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Autore: Teo5Astor    22/12/2021    7 recensioni
Quanto può essere labile il confine che separa sogno e realtà, sanità mentale e pazzia, amore e odio?
Quanto può far male il non riuscire a trovare il proprio posto nel mondo? Quanto può renderci fragili e allo stesso tempo forti il rincorrere un amore che sembra impossibile?
E quanto può essere forte il bisogno di evadere? La necessità di sentirsi davvero liberi, per una volta? Di fregarsene di tutto?
Quante domande ci poniamo? Quanti dubbi ci bloccano?
Lazuli Eighteen cercherà le sue risposte, ritrovandosi catapultata in un mondo incantato dove ogni cosa sembra essere possibile e dove tutto appare assurdo e allo stesso tempo perfetto.
Un viaggio nel Paese delle Meraviglie, in mezzo a personaggi straordinari, ma, soprattutto, un viaggio dentro sé stessa.
Alla ricerca di sé stessa.
Un viaggio nell'amore e nell'amicizia, nelle gioie e nei dolori che la vita ci mette davanti.
Una sfida ai sentimenti e alle paure.
Con un ragazzo un po' matto con un cappello calcato sulla testa pronto ad aiutarla, a indicarle la via e a regalarle quel sorriso di cui tutti, in fondo, avremmo bisogno nei momenti difficili.
Benvenuti a "Lazuli in Wonderland", rivisitazione libera di "Alice in Wonderland"
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 18, Bulma, Goku, Radish, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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20 - Le rose e le spine
 
 
Lazuli si risvegliò quando i primi raggi del sole le illuminarono il viso. Non aveva messo la sveglia, una cosa assurda per una come lei abituata ad avere tutto sotto controllo. Ma cosa c'era di non assurdo in quello che stava vivendo? La sveglia era l'ultimo dei suoi pensieri, e doveva dire che le piaceva non poco quel suo nuovo modo di prendere la vita, anche se non sapeva quanto sarebbe in realtà durato. Si rigirò nel letto per cercare il torace di Radish e abbracciarlo, ma si rese conto di essere sola.
Aveva sognato tutto?!
Spalancò gli occhi e si sollevò di scatto sul busto, prima di tirare un sospiro di sollievo. Era ancora completamente nuda tra le lenzuola sfatte e riconobbe intorno a sé la strana camera da letto del Cappellaio, comprese le due fotografie sui comodini. Di Radish, tuttavia, non c'era nessuna traccia.
"Ti sei svegliata, mia regina?"
Una voce calda e roca la fece voltare verso l'entrata della stanza, dove Radish la osservava ammiccante e stringeva tra le mani un vassoio con sopra una teiera fumante, due tazzine e dolcetti vari. Il suo corpo statuario era coperto solo da un grembiule da cucina che gli andava bene a malapena data la sua mole, per il resto non indossava altro.
Lazuli deglutì il nulla, indecisa se trovarlo più ridicolo o più eccitante conciato così. Aveva la sola certezza che fosse un maniaco pervertito, ma di quello si era resa conto già durante la nottata infuocata che avevano appena trascorso insieme.
"Hai perso la lingua stamattina? Eppure stanotte la usavi molto bene..." sollevò ritmicamente le sopracciglia Radish, fissandole il seno nudo.
"Fai proprio schifo, razza di scemo..." ringhiò Lazuli, coprendosi istintivamente col lenzuolo fino al collo e arrossendo.
"Se non vuoi fare colazione nuda, cosa ne dici di indossare questo?" propose il Cappellaio con aria furba, indicando col capo un indumento piegato sul lenzuolo accanto a lei.
Lazuli realizzò che si trattava di un grembiule da cucina verde con bordi rossi, vagamente natalizio. Sbuffò e fulminò con lo sguardo il Cappellaio, che le faceva gli occhi dolci e sembrava pendere dalle sue labbra.
"Ti ho già detto quanto fai schifo?" gli chiese, alzando gli occhi al cielo.
"Sì".
"E ti ho anche già detto che sei un maiale senza speranza?"
"Ovvio".
"E che sei un pervertito disgustoso?"
"Certo".
"Scordatelo, allora" lo provocò, mollando il grembiule sul letto e incrociando le braccia sotto il seno.
"Io ti ho già detto che ti amo più della mia vita?"
Lazuli sussultò a quelle parole di Radish, e si sentì arrossire ancora di più. Quante volte le aveva già detto di amarla nelle ultime ore? E quanto era forte la magia che provava dentro di sé ogni volta che glielo sentiva dire? Era bello sapere di essere amati da qualcuno. E non da una persona qualunque, ma dal ragazzo che lei stessa amava da anni.
Ma lei gli aveva detto che lo amava? Era in grado di esprimere i suoi sentimenti? Di dimostrare almeno a lui quello che provava? O era solo la Regina delle Nevi di cui parlavano tutti quelli che non sapevano capirla? O forse erano loro ad avere ragione, in fondo?
Aveva saputo baciarlo, andarci a letto. Ma non era stata in grado di dirgli quelle due semplici parole. Quel "ti amo", solo in apparenza così semplice.
"Sei adorabile quando arrossisci. I tuoi occhi di ghiaccio risaltano ancora di più" interruppe i suoi pensieri Radish, riportandola alla realtà.
Come al solito si stava perdendo in un bicchier d'acqua. E affogando in un mare di dubbi.
Tornò a guardarlo negli occhi, e si rese conto che era sempre più come un faro per lei, persa com'era nell'abisso in cui si cacciava da sola ogni volta e da cui spesso non sembrava saper riemergere e ritrovare la strada di casa. Il suo porto sicuro.
"Lo faccio solo perché nessuno mi aveva mai portato la colazione a letto" disse, fingendo indifferenza.
Si alzò con elegante sensualità, lasciandosi scivolare addosso il lenzuolo e restando nuda per alcuni istanti, prima di allacciarsi il grembiule da cucina dietro la schiena e sistemarsi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Radish ebbe un sussulto nel vederla così e rischiò di far cadere il vassoi. Le mani gli tremavano.
"Se fai cadere la mia colazione puoi scordarti di rivedermi così..." accennò un sorriso malizioso Lazuli, prima di notare un rigonfiamento improvviso sotto il grembiule di Radish che continuava a crescergli all'altezza del bacino.
"Come fai a essere conciato così dopo due secondi?! Ho appena messo il grembiulino!" lo derise lei, scuotendo la testa.
"Non è colpa mia se mi mandi fuori di testa! Ti rendi conto di quanto sei eccitante, almeno?!" protestò il Cappellaio.
"Risposta esatta, Son. Mi sarei offesa se non ti avesse fatto questo effetto..." ammiccò lei, camminando suadente verso di lui.
"Direi che la colazione può aspettare un attimo... tanto il tè è ancora bollente" ribatté Radish, sorridendo sghembo e appoggiando il vassoio sul comodino.
Si fiondò su Lazuli strappandosi di dosso il grembiule. E fecero l'amore in maniera folle, feroce e disperata.
Era il loro modo per cercare di non pensare che quella poteva essere la loro ultima volta. Ma anche per darsi forza a vicenda in quello che sarebbe potuto essere l'ultimo giorno del mondo intero.
 
"Davvero non possiamo andarci insieme?"
Lazuli strinse più forte la mano di Radish e rallentò istintivamente il passo mentre si inoltravano nel bosco.
Non perché aveva paura, ma perché non voleva lasciarlo. Non adesso, che era riuscita a trovarlo. O meglio, a farsi trovare. A lasciarsi prendere.
Dopo aver fatto colazione, infatti, erano dovuti andare incontro al loro destino.
Era il giorno del Cell Game.
Il giorno in cui Lazuli avrebbe dovuto guardare di nuovo in faccia il suo demone più grande. Il suo incubo più oscuro.
E sconfiggerlo, come si aspettavano tutti in quel mondo assurdo.
Come poteva eliminarlo? Ne sarebbe stata capace?
"Io non servirei a nulla. La forza che ti serve è dentro di te, devi solo trovarla" rispose  il Cappellaio. "Guardare dentro sé stessi e capirci qualcosa è l'impresa più difficile che tutti noi dobbiamo affrontare".
"Tu ci sei riuscito? A guardare dentro te stesso, dico" ribatté Lazuli.
"Ah, c'è troppo casino dentro di me, è meglio non guardarci più di tanto!" scoppiò a ridere lui. "Nemmeno io ci capisco molto di me stesso, ma per me è ok non essere ok!"
Lazuli inarcò leggermente un sopracciglio e lo osservò con aria contrariata.
"Predichi bene e razzoli male, insomma" gli disse.
"Già... forse sono bravo a dare consigli agli altri, ma non sono poi così bravo a seguirli per me stesso".
"Io vedo senza nessuna difficoltà quello che c'è dentro di te" sorrise sorniona Lazuli. "C'è un gran pervertito, ecco cosa c'è!"
Radish rise di nuovo e la strinse a sé, facendola ridere a sua volta, senza smettere di camminare.
Lazuli si sentiva felice, non le sembrava che un intero mondo gravasse sulle sue spalle in quel momento. Pensava solo al fatto che era bello fare gli scemi insieme. Essere sulla stessa lunghezza d'onda. Poter essere sé stessa.
"Comunque non preoccuparti, se mi renderò conto che ti troverai in pericolo, in qualche modo farò in modo di essere al tuo fianco" tornò serio il Cappellaio. "Non permetterò a nessuno di torcerti un capello, te lo giuro".
"G-Grazie..." disse con un filo di voce Lazuli.
Era davvero bello sentirsi amata. Sentirsi protetta. Essere importante.
"Tu adesso dovrai ricominciare il tuo viaggio dal principio, ma sono sicuro che non sei più la stessa persona che è piombata qui ieri. Dentro di te qualcosa è cambiato".
Lazuli rimase colpita delle parole di Radish, me non poteva dargli torto. Si sentiva più leggera, più sicura e, in un certo senso, più forte rispetto al giorno precedente.
"Adesso nessuna porta potrà sbarrarti la strada. Devi sentirti libera di volare, e d'ora in poi dovrai farlo. Non voglio più guardarti e vederti come una tigre in gabbia".
"Ecco, forse non è il momento più adatto, ma... forse... forse voglio cambiare lavoro..." sussurrò Lazuli, all'improvviso, quasi mangiandosi le parole.
Era un peso che voleva togliersi, quello. Non ne aveva parlato con nessuno e probabilmente non aveva senso accennare la cosa a Radish in un momento così delicato, ma sentiva che doveva farlo.
"Vedi, Mr Satan mi ha fatto un'offerta e... ho un po' paura di cambiare vita, però... non so nemmeno se sono adatta, se sarei capace...".
"Io so già tutto, se fossi in te accetterei" sorrise Radish, rassicurante, smettendo di camminare e fissandola dritta negli occhi. "E saresti perfetta".
"Come fai a saperlo?!"
"Io non ho mai smesso di guardarti, Là. Perché ti amo più di me stesso" le accarezzò la guancia lui. "E certe cose le capisco, non serve che tu me le dica per forza. Stai andando ad ammazzare Cell anche per questo, giusto? Per mandare 'affanculo lui e il suo lavoro di merda, no?"
Lazuli sorrise a sua volta.
"Sì...".
"E allora devi fare quello che ti rende felice. Sei arrivata qui come una ragazza alla ricerca di sé stessa, ne uscirai come la Regina di Cuori che tutti aspettavano" spiegò il Cappellaio con occhi sognanti. "E io voglio esserci, quando diventerai una regina. Quando farai il culo a tutti. Quando sarai davvero felice".
Lazuli non capì del tutto il senso di quelle parole, soprattutto la parte sul diventare regina. Ma non era importante, dopotutto. In quel mondo assurdo ogni cosa andava al suo posto, in qualche modo, bastava guardare dentro sé stessi con sufficiente onestà e usare il cuore, proprio come faceva Radish.
"Io... ce la farò, allora".
"Io devo andare a cercare Bulma e Lunch per verificare che sia tutto a posto con le Sfere del Drago, poi devo anche fare un salto da Lapis per controllare che non faccia sciocchezze... quel testone non mi convince, non si sa mai se scherza o se è serio" disse Radish.
"Che sciocchezze pensi possa fare? Anche a me ieri sembrava strano..." sospirò Lazuli.
"Beh, lui è strano, e anche un po' matto, altrimenti non sarebbe qui. Ma non preoccuparti per lui, pensa solo a concentrarti per fare in modo di trovare la Finta Tartaruga" spiegò il Cappellaio. "È lui l'unico in grado di insegnarti il modo per sconfiggere Cell. Solo a quel punto diventerai una regina. Percepirai la sua presenza quando sarai di là".
"Eh?! La Finta Tartaruga? E in che senso di là?" domandò Lazuli, perplessa.
"Di là" sorrise Radish, indicando un grosso tronco di un albero sul quale magicamente comparve una porta. "La Finta Tartaruga? Beh, non è una vera tartaruga!"
"Ma va? Molto utile davvero..." sbuffò lei, aprendo la porta e venendo travolta da una luce abbagliante che la costrinse a ripararsi gli occhi con il braccio.
Si voltò verso Radish e cercò di guardarlo negli occhi, nonostante la luminosità che la ostacolava. Le sembrarono lucidi, gli occhi del Cappellaio. Nemmeno lui voleva lasciarla andare.
"Torna da me, Rad" disse, mentre un vento caldo che soffiava attraverso la porta le smuoveva i capelli.
"Io tornerò sempre da te. Là, non avere paura di quello che troverai di là" sorrise lui, accarezzandole la guancia e scendendo sul collo.
"Potrei picchiarti se farai ancora uno dei tuoi stupidi giochi di parole".
"Mi piace essere picchiato da te".
"Lo so, razza di scemo, sei un maiale masochista" scoppiò a ridere Lazuli.
Radish sapeva sempre farla ridere, anche quando si sentiva triste. Anche quando aveva paura e si sentiva persa.
Anche in quel momento. Quello in cui doveva andare avanti da sola.
Era abituata a stare da sola, a cavarsela da sola, ma in quel preciso istante le pesava molto l'idea di doversi separare da Radish. E questo pensiero la rabbuiò. La spinse ad abbassare la testa, malinconica.
E fu in quel momento che il Cappellaio la prese e la strinse a sé. Che la baciò e le tolse il fiato, non solo tutte le ansie che stava provando.
"Guardami negli occhi, Là" le disse, e lei obbedì, perdendosi in quelle iridi nere come la notte, che sembravano assorbire tutta la luce emessa della porta per rifletterla nei suoi occhi di ghiaccio e fargliela arrivare fino al cuore.
Già, le batteva forte il cuore. Si sentiva bene. Provava una piacevole sensazione di calore.
"Ti giuro che staremo insieme, che saremo io e te, anche nel casino più totale, perché la mia vita è un cazzo di casino, lo sai" proseguì. "Noi siamo l'inizio e la fine, le rose e le spine. E sarà sempre così, nel bene e nel male".
"Io... solo tu riesci a vedere la mia parte buona..." rispose Lazuli, che faticava a trovare le parole. "E io voglio darla solo a te, la mia parte buona".
"Io ti amo Là, e non hai idea di quanto mi ritenga fortunato ad averti qui tra le mie braccia... ad averti avuta nel mio letto..." ribatté ammiccando, e guadagnandosi un pestone sul piede da parte di Lazuli.
"Ti sforzi di fare il poeta, ma non sai nascondere la tua anima da porco. Te l'ho già detto" accennò un sorriso lei, prima di dargli un bacio a fior di labbra e voltarsi.
Staccarsi da lui le fece sentire freddo, ma non aveva più paura. Sapeva che lui, in qualche modo, sarebbe ricomparso al suo fianco se ne avesse avuto bisogno.
"Devo andare" disse, decisa, facendo un passo avanti all'interno della porta e voltandosi un'ultima volta.
"Sono fiero di te, Là" rispose Radish, mentre il suo volto diventava sempre meno definito a causa della luce abbagliante.
Lazuli si sentì come risucchiare in quella sorta di portale all'interno dell'albero, era come se una forza misteriosa la attirasse a sé. Una forza alla quale non poteva opporsi, una volta varcata la soglia.
Si sentì mancare la terra sotto i piedi e si rese conto che stava precipitando nel vuoto, proprio come quando si era lanciata all'inseguimento di Bulma all'inizio di quella folle avventura.
Non poteva più vedere Radish, ma la porta era ancora aperta, sebbene sempre più lontana da lei.
Fu in quel momento che si sentì pronta. Che trovò in sé la forza di fare quello che non era ancora riuscita a compiere.
Nonostante il vuoto che sentiva allo stomaco a causa della caduta, riempì i polmoni più che poté e mise le mani a coppa intorno alla bocca.
"Ti amooo! Rad, ti amo! Ti amooo!" sbraitò, con tutto il fiato che aveva in corpo, fino a che cominciò a bruciarle la gola.
In quel preciso istante la porta si chiuse e lei si ritrovò a precipitare da sola in un abisso di luce.
Radish era riuscito a sentirla?
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note: allora, dove starà precipitando Lazuli? Radish l'avrà sentita?
Ben ritrovati e grazie mille per essere qui! Vi avevo promesso più azione e la presenza di vecchi e nuovi personaggi, diciamo che qui ne vengono nominati alcuni che rivedremo nel prossimo capitolo o che incontreremo per la prima volta, insieme ad altri mai apparsi nella storia. È stato ancora un capitolo a tinte Raduli, e spero vi sia piaciuto, questa potrebbe davvero essere la quiete prima della tempesta. E, per l'occasione, in chiusura di capitolo ho messo qua e là qualche citazione di Gionnyscandal.
 
Grazie come sempre a chi mi segue nonostante i miei ritardi e la mia fatica nello riuscire a star dietro ai capitoli e alla risposte delle vostre bellissime recensioni, grazie a chi mette la storia nelle liste, a chi legge in silenzio e a chi continua a sostenermi. Spero di essere sempre alla vostra altezza con questa long, ce la sto mettendo tutta. E grazie infine a Sweetlove, che ha disegnato un'incantevole Lazuli col grembiule da cucina, per la gioia di Rad (e mia, soprattutto).
 
Bene, dite che riusciranno a rivedersi presto Rad e Là? Cos'avrà in ballo Lapis? Vedremo Mr Satan in scena? E, soprattutto, chi è la Finta Tartaruga?
Per chi non lo sapesse, uno dei capitoli meno conosciuti di Alice in Wonderland è dedicato proprio alla Finta Tartaruga, quindi era doveroso accennare qualcosa anche in questa rivisitazione.
Detto questo, vi auguro buon Natale e buon anno, spero che potrete passare dei bei momenti, divertirvi, ed essere felici!
Ci vediamo tra due settimane!
 
Teo
 
 

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