Titolo: A busy man
Autore: My Pride
Fandom: Super Sons
Tipologia: One-shot [ 674 parole fiumidiparole ]
Personaggi: Damian Bruce Wayne, Jonathan Samuel Kent
Rating: Giallo
Genere: Generale, Slice of life, Commedia
Avvertimenti: What if?, Slash
1grab11: Luce || Riunione || Sarò assente


BATMAN © 1939Bob Kane/DC. All Rights Reserved.

---

    Damian entrò silenziosamente nell'appartamento e si richiuse la porta alle spalle, girando le chiavi nella toppa prima di togliersi la giacca.
    Il viaggio con suo padre era durato meno del previsto e ne era stato contento, dato che non aveva fatto altro che chiamare Lois per sapere in che condizioni si trovava Jon. E Lois, santa donna qual era, gli aveva detto che avrebbe bloccato il suo numero se avesse continuato a farlo, e che non avrebbe dovuto preoccuparsi visto che con suo figlio c'era lei; così Damian aveva dovuto ridurre le telefonate anche per concentrarsi sul lavoro, tenendo in quel modo la mente impegnata. Essere tornato a casa, però, lo tranquillizzava più di quanto lui stesso volesse ammettere.
    Attento a non fare troppo rumore, Damian si sfilò anche le scarpe e le ripose al loro posto prima di incamminarsi a passi felpati verso il salotto, ma fu proprio lì che la luce si accese e lu isi schermò gli occhi, abituatisi a quella mezza oscurità in cui si era mosso fino a quel momento.
    «Ti ho sentito arrivare dieci minuti fa, D», scherzò Jon, seduto sul divano con un plaid sulle spalle. C'erano due tazze abbandonate sui sottobicchieri sul tavolino, simbolo che Lois se n'era andata relativamente da pochissimo. 
    «Ti sono tornati i poteri?» chiese immediatamente Damian mentre si avvicinava, vedendo Jon stringersi nelle spalle.
    «Solo in parte. Non--» Non riuscì a terminare la frase che Damian gli afferrò il viso e lo baciò con slancio, un bacio rapido e veloce in cui Jon sentì tutta la sua urgenza prima di poterlo guardare in quegli occhi verdi e ridacchiare. «Ti sono mancato così tanto?»
    Damian grugnì. «Idiota. Come ti senti?» chiese, schiaffandogli letteralmente una mano sulla fronte nonostante la lamentela a cui diede voce Jon, tanto che fu lui stesso ad allontanare l'altro per fissarlo con un sopracciglio inarcato.
    «Sono solo accaldato. Sto bene».
    «Di solito sono io a dirlo quando non è vero».
    «D...»
    «Non dirmi D», tagliò corto, andando a recuperare il termomentro nell'armadietto dei medicinali mentre sentiva il compagno borbottare qualcosa che suonava vagamente come un “Ti stai solo vendicando per tutte le volte che lo faccio io”, al quale Damian rispose con un ghigno quando tornò; qualche imprecazione e una misurazione dopo, Damian constatò che la temperatura segnata non era poi così alta, anche se Jon era ancora sotto tono a causa della mancanza di poteri.
    «Te lo dicevo che stavo bene», disse Jon mentre si sistemava la maglietta, sdraiandosi bellamente sul divano nonostante gli fosse sfuggito un colpetto di tosse.
    «Questo lascialo decidere a me, J».
    «Chiudi il becco, per una volta», rimbeccò Jon e, per quanto Damian fosse rimasto un momento di stucco, ben presto ebbe ben altro di cui preoccuparsi, visto il modo in cui Jon lo catturò, gettandogli le braccia intorno al collo; stava per chinarsi verso le labbra di Jon quando il suo cellulare suonò e sobbalzarono entrambi, anche se fu Damian ad imprecare non appena lo afferrò e lesse l'ID del chiamante.
    «Cosa diavolo vuoi?» sbottò immediatamente, senza dar peso allo sbuffo che si sentì dall'altra parte del ricevitore.
    «Ho saputo che sei tornato», lo raggiunse la voce metallica di Timothy, e Damian assottigliò le palpebre mentre Jon, roteando gli occhi, abbandonava le braccia sul cuscino dietro di sé.
    «...e allora?»
    «Abbiamo una riunione in corso. Hai intenzione di portare qui il tuo culo, oppure no?»
    Damian ci mise solo mezzo secondo per rispondere. «Gestiscila tu, Drake. Sarò assente», affermò, troncando la replica del fratello per riagganciare e abbassare nuovamente lo sguardo su Jon, il cui sorrisetto furbo, nonostante il lieve rossore sul viso della poca febbre che persisteva, valeva più di mille parole. «Dov'eravamo rimasti?»
    «Al mio bacio di pronta guarigione, se non sbaglio», lo schernì Jon, afferrandolo per la cravatta per trascinarlo contro le sue labbra, in un bacio che fu un cozzare di denti e lingue e labbra affamate. Che Drake imprecasse pure. Damian aveva una settimana di arretrati da recuperare.

---

_Note inconcludenti dell'autrice
Stemperiamo i toni con qualcosa di più leggero, perché questa cosetta fluff è stata scritta per l'iniziativa #1grab11pt indetta sul gruppo facebook Hurt/comfort Italia.
Ho deciso di prendere in considerazione un "seguito" della storia In mother's eye perché in questo modo potevo evitare di dare spiegazioni troppo lunghe che mi avrebbero fatta sforare il numero di pagine, concentrandomi quindi sul momento in sé e utilizzando così tutti i prompt a mia disposizione in una sola botta
In realtà non c'è molto da dire, se non che Damian alla fine è sempre il solito, e prima o poi Tim gliela farà pagare perché lo molla nelle noiosissime riunioni delle Wayne Enterprises quando dovrebbe esserci lui, lol. Ma che ci si può fare, il giovane amour è più forte di tutto il resto! (e poi non si vedevano da una settimana, suvvia)
Commenti e critiche, ovviamente, son sempre accetti
A presto! ♥

Messaggio No Profit
Dona l'8% del tuo tempo alla causa pro-recensioni.
Farai felici milioni di scrittori.