la rivista stretta tra le dita.
«La sua natura, com’è lui realmente. Lo hai mai visto alla guida?».
Bokuto parve pensarci un po’. Sapeva che Akaashi avesse la patente ormai da anni, ma era cosciente del fatto che guidasse molto di rado l’auto dei genitori, preferendo i mezzi pubblici e la bicicletta.
«Non sono mai salito in auto con lui.» constatò alla fine riportando gli occhi sulla Mini-Cooper.
Forse non era la scelta migliore? D’altronde era piccola e colorata proprio come Akaashi e aveva l’aria condizionata. Cosa non andava?
All’improvviso si sentì una risata soffocata. Sakusa richiuse l’armadietto davanti a sé.
«Dovresti optare per una bella Ferrari o una Porsche. Le Porsche sono ottime e i sedili sono facilmente lavabili. Soprattutto per quando ci vomiterai sopra!» Sakusa prese le chiavi della sua auto e si avviò all’uscio salutandolo con una mano.
Bokuto lo guardò confuso un’altra volta. Vomitare?
«Credo che Akaashi sia un filino più scatenato di quello che pensi. Osamu mi dice sempre che si può capire com’è un uomo a letto semplicemente guardandolo alla guida! Fai il ragionamento inverso e concludi tu, fammi sapere domani se ho ragione!» Atsumu richiuse la porta dello spogliatoio e raggiunse il suo ragazzo lasciando lo schiacciatore da solo con Kuroo.
Bokuto aveva ora raggiunto una strana e inquietante tonalità di bianco e continuava a fissare la porta con la bocca semiaperta.
«Io non sono sicuro di voler sapere la risposta, ma dalla tua faccia credo che la Mini-Cooper non sia l’auto adatta».
-
«Una Honda?».
«Lo so, ho provato a informarmi per una Ferrari ultimo modello ma il prezzo era così lungo che non sono riuscito nemmeno a leggerlo».
«Una Ferrari?».
«Dici di no? Forse un’auto da rally? Quelle con le ruote alte quanto me?».
«Amore, ti è preso a fuoco il cervello?».
Akaashi continuava a fissare la Honda nera parcheggiata di fronte la loro piccola casa. Un’auto tutta loro. Un’auto, un mezzo a quattro ruote.
Bokuto aveva acquistato una stramaledetta bellissima automobile senza dirgli nulla.
E aveva anche appeso un gufetto nello specchietto retrovisore e messo un Arbre Magique ai profumi di pino nel cambio.
«Ho pensato che vai ogni mattina in ufficio con l’autobus e ti alzi prestissimo per non fare tardi. Così la mattina potrai rimanere più tempo a letto con me! E inoltre non ti bagnerai quando pioverà!» Bokuto aveva totalmente cambiato espressione e ora sprizzava entusiasmo da tutti i pori.
«Potrò venirti a prendere agli allenamenti quando stacco da lavoro?» Gli occhi di Akaashi si fecero lucidi per la gioia. Aveva sempre desiderato fare una sorpresa al suo ragazzo o andarlo a prendere, ma gli orari dei mezzi non combaciavano quasi mai.
Finalmente avrebbe potuto realizzare quel piccolo desiderio!
«La domenica possiamo anche farci un giretto e andare da qualche parte, magari in montagna o al mare!» Bokuto lo abbracciò da dietro e gli scoccò un bacio sulla guancia mentre lo sentiva sorridere contro di sé.
«E’ davvero meravigliosa, non vedo l’ora di provarla! Andiamo!» Akaashi salì al posto del guidatore e osservò meravigliato gli splendidi interni dell’auto e il buon profumo di pino.
Bokuto allacciò la cintura e abbassò leggermente il finestrino rilassandosi contro il sedile – comodissimo -.
«Ho come la sensazione che potrei benissimo addorment-».
Akaashi mise in moto, chiuse gli sportelli e abbassò totalmente i finestrini mentre inseriva la retromarcia e usciva dal parcheggio. I piedi esperti come se pilotasse auto anziché editare manga.
Inserì la prima marcia, poi la seconda e la terza. Il motore cominciò a ruggire e il tenero sorrisino che aveva in volto cominciò a trasformarsi in qualcosa di più… diabolico!
Inserì la quarta mentre prendeva una curva a velocità e si inseriva su una superstrada superando le auto sulla corsia di destra.
Ruotò lo sterzo con una sola mano, con l’altra reinserì la terza in salita e rimise la quarta nella discesa successiva.
«Quest’auto ha una tenuta pazzesca, amore, hai fatto proprio un ottimo acquisto!».
-
Spogliatoio MSBY Black Jackals. Mattino successivo.
«Allora, Bokkun, com’è andata la sorpresa? Akaashi ha apprezzato?» Atsumu entrò tutto pimpante seguito da Sakusa, impegnato a osservare perplesso lo sguardo affranto del suo compagno di squadra.
«Non direi visto che è arrivato a piedi, non credi?» rispose ad Atsumu mentre si teneva ben lontano dal viso pallido e nauseato del loro compagno.
D’un tratto si sentirono dei passi veloci lungo il corridoio, la porta fu spalancata di botto come vi fosse un terremoto.
«Bokkun! Ho saputo che Akaashi-san ha una Honda! Pomeriggio andiamo a farci un giro? Voglio provarla!».
Gli occhi di Bokuto, vitrei e senza alcun’ anima, si sollevarono da terra e si proiettarono terrorizzati sul viso candido e innocente di Shoyo Hinata.
Vi fu un momento di silenzio.
Poi si sentì il trillo di un messaggio, lo schermo di Bokuto si illuminò e Atsumu allungò un braccio incuriosito. Lesse ad alta voce dopo aver rivolto una rapida occhiata a Sakusa.
“La macchina è all’autolavaggio, hanno detto che impiegheranno qualche giorno per smacchiare i sedili”.
   
 
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