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Autore: My Pride    18/04/2022    1 recensioni
~ Raccolta di flash fiction/one-shot incentrate sui membri della Bat-family ♥
» 200. Cospiracy ~ Bernard x Tim
Non è la prima volta che Bernard passa un mucchio di tempo al computer, ma non gli è mai capitato di starsene quasi mezza giornata alla ricerca di chissà cosa tra forum che parlano di supereroi, siti dedicati e informazioni che dovrebbero teoricamente arrivare dal cosiddetto “dark web”.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Slash | Personaggi: Bruce Wayne, Damian Wayne, Jason Todd, Jonathan Samuel Kent, Richard Grayson
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Brothers' secret Titolo: Brothers' secret
Autore: My Pride
Fandom: Superman
Tipologia: One-shot [ 854 parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: 
Jonathan Samuel Kent, Conner Kent
Rating: Verde
Genere: 
Generale, Slice of Life
Avvertimenti: What if?
Blossom By Blossom: Qualcuno è triste perché gli è sfuggito il cattivo di turno che non è più in circolazione. Un altro lo aiuta con un grosso abbraccio


BATMAN © 1939Bob Kane/DC. All Rights Reserved.

    Imbronciato, Jon tirò un calcio ad una pietra senza nemmeno dosare la propria forza, vedendolo volare ad almeno oltre un centinaio di metri di distanza.
    Era quasi un anno che faceva squadra con Damian e aveva ormai pensato di essere pronto ad affrontare le pattuglie da solo quando l'amico era impegnato con Batman o i Titani e, nonostante tutte le raccomandazioni che gli avevano fatto i suoi genitori sul non uscire da solo, aveva comunque provato a mettersi alla prova. Sarebbe dovuta essere un'uscita semplice, una veloce scappatella approfittando del fatto che quella sera suo padre fosse con la Lega e sua madre in trasferta, quindi era volato in città e si era occupato di cose da nulla, come un gattino su un albero, il rispetto del codice della strada e sventare qualche scippo, roba di cui un bambino di undici anni con superpoteri avrebbe potuto facilmente occuparsi. Ma era stato ad un certo punto della serata che le cose si erano complicate.
    Sentendosi un po' troppo sicuro di sé, aveva alzato il tiro e si era occupato di cose più grosse, sintonizzandosi sull'ambiente circostante come aveva imparato a fare insieme a Damian e suo padre; così aveva evitato dei furti d'auto, fermato dei ladri d'appartamento e un pestaggio, ma non era riuscito a raggiungere in tempo il negozio di liquori all'angolo... e il rapinatore era fuggito filandosela proprio sotto il suo naso. Fortunatamente nessuno era rimasto ferito - solo lui nell'orgoglio, aveva sussurrato una vocina fastidiosa nella sua testa -, ma l'uomo era comunque scappato con l'incasso della serata e il povero commesso si era preso un bello spavento. Era stata la polizia a trovarlo qualche ora dopo, ma per Superboy era stato comunque un brutto smacco.
    Aveva fatto un casino. Aveva fatto un casino e il più clamoroso degli errori da principiante - Damian gliel'avrebbe sicuramente fatta pesare, gli sembrava già di sentirlo ridere o dire che aveva bisogno di molto più allenamento -, e adesso si sentiva piuttosto giù di morale. Aveva pensato che una passeggiata nel parco di notte fosse una buona idea e lo avrebbe aiutato a schiarirsi la mente, eppure non faceva altro che dare calci alle pietre e a rimuginare su tutto quello che era andato storto.
    «Serataccia, Jonno?» si fece sentire una voce, e Jon trasalì prima ancora di sollevare lo sguardo verso il cielo scuro e rendersi conto che si trattava di Conner. L'aveva conosciuto otto mesi prima e aveva imparato a volergli bene proprio come se fossero davvero fratelli - condividendo il DNA di suo padre, a Jon piaceva vederla così -, ma quella sera non aveva molta voglia di subire le sue battute o chissà cos'altro. Conner era un tipo gioviale, a volte fin troppo, e il suo papà aveva sempre ripetuto che gli piaceva giocare la carta della prima donna non appena possibile.
    «Non mi va di parlarne», disse solo nel dare l'ennesimo calcio ad una pietra, e per poco non colpì Conner che, con un'esclamazione soffocata, perse quota per poggiare i piedi a terra e accostarsi a lui.
    «Capita a tutti di sbagliare, qualche volta». Conner sollevò subito le mani in segno di resa nel venir fulminato con lo sguardo, sistemandosi gli occhiali sul naso qualche momento dopo. «Non guardarmi così, quando sono arrivato l'avevano già beccato e quel tipo stava blaterando su Superboy. Non ci è voluto molto a fare due più due».
    Jon aggrottò la fronte, ficcandosi le mani nelle tasche dei jeans strappati che componevano la sua uniforme da Superboy. «Se ci fosse stato papà non sarebbe finita così».
    «Ti sbagli», rimbeccò Conner, attirando la sua attenzione. «Anche Kal ha fatto i suoi errori, sai? Siamo Super, ma non siamo infallibili».
    «...parli proprio come D».
    Conner rise di gusto. «Gli effetti collaterali dell'andare in giro con i pipistrelli, probabilmente». Gli gettò un braccio intorno alle spalle e lo attirò contro di sé in un grosso abbraccio - abbraccio che sarebbe stato sicuramente in grado di polverizzare le ossa di un undicenne normale -, ignorando le sue proteste quando usò l'altra mano per scompigliargli amorevolmente i capelli. «Senti, ci hai provato. Hai sbagliato? La prossima volta imparerai dal tuo errore e farai sicuramente meglio».
    Jon arricciò il naso, per niente convinto da quelle parole. Gli sembrava tutto piuttosto forzato, come se stesse cercando di farlo sentire meglio in qualche modo, eppure il modo in cui Conner lo stringeva e lo confortava con la sua presenza, proprio come un fratello maggiore protettivo, forse era davvero ciò di cui aveva bisogno. Nonostante tutto, un pensiero si fece largo nella sua mente e sollevò lo sguardo verso il suo viso, osservando per attimi interminabili quei capelli sbarazzini che si muovevano nella brezza serale.
    «Conner?» lo chiamò a mezza bocca, forse persino un po' imbarazzato, prima di stringersi nelle spalle quando quegli occhi azzurri ricambiarono il suo sguardo. «Lo... lo dirai a papà?» chiese in un pigolio, e Conner, dopo aver sbattuto le palpebre, sollevò un angolo della bocca in un sorriso nel fargli l'occhiolino.
    «Non so nemmeno di cosa stai parlando, Jonno».





_Note inconcludenti dell'autrice
Tanto per cambiare, storia scritta per l'inziativa #blossombyblossom
indetta dal gruppo Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom  
Qui ho voluto dare spazio più che altro a Jon e Conner, che condividono lo stesso DNA e, nonostante non siano esattamente fratelli (Conner è un clone di Lex e Clark, quindi in teoria ha i geni del padre), a me e un po' a tutto il fandom piace proprio vederli come tali
Conner è molto più scanzonato di Jon (anche per il modo in cui è cresciuto), ma è sempre pronto ad aiutare il suo fratellino e a spalleggiarlo se ce n'è bisogno. Solo in Young Justice ci hanno dato un po' di contenuti su di loro (anche se Jon lo chiama zio), ma è bello vedere come si vogliono bene

Commenti e critiche, ovviamente, son sempre accetti
A presto! ♥



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