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Autore: My Pride    31/01/2022    1 recensioni
~ Raccolta di flash fiction/one-shot incentrate sui membri della Bat-family ♥
» 200. Cospiracy ~ Bernard x Tim
Non è la prima volta che Bernard passa un mucchio di tempo al computer, ma non gli è mai capitato di starsene quasi mezza giornata alla ricerca di chissà cosa tra forum che parlano di supereroi, siti dedicati e informazioni che dovrebbero teoricamente arrivare dal cosiddetto “dark web”.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Slash | Personaggi: Bruce Wayne, Damian Wayne, Jason Todd, Jonathan Samuel Kent, Richard Grayson
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Carry on my wayward son Titolo: Carry on my wayward son
Autore: My Pride
Fandom: Batman
Tipologia: One-shot [ 802 parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: Bruce Wayne, Jason Peter Todd

Rating: Giallo
Genere: Angst, Malinconico, Introspettivo

Avvertimenti: What if?, Hurt/Comfort
I giorni della merla: Accoppiamenti: Bruce Wayne/Jason Todd || Dove: Sul tetto || Azione: Sostenere


BATMAN © 1939Bob Kane/DC. All Rights Reserved.

    Bruce deglutì sonoramente, sentendo un nodo alla gola mentre osservava il petto di Jason sollevarsi e abbassarsi a ritmi irregolari, il volto ora privo di maschera trasfigurato in una smorfia di dolore.
    Fuori di pattuglia, aveva risposto a quella chiamata di emergenza prima ancora di rendersi conto che il token del suo dispositivo segnalava la presenza di Red Hood, e aveva sgranato gli occhi al di sotto della maschera quando lo sguardo si era soffermato sul corpo di Jason, riverso a terra tra lo sporco e il piscio di quel vicolo e il sangue che trasudava dalla ferita da arma da fuoco che lo aveva colpito al fianco.
    Il mondo di Bruce si era fermato per un secondo a quella scena, soprattutto nel rendersi conto che si trovavano a Crime Alley, e tutto si era poi spostato come a rallentatore quando aveva mosso qualche passo; aveva corso verso di lui, gridando il suo nome e scivolandogli letteralmente accanto, sollevandolo da terra con un peso opprimente che gli schiacciava il petto. Nel vedere, al di sotto del casco spaccato, il volto pallido e macchiato di sangue, Bruce aveva ripercorso quel lontano giorno in Etiopia come un film in bianco e nero, una pellicola sbiadita che si consumava a poco a poco a furia di ripetersi all'infinito nei recessi della sua memoria; immobile e senza respiro, l'immagine di Jason che giaceva fra le macerie di quel magazzino si era sovrapposta a quella del vicolo, e Bruce aveva perso un battito.
    Cercando di non farsi prendere dal panico solo e unicamente per il bene di Jason, aveva premuto il pulsante sul suo guanto per richiamare il batwing e aveva tirato fuori dalla sua cintura multiuso il kit di pronto soccorso, stappando con un gesto secco il contenitore di epinefrina per iniettarla alla svelta nella coscia di Jason; aveva poi tagliato con un batarang il tessuto della sua uniforme per scoprire la ferita, frastagliata e annerita come se fosse stata inferta da minima distanza, e non era nemmeno presente il foro d'uscita. Qualche bastardo lo aveva colpito alla schiena e lo aveva lasciato lì, a morire riverso nel suo stesso sangue e vomito.
    Bruce aveva stretto i denti e si era concentrato sulla ferita, le mani allenate che avevano comunque cercato di non tremare mentre girava con attenzione Red Hood e cercava di estrarre il proiettile; lo aveva sentito esalare solo un sospiro tremulo e debole, talmente privo di forze a causa di tutto il sangue perduto da non riuscire nemmeno a capire che cosa gli stesse accadendo intorno, ma Bruce non si era fatto scoraggiare, prestandogli soccorso e le prime cure di cui aveva necessitato in quel momento. Solo quando lo aveva ricucito ed erano saliti sul tetto per essere trasportati d'urgenza dal batwing, Bruce si era inginocchiato a terra e aveva stretto a sé il corpo di Jason, sostenendolo e cercando di scacciare il pensiero che avrebbe potuto rischiare di vederlo morire una seconda volta. Non poteva succedere, non di nuovo, non in quel maledetto vicolo che aveva segnato la sua vita in quella lontana notte di giugno.
    Il battito del cuore di Jason si era stabilizzato poco a poco, ma il terrore nelle membra di Bruce era rimasto. Il fiato corpo, il respiro ansante, il volto che ancora si rifiutava di acquistare un minimo di colore... gli avevano fatto trattenere il fiato per tutto il tempo, e fu solo quando vide Jason aprire gli occhi che lui stesso sembrò tornare a respirare, umettandosi le labbra secche e screpolate dal freddo.
    Jason, ancora intontito, ci mise un minuto di troppo per rendersi conto della situazione, di dove si trovasse e soprattutto di cosa fosse successo, del dolore che aveva cominciato ad irradiarsi dal suo fianco e del calore che lo avvolgeva, mettendo a fuoco la figura che lo sosteneva solo dopo aver sbattuto le palpebre più e più volte, sentendole pesanti e il corpo indolenzito.  «B-Bruce...» biascicò con voce roca, la gola riarsa come se fosse andata a fuoco e il petto che bruciava ad ogni respiro, ma sentì la mano guantata di Bruce posarsi sulla sua guancia, carezzarla con una delicatezza tale come se fosse fatta di vetro e il mantello stringersi intorno al suo corpo per tenerlo al caldo.
    «Andrà tutto bene, ragazzo mio. Riposa».
    La voce di Bruce era come un sussurro al suo orecchio, un'eco lontana che sembrava contenere mille promesse, e Jason cercò debolmente di sorridere, di avere fiducia in lui e di credere che stavolta sarebbe andata davvero bene. Era arrivato in tempo. Era lì per lui. E al pensiero, Jason poté poggiarsi contro l'ampio petto di quell'uomo, quell'uomo che per lui era stato come un padre, riposando finalmente la sua testa stanca.
    Non ci sarebbero state più lacrime.






_Note inconcludenti dell'autrice
Mi spiace tantissimo ma eccoci qui con l'ennesima storia angst, sempre
scritta per la challenge #igiornidellamerla indetta sul gruppo facebook Hurt/comfort Italia.
E niente, in realtà ammetto che stavo semplicemente facendo le pulizia ed è venuto tutto da sé per colpa dei Kansas. Dite grazie a Carry on my wayward son (da cui la storia prende spunto e anche il titolo) che passa proprio nei momenti meno opportuni sulla mia playlist. Meno male che prendo nota delle cose con appunti vocali, lol
Se poi pensiamo che questa canzone è anche la soundtrack di Supernatural, che Jensen Arkless ha prestato la voce a Jason in vari film e che questo bel pezzo d'attore ci abbia anche fatto il cosplay (e io prego ancora in tutte le lingue che prima o poi lo scritturino per un film DC in cui fa Jason, chissene della sua età), il resto vien da solo e il mio sclero può finire qui
Commenti e critiche, ovviamente, son sempre accetti
A presto! ♥



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