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Autore: Spensieratezza    26/02/2022    1 recensioni
Ci troviamo alla fine della decima stagione, Dean ha deciso di non uccidere Sam, ma ha scatenato l'oscurità sulla terra, che ha avvolto lui e Sam, intrappolati nell'impala. Cosa succederà dopo che quella oscura nebbia li ha avvolti?
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nel futuro
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Dean e Sam erano nel bel mezzo di una delle piazze più belle, con archi e scalinate, tutti intorno la gente faceva festa e portava da mangiare panini fatti in casa, gelati, zuccherini e dolci, sembrava di essere tornati alle classiche feste di paese dove la gente amava cantare, suonare e ballare ed era allegra a cantare e ballare a piedi nudi sulla strada. La novità che esaltava molti, è che alcune persone del purgatorio erano tornate in vita, si parlava di lupi mannari e di persone che erano diventate ibridi, mezzi mostri per difendere gente che amavano, oppure gente finita all'inferno senza aver fatto nulla di male ma solo per un patto sbagliato. La classificazione era difficile ma Amara e Chuck avevano deciso di riequilibrare la luce e l'oscurità nel cuore delle persone, curando alla radice senza il pegno di una punizione eterna. Alcuni lo meritavano diceva Amara e chi non lo meritava, avrebbe dovuto perlomeno desiderare di diventarne degno.

All'improvviso un uomo si avvicinò a loro.

"Dean.." Lo sconosciuto era alto, era muscoloso e aveva lunghi capelli biondi, sembrava Tarzan.

Dean e Sam avvertirono un'ondata di apprensione a vederlo, poi sorrise e la tensione si sciolse, dentro di loro un mix di sensazioni tra la paura, il senso di colpa e qualcos'altro che non capirono.

"Sono Cain."

Era CAIN.

Ovviamente Gabriel e Castiel li avevano avvertiti che avrebbero incontrato qualcuno che si sarebbe avvicinato a loro, ma non immaginavano..

Ora entrambi capirono cos'era la terza sensazione, quel groppo in gola che ti arriva quando sai di aver fatto qualcosa di grave e di cui ti sei pentito, che pensavi irrimediabile e poi scopri che in fin dei conti è passato, che scivola via come l'alta marea...e allora male e sensi di colpa si mischiano in un connubio spietato, in una confusione spaventosa quanto tenera e dolente.

Fra tutte le persone e creature che Amara potesse decidere di far tornare in vita, lui era l' ultima persona al mondo che loro avrebbero pensato che avrebbe scelto per questo, ma non perché lo meritava di più un Lucifero che lui, ma perché Cain era vissuto per tutti quei secoli fino adesso e soprattutto per il modo e il motivo per cui infine era caduto, non avrebbero mai immaginato che sarebbe mai risorto, né avrebbero mai pensato che lo avrebbe voluto.

Notarono con curiosità che c'era un ragazzo poco distante che sembrava fissarli ma non osava avvicinarsi, con dei riccioli biondi e gli occhi più azzurri che nessun lago, fiume o mare avesse mai visto. Quel bagliore li raggiungeva anche da lontano. Quegli occhi davano a loro una sensazione stranissima, come di calma, una serenità che sembrava avere radici antichissime come la terra stessa.

Anche Cain era diverso, non aveva più il corpo con cui lo aveva conosciuto ma ne aveva un altro, era alto, era muscoloso e aveva lunghi capelli biondi, sembrava Tarzan.



"Dean.." Cain evidentemente attirato da quello che c'era lì un tempo, cercò di toccargli il braccio e Dean si allontanò, come scottato.

Cain restò con la mano sospesa e poi la rimise giù.

"Provo vergogna per quello che ho fatto poco prima di morire.."

"Lo so." rispose solo Dean.

Dean e Sam rimasero sbalorditi nel vedere qualcosa che pensavano non avrebbero MAI VISTO. Cain...piangeva.

Aveva un qualche cosa di solenne vedere una figura mitologica, piangere. Una cosa per cui provare soggezione

"Cain..questo è il tuo vero volto?" chiese Dean.

Cain scosse la testa.

"I nostri vecchi corpi non potranno mai più essere ripristinati."

"No..?" domandarono Sam e Dean straniti.

“È passato troppo tempo.” Disse Cain guardando i due come se fossero pazzi. “Va bene riportare qualcuno in vita, ma siamo realisti..insomma..un conto sono delle anime…ma i corpi? Più il tempo passa e più è difficile riportare allo stadio originario qualcosa di andato perduto nella forma fisica. La materia si degrada..si frantuma, si disperde ed è sempre più difficile recuperarla una volta andata persa..”

“Non che Lucifer non avrebbe voluto provarci.” Chiarì Cain. “Lui avrebbe voluto ridarci i nostri vecchi corpi. Ma dio e gli altri angeli dopo un’attenta analisi, hanno stabilito che fosse troppo pericoloso cercare di ripristinare qualcosa di fisicamente così antico che fosse andato distrutto..quando distruggi qualcosa..rimane sempre una traccia nel dna, che tu lo voglia o no..c’erano due possibilità: o ucciderci un’altra volta, cercando di ripristinare una materia che era andata distrutta troppo tempo fa..per fartela breve, è come mettere un cerotto sullo squarcio di un bazooka..”

Dean si toccò il braccio.
“Oppure il rischio era psicologico. Ripristinare anche il nostro dna significava ripristinare anche vecchi traumi e ferite..per tanto così..tanto valeva non tornare in vita per niente…quindi hanno concordato che fosse meglio regalarci dei corpi tutti nuovi.”
“Dio può creare dei corpi dal nulla??” chiese Sam.
“Ehi, vi ricordiamo che ha creato i nostri genitori dal nulla.” Disse Cain.

“Aspettate..questo significa che torneranno anche Eva e Adamo?” chiese Dean.
“Mamma e papà non se la sentono di tornare in questo mondo e non lo faranno.” Disse Cain.
“Ohhh..” dissero in coro loro due.
Dean vide Sam sorridere, il suo classico bitchface per cui lo aveva sempre preso in giro e che non era mai andato via negli anni e che lo faceva impazzire. Si rivolse a Cain.

"Se minaccerai ancora il mondo, ti verremo a cercare." disse Sam e Cain inaspettatamente sorrise a sua volta.

"Sarò io stesso a consegnarmi ma non succederà." disse ancora, tornando a guardare quel ragazzo.

"Quel ragazzo laggiù..è mio fratello.. Abel."


Lo sospettavano già, ma in qualche modo, sentirlo ad alta voce, fu spaventoso eppure in un certo qual modo, BELLO. Estraniante.

"Sembra un angelo vero? Lui al contrario di me, è molto simile a com'era originariamente, almeno per i lineamenti delicati." disse Cain con una nota di dolcezza malinconica.

"Perchè non viene qui?" chiese Dean.

Cain si strinse nelle spalle.

"Credo percepisca che molte persone lo scruterebbero come una specie di fungo gigante..e ne abbia paura. Chi è davvero protagonista non è mai qualcuno che vorrebbe esserlo.." disse amaramente lui.

"Ma...perchè?" chiese Sam. Una domanda lasciata in sospeso, eppure piena di un sacco di cose.

Cain lo guardò interrogativo.

"Credi che sia stato fatto per punirmi? Ancora una volta? No..Sam..Amara e Chuck non l'hanno fatto per punirmi..Amara mi ha chiesto se io volessi..e io ho risposto di sì."

E allora Sam e Dean capirono perchè c'era ancora speranza a questo mondo. Lo capirono senza dirselo. Se riesci a fare certe cose terribili e poi tornare sui tuoi passi, se sei il diavolo e riesci letteralmente a far provare perfino compassione ed empatia.. questo mondo meritava di essere salvato, e allora erano vere tutte quelle che sembravano stronzate new age a proposito dell'amore che tutto vince e tutto divora. Non lo faceva nel modo in cui lo vorremmo noi, non lo faceva con le tempistiche che avremmo voluto e nella maggior parte delle volte lo avrebbe fatto senza farsi vedere da noi, ma comunque lo faceva e solo per questo meritava di essere continuato a portare in alto proprio come le stelle che brillavano in cielo.

E Dean e Sam avrebbero fatto tutto per divulgare questo messaggio, che poteva essere cantare d'amore per le strade proprio come una volta o dipingere murales sui muri, o perfino scrivere i vangeli secondo i Winchester.



Assorti nei loro pensieri, si accorsero a malapena che Cain aveva smesso di dare loro attenzione e se n'era andato. Se ne accorsero solo quando Cain andò dal ragazzo, mentre continuava a lacrimare. "Perdonami." sentirono che gli chiese.

Il ragazzo alzò lo sguardo su di lui e gli fece una carezza sulla guancia.

"Ti ho già perdonato e poi ormai non importa più."

Dean e Sam si sentirono sprofondare. Il solo pensare di assistere a qualcosa del genere, era semplicemente TROPPO. Tutte le scuse del mondo, davanti a ogni sbaglio del mondo, perdevano un qualche valore se paragonata al PRIMO SBAGLIO, alla prima richiesta di perdono..c'era qualcosa di solenne in tutto quello che semplicemente faceva tremare le ginocchia.

E poi accadde qualcosa di straordinario. I due ragazzi si abbracciarono e sembrò come se tutta la terra cominciasse a tremare, non fuori ma internamente, negli spiriti di tutti. Un'esplosione di tutti i sentimenti provati tutti in una volta sola, e la gioia, il piacere, la spensieratezza, la rabbia e il dolore. A Sam e Dean sembrò di essere tornati bambini, aprirono gli occhi e un fascio di colori arcobaleno volteggiò nell'aria verso i due ragazzi ancora abbracciati uno all'altro. Poi inaspettatamente il più piccolo lo spinse, allontanandolo da sè e guardandolo male, e proseguendo più avanti.
Dean e Sam restarono sbalorditi a guardare Cain rincorrerlo, mentre il più piccolo camminava senza apparentemente più degnarlo di uno sguardo.

"Aspetta, Abel, per favore, non ti allontanare, stammi vicino."

"Sognatelo! Stammi alla larga!" Il maggiore imperterrito corse per stare al passo e borbottava qualcosa sul fatto che aveva scelto la locanda giusta per rifocillarsi e dormire, gli sarebbe piaciuta tanto, diceva. "Ti piacerà un sacco vedrai..solo che..dovremo dormire nello stesso giaciglio."

Abel lo fissò con gli occhi fuori dalle orbite.

"AVVICINATI DI NUOVO A ME, E TI AMMAZZO!"

Dean e Sam si guardarono boccheggiando.

"Questo non avrebbe dovuto dirlo.." disse Sam.

"Forse.. ma comunque se l'è meritato.." disse Dean.

Cain non disse più niente, anzi un piccolo singhiozzo gli sfuggì dalle labbra, e Abel lo guardò solo una volta, con un'espressione che sembrava rimorso, ma i due non poterono dirlo con certezza perchè Il ragazzino tornò a essere di cattivo umore, anche perché sembrava volergli andare addosso apposta con il corpo, scontrandosi contro di lui mentre camminava, un qualche forma di provocazione passivo aggressiva. "

"Forse dovremmo intervenire prima che.. " disse Dean.

"Non vi preoccupate!! È tutto sotto controllo!" Disse Gabriel comparendo in quel momento e spaventandoli immensamente.

"GABRIEL, MALEDETTO! LA VUOI SMETTERE DI.."

Fu in quel momento che videro che Abel aveva smesso di andargli addosso e faceva ciondolare la sua mano sempre più vicino a lui fino poi a rallentarla alla altezza dell'altra mano. Abel lo guardava di sfuggita incerto, fino a quando Cain gliela prese. Abel mozzò il fiato come se fosse arrossito, ma non disse niente.

"Sai, Abel, se ti do fastidio, io dormirò sul pavimento, non è un problema, credimi! " l'ultima espressione che fece Abel, prima che girarono l'angolo e non poterono più vederlo, Sam e Dean ne furono certi, fu un sorriso.

Lucifer comparì in quel momento. "Oh, ma insomma... credete davvero che dormirà sul pavimento? Anche io dicevo che l'avrei fatto, solo per avere la scusa di guardare il viso di Kelly tutta la notte."

"Non vogliamo immaginare te mentre..risparmiaci i dettagli." disse Dean facendo una faccia schifata.

Lucifer rise.

" E comunque Abel non lo farà dormire sul pavimento..e sapete perchè?" chiese Lucifer,

"Illuminaci." disse Dean roteando gli occhi.

"Perché la mia Kelly non l'ha fatto." disse lui sorridendo e scomparendo di nuovo. La sua logica sembrava ineccepibile. Non c'era niente da fare, Lucifer riusciva in qualche modo ad avere sempre l'ultima parola.





Continua con la seconda parte..






















Note dell'autrice: NON è ancora l'ultimo capitolo, mancano ancora credo due scene, che riguardano Gabe, Cas, Bobby e Crowley. LOL ho postato il capitolo solo per non far pensare che fosse finita di nuovo in stand by..ma è un capitolo unico che poi riunirò..questo capitolo mi sta facendo disperare..O.O
   
 
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