Mettere la testa a posto
Perdonarsi significa avere coraggio.
Bisogna osare, fissare la propria immagine allo specchio e tuffarsi nel riflesso – riempire spigoli e abitare incertezze, raccogliere errori e carezzarli con la compassione.
Gilderoy non è un Grifondoro e non ha mai corso il rischio di esserlo, ma il coraggio che serve per perdonarsi non è quello che anima gli eredi di Godric. È il coraggio dell’onestà intellettuale e del pensiero razionale, tutte qualità da figli di Corinna.
Arriva un momento della vita in cui guardarsi allo specchio diventa inevitabile – correre incontro all’errore e vestire il pentimento di accettazione.
Si guarda, Gilderoy.
Riconosce il peccato.
Lo accetta.
Io valgo anche con la piega sbagliata.
Note:
Questo turno del drabblitch prevedeva che si parlasse di perdono.
E Gilderoy, ovviamente, da simpaticissimo narcisista qual è, non poteva certo pensare di perdonare qualcuno, menchemeno di farsi perdonare da qualcuno che non fosse lui stesso.
E che cos’ha Gilderoy da perdonarsi? Nulla, ovviamente. Non ha mai fatto nulla di male, non ha mai ingannato nessuno né ha mai frodato qualcuno, no? Quindi, il suo solo errore che lui, magnanimo com’è, riesce a perdonarsi senza troppi sensi di colpa, non può che essere una piega poco meno che impeccabile.
Insomma, non sono sicura che il gioco sia riuscito come avrei voluto, in questa drabble, ma i prossimi giorni saranno davvero campali, quindi sono costretta a pubblicare quello che ho.