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Autore: My Pride    08/03/2022    1 recensioni
~ Raccolta di flash fiction/one-shot incentrate sui membri della Bat-family ♥
» 200. Cospiracy ~ Bernard x Tim
Non è la prima volta che Bernard passa un mucchio di tempo al computer, ma non gli è mai capitato di starsene quasi mezza giornata alla ricerca di chissà cosa tra forum che parlano di supereroi, siti dedicati e informazioni che dovrebbero teoricamente arrivare dal cosiddetto “dark web”.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Slash | Personaggi: Bruce Wayne, Damian Wayne, Jason Todd, Jonathan Samuel Kent, Richard Grayson
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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I give you my heart Titolo: I give you my heart
Autore: My Pride
Fandom: Super Sons
Tipologia: One-shot [ 1433 parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: Damian Bruce Wayne, Jonathan Samuel Kent

Rating: Giallo
Genere: 
Generale, Fluff, Slice of Life
Avvertimenti: What if?, Slash, Hurt/Comfort
Comeasyouarenot2022: Damian/Jon, uno dei due vuole fare una sorpresa all'altro, ma finisce per combinare un disastro


BATMAN © 1939Bob Kane/DC. All Rights Reserved.

    Damian non era mai stato un tipo romantico, nossignore. Quindi era normale che la sua idea di San Valentino consistesse nell'insinuarsi nell'obitorio della GCPD, cercare il cadavere di un tipo morto a causa della tossina del Joker e lanciare a Jon un cuore umano assolutamente disgustoso con l'aria di chi aveva appena fatto il regalo migliore del mondo.
    Jon era rimasto con quell'organo fra le mani, il naso arricciato e l'espressione di chi era sul punto di vomitare per ben dieci minuti prima che Damian gli dicesse che quel cuore era solo un prototipo molto ben elaborato che Tim aveva creato per studiare sul momento gli effetti di quella nuova tossina, e Jon aveva dovuto far ricorso a tutta la sua calma per non tirare un pugno al suo ragazzo come ai bei vecchi tempi. Gli aveva però lanciato in faccia quel cuore per porre fine alle sue risate soffocate, guadagnandoci un sorrisetto sardonico prima che Damian si mettesse a lavoro su quel cadavere.
    Anche senza aver idea di che cosa stesse facendo, Jon lo aveva osservato e lo aveva aiutato come possibile con la sua vista a raggi X, guidandolo per far sì che quel lungo ago che aveva inserito nel petto dell'uomo raggiungesse il centro esatto del cuore; lo aveva visto estrarre sangue misto ad una sostanza verdastra che a Jon non era piaciuta affatto, ma aveva cercato di dargli una mano con i suoi poteri anche a livello molecolare, così da poter iniettare una parte di quel liquido nel cuore finto e sintetizzare una cura per il nuovo veleno con cui Joker stava colpendo la città. Quel pagliaccio aveva trovato divertente l'idea di fare uno scherzo romantico - o almeno nella sua idea di romantico - per rallegrare la popolazione di Gotham il giorno di San Valentino, e i pipistrelli - Damian incluso, ovviamente - avevano lavorato il doppio per fermare quel pazzoide prima che mietesse ancora più vittime di quante non ne avesse già fatte.
    Jon non aveva quindi capito il motivo per cui Damian lo aveva chiamato lì a Gotham - Batman (Bruce) era sempre stato abbastanza chiaro a riguardo, niente meta negli affari della sua città -, ciononostante aveva indossato il costume ed era volato nella città peggiore d'America solo per spalleggiare il suo ragazzo e aiutarlo con un caso che, Jon lo sapeva, avrebbe potuto benissimo risolvere da solo. Anche fare domande era servito solo a far indispettire Damian e a sentirsi dire che avrebbe potuto tornarsene a casa in qualunque momento, ma Jon, abituato ai suoi modi di fare, aveva solo roteato gli occhi e lo aveva seguito in quella missione, svicolando fuori dall'obitorio prima ancora che qualcuno potesse coglierli con le mani nel sacco.
    Il modo in cui Tim e Bruce avevano lavorato per creare un antidoto era stato sconcertante. Con Dick e Jason a pattugliare la città e ad occuparsi degli sgherri di Joker, loro si erano chiusi in caverna ed erano rimasti svegli tutta la notte per riuscire ad arrivare ad una soluzione, vivisezionando quel cuore pezzo dopo pezzo per capire come funzionasse quella tossina prima di scomporla; quando all'alba avevano finalmente affidato a Damian stesso l'estratto che avrebbe dovuto nebulizzare sulla città, Jon si era offerto di aiutarlo per poterlo diffondere fra i cieli molto più in fretta di quanto avrebbe fatto col batwing, sorvolando quartiere dopo quartiere con quelle due grosse taniche, sorreggendone una per uno.
    Se l'avesse raccontato a qualcuno, probabilmente non ci avrebbe mai creduto. Eppure, allo scoccare delle sette del mattino, erano riusciti a curare la popolazione e ad impedire al Joker di attuare il suo piano, anche se era riuscito a fuggire come suo solito sotto il loro naso. Le cose non erano filate del tutto lisce, però. Lui e Damian erano rimasti coinvolti in una sparatoria quando erano stati costretti a perdere quota per riuscire a centrare ogni persona colpita dalla tossina e, per quanto Jon avesse in tutti i modi cercato di evitare quante più pallottole possibili per evitare che Damian venisse ferito, una era riuscita comunque a trapassargli un polpaccio, e Jon si era sentito in colpa per tutto il tempo in cui Damian lo aveva costretto a continuare a volare.
    Tuttora si sentiva così, per quanto fossero tornati alla caverna e lui avesse dato una mano al signor Pennyworth per rattoppare le ferite di tutti. Occupato difatti con Jason e Dick, oltre che con Bruce che si era unito alla caccia, Jon si era offerto di suturare le ferite di Tim e si era preso cura soprattutto di Damian, che aveva insistito di poter resistere ancora e che le ferite di Tim erano più evidenti delle sue. Peccato che, per quando si fosse abbassato i leggins senza alcun imbarazzo - Jon sapeva che là sotto indossava solo il sospensorio, ma vederlo lo aveva comunque fatto arrossire un bel po' -, Damian stesso avesse storto il naso nel rendersi conto che, nonostante quel proiettile lo avesse trapassato da parte a parte, il buco che aveva lasciato era gonfio e arrossato e aveva perso più sangue di quanto lui stesso avesse voluto ammettere. Jon aveva quindi preso del cotone e lo aveva impregnato di disinfettante per ripulire la ferita, il tutto sotto lo sguardo del suo ragazzo che non aveva fatto una piega nemmeno quando aveva cominciato a suturare.
    «Scusa», esordì d'un tratto Damian, e Jon sollevò la testa così in fretta per la sorpresa che, senza rendersene conto, sbatté contro il mento dell'altro ed entrambi imprecarono come due perfetti idioti. Non che Jon si fosse fatto male davvero, ma quando era rilassato abbassava le difese e la sua invulnerabilità andava a farsi un bel giro nel canale di scolo di Gotham, soprattutto quando sentiva delle scuse da parte di Damian. Non era uno che si scusava molto, in fin dei conti.
    Jon si massaggiò il centro del capo con una mano, l'altra sorreggeva ancora l'ago da sutura. «Per cosa?» domandò stupidamente, e Damian roteò gli occhi con uno sbuffo.
    «In realtà non ti avevo chiamato a Gotham per aiutarmi col Joker». Oh, ecco, Damian stava ammettendo chiaramente che non aveva bisogno di lui, fantastico. Davvero fantastico. «Volevo farti una sorpresa».
    Un momento, resetta tutto, ferma il gioco. Cosa? «Cosa?» diede voce al suo pensiero, sbattendo le palpebre.
    Damian tamburellò un po' con le dita sul ginocchio e, mordendosi il labbro inferiore, gettò un'occhiata verso il resto della famiglia come per accertarsi che si stessero facendo gli affari loro - li conosceva abbastanza bene da sapere quanto erano impiccioni -, traendo infine un lungo sospiro. «Era un'idiozia», mise subito in chiaro con la fronte aggrottata. «So quanto ti piaccia il football e avevo... comprato dei biglietti per la partita di domani».
    Jon sentì il cuore scoppiargli di gioia. Damian aveva davvero pensato ad una cosa del genere? «Oh, D...» cominciò con un sorriso, ma l'altro frenò subito ogni sua replica.
    «Non possiamo più andarci».
    «Eh?»
    «Ho fatto un casino. Ho litigato con il proprietario dello stadio».
    «...perché?» chiese spontaneamente Jon, inclinando il capo di lato. Okay che Damian era una testa calda, ma litigare con qualcuno - per di più nei panni di Damian Wayne, personaggio pubblico e sotto i riflettori - sembrava un po' troppo persino per lui.
    «Potrebbe aver detto di non volere froci nella sua sala privata e io potrei averlo colpito in faccia con un pugno quando ha cominciato a darmi addosso ed è entrato nel mio spazio personale».
    Damian disse quella frase tutta d'un fiato, senza prendersi nemmeno una pausa. Il viso gli era diventato rosso e Jon non sapeva dire se fosse a causa dell'aumento della temperatura corporea o per il semplice fatto che si fosse innervosito, ma Jon scosse il capo e gli sorrise, quel sorriso luminoso che avrebbe accecato chiunque a distanza di miglia.
    «Forse non dovrei essere io a dirlo, ma... il mio ragazzo che prende a pugni un omofobo? Ehi, ci metto la firma», ridacchiò, allungando il viso verso di lui per poggiare la fronte contro la sua, osservandolo da quella posizione. «Non hai niente di cui scusarti».
    Damian mugugnò qualcosa fra sé e sé. «Forse dovrei farlo per lo scherzo del cuore».
    «Acqua passata, D».
    «Puoi far finta che fosse il mio».
    «...mi accontento di una scatola di cioccolatini a forma di cuore, Dames», disse Jon con un sorrisetto forzato, godendosi la risata sincera che scaturì dalle labbra di Damian.
    Damian non era mai stato un tipo romantico, era vero. Ma Jon amava tutte le piccole cose che cercava comunque di fare per lui.






_Note inconcludenti dell'autrice
Sono ripetitiva, lo so, ma è stata scritta per la challenge #comeasyouarenot2022)
indetta sul gruppo facebook Hurt/comfort Italia.
Viva le idiozie! Ogni riferimento a poveri kryptoniani maltrattati è puramente casuale. Nessuno è stato picchiato per la realizzazione di questa one-shot (o, almeno, nessuno che non se lo sia meritato), che si è svolta nel pieno consenso di tutti i protagonisti. Giuro, davvero
Okay, a parte le mie idiozie, io ce lo vedo proprio Damian a fare cretinate del genere e il povero Jonno che ci resta pure perché, davvero, non è una cosa che capita tutti i giorni avere un finto cuore in mano che sembra vero mentre si sta svolgendo un'autopsia illegale. Povero, povero Jonno
Commenti e critiche, ovviamente, son sempre accetti
A presto! ♥



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