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Autore: FalbaLove    02/12/2021    1 recensioni
Raccolta di One shots con protagonisti Neji e Tenten e con la partecipazione di (quasi) tutti i personaggi del mondo di Naruto.
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[Dalla Prima Storia]
-Mi manca- e non ci fu bisogno di aggiungere altro perché Tenten sapeva benissimo di chi stesse parlando. Aumentò la stretta di quell’abbraccio, quasi cercasse di colmare le braccia muscolose del terzo componente del loro Team. Anche un semplice gesto non sarebbe più stato lo stesso, non dopo la sua morte.
-Anche a me- si lasciò sfuggire sentendosi egoista a condividere il suo dolore di fronte ad una persona che tanto, troppo stava soffrendo.
-Ma io ci sono ancora, Lee, e ti prometto che non ti lascerò mai- e Rock Lee sapeva che poteva fidarsi delle parole della castana. Oramai il loro Team era stato distrutto, la morte di Neji aveva causato un buco nei loro cuori che mai si sarebbe rimarginato, ma dovevano andare avanti e provare a vivere.
Ci avrebbero tentato insieme.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Neji Hyuuga, Rock Lee, Tenten | Coppie: Neji/TenTen
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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-Al nuovo anno!- esclamò Tenten, i suoi occhi marroni scintillarono di felicità. Il suo bicchiere, che stringeva nella mano destra, si alzò in alto sopra la testa: due uomini, dalle capigliature bizzarre, seduti sul terreno accanto a lei, imitarono il suo gesto accompagnandolo con esulti e grida di gioia. La quarta figura, anch'essa maschile, si limitò a muovere leggermente il calice contente il liquido ambrato prima di portarselo alle labbra. Tenten sorrise dolcemente osservando gli uomini della sua vita.
Un ennesimo anno stavo per volgere al termine e i tre membri più giovani dell'ormai ex Team Gai si stavano avvicinando a compiere venticinque anni: un anno come gli altri per la kunoichi, ma due delle sue migliori amiche, Ino e Sakura, sostenevano che sarebbe stato l'anno migliore della loro, ormai, vita adulta. Tenten ovviamente sapeva che questa era la solita solfa che rifilavano a sé stesse e a chiunque stesse loro intorno, ma alla castana non veniva neanche in mente come la sua esistenza potesse migliorare. Oramai era una Jonin affermata e la sua richiesta di diventare ANBU era sotto esamine del sesto Hokage, l'eterno rivale di Gai-sensei. Da quando quella maledetta guerra era finita, tutto sembrava andare per il meglio e in cuor suo Tenten sperava che sarebbe durato per sempre.
-Mio giovane fiore, vuoi dell'altro champagne?- domandò il suo sensei( nonostante non fosse più tale non riusciva a chiamarlo diversamente) porgendole la bottiglia di vino. La kunoichi annuì con enfasi mentre il suo calice ritornò ad essere pieno fino al bordo: divertita osservò il suo migliore amico che imitava il suo stesso gesto prima di essere raggelato da una semplice occhiata dell'uomo più in disparte. Sorrise dolcemente ripensando a quanto sembrassero oramai distanti momenti del genere: dopo la guerra erano stati nominati tutti Jonin e la loro squadra, come tutte le altre, si era sciolta. Tante lacrime e molto sangue furono versati in quel periodo buio di guerra, ma loro avevano mantenuto fede alla promessa. Avevano combattuto con onore e, cosa ancora più importante, erano sopravvissuti. Tenten non riusciva neanche ad immaginare il dolore che avrebbe attanagliato il suo cuore se avesse perso anche solo uno di loro, l'unica famiglia che possedeva. Una piccola lacrima, solitaria, sfuggì dai suoi occhi e percorse, veloce e silente, la sua guancia leggermente aranciata causa del trucco. Uno sguardo insistente si concentrò sulla sua figura mentre lei cercò malamente di asciugarsi il volto: ignorò, come tante altre volte aveva fatto, la figura che silente la scrutava e ritornò a riversare la sua più grande attenzione a Rock Lee e Gai-sensei. I due, animati da una musica lontana, si erano appena alzati dalla coperta che avevano steso sul terreno umido e avevano iniziando a ballare sereni. Una mano di Lee si tese con sicurezza davanti a lei, ma la castana, con gentilezza, scosse la testa preferendo godersi da lontano lo spettacolo piuttosto che farne parte. Senza riuscire a reprimere uno scintillio dalle sue iridi, appoggiò la schiena alla corteccia dell'albero che si trovava a pochi piedi da lei: una brezza scompigliò dolcemente la sua frangetta facendola rabbrividire.
Da quando la loro squadra era stata sciolta e le gambe del loro sensei irrimediabilmente danneggiate, erano stati costretti a prendere strade diverse con le loro vite. Le missioni insieme divennero sempre più rade, ma Tenten lottò con le unghie e con i denti per non farli scomparire dalla sua vita. Erano una famiglia, la sua famiglia, e lo sarebbero stati per sempre. Per questo era raggiante nell'essere riuscita a radunare i suoi uomini per l'ultimo dell'anno: avevano organizzato di riunirsi come tante volte avevano fatto in passato. Per questo ora si trovavano su una delle tante colline che avvolgevano il loro villaggio con una coperta e un cestino da picnic pieno di bottiglie e cibo da stuzzicare. I loro occhi, sempre più contornati da rughe, erano ben attenti a scrutare il cielo sereno ansiosi di osservare i consueti fuochi allo scoccare della mezzanotte.
Poco lontano da loro il villaggio era animato di voci e strepiti da festa, ma per quella sera loro avevano deciso di mettere in fermo la vita reale per immergersi nei ricordi.
-Ehi- mormorò alla seconda figura che, come lei, aveva rifiutato un po' meno educatamente l'invito di Lee. Neji, lo Hyuga che alla morte di Hiashi aveva preso in mano la casata, sollevò lo sguardo per incontrare il suo: il riflesso della castana illuminò le iridi chiare del giovane mentre le sue labbra si schiusero leggermente.
-Ehi- mormorò lui di rimando accennando un sorriso, cosa rara da vedere nel suo volto. Poi, impercettibilmente, le loro dita si sfiorarono causando una scossa in entrambi i corpi dei due ninja. Avevano iniziato a frequentarsi segretamente da... neanche Tenten ricordava da quando. Era successo dopo la guerra, quando i loro cuori sembravano irrimediabilmente rotti a differenza dei loro corpi. Avevano trovato un conforto nuovo l'uno nell'altro e ben presto le loro esistenze si erano legate ancora più indissolubilmente. Ovviamente oramai la loro storia era cosa nota nel villaggio, ma la riservatezza era ancora la prima regola nel loro rapporto.
-Ci siamo quasi- urlò eccitato Rock Lee correndo verso i suoi ex compagni di squadra e spingendo la carrozzina di quello che oramai era un padre per loro. I suoi occhi, di un nere pece, si soffermarono per un secondo sulle mani intrecciati dei suoi migliori amici prima di sorridere dolcemente..
-Manca un minuto, miei giovani allievi- esclamò l'uomo più anziano sfoderando un sorriso splendente.
-Ognuno di noi potrebbe fare un proposto per l'anno nuovo- tre paia di occhi erano puntati su di lei.
-Proposito dell'anno nuovo?- balbettò confuso Lee alzando le sopracciglia. Un leggero rossore macchiò le guance della kunoichi.
-Esatto, è una pratica occidentale. Allo scoccare della mezzanotte è usanza pensare a qualcosa che speriamo che si realizzi nell'anno nuovo- spiegò addolcendo lo sguardo e percependo l'entusiasmo crescere in due dei tre uomini che la circondavano. Lee balzò veloce come un razzo in piedi stringendo un pugno davanti a sé. Le sue labbra si schiusero, ma vennero precedute da una voce profonda.
-Questo sì che è una splendida idea!- esclamò soddisfatto Gai-sensei strizzandole un occhio. Poi, mettendo una mano sulla spalla del suo allievo preferito, si rabbuiò all'istante.
-Mancano una manciata di secondi prima che anche quest'anno volga al termine quindi, miei giovani allievi, pensate in fretta- concluse con una voce baritonale. Tenten sorrise annuendo leggermente, ma non riuscì a non notare lo sguardo concentrato del suo migliore amico. Le sue sopracciglia si muovevano veloci sul suo viso mentre le sue iridi scintillarono riflettendo le stelle presenti in cielo. Sembrava davvero concentrato, come se da quella sua scelta dipendesse la sopravvivenza umana, e Tenten non riuscì a trattenere una piccola risata. La figura alla sua destra invece era completamente l'opposto: Neji Hyuga, completamente rilassato e composto, aveva lasciato che i suoi occhi vagassero lontano mentre le sue labbra, leggermente socchiuse, riflettevano un sorriso sereno. Sentendosi osservato alzò un sopracciglio nella sua direzione, ma nuovamente la coppia venne interrotta.
-Gai-sensei, io...- ma Rock Lee non poté concludere la sua frase che il dito della castana si posò sulle sue labbra. Le sopracciglia del ragazzo si alzarono senza capire.
-Il proposito, Lee, deve rimanere un segreto se vuoi che si realizzi- lo ammonì Tenten mentre una espressione delusa si dipinse sul volto della bestia verde. Stava per ribattere qualcosa quando un braccio muscoloso avvolse il collo del giovane e Gai-sensei attirò a sé il suo allievo.
-Preparatevi per il conto alla rovescia-
Il silenzio finalmente avvolse le quattro figure mentre una arietta fresca fece svolazzare i bordi della coperta su cui erano adagiati. Tenten levò gli occhi al cielo terso e dai toni bluastri: Lee e Maito Gai imitarono il suo gesto con le teste ondeggianti rivolte verso l'alto in attesa dei fuochi d'artificio di mezzanotte.
Tenten percepì chiaramente un calore esterno riscaldare il suo braccio sinistro e la figura dello Hyuga si avvicinò ulteriormente alla sua.
-Dieci!- urlarono in coro i due uomini mentre lo stesso grido riecheggiò dal villaggio.
-Allora, cosa hai desiderato?- la voce roca venne accompagnata da un alito caldo che solleticò l'orecchio della castana vista la vicinanza. Tenten si sistemò più comoda contro la corteggia e contro lo Hyuga senza staccare gli occhi dalle stelle.
-È un segreto, non hai sentito ciò che ho detto?- mormorò a fior di labbra mentre i capelli di Neji iniziarono a farle un leggero solletico alla guancia destra.
-Nove!-
-Io odio i segreti- tuonò suadente quello che faceva ancora fatica a definire il suo fidanzato. Divertita scosse leggermente la testa.
-Lo so-
-Otto!-
La presa delle dita dello Hyuga tra le sue si fece più salda.
-Facciamo così. Te l'ho dico solo se tu mi dici cosa hai desiderato tu- commentò sapendo perfettamente che lo sguardo indagatore non aveva mai abbandonato il suo volto. Le labbra del ninja si piegarono leggermente verso l'alto vittoriose all'udire queste sue parole.
-Non ho desiderato niente, lo sai che non credo a queste cose-
Uno sbuffo insoddisfatto squarciò il momentaneo silenzio che era calato sul manto d'erba.
-Sette!-
-Sei proprio noioso- un luccichio malizioso animò gli occhi perlati dello Hyuga.
-Ora tocca a te dirmelo-
-Sei!-
-No, così non vale. Il patto era che io ti avrei svelato il mio solo se tu avessi fatto lo stesso. Non è colpa mia se sei Neji Hyuga- rispose semplicemente lei alzando le spalle.
-Cinque!-
-E com'è Neji Hyuga?- disse, con una traccia di umorismo nella sua voce. Tenten scoccò le labbra incrociando le braccia al petto.
-Quattro!-
-Rigido e freddo, ma che a volte sa essere proprio snervante- ribatté lei e per un secondo vide lo sguardo malizioso sul volto del fidanzato vacillare.
-Tre!-
-Ma che comunque- continuò facendo di nuovo combaciare la sua schiena con il tronco dell'albero.
-Due!-
-Rimane il mio Neji Hyuga- e non riuscì ad aggiungere altro che l'uomo aveva già chiuso la distanza tra loro. Le labbra morbide del moro vennero premute in modo casto sulle sue.
-Uno!-
-Ti amo- sussurrò con voce roca Neji mentre il suo profumo, aspro e deciso, si mischiò con quello fruttato e dolce della ragazza. Un luccichio illuminò le iridi scure di Tenten.
-Anch'io ti amo-
-Buon anno!- l'urlo carico di gioia che si sprigionò a pochi passi da loro li fece allontanare leggermente. Prima che Tenten potesse anche solo alzare lo sguardo in direzione del primo fuoco d'artificio, le sue spalle furono avvolte con affetto dal suo sensei che la abbracciò cercando, inutilmente, di reprimere dei singhiozzi. Accanto a lei Neji stava cercando inutilmente di evitare le umide labbra del suo migliore amico che, dopo essersi buttato su di lui, stava cercando di farle combaciare con la sua guancia.
-Buon anno- sussurrò dolcemente la castana facendo strisciare la sua mano, l'unica cosa libera da quella morsa di affetto e entusiasmo, verso il suo ragazzo. Le loro dita si incastrarono alla perfezione come tante volte era successo molto prima che i loro cuori e le loro menti realizzassero che non era solo l'amicizia che li legava.
-Buon anno... Lee, per cortesia, allontanati- disse il moro cercando, inutilmente, di allontanare il suo compagno di squadra mentre un turbinio di colori esplose nel cielo stellato. Tenten si lasciò sfuggire una risata mentre i botti si fecero sempre più forti e le tinte dei fuochi sempre più vivi. Il suo sguardo, però, era impegnato ad osservare qualcosa di molto più bello dello spettacolo offerto per quell'anno nuovo. I suoi occhi castani caddero sulle spalle tremanti dai singhiozzi del suo sensei che si era staccato dalla sua figura. Accanto a loro Lee stava ancora stringendo con tutte le sue forze il corpo di Neji che, oramai rassegnato, non sembrava più porre veti su quella dimostrazione d'affetto.
E in quel momento il cuore di Tenten si scaldò di un calore che fece vibrare ogni suo muscolo: lì, circondata dagli uomini della sua vita, si ritrovò a sorridere. Mentre una piccola lacrima, questa volta di felicità, percorse veloce la sua gota, espresse il suo proposito per il nuovo anno. Non desiderava come Ino e Sakura che questo fosse il suo anno perché era sicura che niente sarebbe potuto migliorare nella sua vita. Sperò, invece, di riuscire a mantenere la sua esistenza così come era perché per lei era perfetta così. E, mentre i botti risuonarono forti in cielo, pregò con tutto il cuore che il suo proposito si avverasse.
   
 
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