Mia nonna parlava della guerra,
dei suoi tempi, delle sue preoccupazioni, delle luci che si spengono, di notte,
prima che il suono reboante raggiunga la consapevolezza.
Mia nonna immaginava tutto,
il prima, il dopo e il durante.
Ma io ero distratta, alzando gli occhi al cielo,
guardavo il pettirosso;
il suo cinguettio era forte, vivace, allegro,
tanto da sovrastare il disegno del racconto
che si colorava nella mia mente.
Non conoscevo il suo nome, m'ero accorta però dei suoi particolari.
Forse perché ciò che morirà, un giorno, sará la guerra, ma quel pettirosso nella mia mente resterá vivo.