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Autore: My Pride    17/11/2021    1 recensioni
~ Raccolta di flash fiction/one-shot incentrate sui membri della Bat-family ♥
» 200. Cospiracy ~ Bernard x Tim
Non è la prima volta che Bernard passa un mucchio di tempo al computer, ma non gli è mai capitato di starsene quasi mezza giornata alla ricerca di chissà cosa tra forum che parlano di supereroi, siti dedicati e informazioni che dovrebbero teoricamente arrivare dal cosiddetto “dark web”.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Slash | Personaggi: Bruce Wayne, Damian Wayne, Jason Todd, Jonathan Samuel Kent, Richard Grayson
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Cast away the pain Titolo: Cast away the pain
Autore: My Pride
Fandom: Batman
Tipologia: One-shot [ 874 parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: Bruce Wayne, Lois Lane, Clark Kent

Rating: Giallo
Genere: Generale, Slice of life, Malinconico

Avvertimenti: What if?, Hurt/Comfort, Morte di un personaggio principale
Writeptember: 1. Animale || 3. Mourning Ship


BATMAN © 1939Bob Kane/DC. All Rights Reserved.

    Il silenzio nell'appartamento era assordante.
    Seduto su una sedia traballante in cucina, con le mani abbandonate in grembo e lo sguardo fisso sul portatile sul tavolino, Clark riusciva a stento a trattenere le lacrime.
    Aveva avuto mesi per affrontare la cosa, quel tumore che era cresciuto dentro Lois e che lui cercava di non guardare attraverso la sua vista a raggi X, ma ancora non voleva crederci. Il via vai in ospedale, le terapie, la chemio... il miglioramento iniziale aveva lasciato posto al dolore e alle mattine incerte colme d'ansia fin quando la sofferenza non era finita. Ed era stato straziante vedere una donna forte come Lois diventare l'ombra di sé stessa fino a spegnersi davanti ai loro occhi.
    Il funerale era stato... commovente. Le parole erano state sincere e aveva apprezzato il modo in cui tutti, persino Bruce, si erano stretti intorno a lui e Jon per la loro perdita, consci che Lois avesse sempre rappresentato un punto fermo per entrambi. Damian l'aveva abbracciato e non aveva abbandonato il fianco di Jon per tutto il tempo in cui l'elogio aveva riempito loro le orecchie e, per quanto lui avesse cercato di dimostrarsi forte anche per suo figlio, quando aveva visto la bara ricoperta dalla fredda terra... era crollato. In ginocchio sul terreno umido, con le grosse spalle scosse dai singhiozzi, si era lasciato andare a tutta la frustrazione e alla sofferenza della perdita. Nonostante tutti i suoi poteri, nonostante il suo poter essere ovunque e volare più veloce di un proiettile... non aveva potuto fare nulla per salvare Lois da una malattia così tristemente umana.
    Al pensiero, Clark trattenne l'ennesimo singhiozzo. La casa sembrava troppo grande, troppo tranquilla; ricordi su ricordi si accalcavano nella sua testa e gli offuscavano la vista, il fantasma della risata di Lois era come una carezza sulla sua pelle d'acciaio. Jon aveva passato un'intera settimana in sua compagnia per affrontare insieme il dolore della perdita e avrebbe voluto restare ancora, ma Clark, il buon vecchio e sorridente Clark, gli aveva detto di non preoccuparsi e di tornare a casa, che sarebbe stato bene e che, se sarebbe servito, sarebbero stati ad un volo di distanza.
    Era sempre stato bravo ad accettare l'esistenza umana e ad affrontare la perdita. Quand'era morto pa', quando aveva sentito l'ultimo battito del suo cuore ed era volato a Smallville per vederlo morire fra le proprie braccia, era stato doloroso... ma lo aveva accettato. Col tempo, ma lo aveva fatto. Con Lois... con la sua Lois sembrava essere difficile. E, nonostante la sua fisionomia kryptoniana, si sentiva come se si fosse ammalato a sua volta.
    Non aveva bisogno di mangiare, ma si sforzava letteralmente a farlo; avrebbe potuto passare mesi senza dormire, ma ci provava per quanto stringesse a sé il cuscino di Lois ogni notte; aveva stretto suo figlio fra le braccia e avevano pianto insieme fin quando non avevano avuto più lacrime, e adesso, seduto su quella sedia in cucina, fissare il portatile di sua moglie era l'unica cosa che poteva fare.
    
«Ci manchi così tanto, Lo...» sussurrò Clark al vuoto, vedendo Krypto avvicinarsi con la coda dell'occhio per infilare il muso sotto il suo braccio. Sorrise tristemente nel carezzare la testa bianca e pelosa del cane, col cuore gonfio di un dolore a cui non riusciva a dare un nome. Aveva cercato anche di svolgere i suoi compiti come Superman, provando a scindere la vita da civile da quella da eroe proprio come aveva sempre fatto, ma era stato così sopraffatto che era stato Bruce stesso, con il supporto di Diana e del resto della Lega, a dirgli di prendersi tempo; Kara e Kon l'avevano detto anche a Jon, che si era riversato da un punto all'altro del mondo pur di tenere la mente occupata, e alla fine era stato proprio Damian a costringerlo a casa, cosa di cui Clark era stato in parte felice. Suo figlio, per quanto gli somigliasse, tendeva a farsi comandare dalle proprie emozioni... e avevano già troppe cose a cui pensare.
    Clark fece per alzarsi, ma fu prioprio a quel punto che alle orecchie gli giunse un familiare battito cardiaco, vedendo anche Krypto drizzare le orecchie. Sgranò gli occhi e gettò uno sguardo verso la porta, alzandosi così in fretta che il cane fece un paio di passi indietro prima di trotterellare lui stesso verso l'ingresso; quando aprì la porta e gli si parò davanti il volto di Bruce, avvolto nel suo cappotto scuro e con un ombrello bagnato puntato verso il basso, Clark sentì quelle lacrime sgorgare finalmente dai suoi occhi.
    Non ci fu bisogno di parole: Bruce allargò le braccia e lasciò che Clark si accasciasse contro di lui, entrando in casa per rinchiudersi la porta alle spalle. Strinse il corpo massiccio di Clark a sé e, nonostante la differenza di altezza, gli fece poggiare la fronte contro la sua spalla, sentendolo piangere a dirotto mentre Krypto si poggiava contro le loro gambe, uggiolando al dolore del suo padrone.
    In quel momento era Clark Kent, e non Superman, ad aver bisogno di un faro di speranza... e Bruce, che conosceva il dolore della perdita, era intenzionato a dargliela
.





_Note inconcludenti dell'autrice
Anche questa storia è stata scritta per l
a challenge #writeptember indetta sul gruppo facebook Hurt/comfort Italia.
Questa storia è un pretesto per scrivere una Superbat con cognizione di causa. Più o meno. E niente in verità volevo soffrire e ho trascinato nel baratro anche la povera ShunDiAndromeda

Visto l'amore che Clark ha sempre provato per Lois, vederla morire davanti agli occhi per quella che è solo una malattia umana, quindi qualcosa su cui lui non ha nessun potere, è stato straziante da scrivere persino per me. Insomma, alla fine non so se mi sono fatta più male io nello stendere questa storia oppure i personaghi presenti in essa. Gh.
Commenti e critiche, ovviamente, son sempre accetti
A presto! ♥



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