Il primo vero Natale
Andromeda è abituata a tutt’altro: un enorme salone - terribilmente freddo-, con un grande divano di manifattura pregiata –su cui non poteva sedere-. Finestre enormi –sempre chiuse-nascoste da tende così spesse e pesanti, da vestire un gigante.
L'albero di Natale, che quasi sfiorava il soffitto -ma non si poteva toccare-, veniva decorato sempre e solo dalle manine degli elfi domestici.
Eppure in quella stanza piccina, scaldata da una stufa a legna davanti alla quale giace un piccolo divano sformato, con quell'alberello che le arriva a malapena alla fronte, ma con le braccia di Ted a stringerla forte, Andromeda si sente felice come mai lo è stata al maniero dei Black.
[110 parole]
C’è poco da dire. Quando questa mattina Pulsatilla (alla quale dedico la drabble) mi ha scritto suggerendomi di scrivere di un primo Natale di Andromeda e Ted, non ho potuto fare altro che accettare; è una coppia a cui tengo davvero molto ed è stato un grande piacere scriverne. Spero abbiate apprezzato anche voi.
Abbracci allo zenzero, a domani.
Abbracci allo zenzero, a domani.