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Autore: Nuage_Rose    20/02/2022    2 recensioni
Dopo la catastrofe nucleare che ha quasi portato al collasso l'umanità, Naruto e Sasuke entrano nel Programma Procreazione o PP, ma scoprono che entrambi sono stati accoppiati sia con Sakura che con Hinata. Sarà una anomalia del sistema o un segnale del destino?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Conosciamoci


Naruto fissò il suo riflesso, con aria pensierosa e corrucciata. Non sapeva molto delle ragazze che avrebbe conosciuto da lì a poco, solo che una di loro sarebbe diventata la madre dei suoi figli e non voleva dare una cattiva impressione alla sua futura moglie. Sistemò un’ultima volta la cravatta azzurra che portava sopra la camicia bianca, sospirando per cercare di allentare la tensione. In quel momento, Sasuke lo richiamò: “Idiota, non stiamo andando ad un colloquio di lavoro, ma a conoscere delle stupide ragazzine buone solo a sfornare pargoletti urlanti, fabbricanti di popò e di rogne. Mettiti qualcosa di più indicato.
Naruto non comprese cosa il suo amico intendesse finché non vide gli abiti del moro: pantaloni in jeans, maglietta a maniche corte nera leggermente scollata a v ed aveva messo le lenti a contatto per l’occasione. Una cosa che in pochi sapevano era che Sasuke, dopo i diciotto anni, aveva perso alcune diottrie ed era miope. Ovviamente questo non aveva minimamente scalfito il suo leggendario charme: anche con gli occhiali neri, dalla montatura semplice, faceva sbavare tutte le ragazze che lo vedevano.
I vestiti di Sasuke gridavano “SONO UN MACHO”, mentre quelli di Naruto dicevano timidamente “… sono un bravo ragazzo, considerami”. Brontolò seccato, mettendosi disperatamente alla ricerca di qualcosa di meno formale, ma che comunque lo facesse sentire sicuro di sé.
Ma il moro lo bloccò, gli tolse la cravatta e gli sbottonò leggermente la tenera camicia candida. Annuì e disse perentorio: “Pronto. Prendi le tue robe e andiamo, cretino.”
 
La Sala Incontri del PP si trovava al piano terra del Palazzo Procreazione, dove si tenevano i vari test e si svolgevano gli accertamenti. Ma assomigliava molto ad un bar, arredato con dolci quadri di innamorati e tavolini di cristallo accompagnati da sedie candide come la neve e altrettanto asettiche. Le pareti erano dipinte di un tenue arancione, simile al colore del tramonto, per far rilassare le coppie presenti. Fu facile individuare il loro tavolo: era l’unico con quattro sedie e apparecchiato già per quattro, ognuno aveva una tazza color cera d’api.
Due ragazze erano sedute già al tavolo, una dai lunghi capelli mori e l’altra corti e rosa. Naruto e Sasuke le esaminarono con calma, riconoscendo in loro le facce che avevano trovato cercando -uno disperato, l’altro con finta non curanza- su internet.
Sakura aveva due splendidi occhi verdi e vispi, la pelle rosata e le unghie laccate di bianco, in abbinamento al suo vestito vaporoso di pizzo a tema floreale.
Hinata invece aveva gli occhi perlati, particolari ma timidi, e la pelle molto chiara. Indossava un semplice vestito dalla gonna ampia color notte e portava delle perle bianche come orecchini.
Naruto fece il suo sorriso migliore e si presentò raggiante ad entrambe, stringendo loro la mano. Sasuke, come al suo solito, disse freddamente il suo nome, incurante dell’impressione che avrebbe dato alle due ragazze.
Sakura strinse distrattamente la mano a Naruto, visto che il suo sguardo non riusciva a staccarsi dal fisico dell’altro ragazzo. Il biondino rimase seccato dalla cosa, odiava il fatto che Sasuke fosse sempre quello che aveva più successo in tutto, anche con le ragazze ovviamente.
Salutò allora gentilmente l’altra ragazza, che arrossì timidamente, ma i suoi occhi erano tanto dolci che Naruto si ritrovò nuovamente a sorridere: “Ragazze, io sono Naruto Uzumaki. Sono nato il 10 ottobre, il mio piatto preferito è il ramen e studio insieme al mio coinquilino Sasuke, siamo al primo anno dell’accademia Forze di Sicurezza. Saremo ben lieti di rispondere a qualsiasi vostra domanda!”
Prese allora la parola Sakura, rivolgendosi al moro: “Quindi tu devi essere Sasuke… scommetto che sei il migliore del tuo corso, si vede che sei un ragazzo davvero intelligente e maturo!”
Gli occhi della ragazza erano praticamente a forma di cuoricino mentre elogiava Sasuke, ignorando quasi completamente Naruto che, invece di abbattersi, si ricordò che era scortese non parlare con Hinata che, evidentemente per la sua timidezza, non aveva osato emettere un suono: “Sono contento di poterti conoscere, Hinata. Dimmi, quand’è il tuo compleanno?”
La mora sobbalzò sentendo il suo nome e rispose con un filo di voce: “Il 27 Dicembre… a-anche per me è un p-piacere conoscerti, Naruto…”
E lo pensava davvero. Il sorriso di quel ragazzo era davvero bello, sembrava in grado di illuminare tutta la stanza. Strideva quasi con l’idea che si aveva dei soldati delle Forze di Sicurezza, con le loro tute nere tutte uguali, controllori delle strade e dei disertori della legge.
Come coloro che ignoravano l’accoppiamento che gli era stato concesso e, come animali, seguivano i loro istinti e decidevano di accoppiarsi con partner sbagliati per loro. Hinata aveva sentito di alcuni che erano cascati nella rete dell’amore cieco, ma la maggior parte aveva trovato l’amore proprio nel partner designato da Chiri. Sperava di essere così fortunata anche lei.
Quando aveva letto che era stata convocata alla Sala incontri del PP, un miscuglio di varie emozioni si erano scatenate in lei, ma più di tutte la confusione: anche Sakura Haruno, sua amica d’infanzia e ora infermiera all’Ospedale di Tokyo, era stata convocata per conoscere sia Naruto che Sasuke.
Se il primo ragazzo era brillante e radioso come il sole, il secondo era tenebroso e misterioso come la luna. La metteva a disagio. In realtà entrambi la mettevano a disagio, non essendo abituata a parlare coi ragazzi. Ma Naruto sembrava almeno gentile e interessato a conoscerla: “Che lavoro fai tu, Hinata?”
Lei sobbalzò, per poi rispondere: “I-io studio medicina, sono una studentessa universitaria, tutto qua…”
Il biondo spalancò la bocca: “Tutto qua? Ma è grandioso, Hinata! Sono sicuro che sei la migliore del tuo corso.”
La mora arrossì violentemente, notando solo allora che invece Sakura stava bombardando di domande l’altro ragazzo al tavolino con loro, che rispondeva a monosillabi. Anche Sasuke era molto carino, ma non sarebbe potuto essere più diverso dal ragazzo sorridente che le era davanti, con i suoi capelli biondi e gli occhi azzurri come un cielo sereno: le trasmetteva un senso di serenità, anche se con entrambi si sentiva nervosa per via della sua timidezza.
Alla fine, fu Sasuke a riportare a galla la motivazione per cui si trovavano in quel posto a chiacchierare come ad un appuntamento al buio: “Come pensate che risolveranno la situazione quelli del PP? Non possiamo fare certo gli scambisti o cose del genere, è contro le Regole.”
Le Regole erano delle leggi del PP che venivano fatte rispettare appunto dalle Forze di Sicurezza: il programma Chiri assegnava a ciascuno uno ed un solo specifico partner per tutta la vita, con cui avere uno ed un solo figlio.
Le risorse scarseggiavano a Tokyo, non si potevano sfamare troppe bocche, non essendoci né posto né lavoro per tutti. Una buona fetta del territorio nazionale era ancora sotto l’effetto delle radiazioni, quindi c’erano meno terreni sia costruibili che coltivabili o in cui praticare l’allevamento.
Il Governo aveva così deciso di istituire il Programma Procreazione per controllare le nascite sia dal punto di vista della qualità, monitorando costantemente la salute dei genitori e del nascituro per evitare mutazioni genetiche o problemi dovuti alle scorie nucleare, sia dal punto di vista dei numeri, limitando le nascite.
Solo le famiglie più facoltose, come quella di Sasuke e di Hinata, potevano avere ben due figli, il resto della popolazione doveva far nascere un solo bambino.
In quel momento, da un ascensore infondo alla stanza, uscì una signora di mezza età con delle lunghe trecce bionde, un paio di occhiali verdi, un camice bianco sopra un vestito smeraldino e dei tacchi a spillo neri. Guardò seccata la cartella che aveva tra le dita laccate di rosso e disse: “Voi dovete essere l’anomalia del sistema… sono la dottoressa e professoressa Tsunade, mi occuperò personalmente del vostro caso e farò in modo che troviate il partner più indicato a voi.”
Alzò lo sguardo dai documenti e diede una occhiata scettica ai quattro ragazzi. Sbuffò seccata: “Odio quando capitano queste cose, il programma dovrebbe avere il compito di semplificare questo stupido processo. Ma almeno sarà una cosa rapida. Seguitemi.”
Tornò dentro l’ascensore, facendo salire gli altri quattro. Sasuke fingeva di essere disinteressato ad ogni cosa, Hinata era nervosa per la situazione e Naruto non sapeva proprio cosa aspettarsi. Sakura invece alzò la mano, come una brava studentessa: “Mi scusi, in cosa consisterà questa seconda fase?”
La donna si passò una mano tra i capelli e rispose irritata: “Per prima cosa, ci sarà nuovamente un prelievo del sangue. Poi, se il risultato dovesse ripetersi uguale, ci saranno dei test attitudinali e psicologici per capire quale coppia sia più stabile sul lungo periodo, dovendo diventare genitori si prediligono coppie con alto livello di compatibilità. Inoltre… vedo che abbiamo delle celebrità. Un membro della famiglia Hyuga ed uno della famiglia Uchiha, strano che i vostri genitori non abbiano… lasciato qualche mazzetta qua e là per farvi accoppiare dal sistema.”
L’insinuazione avrebbe dovuto far arrabbiare i due, che invece fecero finta di nulla. “Infine… - continuò la dottoressa- se i risultati non dovessero ancora portare a nulla, si chiederà direttamente a voi interessati. Un vero privilegio, ma questo scenario non si è mai verificato fino ad ora.”
L’ascensore si fermò e aprì le sue porte: si trovarono in mezzo ad un corridoio dalle pareti bianche, con una porta in fondo a destra ed una a sinistra. La dottoressa fece accomodare le ragazze a destra e i ragazzi a sinistra per il prelievo del sangue. “Dopo aver svolto il prelievo, si passerà immediatamente tutto al programma Chiri. Aspetterete i nuovi risultati per qualche minuto, massimo venti minuti.”
I ragazzi si ritrovarono così seduti ad aspettare su delle sedie bianche di plastica. Naruto decise di approfittarne per parlare con l’amico: “Allora, tu hai già qualche preferenza? Non che questo cambi qualcosa, dovremmo arrivare all’ultimo stadio per decidere noi… ma sono curioso.”
Fece un sorriso ammiccante e si avvicinò al moro: “Quindi, pezzo di ghiaccio? Sono entrambe molto carine, non dirmi che non ti interessa nessuna delle due.”
Sasuke fece uno sbuffo sprezzante: “Non mi interessano loro, soltanto la loro capacità di mettere al mondo un altro Uchiha. Se sono fortunato, due. Per il resto, chi sono non ha alcuna importanza. Ovviamente una alleanza con gli Hyuga sarebbe un modo ulteriore per aumentare il prestigio della mia famiglia, ma quella ragazza mi sembra… debole.”
Naruto rispose irritato: “Guarda che dovresti portare più rispetto per le persone! Non sono mica degli strumenti da usare a tuo piacimento, sei proprio uno stronzo quando dici queste cose!”
Stava per tirargli un pugno in faccia, ma la dottoressa entrò nella stanza in quel momento, sistemandosi gli occhiali sul naso: “Come prevedevo, anche questa volta Chiri non è riuscita a decidere quale partner sia il più appropriato per voi. Dunque passeremo alla seconda fase.”
Estrasse dei fogli e due penne nere, Naruto guardò perplesso il mucchio di schede da compilare.
“Questo è il test psicologico, dovrete rispondere alla quarantanove domande a risposta multipla nella maniera più sincera possibile. Quando avrete terminato, uscite dalla stanza: troverete la mia assistente, che ritirerà i fogli. I dati verranno poi rielaborati. Dopo dovrete parlare con le dirette interessate, le due signorine dall’altra parte. Avrete la possibilità di far loro qualsiasi genere di domande, anche di carattere sessuale, come preferenze o fetish di qualsiasi tipo. Non potrete in alcun modo avere contatti fisici. Verrete poi congedati. Quando avremo i risultati del test psicologico e dopo aver verificato la compatibilità, avrete finalmente il vostro partner.”
Detto questo, uscì nuovamente dalla stanza. Naruto era molto seccato, non credeva che per trovare una compagna avrebbe dovuto compilare tutte quelle carte. Sasuke finì dopo dieci minuti: “A che punto sei, scemo?”
Naruto fece una smorfia indignata: “Mi manca poco, stronzo, tu intanto puoi andare a farti bello: sei il primo della classe anche qui, no?”
Lui fece un sorriso quasi amaro: “Un Uchiha è sempre il migliore, tonto.” 
   
 
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