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Autore: My Pride    13/12/2021    1 recensioni
~ Raccolta di flash fiction/one-shot incentrate sui membri della Bat-family ♥
» 200. Cospiracy ~ Bernard x Tim
Non è la prima volta che Bernard passa un mucchio di tempo al computer, ma non gli è mai capitato di starsene quasi mezza giornata alla ricerca di chissà cosa tra forum che parlano di supereroi, siti dedicati e informazioni che dovrebbero teoricamente arrivare dal cosiddetto “dark web”.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Slash | Personaggi: Bruce Wayne, Damian Wayne, Jason Todd, Jonathan Samuel Kent, Richard Grayson
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Gingerbread man Titolo: Gingerbread man
Autore: My Pride
Fandom: Super Sons
Tipologia: One-shot [ 
1883 parole fiumidiparole ]
Personaggi: 
Damian Wayne, Martha Kent, Lois Lane, Clark Kent, Jonathan Samuel Kent, Jonathan Kent
Rating: Giallo
Genere: 
Generale, Slice of Life, Fluff
Avvertimenti: What if?, Slash
Solo i fiori sanno: 2. Alstroermeria: devozione
Martombola #12: 19. (CRONOTRASLATO, SETTIMA EDIZIONE) Biscotti di pan di zenzero


BATMAN © 1939Bob Kane/DC. All Rights Reserved.

    C'era una cosa in particolare che Damian amava del passare le vacanze natalizie alla vecchia fattoria dei Kent, ma probabilmente non lo avrebbe mai ammesso apertamente nemmeno a se stesso.
    A volte il senso di famiglia che provava quando era con loro era così soffocante da fargli arricciare un po' il naso, eppure non avrebbe cambiato quella sensazione per nulla al mondo. Lois e Martha lo avevano accolto come un figlio nonostante non fosse mai stato esattamente un tipo socievole, avevano sempre cercato di coinvolgerlo e lo avevano anche un po' punzecchiato come solo una madre avrebbe potuto fare, e lui con gli anni si era adagiato in quella condizione, pur mantenendo la sua solita aria e brontolando tra sé e sé.
    Martha, però, da gran donna di mondo qual era, gli dava sempre qualche buffetto sul capo e gli diceva che ormai lo conosceva abbastanza bene da sapere che la sua era solo una facciata, ed era stato proprio durante questi momenti che Damian aveva finito col seguire un certo rituale insieme alla donna.
    Puntualmente, ogni ventiquattro dicembre, Martha gli chiedeva di raggiungere Jon al pollaio e di portarle almeno quattro uova per i suoi biscotti, e Damian eseguiva nonostante replicasse che avrebbe potuto portarli Jon; posava quelle uova sul piano da lavoro e le prendeva anche zucchero, farina e zenzero, poggiandoli insieme ai restanti ingredienti che Martha preparava in anticipo. Poi, in silenzio, Damian si poggiava a braccia conserte contro il muro della cucina, osservando la donna mentre impastava la frolla con spezie e uova finché il profumo dei biscotti di pan di zenzero non riempiva tutta la cucina.
    Damian la fissava sempre con estrema devozione, e col tempo aveva imparato ad amare la particolarità con cui Martha Kent cucinava i suoi biscotti. In modo semplice, casalingo, praticamente spontaneo... cosa che Damian non si era mai soffermato di guardare quando era Pennyworth a prepararli. Il natale a villa Wayne era sempre un po' movimentato, finivano la maggior parte delle volte a lottare contro un criminale o mangiare il cenone la mattina successiva, e quelle rare volte in cui Bruce lo spronava ad andare dai Kent era sempre piuttosto strano, per Damian, ritrovarsi a far parte di una cosa che sembrava intima nonostante la sua normalità. Ma era quella la cosa che amava di più delle vacanze natalizie alla fattoria dei Kent. Il sorriso di Martha mentre preparava i biscotti per la sua famiglia.
    Quell'anno era stato un po' diverso, però. Jonathan senior l'aveva accolto molto più calorosamente del solito e gli aveva gettato un braccio dietro le spalle, sorridendogli e premurandosi di fargli sapere che Jon era andato in città con Clark ma che erano sulla via del ritorno; Lois stessa lo aveva abbracciato divertita, passandogli un grosso maglione con una renna dal naso rosso che era stato obbligato ad indossare; Martha... Martha era stata quella che aveva sorriso maggiormente, dicendogli che era contenta che fosse riuscito a passare anche quell'anno e che avrebbe fatto molti più biscotti appositamente per lui.
    Seppur un po' scombussolato dalla cosa, e forse persino in imbarazzo nonostante avesse continuato a ripetere nella sua testa che, no, in quanto figlio del pipistrello non avrebbe dovuto imbarazzarsi per così poco, Damian aveva ringraziato ed era andato a cambiarsi, anche se aveva storto il naso per il maglione. Lois aveva riso, ma gli aveva fatto un occhiolino nello stesso istante in cui Martha, contro ogni previsione, l'aveva invitato in cucina per quel loro rituale... sebbene stavolta gli avesse chiesto di aiutarla e fosse il motivo per cui si trovava lì con lei. 
    Damian non aveva fatto un granché, in realtà si era limitato a passarle ciò che le serviva esattamente come al solito, eppure Martha lo aveva coinvolto così tanto che Damian aveva apprezzato ancora di più quel piccolo momento di quiete in cui aveva potuto essere semplicemente... Damian.
    «Puoi pensarci tu a stendere l'impasto e a fare i biscotti, caro?»
    Martha gli lasciò improvvisamente il mattarello fra le mani e sistemò l'impasto su una spianatoia che aveva infarinato lei stessa, sorridendogli prima di mostrargli anche delle formine d'acciaio che rappresentavano degli omini di pan di zenzero.
    Damian sbatté le palpebre, guardando quella palla che aveva davanti e quel mattarello, sollevando un sopracciglio. «Suppongo... di sì», affermò, senza riuscire a dirle di no. E Martha sorrise.
    «Grazie. Io comincio a preparare la ghiaccia reale», lo informò, dandogli la schiena e lasciando Damian ad osservare quell'impasto con la fronte aggrottata. Beh, era solo del semplice impasto, poteva farcela. E lui era sempre stato convinto che il futuro Batman dovesse essere in grado di fare qualunque cosa in qualunque campo, dal cucire al cucinare.
    Rimboccandosi le maniche, Damian cominciò a spianare l'impasto meglio che poteva, seguendo le istruzioni di Martha per evitare di farlo troppo doppio o troppo sottile, cominciando a creare quelle forme solo quando la pasta ebbe il giusto spessore. Aveva le mani completamente sporche di farina e ne sentiva un po' anhe sul naso e sulla guancia destra, ma non sembrava importargliene. Per una volta, forse si sentiva davvero rilassato nel fare qualcosa che non si sarebbe mai aspettato di fare.
    «Così sono perfetti», accennò Martha mentre trasferiva la glassa in una sac-à-poche, osservando il suo operato. «Adesso taglia della carta da forno per sistemarle in una leccarda», consigliò, e Damian eseguì prima di stendere altro impasto. Quel maglione lo infastidiva ad ogni movimento e gli provocava un po' di prurito, ma era abbastanza sopportabile.
    «Avete bisogno di una mano?» chiese Lois nel comparire sulla soglia qualche momento dopo, e Martha le indicò bellamente Damian e l'impasto mentre si occupava di riscaldare il forno. Con un sorrisetto, Lois si avvicinò e, dopo essersi lavata le mani, prese altre forme d'acciaio dalla credenza, aspettando che Damian finisse di stendere quella pasta frolla prima di creare... piccoli pipistrelli che Damian osservò con un sopracciglio inarcato.
    «...sul serio, signora Kent?» chiese scettico, ma la donna sorrise.
    «Lois», lo corresse, e canticchiò tra sé e sé quella che aveva tutta l'aria di essere Jingle Bells mentre creava altre forme di pan di zenzero sotto lo sguardo stranito di Damian che, roteando gli occhi, lasciò perdere per finire i suoi omini prima di infornarli e aspettare che fossero pronti.
    Martha aveva seguito tutto con attenzione nonostante avesse guardato un po' male Lois, la quale le aveva rivolto un occhiolino divertito senza darle molto peso, aiutandola a decorare quei biscotti con la ghiaccia reale. Anche Damian, seppur in un primo momento si fosse tenuto in disparte, alla fine si era unito a loro contro ogni sua stessa aspettativa, rendendosi conto che Jon era tornato solo quando la sua voce si fece sentire per tutta casa.
    «Ehi, avete cominciato a decorare senza di me?»
    Con due buste della spesa strette fra le mani, Jon fece capolino in cucina e sorrise come non mai, soprattutto quando si rese conto che Damian sembrava davvero rilassato anche con quell'orribile maglione. Aveva sentito il battito del suo cuore ancor prima di raggiungere la fattoria, ed era contento di vedere che si era ambientato al punto da mettersi addirittura a decorare biscotti. Anni addietro non lo avrebbe fatto, per quanto Jon lo avesse spronato ad aiutarli ogni volta, quindi la cosa lo fece sorridere a tal punto che si unì in fretta a loro, non prima di essere richiamato da sua madre per l'aver usato i suoi poteri quando volò loro incontro.
    Tutto sommato finirono di preparare ogni cosa in tempo per il cenone, lasciando che fossero Clark e Jonathan senior ad occuparsi di addobbare la tavola; Martha aveva portato le salse e le pietanze, premurandosi come ogni anno di preparare qualcosa di vegetariano per Damian, e proprio quest'ultimo stava per portare a sua volta di piatti in tavola quando venne fermato da Jon, che gli poggiò una mano su una spalla. Damian lo guardò interrogativo, ma Jon si morse il labbro inferiore. 
    «Pensi... che dovremmo dirglielo?» sussurrò, cercando di non essere troppo specifico per evitare che suo padre, anche solo erroneamente, potesse sentire ciò che stavano dicendo e intuire di che cosa stessero parlando.
    Damian, però, si strinse nelle spalle. «Non ho problemi con la cosa, J», lo rassicurò, sollevando lo sguardo verso di lui. Per quanto fosse cresciuto in altezza, Jon lo superava ancora di qualche centimetro. «Si tratta di una cosa nostra e non sento la necessità dirlo a qualcuno. Inoltre sono certo che per loro non cambierebbe niente. Ma se per te è importante... allora è il momento che lo sappiano».
    «Sei sicuro?»
    «Sì, se lo sei tu».
    Jon sorrise imbarazzato allo sguardo che gli venne rivolto da Damian, poiché mai come in quel momento, con quel maglione natalizio e un po' di farina sul naso, Damian sembrava davvero felice. Così allungò un dito verso di lui per ripulirgli la punta del naso, ignorando il fatto che Damian lo avesse un po' arricciato prima di riassare le spalle. «Allora andiamo», sussurrò, aiutando Damian a portare il resto delle pietanze a tavola prima che tutti prendessero posto.
    Jon non aveva fatto altro che guardare la sua famiglia ridere e scherzare e coinvolgere Damian, esattamente come ogni anno, e Damin sembrava così a suo agio che Jon si era ritrovato a pensare che avrebbe voluto passare ogni Natale così, in compagnia di Damian e con la consapevolezza che tra loro ci fosse qualcosa di più. Fu quindi quando fu il turno del dolce che Jon trasse un lungo sospiro, guardando i presenti con un'espressione così seria che fu suo nonno il primo a notarlo.
    «Va tutto bene, ragazzo?»
    Jon si umettò le labbra. «Mhn... dovrei dirvi una cosa». Damian, al suo fianco, gli gettò un'occhiata nel vederlo così rigido, poggiandogli una mano su una coscia come per fargli capire che lo supportava; Jon gli lanciò un'occhiata e sorrise un po', tornando a guardare i presenti qualche attimo dopo, che avevano cominciato ad osservarlo tra il curioso e il preoccupato. «Io e Damian stiamo... stiamo insieme».
    A quella confessione, l'atmosfera al tavolo si rilassò immediatamente. Lois e Clark si gettarono un'occhiata e sorrisero, proprio come fecero Martha e Jonathan Sr., e quest'ultimo si ritrovò persino a trarre un sospiro di sollievo, scuotendo la testa.
    «Ci avevi fatto preoccupare, ragazzo», ammise, e Jon sbatté le palpebre nello stesso momento in cui lo fece Damian quando Martha, con quel caloroso sorriso, allungò una mano per poggiargliela sulla spalla.
    «Lo sapevamo già, tesoro», lo tranquillizzò. «Ora potresti passarmi il vassoio di biscotti, per favore?»
    Per quanto apparisse stranito e fosse sul punto di chiedere come avessero fatto a capirlo, Jon sentì la preoccupazione svanire mentre passava i biscotti a sua nonna. La sua famiglia aveva accettato la cosa per quello che era, qualcosa che lo faceva felice e che rendeva felice anche Damian, e forse aveva fatto male a credere che qualcuno di loro avrebbe potuto non accettare la relazione che aveva con Damian.
    Jon sorrise e si rilassò sulla sedia, gettando un'occhiata a Damian che, sorridendo, gli aveva fatto un occhiolino prima di passargli un biscotto di pan di zenzero. Damian aveva avuto ragione, non era cambiato niente. Quella serata non sarebbe potuta andare meglio
.





_Note inconcludenti dell'autrice
Altra storia per la
Maritombola indetta ogni anno da Lande di Fandom.
Qualche piccola curiosità riguardo ai biscotti di pan di zenzero, e quindi il motivo per cui ho deciso di chidere la storia con Damian che ne porge uno a Jon dopo che lui stesso li ha passati a sua nonna Martha.
William Shakespeare, nella commedia Pene dell’amore perduto, fa dire a uno dei suoi personaggi: “Se avessi un solo quattrino al mondo, te lo darei per comperarti pan di zenzero!”. Questi biscotti, infatti, sembrano avere il potere di far innamorare perdutamente la persona a cui vengono donati, soprattutto se preparati a loro immagine e somiglianza

Commenti e critiche, ovviamente, son sempre accetti
A presto! ♥



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