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Autore: Hannah1987    11/11/2021    2 recensioni
Provate ad immaginare: è un giorno come tanti altri, quando all'improvviso vedete con i vostri occhi davanti al giardino di casa una cabina blu della polizia ed un uomo affascinante chiamato Il Dottore... come reagireste? Questa è la mia storia, una comune ragazza di Brooklyn che rincontra il Dottore dopo sei anni, ma non sa ancora che viaggiando nel Tempo e nello Spazio ... Scoprirà di essere un'altra persona, che mai nessuno si sarebbe aspettato .
Genere: Avventura, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cybermen, Dalek, Doctor - 11, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC, Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti, PWP, Tematiche delicate
Capitoli:
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Capitolo XXII
Una Vecchia Amica (Parigi 2012)
 
 

 
P.O.V. Dottore
 Dovevo agire in fretta e avevo bisogno di una mano perché … non avevo proprio idea di come si faceva nascere un bambino. Nel TARDIS non era rimasto nessuno: Lisa Preston era irreperibile, da qualche parte nel mondo per conto di Torchwood, Jack era a caccia di Cyberman e Jasmine era ritornata dalla madre, nella sua linea temporale … maledetta sfortuna!!! Mi rimaneva un’unica possibilità …“Pearl … stai tranquilla. Calmati e continua a respirare …io vado a cercare aiuto …”le dissi, accarezzandole i capelli. Lei mi guardò sofferente ma annuì. Mi precipitai fuori dal TARDIS, tra le strade di Parigi. Non c’era molta gente … era mattina presto d’altronde! Una donna dai capelli rossi si stava avvicinando … Non era possibile … Era proprio lei, Donna Noble! Che cosa ci faceva qui  a Parigi? E come potevo chiederle aiuto senza farle ricordare? Io ero cambiato … mi ero rigenerato … Non volevo che soffrisse e rischiasse la vita … ma non avevo scelta! Mi avvicinai a lei e le dissi:
“Mi scusi signora … Ho bisogno d’aiuto!” Donna Noble  mi guardò, come se fossi un estraneo … ‘Bene’ pensai …
“Che succede?” mi chiese.
“La mia compagna sta per partorire … devo far nascere mia figlia … ma … non so come fare … ecco …”
“Va bene, va bene ragazzo … portami da lei … ah … comunque io sono Donna, Donna Noble …”
“Grazie, grazie, grazie … Io sono John Smith …” dissi prendendola per mano e correndo verso il TARDIS. Mi fermai all’improvviso, proprio davanti alla mia cabina blu … e se Donna entrando ricordasse tutto? Ormai non potevo fermarmi … mi voltai verso la mia ex-compagna e le dissi: “Ora… non fare domande … sarai stupita ma ti prego … niente domande … poi ti spiegherò tutto!” Lei era stupita ma annuì. Aprii le porte del TARDIS ed entrai, correndo verso la camera mia e di Pearl.
“Pearl!! Sono qui … sono qui con te …” le dissi, precipitandomi verso di lei e prendendole la mano. Le baciai la guancia e, senza farmi vedere da Donna, le sussurrai all’orecchio: “Non chiamarmi Dottore … chiamami John … poi ti spiego tutto …” Lei annuì.
 

P.O.V. Donna Noble
 Passeggiavo tranquillamente per le strade di Parigi … una meritata vacanza dopo un anno molto duro … avevo lavorato sodo ed ero riuscita ad avere un posto di tutto rispetto: segretaria personale del capo. Non sono più una precaria. Improvvisamente mi si avvicinò un uomo, un ragazzo … avrà avuto si e no trentacinque anni. Era agitato … aveva bisogno di aiuto, stava per nascere sua figlia … decisi di aiutarlo … Lui mi ringraziò e mi disse che si chiamava John Smith … John Smith … quel nome non mi era nuovo. Ricordavo un altro uomo che si era presentato con quel nome … ma non potevano essere la stessa persona … il John Smith di tanti anni fa era magro, fin troppo per i miei gusti, e aveva i capelli sempre in disordine … Questo invece era più in carne … sembrava più serio … L’uomo mi strappò alle mie riflessioni prendendomi per mano e cominciando a correre. Poco dopo si fermò, si voltò verso di me e mi disse: “Ora… non fare domande … sarai stupita ma ti prego … niente domande … poi ti spiegherò tutto!” Non capivo cosa voleva dire ma percepii l’urgenza di avere una risposta, per poter stare vicino alla sua compagna. Perciò annuii e lo seguii all’interno di una cabina blu della polizia. Non potevo crederci … l’interno era immenso …come poteva essere?
Ebbi una sensazione di déjà-vu … ma avevo promesso di non fare domande … per ora. Seguii John su per le scale,fino nella stanza dove lo aspettava la sua compagna. Lo vidi correre verso di lei, preoccupato e lo sentii dire: “Pearl!! Sono qui … sono qui con te …” La donna che rispondeva al nome di Pearl si tranquillizzò un po’ avendolo vicino a sé. Mi avvicinai.
“Ciao … Pearl giusto? Io sono Donna … stai tranquilla e continua a respirare … andrà tutto bene …” le dissi per rassicurarla. Lei respirò e mi annuì vigorosamente. Ad un tratto cominciò ad urlare … aveva sicuramente avuto una contrazione. John mi guardò preoccupato.
“Non preoccuparti paparino … è solo una contrazione … fra poco passa … Allora Pearl … alla prossima contrazione così forte devi cominciare a spingere … hai capito? Dai, forza … è quasi fatta …”
“Ok.” mi rispose lei, affaticata.
“Forza amore mio … ” le disse l’uomo, accarezzandole la fronte. Mi inginocchiai davanti a lei e aspettai il momento giusto.
“Ohhh … John … ci siamo …” sospirò Pearl.
“Avanti...” le dissi “...ora spingi!”
Tutto avvenne in pochi secondi. Delle urla disperate riempirono la stanza. La bambina era nata e stava bene.
“Ehi … ciao piccolina … Come la chiamerete?” chiesi ai genitori, visibilmente emozionati.
“Jasmine … ” mi rispose John “Lei è la nostra piccola Jasmine …”
La bambina continuava a piangere. Non appena la lasciai tra le braccia amorevoli del suo papà, si calmò immediatamente, come se l’avesse riconosciuto. Li lasciai e uscii dalla stanza … volevo delle spiegazioni ma non ora… questo momento era solo loro.
 

P.O.V. Dottore
 Avevo tra le braccia la mia piccola Jasmine … finalmente era nata! Mi avvicinai a Pearl e le sorrisi prima di passarle nostra figlia.
“Ciao tesoro mio … ” disse alla piccola, sorridendo.
“E’ perfetta amore mio …” dissi, incantato dalla dolcezza della scena che avevo di fronte agli occhi. Pearl mi sorrise.
“Chi è quella donna, Dottore?” mi domandò curiosa, continuando a cullare la nostra bambina.
“Lei … beh … E’ una mia ex-compagna di viaggio. E’ successo tanto tempo fa … ero un altro uomo allora. Donna è stata molto importante per me … mi ha salvato la vita in molti modi … e io ho rovinato la sua. E’ stata coinvolta in una metacrisi umana biologica … Lei è diventata unica: per metà umana e per metà Signore del Tempo. Lei aveva il mio cervello, ma non poteva gestirlo … Ho dovuto cancellare tutti i suoi ricordi su di me, per salvarle la vita. Per questo ti ho chiesto di non chiamarmi Dottore … lei potrebbe ricordare e rischiare la vita. Già averla portata sul TARDIS è stato molto pericoloso … ora dovrò rispondere alle sue domande. Non voglio farle ancora del male …”Pearl mi accarezzò la guancia, cancellando ogni traccia della lacrima che solcava il mio viso … non mi ero accorto che stavo piangendo.
“Amore mio … non è stata colpa tua … Ora vai a parlare con lei … Io e Jasmine abbiamo bisogno di riposare.” mi disse Pearl, per consolarmi.
Le diedi un dolce bacio sulle labbra:“Grazie.”
“Andrà tutto bene … va’ da lei …”Le sorrisi e uscii dalla stanza, alla ricerca di Donna. La trovai all’esterno del TARDIS, lo sguardo perso verso la Senna. Mi avvicinai a lei e notai che i suoi occhi erano lucidi per l’emozione.
"Signorina Donna; va tutto bene?" le chiesi preoccupato.
"E' tutto apposto signor Smith! La sua compagna e sua figlia come stanno?"
"Riposano e stanno bene. A proposito, grazie per quel che hai fatto 
 per me oggi; non ce l’avrei mai fatta da solo..."
“E’ stato un piacere, è stata un’emozione  davvero unica … non mi era mai capitato.” mi rispose sorridendomi. Quanto mi era mancato quel sorriso e   quanto mi era mancata lei, la mia migliore amica.
"Mi dica signor Smith ; come mai viaggia all'interno di una cabina blu della polizia? Chi è lei veramente ?"mi chiese. Nella sua voce riuscivo a cogliere curiosità ma anche sospetto.
"I suoi occhi, sono molto più vecchi di quanto sembrano...” continuò Donna :“... e inoltre ho la sensazione di averla già incontrata … come se fosse una specie di déjà-vu …" Era giunto il momento di dare delle spiegazioni a Donna, glielo dovevo.
"Donna Noble, ascoltami.  E' giunto il  momento che  tu sappia la  verità  e  recuperare   tutti i tuoi ricordi. Contatto.” le dissi io , poco prima  della  connessione telepatica fra di noi; guardandola fissa nei suoi occhi scuri  e prendendo fra le mie  mani il suo candido e roseo viso.


P.O.V. Donna  Noble 
 Quello strano ragazzo mi chiese di guardarlo negli occhi. Lo feci … mi fidavo di lui. Ma come potevo? Non sapevo nemmeno chi era!! Stavo diventando pazza … decisamente pazza! Improvvisamente ricordai delle cose … stavo per sposarmi con Lance, il mio ragazzo, quando mi ritrovai in un luogo stranissimo, con grandi colonne di corallo … E c’era un uomo, si era presentato come ‘il Dottore’…
“Dottore …” sussurrai.
"Ascoltami, Donna." disse John Smith “Noi ci siamo già incontrati, molto tempo fa; era la vigilia di Natale e tu sei apparsa nel TARDIS, con indosso un abito da sposa …”
“Il TARDIS… quella cabina blu, si chiama TARDIS…” sussurrai. Era come se avessi dimenticato tutto ed ora, piano, piano, tutto ritornava a galla.
“Esatto. E’ la mia nave spaziale …” mi confermò. “… e può anche viaggiare nel Tempo! Come ho fatto a dimenticarlo?”
“Mi dispiace Donna … quel che sto facendo è molto pericoloso … Ho dovuto rimuovere tutti i tuoi ricordi, per salvarti la vita …”mi disse, come per scusarsi.
“Metacrisi biologica umana … ero diventata per metà Signore del Tempo … ma perché non ricordo nulla di ciò? O meglio … mi ricordo cosa è successo … ma tutte quelle conoscenze no …” chiesi all’uomo che avevo davanti.
“Non ne ho la minima idea … Ma forse è un bene!” mi disse sorridendomi. Ricordo che pensai che aveva uno splendido sorriso.
“Forse in questo modo puoi ricordare tutto ciò che abbiamo fatto insieme … senza essere in pericolo!!” era euforico.
Ma io non capivo ancora una cosa …
“John … Ora riesco a ricordarmi tutto … il TARDIS, i viaggi nel tempo, i Dalek, i Cybermen, Pompei, gli Ood … tutto …Ma dov’è il Dottore? Dov’è il mio ragazzo dello spazio? Quello magro, quasi scheletrico, con i capelli sempre arruffati e sempre il solito vestito gessato addosso?” Vidi John Smith impallidire …
“Donna Noble, sono io; sono il Dottore ! Mi sono rigenerato e  ti ho ritrovato.”
Che cosa? Lui? Lo guardai nei suoi profondi occhi verdi … anziani …e capii … Quegli occhi avevano visto l’intero Universo ; era lui, non avevo più dubbi.
“Dottore!! Sei davvero tu!” dissi abbracciandolo “Sei tu Spaceman!” Il Dottore mi sorrise e mi strinse a sé:
“Quanto mi sei mancata Donna Noble. ”


 P.O.V. Pearl
 “Maestro? Mi sente?” pensò Lisa Preston.

“Forte e chiaro, tesoro … Dimmi, perché mi hai chiamato?” le rispose una voce profonda, maschile.
“Ci sono novità … Il Dottore e la sua compagna sono diventati genitori … la piccola l’hanno chiamata Jasmine …”
“Bene … è quasi arrivato il momento allora …”
“C’è dell’altro … c’è una donna con loro … non so chi sia ma sembra conoscere molto bene il Dottore …”
“CHE COSA?! Non è possibile … questo non era previsto!!” urlò Scorpio, adirato.
“Non importa … il loro destino è segnato … non si può cambiare …” riprese dopo essersi calmato un attimo.
“Che devo fare Maestro?” chiese Lisa.
“Nulla … procedi con il piano originario … e vedrai che andrà tutto come previsto …”
Mi svegliai all’improvviso. Era successo di nuovo, dopo tanto tempo. Che fosse davvero una visione ? Lisa era in contatto con Scorpio e congiuravano contro di noi; ero davvero preoccupata. Forse era giunto il momento di   dirlo al Dottore  e stare in allerta, prima che  sia  troppo tardi.
 
   
 
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