CAPITOLO
0.2
25 Febbraio,
Giardino Interno, Sede dell’Ordine di Merlino
Eris
stava seduta contro la grande fontana che ornava il Giardino Interno
della
sede, intenta a leggere un libro con grande interesse. Erano passati
due giorni
da quando il Maestro l’aveva chiamata nel suo ufficio,
eleggendola
Vice-Capitano del gruppo che si sarebbe occupato della questione delle
gemme.
Certo, il non essere riuscita ad ottenere il ruolo di Capitano le aveva
dato
non poco fastidio, ma d’altronde comprendeva perfettamente le
ragioni del suo
superiore: era ancora troppo giovane e inesperta per poter ricoprire un
incarico di tale importanza. Ormai distratta dalla sua lettura,
appoggiò la
testa al granito della fontana, volgendo lo sguardo alla statua che vi
si
trovava al centro: la donna di pietra, raffigurante la Temperanza,
versava
l’acqua da una coppa all’altra mentre osservava il
cielo. Eris rimase a
fissarla, non accorgendosi della persona che si era seduta accanto a
lei.
-Come mai qui a
bighellonare? Non dovresti essere nel
tuo laboratorio a lavorare con le provette e altre cose? –
alla presa in giro
di Eduard, Eris volse lo sguardo verso il biondo.
- Ho il giorno
libero oggi. Il Maestro sta ancora
cercando dei membri validi per la missione, quindi non so
effettivamente chi
tirerà fuori. – rispose la corvina, chiudendo il
libro e appoggiandolo sulle
ginocchia.
- Hai qualche
idea? – le domandò lui ma la Pozionista
scosse la testa.
- Ancora no,
però ho qualche sensazione riguardo ad
alcune persone. Sinceramente, spero tanto di sbagliarmi. – il
tono disgustato
che usò fece scoppiare a ridere Eduard, che ricevette uno
sguardo stizzito.
- Stai
tranquilla, conosci il Maestro: solo membri
validi. -
28
Febbraio, Infermeria, Sede dei Guardiani
L’Infermeria
della sede era diversa da tutte le altre sezioni: l’intera
area era
caratterizzata da alte pareti bianche, illuminate dai raggi del sole
che
passavano attraverso le grandi vetrate, quattro per parete. In fila
indiana,
sia a destra che a sinistra, si trovavano otto lettini, sistemati con
delle trapunte
bianche, che richiamavano l’ambiente.
Quel pomeriggio,
Lucifer trovò l’intera Infermeria
vuota, fatta eccezione per un lettino: trovato l’oggetto del
suo interesse, si
diresse verso il fondo della parete di sinistra, dove si trovava
proprio Daniel
Kirkland. Accanto a lui, Steven cercava di fargli alcune domande ma
senza
ottenere risposta, in quanto il ragazzo era occupato ad osservare il
vuoto. Sentendolo
avvicinarsi il giovane
si voltò verso di lui e, riconoscendolo, gli
regalò un sorriso smagliante.
-Luke, che bello
vederti!- a quella reazione, il più
grande sorrise: Daniel aveva la testa fasciata e dei punti sulla
guancia
sinistra, dove sapeva sarebbe rimasta la cicatrice; persino il polso
destro era
fasciato ma, nonostante tutto, non sembrava essere messo
così male.
-Ciao Dan. Come
stai?- gli chiese il moro sedendosi
accanto a lui.
-Io bene, stavo
chiacchierando con Stev!- nel sentirsi
nominare con quello strano nomignolo, Steven alzò gli occhi
al cielo.
-Innanzitutto,
io sarei il tuo Responsabile e,
secondo, non agitarti così tanto che rischi di farti male
un’altra volta.-
Daniel si voltò esasperato verso di Lucifer, che trattenne
una risata.
-Vedi con cosa
ho a che fare? Io glielo dico che è
troppo serio: dovrebbe ridere di più!- di fronte al suo
amico, Lucifer scosse
la testa divertito, per poi assumere un’espressione seria.
-Io prima
intendevo come stai sul serio.- Daniel
sospirò poi, vedendo di non poter più rimandare
l’inevitabile, cominciò a
parlare.
-Sto uno schifo.
Avrei dovuto morire lì insieme agli
altri e non scappare come un codardo.-
-No, invece.
Elisabeth ti ha dato una possibilità per
metterti in salvo e per riuscire a completare la missione. Ci sono
alcune
situazioni in cui si muore da eroi e altre in cui è
più saggio battere la
ritirata. Non considerarti mai un codardo e non vergognartene. Sei
l’unico
sopravvissuto? Allora farai in modo che non saranno morti invano.- per
l’intero
discorso di Steven, sia Daniel che Lucifer lo avevano osservato
stupiti, il
primo con uno sguardo carico di ammirazione, mentre il secondo lo
guardava come
per chiedersi dove avesse tirato fuori tutta quella saggezza
improvvisa. Il
ragazzo più grande mise una mano sulla testa di Daniel, come
ad accarezzarlo,
attirando l’attenzione del più piccolo su di
sé.
-So che potrebbe
darti fastidio, ma ci servirebbe
sapere esattamente cos’è successo durante la
missione e tutto quello che
riguarda il bracciale che al momento stai indossando.- Daniel
portò lo sguardo
al bracciale che indossava e che non erano riusciti a togliergli dal
polso. La
grossa pietra gialla sembrava ispirargli fiducia.
-Ci siamo
ritrovati nel 1932, a Berlino. Non sapevamo
come avesse fatto quella pietra a finire lì, ma io ero
sicuro fosse l’epoca
giusta. Si trovava in un negozio di antiquariato e la sua proprietaria,
una
Maganò, ce lo ha affidato senza problemi, quando
all’improvviso sono apparsi
questi due ragazzi. Erano un maschio e una femmina, lui aveva i capelli
biondi
e gli occhi verdi, mentre lei i capelli neri e gli occhi azzurri come
il
ghiaccio. Hanno ucciso subito Mathias e Michelle e quindi abbiamo
ingaggiato
uno scontro. Alla fine, Elisabeth è riuscita ad uccidere lui
e mi ha lanciato
il bracciale. Mi ha detto di scappare e di ritornare qui, che il
bracciale
sarebbe stato più al sicuro. Mi sono smaterializzato* ma,
prima di sparire del
tutto, ho visto quella ragazza che uccideva Elisabeth…- il
ragazzo aveva
abbassato il tono ma i due più grandi erano riusciti a
sentirlo.
-Non temere,
faremo pentire quei bastardi di essersi
messi contro i Guardiani.- disse Steven e Lucifer concordò
con lui.
-Ti lasciamo
riposare, dovrai essere in forze per il
primo incontro della squadra.- i due uomini si alzarono e si diressero
verso
l’uscita, quando Daniel li fermò.
-Aspettate, mi
sono appena ricordato una cosa.- i due
si voltarono verso di lui e quest ultimo, non appena ebbe
l’attenzione su di
sé, continuò a parlare.
-La signora del
negozio ci ha detto che anche le altre
tre pietre sono state utilizzate per dei bracciali. Inoltre, ha detto
che oltre
a me ci sono altri discendenti e che alcuni si trovano nei Guardiani.-
Steven e
Lucifer parvero sorpresi dall’affermazione del giovane. Lo
ringraziarono per
l’informazione appena ottenuta e, finalmente, abbandonarono
l’Infermeria.
ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutti!
Con questo secondo prologo ho deciso di
tenervi compagnia fino alla scadenza. Ho deciso di tenere invariato il
pezzo
dei Guardiani, mentre ho completamente riscritto quello dei Merliniani.
Per
qualunque domanda sono disponibilissima, non abbiate paura! Ricordo che
ci sono
ancora dei posti liberi per i Merliniani! Inoltre, ho una piccola
comunicazione
di servizio, che di sicuro ad alcuni di voi farà piacere:
Si aggiungono un
posto a testa per Ordine,
ovvero la Spia. Quindi, in ogni gruppo ci saranno due spie e gli oc
passano da otto
a nove a testa.
Ci vediamo alla
selezione! Bacioni,
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