Fumetti/Cartoni americani > Batman
Segui la storia  |       
Autore: My Pride    22/01/2022    1 recensioni
~ Raccolta di flash fiction/one-shot incentrate sui membri della Bat-family ♥
» 200. Cospiracy ~ Bernard x Tim
Non è la prima volta che Bernard passa un mucchio di tempo al computer, ma non gli è mai capitato di starsene quasi mezza giornata alla ricerca di chissà cosa tra forum che parlano di supereroi, siti dedicati e informazioni che dovrebbero teoricamente arrivare dal cosiddetto “dark web”.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Slash | Personaggi: Bruce Wayne, Damian Wayne, Jason Todd, Jonathan Samuel Kent, Richard Grayson
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Like a big sis Titolo: Like a big sis
Autore: My Pride
Fandom: Batman
Tipologia: One-shot [ 1097 parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: Stephanie Brown, Barbara Gordon

Rating: Giallo
Genere: Generale, Slice of life, Commedia

Avvertimenti: What if?, Hurt/Comfort
BigGirlsCryToo: "Quando non mi sento libero e non posso fare ciò che voglio, reagisco. E ci vado contro." — Keanu Reeves


BATMAN © 1939Bob Kane/DC. All Rights Reserved.

    La prima cosa che Stephanie realizzò nell'aprire gli occhi, fu che il braccio destro sembrava andarle letteralmente a fuoco.
    Forse urlò di dolore, non ne fu esattamente sicura, ma sentì i suoi muscoli facciali muoversi ad un segnale che non avevano avuto, e la bocca le si spalancò prima ancora che il suo cervello potesse realizzare di averlo fatto, fissando con sguardo vacuo il soffitto sopra di sé. Cos'era successo?
    Qualche immagine confusa le tornò vagamente nella memoria, ma dovette fare davvero mente locale, contrastando l'effetto di qualunque intruglio chimico le fosse stato iniettato per tenerla addormentata, per riuscire a ricordare il motivo per cui si trovava... ovunque si trovasse. Qualcuno - un bambino? - aveva chiesto aiuto e lei si era precipitata senza pensarci due volte nel sottopassaggio che era crollato a causa di uno dei pinguini esplosivi di Cobblepot, dando gas alla motocicletta per sgommare sull'asfalto e scivolare proprio accanto all'auto ribaltata; un'altra voce alla sua destra -Batman? - aveva cercato di rassicurare un uomo intrappolato sotto le macerie, e forse, ma proprio forse, aveva sentito Nightwing gridare a Red Hood di darsi una mossa e di aiutarlo a sollevare un tubo d'acciaio che schiacciava la gamba di una donna, mentre Red Robin si occupava di chiamare ambulanze e polizia e Robin metteva fuori combattimento gli ultimi pinguini. Poi lei aveva sentito un colpo dietro alla nuca... e il vuoto. Sprezzante del pericolo si era letteralmente gettata nella mischia, ma adesso voleva solo capire che cosa l'avesse ridotta in quello stato.
    Grugnendo, fu a fatica che si tirò su a sedere, arricciando il naso quando sentì un'altra fitta al braccio; si portò una mano alla spalla e si rese conto di avere una lunga fasciatura che lo nascondeva completamente alla vista, stringendole anche il seno. E fu solo a quel punto che si rese conto di essere nella Torre dell'Orologio, seppur avesse sbattuto più volte le palpebre. Perché era lì e non nella batcaverna?
    Soggetto 0877, Stephanie Brown. Parametri vitali: stabili. Stato: cosciente. Tempo totale trattamento di recupero: 36 ore, 22 minuti e 54 secondi.
    Stephanie squittì a quell'improvvisa voce metallica e si premette una mano contro il seno sinistro, sentendo il cuore battere all'impazzata. Ma che diavolo! Se quell'affare voleva farle venire un infarto, allora ci era quasi... un momento. Era rimasta inconsciente per ben trentasei ore?!
    «Finalmente ti sei svegliata».
    La voce di Barbara fu davvero piacevole da sentire, Stephanie dovette ammetterlo a se stessa. Per quanto il cuore stesse ancora ballando la macarena nel suo petto e scuotendo le maracas, era comunque bello sentire una voce amica che aveva il potere di rilassarla anche con poche e semplici parole. Non riusciva ancora a vederla, nascosta nella penombra della sua postazione, ma ben presto le luci degli schermi dei computer si accesero; Barbara aveva girato la sedia a rotelle verso di lei, e Stephanie poté finalmente vedere il suo volto stanco ma rasserenato.
    «Cosa... cos'è successo?» gracchiò, tossendo un po' per schiarirsi la gola. Le bruciava un po' anche quella, e non sapeva dire se fosse una conseguenza dell'essere rimasta in silenzio così a lungo - lei solitamente era una gran chiacchierona, teneva le sue corde vocali in gran esercizio! - o se, semplicemente, fosse una conseguenza a ciò che le era accaduto. E dov'erano gli altri, poi?
    «Una delle auto è esplosa proprio mentre voi eravate nel sottopassaggio», le spiegò spiccia, spingendo la sedia per poter raggiungere il lettino su cui era seduta e spegnere il pannello di controllo posto alla base. «Uno specchietto ti ha colpito dietro la testa e sei svenuta; è stato Batman a portarti qui, ero la più vicina in linea d'aria».
    D'accordo, benissimo, questo spiegava perché non ricordava un granché. Ma il braccio? «Allora come ho...» provò a chiedere, ma Barbara la interruppe con un gesto secco della mano.
    «Quello è successo prima, signorina», parve rimproverarla immediatamente e Stephanie si accigliò, ma, quando provò a ribattere, Barbara arricciò il suo bel nasino e la spruzzata di lentiggini sulla sua faccia parve persino accentuarsi. «Batman ti aveva ordinato di restare indietro, visto che uno dei pinguini di Cobblepot ti aveva presa in pieno e il fuoco dell'esplosione ha attecchito alla pelle anche attraverso il rivestimento del tuo costume». Oh... va bene, questo spiegava anche il braccio. «Ma tu non hai voluto ascoltarlo e hai fatto di testa tua. Come al solito».
    Quella precisazione suonava amara e al tempo stesso indispettita, ma Steph non si lasciò scoraggiare, anzi; baldanzosa, raddrizzò la schiena e sollevò la testa, facendo brevemente spallucce. «Oh, lo sai come vanno le cose, Babs». Stephanie agitò la mano sinistra come se nulla fosse, anche se si pentì subito dopo. Il polso adesso le faceva un po' male. «Quando non mi sento libera e non posso fare ciò che voglio, reagisco. E ci vado contro», rimbeccò sarcastica, e avrebbe anche aggiunto altro se solo la sua frase non fosse stata soffocata da una pezza bagnata che le venne letteralmente premuta in faccia senza tanti complimenti prima di scivolarle in grembo.
    «...con me non attacca, ragazza». Il tono di Barbara era lugubre, e l'espressione del suo volto era così seria che Stephanie deglutì, sentendo l'irrefrenabile impluso di scappare a gambe levate. Ma quale Batman e Batman. Se il buon vecchio Alfred non era nei paraggi, il vero terrore della famiglia dei pipistrelli era Barbara Gordon. E forse il suo corpo si mosse davvero, poiché qualche secondo dopo Barbara sollevò un braccio e le poggiò una mano sulla spalla sinistra, guardandola con attenzione. «Stephanie... sei un ottimo vigilante. Hai cominciato da sola, sei stata Spoiler, Robin e io stessa ti ho consegnato il costume di Batgirl perché confidavo e confido tuttora nelle tue capacità... non devi dimostrare niente a nessuno. Sappiamo tutti quanto vali».
    Stephanie non voleva farlo, ma il suo labbro inferiore tremò. Gli occhi le si riempirono di lacrime e tirò con forza su col naso, strofinandosi furentemente il braccio sinistro sugli occhi come per ricacciarle indietro; cominciò a bofonchiare qualcosa tra un singhiozzo e l'altro, ma fu quando Barbara le carezzò la schiena che si gettò letteralmente fra le sue braccia, quasi rischiando di cadere insieme a lei all'indietro sulla sedia a rotelle.
    Le prime volte che si era approcciata ai membri della batfamiglia si era sentita inadeguata, era vero.... e non poteva mentire a se stessa, a volte si sentiva ancora così. Ma sapeva di avere una grande famiglia su cui fare affidamento nel momento del bisogno.





_Note inconcludenti dell'autrice
Eccoci finalmente con una storia che racconta qualche (dis)avventura della parte femminile della famiglia dei pipistrelli! Tutto grazie all'iniziativa #biggirlscrytoo indetta sul gruppo facebook Hurt/comfort Italia (che stavolta mi son ricordata di taggare, finalmente), in cui bisognava scrivere una storia hurt/comfort in cui le protagoniste erano le donne! Quindi qual modo migliore di tirar fuori dei bei personaggioni come Stephanie e Barbara?
Giacché la storia è narrata dal punto di vista di una ragazza come Steph, la narrazione risulta un po' più "giocosa e sarcastica", a volte un po ' confusionaria per seguire la linea del personaggio stesso. Una robettina fluff, niente di troppo elaborato, però è stata divertente da scrivere (anche se c'è una nota malinconica alla fine - gh)
Commenti e critiche, ovviamente, son sempre accetti
A presto! ♥



Messaggio No Profit
Dona l'8% del tuo tempo alla causa pro-recensioni.
Farai felici milioni di scrittori.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Batman / Vai alla pagina dell'autore: My Pride