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Autore: Spensieratezza    27/03/2022    2 recensioni
Cosa sarebbe successo se Sam non avesse mai perso l'anima?
Dean e Sam insieme ai loro amici, non faranno altro che attraversare salti quantici per tutta la storia e impareranno un sacco di cose su loro stessi e gli altri.
Scusate, nell'ultimo capitolo ho confuso i nomi, come al solito. Castiel non ha cambiato partner ovviamente. Sta sempre con la stessa persona, ho solo sbagliato a scrivere.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Lisa Breaden, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Sesta stagione
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- Questa storia fa parte della serie 'Il salto quantico'
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"Come va tra Crowley e i genitori di Damian?" chiedeva Sam, tirando per colpire una pallina da biliardo.

"Beh, il padre adesso lo adora! Lo avresti mai immaginato?" disse Dean.

"Dopo che mentre discutevano, Crowley gli disse che i suoi scoppi d'ira avevano a che fare con qualcosa di molto più profondo e quindi per questo decise di possederlo per qualche minuto e gli trovò nell'organismo un tumore e una volta uscito lo avesse informato della cosa, salvandogli di fatto la vita?" chiese Sam, tirando la pallina che fece buca.

"Lo immaginavo, sì." disse Sam sorridendo.

Dean lo guardò con un sorriso malizioso.

"Lo sai che sei davvero davvero seducente quando vinci?" gli chiese.

"Solo quando vinco? Ah, bene! Dean, ma che fai.." disse, quando il maggiore mollò il gioco per strusciare la sua bocca sul suo collo.

"Sai una cosa, Sam..anche io ho una voglia matta di possedere il tuo corpo.." gli sussurrò Dean.

"Siamo..in un locale pubblico." gli ricordò Sam, ma non fece niente per mandarlo via.



Ne locale, proprio in quel momento entrarono i genitori di Kevin e Charlie, i genitori di Amara e i genitori di Damian, che restarono un attimo sbalorditi a vedere i due fratelli che si baciavano, il biliardo dimenticato e il maggiore che baciava attaccato al muro, il fratello più piccolo.



"Ma cosa diavolo...non sono i fratelli Winchester quelli?" chiese la madre di Charlie e Kevin.

"Sono sicura di no! Sono solo due che gli somigliano!" intervenne Charlie, decisa a far allontanare i suoi subito da lì.

"Ragazzina, non trattarmi come una scema, ci vedo ancora bene io!" disse la signora.

"Ma non stanno facendo nulla..gli sta solo raccontando una cosa.." disse Kevin.

"Quello lo chiami raccontare?" disse la madre.



Effettivamente sembrava che il maggiore stesse facendo una gastroscopia al fratello più piccolo.

"Sentite, non c'è niente di male, in quello che stiamo vedendo..e se siete omofobi, ditecelo subito che noi ce ne andiamo!" disse la madre di Amara.

La signora parve sentirsi un attimo in colpa.

"Non si tratta assolutamente di quello! Ma sono fratelli insomma!" 

"E con questo? Nostra figlia sta con una divinità! La più importante di tutte..vorrete mica adesso dirci che è una blasfema?" intervenne il padre di Amara.

"No, no, io non volevo offendere..beh, in fin dei conti, che facciano quello che gli pare..ma voi lo sapevate?" chiese ai suoi due figli.



"Mamma, sono nostri amici, io li difenderò sempre!" disse Charlie.

"Anche io, hanno cambiato la mia vita." disse Kevin.

"Non è che li difendete perchè anche voi fate.." disse il padre.

"Papà!!" intervennero loro due.

"Che schifo, con Kevin? Ma come ti salta in mente...un conto è se aveste detto un gran macho." disse Charlie, dapprima sconvolta, poi sorridente.

"Dicevo per dire.."disse il padre scrollando le spalle. "Aspetta, che hai detto?"

"Vi ricordo, che avrei anche un altro fratello, che adesso non è qui presente, quindi...che importanza ha? Fratelli di questa vita o di un'altra...alla fine saremo tutti fratelli di chiunque! Magari anche voi due un giorno eravate fratelli!" Disse Kevin indicando i loro genitori.

"Voi che ne pensate?" chiese il padre di Amara all'unica coppia che non aveva ancora parlato, prima che i genitori di Kevin potessero rispondere.



"Beh, noi..dopo quello che Crowley ha fatto per mio marito, per me potrebbero pure essere amici di un branco di alieni, per quel che mi riguarda." disse la signora, mamma di Damian.

"Dopo aver scoperto che un demone salva delle vite niente può più stupirci." commentò lui.



Intanto Gabriel aveva informato Sam e Dean di cosa stava succedendo e Dean dapprima era scoppiato a ridere e poi aveva trascinato Sam da tutti loro.

"Salve, signori, non pensavamo veniste anche voi, qui." disse Dean.

"Sì, in effetti non ci aspettavamo neanche noi di trovarvi qui..è stata una bella sorpresa,." disse il padre di Amara.

"Permetteteci di illustrarvi i fantastici piatti della casa..e di offrirveli." disse Sam.

"Ma..non è necessario." intervenne il padre di Kevin e Charlie.

"Insistiamo! Non capita tutti i giorni di poter cenare con i genitori di ragazzi così splendidi come i nostri ragazzi!" disse Dean facendo l'occhiolino.



"Oh, beh, se insistete!" disse la madre di Kevin e Charlie.

"Permette?" chiese Dean offrendogli il braccio.

"Ma che galantuomo!" disse lei.
Sam schiumò dalla rabbia.

"Contieniti, poi in camera da letto potrai fargliela pagare quanto vuoi. " disse Gabriel al suo orecchio.

"Oh, ci puoi scommettere." disse Sam in tono malizioso.



"Dean, mia moglie e io ci chiedevamo se potete farci avere delle copie delle tavolette che mio figlio avrebbe tradotto, sa, per collezione." disse il padre.

"Quelle dei leviatani? Mi dispiace, signore, ma sono andate perse durante quella brutta faccenda con il Purgatorio e comunque non sono oggetti da collezione" disse Dean.

"Capisco, che peccato però." disse lui.



Mentre tutti insieme mangiavano degli aperitivi a base di salmone e sushi, Dean si avvicinò all'orecchio di Sam.

"Non devi essere geloso, sei tu quello che voglio..e che vorrò sempre." 

"Lo so, ma mi sento strano a dover pensare di dover conquistare qualcuno..non mi sento me stesso. Non è questa la nostra vita, ecco."

"Ti manca la vita che facevamo prima? Noi due da soli?" 

"Sì, beh...con nostro fratello, chiaro..adesso c'è anche lui.." 

"Però senza parenti acquisiti intorno, tutto chiaro. Fa le valigie, fratellino, si torna a girare di motel in motel a salvare il mondo."

"Finalmente!" disse Sam allegro.

Era bello, avere una famiglia tanto numerosa, era stupendo poi, che le famiglie dei tanti amici che avevano al loro fianco, li accettassero, era stupendo vedere Bobby con Crowley e loro fratello con Jack, ma non era quella la loro vita..loro erano fatti per viaggiare, vedere il mondo, salvare vite, mantenere il fuoco dell'adrenalina, vivo, che viaggiava a ritmo stesso della loro passione, perchè loro erano tutto quello e sapevano che potevano amare tutti loro, anche così, senza fermarsi in un posto, perchè quello era il loro destino, amare, viaggiare, non importava dove, quello che era importante, era non fermarsi mai.
















Note dell'autrice:  prima specifico che non sono presenti salti temporali e se c'è, si riferisce a pochi mesi dopo, voglio specificarlo...e poi mi era venuto in mente un altro capitolo e non sapevo se metterlo nella storia dei missing moments o qui e nel dubbio l'ho messo in entrambi xd adesso sono ufficialmente finiti i missing moments! LOL scusate, ma io desidero che Sam e Dean possano vivere la loro vita senza avere il timore di essere giudicati o altro, quindi non so come può essere presa questa cosa, se poco realistica o no, stavo per farmi influenzare da questo e non pubblicarlo nemmeno, ma poi ho pensato: ma se mi è venuto in mente..significa che fa parte della storia, quindi perchè non pubblicarlo? e quindi l'ho fatto :)

ci tengo a specificare una cosa che può sembrare fraintendibile dal capitolo..Sam e Dean NON hanno un bar xd si trovano lì solo per divertimento e sanno che specialità della casa ci sono, quindi offrono le specialità a loro. Non si tratta del bar di Kevin e Charlie (ne parlo nel cap 154)
   
 
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