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Autore: Quella Della Pasta    14/02/2022    0 recensioni
[Poirot]
Raccolta di brevi fic sulla cricca investigativa di Whitehaven Mansions, alle prese con le imprese, le noie, le sorprese e la vita abitudinaria di tutti i giorni.
Nella loro straordinaria semplicità, come in fondo lo sono le pietre preziose e le qualità che danno il titolo - e il tema - alle storie di cui sono qui i protagonsti.
(Partecipa al COW-T #12 indetto da Lande di Fandom.)
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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prompt: Diamante
protagonista: ispettore capo James Japp; il resto della cumpa di Poirot che fa una comparsa
.



 

L’ispettore capo di Scotland Yard, tecnicamente, guadagna leggermente di più dei suoi agenti sottoposti. Quindi, vi chiederete, perché il nostro protagonista ha ancora dei (più che ragionevoli) dubbi a riguardo, e si aggira avanti e indietro sul marciapiede del banco dei pegni meno illegale di tutta Londra, neanche dovesse fare un appostamento d’emergenza?

Be’, vedete, la signora Japp è una donna moderna, come tutte le donne londinesi, signore che la nobiltà se la portano nello sguardo e nella tenacia e nella fierezza d’esser inglesi – e, oh, James Japp, ispettore capo di Scotland Yard, la ama, la sua signora. Ma la signora Japp sa essere, in fondo in fondo, anche tenacemente tradizionalista. O non lo costringerebbe a quei terrificanti pranzi e cene di famiglia, con le rivoltanti barzellette di suo cognato e il mefitico pudding cucinato secondo ricetta di sua suocera buon’anima. Le pene che l’ispettore capo deve sopportare per amore, non son nulla davanti all’amore che prova per sua moglie. O a una chiamata d’emergenza per un omicidio nel cuore della notte, anche.

Nossignori, e signore: l’ispettore capo James Japp ama la sua signora, ma è anche un uomo, per quant’ella sia tenace, tenacemente pragmatico. In barba anche alle sue amicizie più strette (anche se, in quel caso, sarebbe più corretto dire baffi anziché barba…ma non stiamo a divagare). E se deve festeggiare il compleanno della signora Japp in modo appropriato, be’...sarà pure un marito devoto, James Japp, ma è anche un inglese. E un rappresentante dell’ordine. E, in quanto tale, segue due volte la buona, vecchia logica prima di ogni altro pensiero.

«Le faccia un regalo che vien dal cuore, mon ami», gli ha suggerito Poirot, davanti la sua pacata ma comunque profonda crisi di panico, avuta davanti un tè nello studio del suo amico fidato (e corretto con del buon whisky, per cortesia dell’irreprensibile e comprensivo Hastings, che Dio lo benedica). «Alle donne non piacciono gli spendaccioni, ma nemmeno chi è…comment dites-vous…di manica corta. Buon cielo, Japp, non si abbatta! Ciò che vien dal sentimento non potrà mai essere disdegnato!»

Tanta bella retorica, sì, ma ai fatti?

«Be’, ecco, non sono un esperto, ma…»

E quando iniziava così, il buon capitano Hastings – un pezzo di pane, davvero, uomini della miglior pasta Japp ne aveva incontrati davvero pochi, e tuttavia – era certo di incastrarsi in un panegirico contorto che ben di rado trovava una fine che fosse sensata.

«Ecco, io…ehm…be’, come sa, sospettavo che mia moglie – la mia futura moglie, cioè, all’epoca non eravamo ancora sposati (ovviamente!) – fosse un’assassina, e così, uhm, il mio corteggiamento è stato…come dire…poco ortodosso – ma! Ma l’anno scorso, per il suo compleanno, vede, l’ho portata in questo delizioso posto in riva al mare…che non ricordavo, però, fosse lo stesso luogo in cui venne implicata in quell’orrendo caso di omicidio – se lo ricorda? E, sì, insomma…non fu la mia miglior pensata, a dirla tutta…»

«Le faccia qualcosa di semplice», gli aveva suggerito la puntuale signorina Lemon – che Dio la benedica, che la benedicesse davvero! – placcandolo all’ingresso, con la scusa di porgergli il cappello che aveva dimenticato in salotto. «Da donna, le dirò…alla nostra età, i grandi gesti d’amore li consideriamo ormai alle spalle. Un mazzo di fiori inaspettato, o un pranzo cucinato da lei, ispettore, invece di far stare sua moglie ai fornelli anche nel suo compleanno…piccole accortezze, insomma, ma che, da donna, le dico…che fanno bene al cuore, già!»

Già. Accortezze. Piccole, semplici…ed economiche, soprattutto. Se non fosse che la signora Japp fosse allergica al polline. E che lui non sapesse cuocere un uovo al tegamino, neanche per errore.

Così, l’ispettore capo s’era risolto ad uscire dal tempio della saggezza situato in Whitehaven Mansions e a recarsi daccapo alla più modesta ma comunque dignitosa centrale di polizia di Scotland Yard, a chiedere aiuto a qualche agente messo di posta al parco, o al porto. Bravi ragazzi, loro, li aveva visti addestrarsi, crescere, qualcuno di loro perfino sposarsi e avere due mocciosi o tre. Ed erano sempre pronti a compiacerlo, gli ricordavano quei cuccioli di cane che vendevano a frotte nelle fattorie, puntando al cuore tenero dei genitori con figli esuberanti ma soprattutto ai loro portafogli. E quello di James Japp piangeva, neanche a dirlo, una miseria contegnosa.

È stato Collins, il ragazzo nuovo, a dargli la dritta. Faccia pulita e modi un po’ impacciati – sarebbe divenuto un ottimo cadetto, comunque, avrebbe dovuto presentarlo al capitano Hastings – ma gli aveva dato una risposta concreta. Il banco di pegni di Madison e Haig: onesti, per quanto potessero, mai una noia cogli agenti di pattuglia, mai una lamentela da parte dei clienti. E in vetrina avevano un angolino discreto di anelli impilati, fedi nuziali o semplici brillanti, tutti nelle loro custodie ad aspettare pazientemente le future padrone da far lusingare.

Va da dire, però, che in tutta la sua pragmaticità e il suo amore per la signora Japp, l’ispettore capo…come dire…non che ci sia qualcosa di male in questo, anzi, lo rende un uomo come tutti gli altri, coi suoi pregi e i suoi ragionevoli difetti…però, si vergognava. Ecco, sì. E non c’è niente di male nell’ammetterlo. Si vergognava di ricoprire un ruolo che altri guardavano come dal basso, con ammirazione e rispetto, e tuttavia andava in giro cogli stessi pantaloni e lo stesso cappotto da vent’anni – e mai l’avevano tradito, che Dio benedicesse pure il sarto che glieli aveva confezionati – e, per quanto riesca ad arrivare a fine mese e a permettersi il tetto che la sua piccola ma dignitosa famigliola aveva sulla testa, non può mai concedersi un giorno di mare a Brighton, né di portare la sua signora in quelle belle sale da tè coi lampadari e la gente in abito quasi da gala, anche se per l’assiduo rituale inglese delle cinque e di qualunque altra ora vogliano inventarsi. Si è sempre sentito in difetto, in qualche modo: cosa che, per carità, l’ha pure sempre spronato nel suo lavoro, e quando si è sempre ritrovato con la paga in mano, ha sempre potuto guardare quelle banconote stropicciate con un sorriso, e dirsi: ecco, me la sono guadagnata. Questo è per tutti quei cittadini onesti per cui ho fatto giustizia, per tutte le notti insonni che ho trascorso e i proiettili alla tempia che ho schivato.

E, per quanto donna moderna e tradizionalista insieme, la signora Japp avrebbe apprezzato anche lei, da donna, un anello con brillante, un sempiterno pegno d’amore da parte del suo amato marito, giusto?

Ma non da un rigattiere qualsiasi, s’era rimproverato Japp, e continua a farlo, senza mai decidersi a entrare in quel negozietto polveroso. Che ora, gli appare seppur ancora più buio, coi vetri sporchi di qualcosa di indefinito. Forse i suoi pregiudizi. O la sua inadeguatezza. Una donna, una moglie, una signora inglese, si merita un gioiello dignitoso, degno di lei, e non un cerchio d’ottone con un vetro inciso, passato di mano in mano e destinato ad arrugginirsi e rompersi al primo tocco distratto. Anche se l’agente Collins gli ha assicurato la bontà dei prodotti di quel banco di pegni.

Sospira, James Japp, da sotto i suoi baffi ben curati. Non gli serve controllare l’orologio per sapere che ora è, ma i gorgoglii del suo stomaco. Non sa se la sua signora ha cucinato il pranzo, o se non ne avrà voglia dato il giorno speciale che, probabilmente, le piacerebbe celebrare. Anche se non è più una ragazzina, e lui non è più il buffo ragazzotto di campagna che l’ha conquistata salvando il suo adorabile cappellino col fiocco da uno sfortunato volo in mare.

Però, per amore, certi sacrifici si fanno. Corretto, no?

L’ispettore capo avanza, deciso come nell’istante in cui mette piede avanti e pronuncia le parole di rito per effettuare un arresto – solo che adesso estrae la mano sinistra dalla tasca non per prendere il paio di manette regolamentare, ma per spingere la maniglia di una porta. Il campanello suona, e James Japp ha già ben in mente il suo obiettivo: quell’anello con diamante nell’angolo più in ombra della vetrina, sì, quello il cui cartellino segna un prezzo che va ben oltre la metà dei risparmi che avrebbe preferito spendere. Ma che cattura quell’unico raggio di luce che lo raggiunge, e illumina di mille e uno colori tutti gli altri gioielli in quella stessa vetrina. Proprio come fa sua moglie, nonostante le sue stramberie e nonostante il suo invadente parentado, nella vita grigia di tutti i giorni dell’ispettore capo James Japp.

   
 
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