Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: katyjolinar    07/12/2021    2 recensioni
La storia parte dalla battaglia di Liberio, dopo il time gap, ma la stessa battaglia ha svolgimento e esito differenti rispetto al manga.
Il gruppo di Paradis torna a casa, ma qualcosa di strano è successo durante il viaggio di ritorno. ATTENZIONE: POSSIBILI SPOILER PER CHI SEGUE SOLO L'ANIME
Genere: Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Eren Jaeger, Levi Ackerman, Mikasa Ackerman
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Si fissarono per lunghi minuti, in silenzio, mentre Levi continuava a singhiozzare tra le braccia della madre adottiva.

Dopo un po' Sasha si avvicinò, prendendo il bambino in braccio per permettere ai due ragazzi di parlare da soli.

Rientrati in casa, Ymir si avvicinò all'amichetto, cercando di consolarlo, e Armin chiuse la porta, lasciando della privacy ai suoi amici.

"Bene... Intanto che loro si chiariscono, c'è altro lavoro da fare." esordì, quindi si voltò verso il padre di Annie "Mi dispiace che il benvenuto a Paradis non sia stato dei migliori, le prometto che ci rifaremo... Prima però devo fare una cosa..."

Guardò il resto dei compagni, quindi si avvicinò ai tre ragazzi prestati dalla Gendarmeria.

"Vi ringrazio per il vostro aiuto, farò un ottimo rapporto sul vostro lavoro con il vostro capo, ma prima..." scrutò Floch, al centro del trio "Tu come facevi a conoscere le strade del ghetto di Marley? Quella zona la conoscono solo i residenti, anche alla prima missione non abbiamo dovuto imparare tutte le vie. Ci mancava poco che le conoscessi meglio tu di Annie stessa."

"Ehm... Io... è solo fortuna..." cerco di giustificarsi il rosso, evitando lo sguardo del comandante del Corpo di Ricerca.

"Balle! Cercavamo da tempo una talpa, e credo proprio di averla appena trovata!" lo interruppe il biondo.

Jean e Reiner lo afferrarono per le braccia e lui si divincolò.

"Non mi toccate, voi due froci di merda!" protestò "Sì, sono io! Sono io la talpa! Perché questa isola del cazzo è una gran merda! Pace! Pace! Pace! Non parlate di altro! Ma fuori voi fate schifo a tutti! Tanto vale farla finita!"

Venne zittito, finalmente, da un pugno in pancia da parte di Reiner, che lo trascinò alle prigioni assieme al compagno.

"Chiamaci ancora froci di merda e non vivrai per raccontarlo!" ringhiò Jean, buttandolo nella cella e chiudendo a chiave la grata "Ora aspetterai qui il processo, e ti assicuro che non sarà una passeggiata!"

Quando tornarono nel salone, erano tutti seduto attorno al tavolo, mancavano solo Eren e Mikasa, che probabilmente non si erano ancora chiariti, e stavano mettendo al corrente degli ultimi avvenimenti il signor Leonhart. Si sedettero anche loro, e Jean prese in braccio la figlia, coccolandola amorevolmente mentre lei assaporava la torta appena sfornata.

Annie e Armin si guardarono, prendendo in braccio ciascuno uno dei gemelli, poi la giovane si avvicinò al padre, stringendo il piccolo Logan, protettiva.

"Papà, vorrei presentarti delle persone..." esordì "Loro sono Astrid e Logan. Sono i tuoi nipoti, i miei figli... il padre è Armin."

Il signor Leonhart la guardò, sorpreso, e la abbracciò, paterno.

"Annie... sei cresciuta, piccola... è passato davvero così tanto tempo?"

"Se non sbaglio aveva promesso che sarebbe tornata da lei." si intromise il comandante "Beh, mi sembra che l'abbia mantenuta, anche se ci è voluto un po' di tempo."

"Hai ragione, comandante..." ammise l'uomo "Perché sei il comandante, vero? Cavolo, su quest'isola fate carriera in fretta!"

"Fanno carriera in fretta perché se lo meritano." rispose Hanji, smangiucchiando la torta "Mi creda, sono stata io a promuoverlo! Il padre dei suoi nipoti è un uomo in gamba, anche se ha solo venti anni."

Armin arrossì, voltandosi verso la compagna, che gli posò un tenero bacio sulla guancia.

Nel frattempo, poco lontano, nei pressi delle sponde del fiume che passava dentro la città, Mikasa era seduta, e fissava l'acqua, tenendo una mano sulla pancia.

Eren si avvicinò, alle sue spalle, ma non si osò di sedersi accanto alla ragazza, per paura di una qualche reazione violenta.

"Mikasa..." la chiamò.

"Cosa vuoi?" rispose lei, fredda, mascherando i singhiozzi che le salivano dalla gola.

"Parliamone."

"Non abbiamo niente da dire. Hai già deciso tutto tu, tanto... se non volevi figli bastava dirlo!"

"Mikasa... ascoltami..." insistette Eren "Non... Non è così semplice... io..."

"Vedi di venire al dunque o me ne vado!" gli urlò contro lei, girandosi appena verso il ragazzo.

Eren sospirò, abbandonando le braccia lungo il corpo, arrendevole.

"Io non voglio che fai la fine di mia sorella." confessò, a voce bassa "Non voglio... anche Annie ha rischiato, hai visto... Armin era devastato, e io..."

Finalmente Mikasa si alzò, ponendosi di fronte a lui, determinata.

"Tua sorella è morta, e Annie ha rischiato, ma non è morta! Ma migliaia di altre donne ce la fanno! Sasha e Historia, per esempio! Loro sono vive, stanno bene!"

Si guardarono in silenzio, ma alla fine Eren abbassò lo sguardo e annuì.

"Perdonami... sono un idiota." sussurrò.

"Certo che lo sei!" ammise, ma si calmò subito "Torniamo a casa, Levi sarà preoccupato, e dobbiamo dargli la buona notizia."

Il giovane la abbracciò, conducendola verso i loro alloggi.

Le cose sarebbero cambiate, spettava ora a lui far sì che il cambiamento fosse un miglioramento.

   
 
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