3 * Doujinshi/Noi [425]
Neji & Rock Lee, 17 y/o
«Neji!!!» L’urlo di Rock Lee squarciò il silenzio che permeava il dojo di casa Hyuuga.
Il ragazzo chiamato in causa sospirò, rallentando il movimento dei suoi kata senza però fermarsi.
«Che c’è?»
«Guarda! Una doujinshi su di noi!»
Occhi perlacei si aprirono mettendo a fuoco l’immagine cartacea di un corpo tonico in veste adamitica; il suo, intuì. Avvolto dal suo corpo vi era un Rock Lee altrettanto sexy intento a consumare un rapporto carnale. Interessante.
«È un successone, tutto il villaggio ne parla! Ma» chiuse il tomo indicando l'immagine di copertina «Ho davvero sopracciglia così orribili?»
Neji finalmente si fermò, le braccia posizionate come per la tecnica delle 64 chiusure. In effetti sì, Rock Lee aveva sopracciglia enormi, e allora?
«A me piacciono. Se agli altri no non sanno cosa si perdono. E comunque non credo sia un problema»
«Lo so, sono i capelli! Da quando Sasuke me lo ha fatto notare ho capito che questo taglio a scodella mi sta malissimo!»
Il giovane Hyuuga si stropicciò gli occhi meditando vendetta sull’Uchiha, e al contempo incapace di proseguire quel discorso nonsense. Semplicemente riprese ad allenarsi e in poco tempo anche il compagno di team e di vita si unì a lui.
Finirono lo sparring quando il sole stava tramontando dietro la montagna con scolpiti i volti degli Hokage. Per un istante guardò il volto del Secondo chiedendosi cosa fare, visto che Rock Lee aveva mantenuto un’espressione abbattuta.
«Ascolta, tu sei quanto di più bello e prezioso mi sia capitato, insieme a Shion ed Hinata. Questa doujinshi è un sottoprodotto di un fan. Non solo non vuole essere offensivo, ma addirittura esalta la nostra storia!»
«Come la nostra giovinezza! Davvero, se vai a pagine ventisette c’è disegnato qualcosa che non avrei mai osato immaginare! Ma il punto è che a te hanno ritratto divinamente, come sei. Io sono persino più brutto della mia versione reale, ed è tutto dire»
Hyuuga afferrò il compagno per la spalla sinistra, tirandolo a sé in un abbraccio carico di affetto.
«Smettila. Di. Pensarlo»
E l’altro lo fece, preferendo baciare il suo amore.
«È per la tuta, vero?»
Neji sbatté la testa contro le piastrelle della doccia imprecando. Regolò il getto dell’acqua per renderla più calda poi spalancò il box doccia. Chiuse la distanza con l’altro, intento a lavarsi i denti con uno spazzolino verde quanto il vestiario incriminato. Lo voltò senza gentilezza, poi gli cinse un fianco.
«Sì, è proprio lei! Perciò toglila in fretta. Così potrò mostrarti quanto tu sia figo senza! E pagina ventisette sarà nulla in confronto»
[Angolo dei cyberninja]
Challenge: Questa storia partecipa alla challenge “Quella volta in cui...” organizzata da MissChiara sul forum di EFP
Prompt: Uno o più personaggi trovano una doujinshi / racconto su di lui/loro