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Autore: My Pride    28/11/2021    1 recensioni
~ Raccolta di flash fiction/one-shot incentrate sui membri della Bat-family ♥
» 200. Cospiracy ~ Bernard x Tim
Non è la prima volta che Bernard passa un mucchio di tempo al computer, ma non gli è mai capitato di starsene quasi mezza giornata alla ricerca di chissà cosa tra forum che parlano di supereroi, siti dedicati e informazioni che dovrebbero teoricamente arrivare dal cosiddetto “dark web”.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Slash | Personaggi: Bruce Wayne, Damian Wayne, Jason Todd, Jonathan Samuel Kent, Richard Grayson
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Don't mess with the Demon Titolo: Don't mess with the Demon
Autore: My Pride
Fandom: Batman Beyond
Tipologia: One-shot [ 1024 parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: Damian Bruce Wayne, Jonathan Samuel Kent

Rating: Giallo
Genere: Generale, Slice of life

Avvertimenti: What if?, Accenni Slash


BATMAN © 1939Bob Kane/DC. All Rights Reserved.

    Ignorando il profondo russare di Goliath, acciambellato accanto ad un fuoco come se fosse un grosso gatto dalla peluria rossa, Jon osservò con disapprovazione il volto di Damian, malamente sdraiato su una pila di pellicce e stoffe pregiate dai mille colori. Osservava svogliatamente dinanzi a sé, con un gomito poggiato sul bracciolo di quel trono e la guancia abbandonata sul dorso della mano, annoiato dalle lamentele a cui stava dando vita il suo miglior amico. Da quando era tornato dal suo viaggio intergalattico e aveva saputo cos'era accaduto mesi prima, non aveva fatto altro che borbottargli contro e biasimarlo per non averlo chiamato, ma che avrebbe dovuto fare? Quando guidavi una lega di assassini e ne rimescolavi le sorti per mettere a disposizione dell'umanità le tue risorse, per di più lavorando con il tuo vecchio padre al fianco di un nuovo Batman per evitare l'avvento di una seconda era glaciale, di certo non potevi perdere tempo per cercare di comunicare con un fidanzato alieno lontano anni luce.
    «Continuare a far finta che non sia ancora qui non mi farà sparire magicamente. Lo sai, vero?» esordì Jon, incrociando le braccia al petto. Gli occhi smeraldini di Damian lo degnarono solo di una rapida occhiata, poi si abbassarono per fissare distrattamente la testa di Anubi che aveva abbandonato ai propri piedi, su quel lungo tappeto rosso. Aveva gettato al suo fianco anche le proprie armi e la lunga casacca verde dai rifinimenti dorati e, pur indossando unicamente la parte superiore della corazza i parabraccia, non dava per niente l'impressione di essere indifeso nonostante il sangue che macchiava le bende strette intorno al suo fianco nudo. Per quanto non avessero proferito parola fino a quel momento, quando Jon l'aveva visto ferito aveva insistito per dare un'occhiata e gli aveva cambiato le bende, ma adesso Damian stava cominciando a pentirsi di averglielo concesso.
    «Sono assolutamente consapevole della tua presenza», esordì infine. «Anzi, a dire il vero, mi meraviglia che Koru ti abbia fatto passare prima ancora di annunciarti. Sarà punito per questo».
    Jon sbuffò ironico, assumendo un'espressione vagamente colpevole. «Un po' difficile ignorare una richiesta quando sei appeso a testa in giù dalla cima dell'Himalaya», replicò nello stringersi nelle spalle, ottenendo finalmente una reazione dalla Testa del Demone. Difatti Damian spostò lo sguardo verso di lui e sbatté le palpebre, sollevando un po' la schiena da quel trono nonostante il dolore che si irradiò dalla sua ferita. 
    «...hai davvero appeso a testa in giù uno dei miei assassini?»
    «Non so se sia ancora giusto chiamarli così, ma... sì, direi di sì». Jon si massaggiò dietro al collo, poggiando una mano sul fianco destro. «Non avevano intenzione di farmi entrare, che avrei dovuto fare? Non volevo usare i miei poteri, né volevo rischiare di fare a pezzi qualcosa e irrompere qui dentro con una bufera di neve, quella è stata la soluzione più pacifica che mi è venuta in mente».
    Cadde nuovamente il silenzio, rotto solo dal possente respiro di Goliath. Se Jon si fosse concentrato abbastanza sui dintorni, e non solo sul battito del cuore di Damian, avrebbe sentito il chiacchiericcio degli uomini là fuori e il mulinare della neve nel vento, lo scricchiolio impercettibile del ghiaccio nelle grotte e il costante picchiettio delle goccioline d'acqua delle stalattiti che cadevano dai soffitti delle conformazioni rocciose sottostanti. Ma tutto non ebbe più senso quando la risata prorompente di Damian si levò in quella stanza, svegliando Goliath che rivolse loro un sonoro ruggito prima di sbattere le grosse ali e voltarsi dall'altra parte. «Dannazione, Kent. Solo tu potevi cercare una soluzione pacifica contro assassini efficientemente addestrati».
    «...grazie, immagino?» provò incerto, non sapendo se prenderlo come un complimento o se lo stesse prendendo in giro. Conoscendo Damian, probabilmente erano giuste entrambe le cose. «Senti, lo so di essere stato lontano e tutto il resto, ma c'era davvero bisogno di metter su tutto questo casino? Bruce mi ha raccontato ogni cosa, avresti potuto fare un fischio invece di affrontare da solo la Lega di Lazzaro e rischiare di farti accoppare per la seconda volta nel giro di due mesi!»
    «Non posso chiedere aiuto ogni volta che ho delle faide da gestire».
    «...mi sconcerta il tono calmo con cui pronunci frasi del genere, Damian».
    Damian roteò gli occhi e zoppicò verso di lui, sollevando lo sguardo per fissarlo. Il fatto che lo superasse di quasi otto centimetri lo innervosiva alquanto, ma non lo diede a vedere. «Se, e ribadisco se, il tuo aiuto sarà necessario, allora lo richiederò. Ricorda con chi stai parlando».
    «Con il mio miglior amico che si è montato un po' la testa?» ironizzò Jon per stemperare l'atmosfera, ma lo sguardo smeraldino che ricevette quasi lo fece sussultare; in un lampo che non si era aspettato, vide Damian allungare entrambe le mani verso di lui per afferrarlo per il colletto e tirarlo a sé, con una forza che non credeva possedesse; Jon non protestò comunque nel sentire quelle labbra screpolate dal freddo premere contro le sue, attento a poggiare la mano solo sul fianco non ferito di Damian, ma spalancò le palpebre quando alle orecchie gli giunse un sordo click e poi il sibilo di una lama che tagliava letteralmente a metà il suo costume all'altezza del petto.
    «C-Che stai facendo?» squittì quasi, e l'unica risposta che ottenne furono le mani di Damian che si infilavano fra i lembi per afferrarli e stracciare il resto dell'uniforme, buttandone i lembi sul pavimento rivestito di pelli.
    «Hai sfidato i miei assassini. Sei arrivato fin qui al mio cospetto. È tradizione».
    «Non mi sembra di aver letto di nessuna tradizione che...» Ogni sua replica fu soffocata da un altro bacio, molto più rude del precedente e decisamente molto più voglioso.
    «Sta' zitto e basta, Jon»Damian premette il corpo contro il suo, senza lasciar spazio ad ulteriori fraintendimenti e, nonostante avesse sentito il sangue bagnare un po' anche la sua pelle mentre si strusciava a quel modo, fu ben altro a catturare la sua attenzione. «Quello che la Testa del Demone vuole, la Testa del Demone ottiene».





_Note inconcludenti dell'autrice
In ritardo mostruosissimo, ma questa è un'altra storia che avevo scritto per la challenge #areyoukiddingchallenge indetta sul gruppo facebook Hurt/comfort Italia, con il prompt Tradizione
Piccola rivisitazione di quanto si vede in Batman Beyond, Damian è la Testa del Demone e il prompt tradizione è usato in modo un po'... strano ahah ma non importa, perché alla fine si tratta comunque di Damian e dei suoi modi di fare, quindi potrebbe essere tranquillamente normale che lui abbia (o, per meglio dire, si inventi) tradizioni del genere e Jon ne resti assolutamente stranito. Ma non dispiace nemmeno al caro Jon, a ben vedere
Commenti e critiche, ovviamente, son sempre accetti
A presto! ♥



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