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Autore: Signorina Granger    14/03/2022    21 recensioni
INTERATTIVA || Iscrizioni chiuse
L’Arconia è un elegante condominio dell’Upper West Side abitato da maghi e streghe di diverse età, nazionalità ed estrazione sociale. Dopo l’inaspettata scoperta di un cadavere alcuni di loro si uniranno per indagare sull’accaduto, finendo col riportare a galla i segreti di più di uno dei loro vicini. Del resto, quanti possono affermare di conoscere davvero chi gli abita accanto?
[Dal testo]
“C’è una cosa che non capisco: la gente che non vuole vivere nelle grandi città per colpa della criminalità. Qualsiasi appassionato di true crime sa che non è così. Ammettiamolo: nessuno ha mai trovato 19 cadaveri nel giardino di un palazzo di 15 piani. Magari giusto un paio.
Qui hai gli occhi di tutti puntati addosso, siamo tutti ammassati e accatastati uno sopra l’altro.
Come quelli che, come me, vivono all’Arconia.”
[La storia prende ispirazione dalla serie tv omonima]
Genere: Comico, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Maghi fanfiction interattive, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Only Murders in the Building 



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…Quanto conosci i tuoi vicini?
 
 
 
C’è una cosa che non capisco: la gente che non vuole vivere nelle grandi città per colpa della criminalità. Qualsiasi appassionato di true crime sa che non è così. Ammettiamolo: nessuno ha mai trovato 19 cadaveri nel giardino di un palazzo di 15 piani. Magari giusto un paio.
Qui hai gli occhi di tutti puntati addosso, siamo tutti ammassati e accatastati uno sopra l’altro.
Come quelli che, come me, vivono all’Arconia.                 
Chissà se qualcuno dei miei vicini, alla luce di quanto accaduto, deciderà di fare le valige. Personalmente l’idea di dormire sotto all’appartamento dove qualcuno è stato ucciso non mi disturba, ma ho idea che nei prossimi anni le vendite e gli affitti qui andranno in calo. Poco male. Ho sempre trovato questo posto fin troppo affollato.
 
Mi hanno detto che scriverne mi sarà utile. Non so bene come ma tanto vale provarci, visto che non ho proprio nulla da perdere.
Tutto è iniziato due mesi fa. O meglio, la faccenda dell’omicidio è iniziata due mesi fa, se dovessi raccontare tutto dall’inizio dovrei partire da ben prima. E non ne ho voglia.
Era il 13 settembre. È morto di notte, e ricordo che io quella notte non dormii affatto… forse ero persino sveglia, quando è successo. Ad ogni modo, quel giorno lo avevo visto, in ascensore. Sembrava normale, strafottente e irritante come al solito, chissà se immaginava che entro poche ore sarebbe morto.
È strano, perché era da un po’ che non lo vedevo in giro, e io non prendevo mai l’ascensore. Forse era destino che lo vedessi proprio quel giorno. O forse lui sapeva che mi avrebbe trovata lì.
È difficile capire che cosa avesse in testa Dawson. Anche dopo che è morto.

 

 
Due mesi prima
 
 
13 settembre 2021
New York, Manhattan, Upper West Side
 
 
I rumori della città, ai quali credeva di essersi abituata molto tempo prima, non erano mai stati tanto assordanti e fastidiosi.
I grandi e vigili occhi verdi dell’inquilina del 13B dell’Arconia, al 225 della West 86th Street di Manhattan, scrutavano la finestra della camera da letto che si affacciava sul quartiere residenziale e dalla quale, di giorno, si poteva ammirare Central Park. In quel momento, sdraiata sul materasso e avvolta dall’oscurità, la strega non riusciva a scorgere il polmone verde della città, ma i suoi occhi spalancati restavano comunque inchiodati alla grande finestra chiusa mentre il leggero ticchettio della sveglia scandiva inesorabilmente lo scorrere dei minuti di quella notte insonne.
Dopo essere rimasta immobile a lungo finalmente la strega si mosse, sollevando la testa quel che le bastava per controllare l’ora. Apprendendo che era trascorsa un’altra mezz’ora emise un lungo e stanco sospiro, mormorando un’imprecazione prima di sollevarsi e mettersi a sedere sul letto.
Alzatasi in piedi la ragazza raggiunse il bagno senza accendere alcuna luce, ormai perfettamente abituata a muoversi nell’appartamento anche al buio, camminando a piedi nudi sul parquet senza far rumore.
Quando accese la luce che sormontava il grande specchio circolare del suo bagno la strega gettò una rapida occhiata critica al proprio riflesso – non aveva intenzione di soffermarsi sullo stato pietoso dei suoi capelli arruffati, né tantomeno sulle sue profonde occhiaie – prima di aprire rapida il primo cassetto del mobiletto di legno e prendere un piccolo flacone pieno a metà di pastiglie bianche. Ne prese una e la ingoiò frettolosamente senza l’ausilio di un sorso d’acqua, infilando il flacone al suo posto e chiudendo il cassetto con un gesto brusco prima di spegnere la luce e tornare, sbuffando piano, in camera.
Invece di rimettersi a letto, tuttavia, sedette incrociando le lunghe gambe affusolate sul materasso rivestito da un morbido copriletto color zucca e raccolse cuffie e telefono dalla mensola più vicina. Infilatasi le AirPods bianche alle orecchie, cercò ciò che le interessava mentre lo schermo le illuminava fiocamente il viso teso e stanco. Quando ebbe finalmente trovato l’oggetto del suo desiderio la strega si permise di accennare un debole sorriso sollevato, rimettendosi supina sul materasso senza infilarsi sotto il piumone prima di girarsi sul fianco destro, dando così le spalle alla grande finestra.
Il telefono le giaceva accanto abbandonato quando chiuse gli occhi e si raggomitolò in posizione fetale, lasciando che le parole ormai note di “My Favorite Murder”, il suo podcast preferito, la trascinassero dolcemente tra le braccia di Morfeo.
Contemporaneamente, mentre l’inquilina del 13B si addormentava, al piano superiore Montgomery Dawson veniva assassinato.

 
*

14 settembre 2021
11 am, Arconia, appartamento 13B

 
 
 
L’inquilina del 13B stava in piedi davanti alla porta di casa da almeno una decina di minuti, in attesa di poter mettere piede fuori dal suo appartamento. Eppure la strega era più che pronta per uscire: si era vestita con i soliti abiti quasi esclusivamente neri previsti dalla sua mise, aveva bevuto un’abbondante tazza di caffè senza toccare cibo e aveva servito la colazione ai suoi amati gatti versando i croccantini nelle rispettive ciotole, disposte in fila in cucina.
Un’adorabile esemplare di Abissino Sorrel(1) si avvicinò alla padrona dopo aver ripulito la sua ciotola, guardandola con gli occhi verdi striati di nocciola pieni di curiosità prima di iniziare a strusciare la testa contro la gamba sinistra di Niki, che parlò senza staccare i grandi occhi verdi dallo spioncino.
“Non ora amore, devo andare. Se solo si levassero dalle palle… Sono più di dieci minuti che stanno parlando, non potrebbero spostarsi dal corridoio e andare a parlare al bar o in casa propria come fanno tutte le persone normali?!”
La gatta continuò imperterrita a strusciarsi contro le lunghe gambe della padrona, che rimase perfettamente immobile per non rischiare di inciampare nell’animale mentre osservava risentita la vicina del 13D, un’anziana vedova inglese piena di pennuti che Niki aveva affettuosamente soprannominato “Vecchia Bastarda”. Quel soprannome aveva fatto così tanta presa su di lei che la ragazza non era nemmeno sicura di ricordare quale fosse il nome di battesimo della signora. Poco male, non le sarebbe mai stato di nessuna utilità, e Niki era solita scordare tutto ciò che non poteva servirle in alcun modo.
“E levatevi…”
Niki emise un sonoro sbuffo, picchiettando spazientita le lunghe dita affusolate sulla porta. Possibile che per colpa di due vicine insopportabilmente pettegole che non avevano niente da fare per lei uscire dovesse diventare un’impresa degna di un eroe omerico?
E poi accadde: la Vecchia Bastarda disse qualcosa accennando alla sua porta con un movimento del capo e una delle occhiate torve che era solita lanciarle ogni qualvolta in cui alle due streghe capitava due incrociarsi.
Niki strinse le labbra, cercando di sopire la tentazione di spalancare la porta e invitare garbatamente le due vicine a dirle apertamente tutto quello che pensavano. Restò invece in piedi dietro alla porta, perfettamente immobile, gli occhi verdi fissi su di loro mentre guardava 13D e 13C scambiarsi le loro pessime opinioni su di lei.
In fin dei conti non le importava affatto, quello che pensavano.
Niki chinò finalmente lo sguardo sulla gatta prima di abbassarsi leggermente e riempirla delle tanto agognate carezze, guardando divertita la gatta chiudere gli occhi e sollevare leggermente la testa mentre si godeva soddisfatta le coccole.
“Ok, mi sono rotta. La mamma uscirà con il suo modo speciale, vero Mira?”
 
Un paio di minuti dopo il 13B era deserto, lasciato in balia dei felini che lo abitavano insieme alla loro padrona.
 

 
*

14 settembre 2021
6 pm, M.A.C.U.S.A.
 


La giornata era iniziata come un normale, comunissimo lunedì di una comune settimana per Domnhall Byrne. Si era svegliato, aveva fatto la doccia, aveva fatto colazione. E poi era andato al lavoro, come al solito.
Ma la normalità, lo avrebbe scoperto presto, era destinata a non durare. Alle 18, quando mancava ormai pochissimo alla fine del suo turno e stava compilando delle noiosissime pratiche, il suo telefono aveva squillato. Pregando che a chiamarlo non fosse sua madre per chiedergli quando sarebbe andato a cena a casa sua, fu con sollievo che Domnhall scorse sul display il nome di una collega.
“Megan, che cosa c’è?”
Domnhall non vedeva l’ora di tornarsene a casa, e rispose sperando che non ci fosse un’emergenza che lo avrebbe fatto correre come una trottala impazzita in giro per la metropoli. Megan, che lo informò di un cadavere rinvenuto in un elegante condominio dell’Upper West Side, non rispose alle sue preghiere. Ma era sempre meglio delle lamentele di sua madre, dopotutto.
“Sembrerebbe un suicidio. Puoi venire insieme a Walter?”
 
Un suicidio in un elegante condominio dell’Upper West Side. La sua voglia impellente di lasciare l’ufficio e tornare a casa svanì all’istante, sostituita dall’urgente bisogno di scoprire che cosa fosse successo.
Domnhall non rispose, alzandosi dalla sedia e cercando di infilarsi la giacca e parlare al telefono allo stesso tempo mentre chiedeva alla collega di dargli l’indirizzo, dopodiché sfrecciò fuori dall’ufficio per trovare il suo partner e ordinargli di seguirlo.
 
 
*

 
14 settembre 2021,
8 pm


 
Dopo il rinvenimento del corpo tutti i residenti dell’Arconia erano stati invitati a lasciare i propri appartamenti e a nessuno era stato permesso di salire ai piani superiori. Il cortile interno del palazzo brulicava di condomini, chi confuso, chi preoccupato, chi indispettito per la carenza di dettagli fornitogli sull’accaduto. Ancora nessuno sapeva della morte di Montgomery Dawson e Lester Rogers, il portinaio del palazzo, stava facendo del suo meglio per tranquillizzare i condomini e rispondere alle loro domande insistenti senza però farsi sfuggire dettagli sull’accaduto: l’anziano mago era stato informato del decesso poco prima dagli Auror venuti a fargli domande sul defunto, ma gli era stato chiesto di non farne parola con i residenti, per il momento.
 
 
Berretto di lana verde militare, cappuccio della felpa nero sollevato sul capo a celarle la lunga chioma bruna e occhiali da sole – nonostante il sole fosse tramontato da un pezzo –, riconoscerla sarebbe stato pressoché impossibile per chiunque. Chiunque, fatta eccezione per il portinaio dell’Arconia, ormai perfettamente abituato al particolare abbigliamento dell’inquilina del 13B.
Sì, Lester avrebbe potuto riconoscere l’inquilina del 13B da un chilometro. Del resto era difficile non notarla, così alta e con quell’incidere rapido e deciso, nonché silenziosissimo grazie alle spesse suole di gomma degli anfibi.
Incidere che condusse la strega dritta verso di lui. Lester, che si era appena liberato delle domande dell’inquilina del 13D, la guardò varcare i cancelli aperti dell’ingresso ad arco del palazzo e, osservando dubbiosa l’enorme quantità di gente radunata nel giardino interno, affrettarsi a raggiungerlo con il lungo impermeabile nero che sfiorava le mattonelle che lastricavano il cortile.
“Lester, che succede? Perché sono tutti qui fuori?”
 
Le mani sprofondate nelle tasche, la strega si fermò davanti al portinaio guardandosi attorno con circospezione e senza sfilarsi gli occhiali da sole. Lester, deglutendo a fatica, balbettò a disagio che gli Auror avevano vietato a chiunque l’accesso all’interno del palazzo e che quindi tutti erano costretti ad aspettare lì fuori, nel giardino interno.
Tormentando con le mani rugose il cappello verde bottiglia della divisa, Lester osservò la ragazza – che lo superava in altezza di qualche centimetro – mentre si guardava attorno, la fronte aggrottata. I grandi occhi verdi della strega, celati dalle lenti scure degli occhiali, indugiarono infine su un piccolo gruppo di persone che si trovava ad una decina di metri da lei. Una donna in lacrime, un uomo alto e dai capelli bianchi che la stringeva con un braccio. E tre persone, una donna e due uomini, che stavano parlando con loro.
Riconobbe immediatamente la coppia come due dei suoi numerosi vicini. Nathan e Joanna Dawson, che vivevano nell’attico. Ma ad attirare maggiormente l’attenzione della strega furono le altre tre persone e, in particolare, le vistose spille appuntate sulle loro giacche scure.
Li avrebbe riconosciuti come Auror anche senza il suggerimento di Lester.
 
Senza aggiungere altro la strega, ringraziato Lester, girò sui tacchi e si allontanò da dove era venuta, rapida e silenziosa come sempre e senza fermarsi a parlare o a guardare nessuno dei suoi vicini. Il portinaio la seguì con lo sguardo finchè poté, finchè l’inquilina del 13B non varcò di nuovo i cancelli e svoltò a destra, incamminandosi sul marciapiede e quasi sparendo nell’oscurità della West 86th Street mentre estraeva il suo telefono dalla tasca.
 
 
*

 
Quando Niki si chiuse la porta di casa alle spalle – dopo aver finalmente avuto il permesso di tornare nel suo appartamento – ad accoglierla ci fu come sempre soltanto l’oscurità. E il silenzio. Quando la strega percepì qualcosa di caldo e morbido sfiorarle la gamba destra si limitò a chinare il capo, accennando un sorriso all’Abissino che era corso a salutarla.
“Ciao tesoro.”
La strega si chinò per dare una rapida coccola al gatto, dopodiché si sfilò la lunga giacca nera e l’appese ad uno dei ganci accanto alla porta. Abbassò il cappuccio della felpa, si sfilò il berretto verde, lo gettò sbrigativa sulla cassettiera dell’ingresso sormontata da uno specchio circolare e infine si trascinò in cucina per occupare uno degli sgabelli neri e sfilarsi assorta gli anfibi.
Li lasciò lì, in cucina, e incurante di metterli a posto si diresse verso la sua camera con un paio di felini in cerca di attenzioni al seguito.
La strega prese un quadernetto fatto in carta riciclata e una penna da una delle mensole, dopodiché si sistemò sul letto sfatto a gambe incrociate, accese l’abat-jour e aprì il quaderno mentre uno dei due gatti le si acciambellava tra le gambe.
 
 
Era proprio ora che in questo cazzo di condominio succedesse qualcosa, sono rimasta sei mesi a marcire senza che accadesse niente di interessante. Certo è un peccato che a lasciarci le penne non sia stata quella vecchiaccia malefica del 13D, come si chiama… Va beh, insomma, quella che somiglia alla governante del Cluedo. Sono sicura che in giro c’è più di qualcuno che avrebbe molti motivi per volerla vedere nella fossa. E invece a schiattare è stato D.
 
 
Qualche minuto dopo l’appartamento era di nuovo avvolto dall’oscurità e l’inquilina del 13B giaceva sul suo letto, ancora completamente vestita e gli occhi verdi fissi sul soffitto, penna e quaderno abbandonati sul pavimento accanto al materasso.
All’improvviso, con i rumori della città sullo sfondo, un sorriso inclinò gli angoli delle labbra di Niki verso l’alto. Farlo le provocò una strana sensazione, e si chiese quanto tempo era passato dall’ultima volta in cui aveva sorriso mentre si sfiorava assorta gli angoli del viso con le dita.
Non riuscì a ricordarlo, pur sforzandosi.

Quella sera Niki si addormentò molto più rapidamente del solito: l’indomani mattina si sarebbe svegliata di ottimo umore, constatando meravigliata di essere riuscita a dormire la bellezza di 5 ore consecutive.
 

 
 
 
 
 
 
 
……………………………………………………………………………………………………………….
Angolo Autrice:

 

 
E con la solita, prevedibile, banalissima frase “Io non dovrei essere qui” do inizio a questa storia.
Mi rendo conto di essere sul punto di concludere un’altra storia basata su un omicidio e sulle conseguenti indagini, ma il mio debole per i gialli è troppo forte e sin da quando ho visto la prima puntata di “Only Murders in the Building” (serie che consiglio caldamente di guardare se vi piacciono i gialli e volete farvi due sane risate) ho pensato che fosse una trama perfetta su cui scrivere una storia. Perciò, di nuovo, mi accingo a quantomeno provare a scrivere di un omicidio.
Questa volta tuttavia i personaggi protagonisti non saranno in lizza per essere gli assassini, né saranno indagati. Certo potranno aver avuto legami con la vittima di qualsiasi natura, ma si limiteranno a ficcanasare, indagare e complottare e non dovranno avere alcun movente: come nella serie a cui mi sono ispirata il loro obbiettivo sarà semplicemente – si fa per dire – quello di cercare di risolvere il caso.
 
Regole:
 
  • TUTTI i personaggi devono essere residenti del condominio. Possono vivere da soli o con altre persone.
  • Potete mandarmi al massimo 2 OC, possibilmente di sesso diverso. Possono essere estranei come amici, parenti, una coppia, colleghi, amici con benefici o qualsiasi cosa vogliate, e se volete possono vivere insieme. Terrei a sottolineare che non ho intenzione di prendere tanti personaggi, quindi personalmente vi sconsiglio di mandarne 2 se vedete che già più di qualcuno lo ha proposto.
  • La loro età deve essere compresa tra i 25 e i 35 anni.
  • Dovete mandarmi le schede entro le 19 del 3 aprile, accetterò richieste di proroghe se dovessi riceverne con qualche giorno di anticipo rispetto alla scadenza.
  • Accetto personaggi di qualsiasi nazionalità e che abbiano studiato in qualsiasi scuola magica
  • Accetto Animagus e Metamorphomagus (non più di 1 per la seconda categoria)
  • Non accetto personaggi con disturbi mentali gravi. Qui lo dico e non mi ripeto, se leggo “psicopatia” o di un personaggio che ha un non ben identificato disturbo legato a personalità multiple et similia scarto la scheda a prescindere. Accetto personaggi nevrotici SE me li articolate come si deve (es. personaggi con fobie/disturbi d’ansia/disturbi ossessivi compulsivi).
  • Il vostro OC non deve avere necessariamente un legame con la vittima, ma se volete che sia così non ci sono problemi, basta che me lo diciate quando vi iscrivete e io provvederò a darvi qualche informazione su di lui. In questo caso il vostro personaggio può avere avuto qualsiasi tipo di relazione con la vittima, può essere un parente (NO fratelli o sorelle), amico, ex amante, ex fidanzato, cat-sitter ecc di Montgomery. L’importante è che i vostri OC per un motivo o per un altro decidano di indagare sulla sua morte, sia per affetto per il defunto e per il desiderio di vederci più chiaro o perché è un fissato di polizieschi e podcast crime annoiato e avendo ormai visto e rivisto tutte le puntate della Signora in Giallo penserà bene di mettersi a fare la Jessica Fletcher della situazione. Non voglio che tutti i personaggi conoscessero Monty o parte del senso della storia andrebbe a perdersi, quindi di nuovo, se vi accorgete che già alcune persone lo hanno richiesto evitate di accodarvi, per favore.
  • Vale, come sempre, la regola dei 3 capitoli. Se non vi fate sentire per due di fila il vostro personaggio non apparirà nel terzo, se l’assenza si estendesse anche ad un terzo capitolo consecutivo il vostro personaggio non farà più parte della storia. Colgo l’occasione per sottolineare che con “farvi sentire” non intendo che dovete necessariamente recensire, potete anche commentare un capitolo scrivendomi privatamente. Se questa regola non dovesse starvi bene vi prego di non iscrivervi direttamente, se doveste comunque decidere di farlo vi pregherei di adattarvi alle condizioni senza sparire nel vuoto cosmico dopo qualche capitolo. Inoltre, come il titolo della storia stesso suggerisce quella di Monty non sarà l’unica morte della storia, quindi sappiate che questa volta i personaggi eliminati verranno fatti fuori in tutti i sensi, spero di non dover spargere litri di sangue per i bei corridoi dell’Arconia.
  • Accetto OC che svolgano qualsiasi professione, anche Babbane (e anche mantenuti), ma non accetto Auror
  • A proposito di professioni, avrei bisogno di ricevere un giornalista che scriva per il quotidiano di NY dei maghi, il Magic Times.
 
 
Scheda:
 
 
Nome:
Soprannome:*
Età:
Nazionalità:
Stato di sangue:
Ex scuola e eventualmente ex Casa:
Prestavolto:
Aspetto fisico:
Segni particolari e abbigliamento:*
Personalità:
Professione:
Background e famiglia, se non è newyorkese indicare da quanto tempo vive a NY e perché:
Da quanto vive nel palazzo?
Descrivere brevemente il suo appartamento indicando il piano e se è di proprietà o meno (se volete mandarmi foto sono ben accette; il 15° piano è abitato interamente dai genitori di Montgomery, quindi non è disponibile):
Conosceva la vittima? Se sì, quale relazione aveva con lui?
Perché si unisce alle indagini condotte da un branco di ficcanaso?
Come reagirà apprendendo che c’è stata una morte nel condominio?
Hobby/Talenti/Passioni:
Fobie/debolezze:
Descrivere una sua giornata tipo:
Descrivere il suo rapporto con la tecnologia (se ha un telefono, pc, tv, se li sa usare ecc):**
Orientamento sessuale:
Amicizie/Inamicizie:
Relazione: (indicare se ne ha una o no, se potrebbe volerne una attualmente e in caso che genere di persona potrebbe piacergli)
Segreto/i:* (non è necessario che siano cose gravi o eccessivamente serie, e non devono essere per forza legati alla vittima, ma visto che questa storia parte dall’idea che non conosciamo mai davvero chi ci abita accanto sarebbe interessante scoprire man mano anche cose sui vostri personaggi)
Bacchetta:
Amortentia:*
Animale:* (tenete conto che siamo in un condominio, quindi temo di non poter accettare creature magiche di grandi dimensioni e niente di più grande di un alano in generale)
Abitudini e gusti alimentari:*
Altro:*
 
I punti contrassegnati da (*) sono facoltativi;
(**): Visto che questa storia si svolge non solo nella stessa città, ma anche nello stesso periodo di “Royal Residence Park” di ChemistryGirl, ho chiesto alla cara Chemy di poter “prendere in prestito” qualche aspetto della sua storia. Quindi, grazie ad uno dei suoi OC e alle sue invenzioni, in questa storia come in quella di Chemy i maghi hanno la possibilità di usare la tecnologia grazie a dispositivi che funzionano anche in ambienti protetti da incantesimi e pieni di magia come, in questo caso, l’Arconia stesso. In sostanza anche maghi Purosangue possono potenzialmente disporre tranquillamente di telefoni ecc e usare App simili alle nostre.
  • Per chi conosce la storia di Chemy sì, ci sarà Wizagram (Instagram per maghi), quindi i nostri cari Signori in Giallo in erba potranno stalkerarsi i profili a vicenda;
  • Ho poi deciso di sbizzarrirmi e di inventare un’App di incontri per maghi, MagicMatching, che spero mi regalerà molte gioie, e una per la consegna a domicilio di cibo, SmartOwl. Sì, i fattorini saranno dei teneri gufetti *.*
Se volete nel punto della scheda riguardante la tecnologia potete aggiungere delle indicazioni sulle App, se il vostro OC le usa o no, se sì quanto spesso ecc.
 
 
  • Qualche informazioncina sul palazzo che farà da teatro alla storia:
L’Arconia si trova al 225 della West 86th Street nell’Upper West Side, a pochi minuti di distanza da Central Park, dal Lincoln Center e dal Museo di storia naturale. È un palazzo di 15 piani, nella scheda dovete indicare il piano dove preferite far vivere il vostro OC (più si sale più aumenta il prezzo, tenetene conto in base alla situazione finanziaria dei vostri personaggi) e se l’appartamento è di sua proprietà oppure no. Non è una zona dell’UWS eccessivamente di lusso, quindi non è necessario che tutti i vostri personaggi siano ricchi, le monete dei maghi essendo d’oro eccetera valgono pur sempre più di quelle Babbane, quindi anche un mago non eccessivamente benestante si può permettere quello che per un Babbano è invece un lusso non indifferente. Il palazzo è di proprietà di un mago e abitato quasi esclusivamente da maghi e streghe, quindi sono ben accette creature magiche come animali domestici e gufi che fanno avanti e indietro per la posta.
 
 
I miei personaggi:
 
 
LA VITTIMA
Montgomery “Monty” Dawson
31 anni, mantenuto, americano, ex Wampus, inquilino del 14B, Pansessuale
 
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Monty viveva all’Arconia da sempre, i suoi genitori si trasferirono prima ancora che nascesse, e il 14B gli è stato comprato dai genitori sei anni fa, quando aveva 25 anni. Figlio unico di genitori facoltosi, proprietari di una enorme catena di farmacie per maghi sparse in tutti gli USA e viziato incallito, dopo il Diploma ad Ilvermorny ha viaggiato per alcuni anni prima di tornare a NY e trasferirsi nell’appartamento regalatogli dai genitori senza in realtà mai combinare alcunché.
Socievole, pigro, bugiardo abituale, estroverso, impiccione con una particolare passione per i segreti altrui, ex adolescente ribelle e Casanova incallito, viene trovato morto nel suo salotto per un apparente ed inspiegabile suicidio.
Diceva sempre di saperne parecchio sulla vicina del 13B, ma nessuno ha mai saputo se credergli o no.

 
LA STRAMBA DEL PIANO DI SOTTO
Niki
30 anni (attenzione, mente sull’età), professione non identificata, ex Tuonoalato, inquilina del 13B, Eterosessuale

Niki-1 Niki-2
 
Niki vive all’Arconia da sei mesi, in un appartamento dove nessuno dei suoi condomini ha mai messo piede, ma che gira voce sia enorme, e a giudicare dalle numerose confezioni di cibo per gatti rinvenute nella sua spazzatura pare che sia un’affermata gattara. Nessuno sa di preciso che cosa faccia, è apparsa nel condominio dall’oggi al domani, ma alcuni sono certi di aver riconosciuto nell’inquilina del 13B una famosa modella che si è ritirata improvvisamente dalle scene un anno fa. C’è da dire che è raro vederla in giro per l’Arconia e quando succede è quasi sempre bardata dalla testa ai piedi, quindi molti non sono convinti che sia davvero lei.
Riservata e schiva ai limiti della misantropia, con una particolare passione per la cronaca nera, esce di casa di rado e non mette mai piede alle riunioni condominiali. Il suo mantra è “Chi si fa i cazzi propri campa cent’anni”, ragion per cui non vedrà l’ora di ficcare il naso nella tragica morte del suo vicino.
 
 
Secondario
 
IL FIGO CHE GESTISCE LE INDAGINI
Detective Domnhall “Dom” Byrne
33 anni, Auror, americano, ex Tuonoalato, Mezzosangue, Eterosessuale
 
Dom-1 Dom-2

Beh, che dire, Dom è molto bello. Ma al momento non sono disponibili altre informazioni sul suo conto, ripassate più avanti.
 
 
 
 
Piccola nota per farvi sapere che anche se si tratta di un giallo questa storia non sempre brillerà per serietà (ma no, del resto nessuno lo riterrebbe possibile viste le mie altre pubblicazioni), quindi personaggi eccentrici e sopra le righe sono più che benvenuti.
Più avanti vi mostrerò anche gli altri condomini dell’Arconia di cui leggerete – e che saranno i sospettati, ovviamente –, ma queste note sono già vergognosamente lunghe così, quindi vi saluto e vi do appuntamento ad aprile per la Selezione e agli ultimi aggiornamenti di MOTRE e del Camp a chi vi partecipa. Grazie in anticipo a chi si vorrà iscrivere <3
Baci,
Signorina Granger
 
   
 
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