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Autore: xla    25/01/2022    1 recensioni
[Vegeta/Goku - Vegeta/Bulma - Goku/ChiChi]
Il cuore del Principe era puro, Goku non aveva dubbi. E avrebbe fatto qualsiasi cosa per il bene di Vegeta.
-Oh Vegeta… sei mio amico e sei ferito, perché dovrei lasciarti soffrire? -
-Perché non fai altro, Kakarot! –
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Goku/Vegeta
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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What a Prince deserves
 
Capitolo 5
 
Come with me – part. III
 
 
 
 
-Signori. – li richiamò all’attenzione Whis, - Siamo arrivati. -
-Per fortuna! – borbottò Vegeta, rifiutandosi di guardarlo ancora. 
Il pianeta di Lord Beerus era strutturato come una piramide al contrario dove si ergeva un grosso albero pieno di rami, la restante parte era piena di verde e vi era anche un ampio lago, il tutto con delle radici che spuntavano qua e là. 
-Ci avete messo tanto tempo! – urlò la divinità, comodamente agiata su una sdraio. – Da quando si fanno aspettare gli dei? –
Whis sospirò, abituato ai capricci di Beerus, mentre Goku si grattava la nuca con la sua classica espressione. In quel momento Lord Beerus notò il nuovo arrivato.
-E lui chi è? – domandò irritato.
-Oh. – si fece avanti Goku, - È qui per addestrarsi con me sotto la guida del Maestro Whis per diventare super saiyan god! –
-Eh? – Beerus mosse le lunghe orecchie, - un altro saiyan? Ma voi scimmie non vi eravate estinte? – 
Vegeta si morse la lingua: sapeva che era la verità, ma non faceva meno male. Goku agitò la coda, sperando che la situazione non peggiorasse. Lord Beeurs e Vegeta avevano un caratteraccio alcune volte… ma contava sul buon senso di Vegeta.  
-Lui è Vegeta. – disse Goku, come se questo rispondesse a tutto.
Lord Beerus sembrò divertito e guardò il nuovo arrivato con interesse velato: - Ah, è lui? –
-Sì. – continuò Goku, contento: - Glielo avevo detto che è un grande guerriero, no? –
-Per i mortali, vorrai dire. – poi si girò verso Whis che era quello con il solito sorrisetto sornione sul bel viso: - Non mi hai portato niente da questo viaggio? –
-Oh, mi perdoni Lord Beerus. – anche se non era per niente dispiaciuto. – Non c’è stato tempo. –
-Beh, a giudicare dalle condizioni dei loro vestiti direi di no, ma sono il Dio della Distruzione e mi irrita che i mortali abbiamo abbandonato la consuetudine dei tributi. –
Vegeta poggiò per terra i bagagli, iniziando a rovistare dentro uno di questi e tirando fuori un grande recipiente da dove usciva un buon profumo e si avvicinò alla divinità, con un perfetto passo regale.
-Lord Beerus, sono Vegeta, venuto qui per sottopormi all’allenamento speciale del Maestro Whis, porto questo piccolo omaggio per lei. –
Beerus lo guardò con diffidenza, dalla sua branda, nonostante fosse steso emanava tutto tranne sottomissione e debolezza, tutto in lui gridava potenza ed era un’immagine che Vegeta aveva sempre associato a un’altra persona, questo significava che poteva arrivarci anche lui, come Dio della Distruzione.
Lord Beerus accettò la confezione, aprendola e trovandovi dentro un vario assortimento di freschi dolci di frutta che Bulma aveva preso in una rinomata pasticceria. Annusò con circospezione e quando ne assaggiò uno iniziò a divorarli tutti, con grande entusiasmo, senza più la minima traccia della superbia e arroganza di prima.
-Oddio mio, - trillò felice la divinità, - Whis! Questi cosi sono deliziosi! – leccò anche le briciole.
Whis sospirò: - Mi fa piacere che siano di suo gradimento, ma devo farle notare che è buona educazione offrire anche. –
La divinità non era per niente offesa dalle parole del suo angelo custode, anzi, non lo degnò di una risposta, parlando con Vegeta: - Fa piacere sapere che qualcuno sappia ancora come ci si comporta davanti a un Dio, Principe dei saiyan. – 
Vegeta pensò per un attimo che non aveva detto di esserlo, ma solo il suo titolo. Sicuramente il Dio doveva esserci arrivato per intuito. Annuì e riprese il contenitore vuoto.
-La prossima volta voglio assaggiare altro. – continuò Beerus, - se la Terra ha altre prelibatezze del genere allora vale la pena non distruggerla. –
Goku poté sentire Vegeta trattenersi ancora e contro ogni suo buon senso, anche se ne aveva molto poco rispetto l’amico, diede un segno lieve nel loro legame. E per evitare di incontrare la rabbia di Vegeta, controllò anche lui tra la propria roba, tirando fuori due contenitori e porgendone uno a Whis.
-Maestro, questi sono dei manicaretti per lei. –
-Oh? – l’angelo allargò gli occhi, luccicanti appena sentito il dolce profumo che proveniva dall’interno dei pacchetti.
Goku lo aprì, dentro vi erano dei dolci che Chichi preparava sempre a Gohan quando era piccolo: dei piccoli anpan. Ricordava che Gohan li inzuppava nel tea verde, ma purtroppo non ne aveva con sé. 
Whis ne assaggiò uno ed emise dei lievi rumori che indicavano il suo apprezzamento. 
-Davvero molto buoni, Goku, sono deliziosi! –
-Se ha del tea caldo lo sono ancora di più. –
-Del tea? Allora lo preparo subito! –
In pochi istanti Lord Beerus fu vicino a lui e con una zampa già dentro il pacchetto, ma l’angelo glielo levò da sotto prima che potesse prendere un dolce.
-Via via, Lord Beerus, le sue buone maniere. – lo rimproverò bonariamente. 
-Ma voglio assaggiarli! – rispose arrabbiato il Dio. – Sembrano così buoni! – disse con la bava alla bocca. 
-Allora prima mi faccia preparare il tea. Goku dice che vanno accompagnati con del tea caldo. –
Lord Beerus sembrò ponderare la prospettiva di attendere e alla fine sbuffò, rivolgendosi a Goku: - Se non sono più buoni ti cancello dall’esistenza. – proclamò con serietà.
Goku ridacchiò: - Si fidi, ne varrà la pena! –
La divinità emise un suono di gola di fastidio e si incamminò verso l’albero, la casa: - Andiamo Whis! Prepara questo tea, ho fame! – prima di andare via, rivolse un ultimo sguardo a Vegeta: - E tu, Principe, vedi di diventare forte, chissà che non puoi darmi un vero combattimento. – ghignò.
Vegeta annuì: - Certo, Lord Beerus. – 
Goku si avvicinò a lui, con l’altro sacchetto, porgendolo a Vegeta, dentro vi erano altri anpan: - Lord Beerus non sa che Whis sta cercando il prossimo Dio. Non gli piace essere messo da parte. Ma stai tranquillo, non ti farà niente. –
-Tzè, non sembra così affabile. – rispose piccato, incrociando le braccia e dando una brutta occhiata ai dolcetti, intenzionato a non toccarli. 
-È una brava persona. Solo un po’ annoiata. Insomma… lo capisco, è il Dio della Distruzione, ci sono poche cose più potenti… deve essere noioso. –
Vegeta ridacchiò: - Ecco perché non vuoi diventare il suo successore… sei furbo allora, Kakarot. –
Goku sorrise con lui: - In parte. – poi chiuse la confezione. – Maestro Whis? – chiamò l’angelo che non si era spostato andando dietro al suo signore.
-Sì, Goku? – 
-Possiamo iniziare l’allenamento? -
-Certamente. – ma invece che dare direttiva di nuove tecniche per un confronto corpo a corpo, il Maestro si rivolse soprattutto a Vegeta, dovendo dire l’ultima informazione importante che avrebbe dato il via al vero addestramento: - Vegeta, Goku è riuscito a raggiungere la forma del super saiyan god grazie a un duro addestramento e prove non da meno. Ma c’è un modo più pratico e immediato che ti può permettere di accedere al ki divino, in modo da poter subito imparare a padroneggiarla. –
-Quale? –
Goku sperava che Vegeta non si sarebbe troppo arrabbiato, ma conoscendolo…
-Per la forma del super saiyan god serve un contatto con il ki divino. Come ben sai, Goku adesso lo possiede. – spiegò Whis: - Se attingi da lui, sarà più semplice e potremmo concentrarsi sulla padronanza di esso. –
Vegeta si ritrovò a balbettare, preso da un improvviso senso di confusione inaspettata: - Io devo… prendere da Kakarot… ma di cosa stiamo parlando? Mai e poi mai. – negò anche con le braccia e la testa, con fermezza. Era quasi indignato dalla sola proposta.
-Glielo avevo detto. – sussurrò Goku a Whis.
-Cosa hai detto idiota? – scattò Vegeta.
-Goku ha spesso parlato di te, diceva che non avresti mai acconsentito a prendere il ki da lui. –
Il Principe sbuffò: - Una volta tanto la terza classe ha detto qualcosa di giusto! – 
Vegeta avrebbe attinto da ogni fonte di energia che poteva dargli la forza per combatterlo, ma mai e poi mai da lui. Goku sapeva che non poteva dire nulla per fargli cambiare idea, soprattutto perché lo capiva: la possibilità di una sfida come quella di riuscire a arrivare al livello di un’energia divina tutto da solo era allettante per un saiyan.
-Ne sei certo, Vegeta? Sarebbe un’esperienza curiosa da provare. Non si hanno molti racconti di passaggio di ki divino per il super saiyan god. –
-E continueranno a non esserci! –
-Molto bene. – sospirò Whis, un po’ dispiaciuto: - Allora possiamo iniziare l’addestramento. –
Vegeta si girò verso di lui, quasi come se fosse pronto a scattare sul posto per piazzargli un calcio dritto in faccia. Goku si mise in posizione per puro istinto, elettrizzato all’idea di combattere contro Vegeta.
-Nonono, Vegeta. – lo canzonò Whis, piazzando il suo bastone nel mezzo per divederli, – benché voi due passerete del tempo insieme, il vostro allenamento sarà diverso, dal momento che non vuoi prendere il ki divino nel modo più semplice. Anche se ti fa onore devo dire che sarà più fatica per tutti noi. –
-Il duro lavoro non mi spaventa. – disse con fierezza, sollevando il mento.
-Buono a sapersi. Adesso seguimi Vegeta. Goku, puoi iniziare al lago. –
-Sì Maestro. – poi sollevò un braccio: - Buon allenamento, Vegeta! – agitando la coda, curioso di vedere con cosa avrebbe iniziato, ma glielo avrebbe domandato più tardi. 
Whis invitò nella direzione opposta, indicandogli l’altro lato del grande albero: - Non pensare a Goku, Vegeta, hai molto lavoro che ti attende. –
-Sono pronto! –
Whis sorrise: - Goku ha lo stesso entusiasmo! –
-Non mi paragoni a lui! –
-Ma non ha questo astio… Inizia con i tuoi esercizi, così posso vedere su cosa c’è da lavorare, anche se già ne ho un’idea. – detto questo, si allontanò. – Vado a preparare il tea. –
-Mh? Non rimane qui per valutarmi? –
-Oh tranquillo, Vegeta, osserverò. Buon inizio. – sorrise e se ne andò, lasciando solo e confuso il saiyan.
 
 
 
Goku si doveva concentrare sulla meditazione e la pace della mente e dello spirito, il corpo rilassato. Vegeta, una volta visto in cosa consisteva il suo allenamento, capisce quasi subito che quel tipo di percorso non faceva per lui. Cercando di raggiungere il super saiyan god con il metodo più faticoso. Perché no, pensava Goku, dopotutto lui c’era riuscito così e non vedeva il motivo per cui non poteva riuscirci anche qualcuno come Vegeta! Aveva piena fiducia- oltre a sapere benissimo che non avrebbe mai accetto aiuto, soprattutto da lui. 
Per il Principe l’orgoglio era tutto e Goku aveva promesso che non lo avrebbe più umiliato, o almeno ci avrebbe provato. 
Erano passati dei mesi, Goku non calcolava il tempo, neanche adesso che era tornato vivo. E poteva dire che Vegeta stava facendo grandi progressi, un giorno gli aveva detto che si stava muovendo molto più velocemente di lui, a questo il Principe sembrò arrabbiarsi, tornando ad allenarsi da solo. Goku non lo aveva più sentito attraverso la loro piccola connessione e sapeva che serviva tutta la concentrazione che si possedeva per quel percorso, così non lo disturbava. Vegeta era già abbastanza irritato di dover condividere la stanza con lui- benché il pianeta non mancasse di stanze, sembrava che non fosse agibile nessuna tranne quella che era già occupata da Goku. Ma Vegeta era un coinquilino ordinato e silenzioso, Goku sapeva che lo aveva irritato più di una volta perché non era così attento con le proprie cose e che era molto rumoroso anche mentre dormiva, quindi non lo disturbava durante il giorno… almeno non troppo.
Finché un giorno Vegeta andò da Goku che stava praticando un kata sull’acqua del lago, chiedendo un incontro, al quale Goku rispose a metà tra il contento e il titubante. Perché Vegeta voleva combattere contro di lui e non addestrarsi per arrivare completamente allo stadio di super saiyan god? Dal ki di Vegeta sapeva che era diventato più forte dal loro arrivo, e Goku ne era immensamente felice, sapeva che Vegeta ci avrebbe messo la metà del proprio tempo. Ma adesso che Vegeta sapeva del super saiyan god e che Goku si stava esercitando per perfezionarlo, usando il ki divino e sì… superare il livello del super saiyan god… perché voleva uno scontro? 
-Perché? – chiese allora, sempre per le domande dirette: - Non che non mi piaccia l’idea, ma… -
-Cosa Kakaort, hai paura? – lo prese in giro con un ghigno che accese tutti i suoi nervi, il sangue che ronzava nelle orecchie, pregando i propri muscoli di cedere alla sfida, alla rabbia e all’adrenalina. Ma non era quello il motivo per cui era lì, facendosi allenare da Whis, per migliorarsi e arrivare a qualcosa di superiore a cui attingere. 
-No. – rispose tranquillamente, cosa che sembrò destabilizzare l’altro: - Solo… perché io? –
-Come sarebbe a dire perché? Dei, sei ancora più idiota di quel che ricordassi! Hai battuto di nuovo la testa, per caso? –
-No, non che io ricordi. –
-Non ne dubito. – ringhiò il Principe. – Non ci sono limiti ai danni cerebrali che puoi avere. –
Goku ricordò il virus al cuore, i danni del kaioken su questo e sul resto del corpo, gli anni passati impegnandosi esclusivamente a combattere… non rimpiangeva nulla, ma era un dato di fatto, se non fosse stato un saiyan sarebbe morto molto tempo prima. Forse quel giorno da bambino quando batté la testa. Nei momenti di meditazione era arrivato a chiedersi cosa sarebbe successo, se fosse morto quel giorno… lui non avrebbe avuto la sua vita e la Terra sarebbe andata avanti lo stesso. 
-Immagino che hai ragione. – sorrise e agitò sereno la coda dietro la schiena.
Vegeta gli lanciò un’occhiataccia: - Allora, devo menarti per incitarti o ti decidi a combattere di tua spontanea volontà? –
-Sembri molto determinato, Vegeta, cosa, vuoi mostrarmi quanto sei diventato forte? – lo punzecchiò, il Principe non rispose ma poteva sentire che era questo il motivo. Poteva cedere a quella spinta… non poteva? Eppure sembrava così giusta… sperava solo che non dispiacesse al Maestro Whis, che non aveva mai accennato a un combattimento tra di loro. Goku ogni tanto aveva combattuto anche contro Whis, qualcosa di sorprendente, non era ancora riuscito a sfiorare l’angelo e Goku non vedeva l’ora di raggiungere quel livello, sapeva che ce l’avrebbe fatta!
Si trasformarono subito, non volendo perdere tempo.
Al primo calcio di Vegeta, dritto alla sua bocca come immaginava, l’acqua sotto di loro vibrò, provocando delle onde che si andarono a infrangere sull’erba attorno. Quando Goku tirò un pugno al busto di Vegeta, la terra tremò per più di due minuti. Schizzarono in alto e iniziarono subito a fare sul serio, non era nella maniera di Goku, che iniziava testando l’avversario e salendo mano a mano di livello di potenza… ma questo era Vegeta! L’unico essere vivente che a distanza di anni riusciva sempre a stimolarlo, a punzecchiarlo nel migliore dei modi per sfidarlo senza mai annoiarlo, che sentiva come lui la stessa ambizione per raggiungere sempre nuovi livelli di potenza.
Goku ridacchiò e Vegeta lo afferrò da dietro, bloccandogli le gambe e il collo in una forte presa.
-Cosa ridi, pagliaccio? Ti faccio ridere? – Ringhiò il Principe, infastidito e lo fece schiantare nelle acque del lago. Velocemente Goku riemerse e Vegeta gli afferrò i capelli, spingendolo ancora sotto: - Vai sotto, dannazione, ti piace così tanto questo maledetto lago, mh? Crepaci! – urlò con voce gutturale il saiyan più anziano. 
Non avevano usato esplosioni di energia e questo a Goku piaceva, non desiderava altro che uno scontro in pieno vecchio stile dove poteva usare unicamente le arti marziale e ogni cosa che riguardasse solo il corpo, colpi fisici. Nocche rotte e sangue che schizzava ovunque. 
Serrò gli stinchi di Vegeta con le caviglia, stringendo forte e portando entrambi sotto l’acqua con uno scatto, la mossa fece perdere la presa a Vegeta e subito tornarono in posizione per studiarsi di nuovo: conoscevano ogni mossa e azione avrebbe potuto fare l’altro, c’erano poche cose che li poteva sorprendere eppure ci riuscivano ogni volta. Non potendo comunicare verbalmente, Goku decise di inviare un colpetto felice nel loro legame, e se questo avesse fatto arrabbiare Vegeta beh… tanto meglio!
Con sua sorpresa, l’altro saiyan invece rispose con un buffetto nella loro area mentale condivisa, qualcosa di piccolo e scherzoso. Goku batté le palpebre, sorpreso, e in quel momento Vegeta ne approfittò per scagliare una raffica di montanti continui, ma li parò tutti, andando indietro guidato dalla corrente che i loro colpi avevano creato in acqua, fino ad arrivare a una parete naturale al limite del lago, allora Goku rimase fermo, prendendo qualche colpo per poi scansarsi quando sapeva che Vegeta stava per dargli un bel colpo potente, che colpì la parete di roccia. Si teletrasportò fuori dall’acqua, sulla terra, attendendo che Vegeta riemergesse, mentre si godeva i vestiti bagnati e ancora più pesanti- Vegeta aveva mantenuto la sua divisa attillata e pratica, invece Goku era curioso di vederlo con indosso qualcosa scelto da Whis, l’unica aggiunta era un orecchino spesso e corto all’orecchio sinistro. 
Voleva chiedere a Vegeta di andare a mangiare qualcosa insieme, quando sentì una presa salda dietro di sé, proprio sulla coda: girando il busto, vide Vegeta con un ghignò in viso e tra le mani la sua coda. Tremò e anche la protuberanza pelosa si gonfiò.
-Ahhh, Vegeta! Così non vale! – piagnucolò. 
Il saiyan più adulto non stava stringendo forte, anzi, Goku quasi osava dire che era una presa attenta, non voleva fargli male ma neanche farlo fuggire, era come se gli stesse dando un promemoria su chi comandasse. 
-Lasciami! – lo intimò ancora.
Vegeta ghignò: - No. – e strinse la base.
Goku vibrò e tornò alla forma base, niente più capelli rossi, con i muscoli che perdevano di tensione e diventavano molli, non rispondendogli più. Non sveniva perché aveva più controllo, ma la tentazione di lasciarsi totalmente andare era forte.
-Adesso tu te ne stai buono Kakarot, e la smetti di pavoneggiarti! –
-Cosa farei io? –
Vegeta giocò con la punta della coda, ora gonfia e sull’attenti: - Devi scendere dal piedistallo e capire che non sei un dio, puoi avere un ki divino sì, ma resti un saiyan! Non dimenticare le tue origini, o dovrò ricordartele io! –
-Vegeta, perché sei- -
Strinse forte in uno scatto in due punti della coda, facendolo guaire. A sua volta strinse i pugni, trovando che non voleva sottomettersi o ascoltare quello che l’amico aveva da dire.
-Lasciami andare! – ringhiò forte, riprendendo energia, l’aura che saliva, con le chiome nere che si muovevano che minacciavano di diventare bionde, mentre ruotava la testa per guardare l’altro con occhi oramai chiari.
-No, - rispose piccato ma senza scomporsi il Principe, - così impari anche che devi tenerti ben stretta la tua coda, e non libera dove chiunque può prenderla! – arrotolò l’appendice pelosa attorno il proprio braccio, afferrandone la base.
-Ve-Vegeta. – balbettò Goku, mentre una scossa partiva dalla base della schiena e gli percorreva la spina dorsale.
Il Principe si appoggiò il minimo a lui, parlando con voce bassa e minacciosa: - Te l’ho fatta passare fino ad ora perché so che ignori le nostre usanze, ma adesso mi sono stancato. –
-Non so di cosa stai parlando. Vegeta, per favore, lascia la mia coda! – non voleva iniziare a litigare, cosa era successo? Si stavano divertente, perché adesso l’altro si stava comportando così? 
-Oltre ad essere un punto distintivo per il nostro popolo, – iniziò Vegeta come se stesse tenendo una lezione con un bambino impertinente, - E un patetico punto debole, la coda serve per comunicare varie cose attraverso i feromoni che può sprigionare. –
-Oh sì, sì… - annuì Goku, felice di conoscere le cose fino a questo punto, forse allora Vegeta non si sarebbe arrabbiato: - Lo so, Whis mi ha detto che le mie emozioni possono essere sentite attraverso di lei. – 
L’espressione di Vegeta invece non era felice anzi, mostrò i canini: - E allora come puoi agire con così tanta innocenza? –
-Non capisco! – 
-Mi stai mentendo? – sussurrò, avvicinandosi al suo viso e poi al collo, annusando qualcosa lì e Goku vibrò e la coda tremò. A entrambi piaceva quel gesto. 
-Non ti mentirei mai… so solo questo… -
-Mh… sì, sei troppo dolce per un saiyan, non puoi mentire. – Goku sentì il viso caldo, - Non sai che è così, che i saiyan attirano potenziali compagni? -
Ci volle qualche istante perché Goku riuscisse a capire il significato di quelle parole: compagni? Lui stava… come poteva fare qualcosa del genere senza neanche esserne consapevole? Allora era per questo che Vegeta gli era stato così lontano, il motivo per cui si era sempre scansato dalla coda… pensava che fosse perché la desiderava anche lui ma forse era qualcosa oltre un banale desiderio. Vegeta si stava allenando, era venuto sul pianeta di Lord Beerus, accettando di diventare il prossimo Dio della Distruzione, restando separato per molto dalla sua famiglia con uno scopo ben preciso e si era ritrovato a dover stare nello stesso posto a fare i conti con un saiyan che ignorava totalmente le tradizioni della loro gente, anche qualcosa come la loro coda. 
-Io… - iniziò, rilassandosi, adesso che sapeva da dove arrivavano le sensazioni di Vegeta, anche se qualcosa in lui era felice che quelle mani guantate lo stessero tenendo fermo in quel modo. – Non lo sapevo… è come i feromoni che mi ha detto il Maestro Whis? Non pensavo che valesse anche per altro come l’amore. –
Vegeta schioccò la lingua, ridacchiando: - Amore? – lo prese in giro: - I saiyan non conoscono l’amore, sto parlando di accoppiamento fine a se stesso. – 
-Ma tu hai detto compagni. – la sua coda si muoveva da sola, posandosi sulla pelle scoperta di Vegeta dai vestiti strappati. – Quindi ho pensato… come è possibile? – 
-Mh sì, esistevano delle eccezioni, ma non illuderti, i dolci sentimenti non sono per i saiyan. – 
Goku guardò le dita di Vegeta che non lo stringevano più ma che erano posate delicatamente, immerse nella sua pelliccia semi bagnata.
-Tu sei tra quelle eccezioni, Vegeta, lo so. – 
Il Principe sospirò e lo lasciò andare, Goku sentì una grande sensazione di disagio quando quelle dita non lo toccarono più: - Non montarti la testa, te l’ho detto! – 
-So che ami Bulma, Trunks… - continuò Goku, facendo un passo verso di lui, sorridendo, come se stesse cercando di rassicurarlo: - So che ti prendi cura di loro, che il tuo cuore è dedicato a loro. Hai fatto così tanto, Vegeta… meriti di essere felice. – 
-Discorsi motivazionali, Kakarot? Pensi che ne abbia bisogno? –
-Penso che dimentichi che meriti la felicità. – 
Vegeta incrociò le braccia con un’espressione truce: - Sapevo che era una pessima idea l’unione con i Potara. – 
-Sì, hai distrutto il tuo, perché non accadesse ancora. – ridacchiò Goku. – Io sono contento che lo abbiamo fatto, non solo perché ha aiutato contro Majin Bu. Ma mi ha lasciato qualcosa, lo ha fatto con entrambi. – 
-Non sfidare la sorte, Kakarot. – ringhiò Vegeta, - I rimasugli, il sapere alla perfezione i pensieri e le mosse dell’altro in battaglia mi sta bene, ma il resto… ho cercato di ignorare quella connessione mentale che è rimasta tra noi. Andava bene, finché non sei comparso. – 
La rabbia, unita alla delusione nella voce dell’amico gli fece venire voglia di allungare la coda e avvolgerla attorno a lui. 
-Vuoi che chiediamo al Maestro Whis di levare il legame? –
Vegeta ridacchiò: - È così che lo chiami? Che romantico. – 
-Oh? Sì… io, non mi hai mai sentito? –
-Come ho detto… cerco di fare finta che non esista per la maggior parte. E non credo che il Maestro Whis lo leverebbe, ho il sospetto che lo sappia e che si diverta. – 
-Forse è utile anche per l’allenamento. – suggerì Goku.
-O forse vuole che acconsenta finalmente al passaggio del ki. – sospirò, stufo anche solo al pensiero di quella storia. – O che questa connessione possa agevolare. –
-Forse… beh… - si guardò attorno Goku, tra lo speranzoso e il pensieroso: - Forse può? Possiamo provare. Non prenderesti niente da me, pensaci: se troviamo il modo di approfondire il legame, potrai trovare un modo nuovo e mai usato per migliorare e avvicinarsi al super saiyan god! – 
-Mi stai suggerendo… - fece il Principe, incredulo: - Di passeggiare liberamente nella tua mente, alla ricerca di qualcosa che mi possa aiutare? – Goku annui felice, la sua coda che si agitava entusiasta nell’aria. 
-Mai sentito di un saiyan così contento di aprire la propria mente al prossimo. – disse confuso Vegeta.
-Ma quel prossimo sei tu. – sorrise il saiyan della Terra. – E sicuramente qualcuno lo avrà fatto. Forse sempre una terza classe! – ridacchiò, portandosi le mani unite dietro la testa. 
-Non ci sono saiyan come te, Kakarot. Quindi hai un altro primato, congratulazione. – scrollò le spalle. 
Goku stava per rispondere che non stava pensando a quello, quando aveva proposto, ma Vegeta non aveva finito di parlare: - Così, sei sicuro, vuoi provare davvero ad aprire del tutto quella- quel legame? – si sentiva che era a disagio nel pronunciare quella parola, ma lo aveva detto lo stesso.
-Mh hm, insomma, cosa ci costa provare? Sono sicuro che il Maestro Whis apprezzerà l’iniziativa! –
Vegeta scosse la testa: - Continuo a pensare che il Maestro Whis sapesse già tutto e che aspettasse solo che ci arrivassimo da soli. –
Goku guardò la propria coda e gli venne in mente una cosa: - Vegeta, ti prometto che cercherò di controllare i feromoni della coda. –
-Non ho molta fiducia in questo, ma è qualcosa. – sorrise divertito il saiyan più anziano: - Così il tuo odore tornerà ad essere come prima almeno. - 
-Ma… ti… ti da fastidio? Io non sento niente, è un cattivo profumo? –
Vegeta lo guardò, come se stesse prendendo per la seconda volta la decisione di usare i Potara: - No, non lo è. -
 
 
 
 
 
Prossimo aggiornamento: 31/01/2022
 
 
 
 
 
   
 
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