Fumetti/Cartoni americani > Batman
Segui la storia  |       
Autore: My Pride    18/04/2022    1 recensioni
~ Raccolta di flash fiction/one-shot incentrate sui membri della Bat-family ♥
» 200. Cospiracy ~ Bernard x Tim
Non è la prima volta che Bernard passa un mucchio di tempo al computer, ma non gli è mai capitato di starsene quasi mezza giornata alla ricerca di chissà cosa tra forum che parlano di supereroi, siti dedicati e informazioni che dovrebbero teoricamente arrivare dal cosiddetto “dark web”.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Slash | Personaggi: Bruce Wayne, Damian Wayne, Jason Todd, Jonathan Samuel Kent, Richard Grayson
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
To the stars, J, to the stars Titolo: To the stars, J. To the stars
Autore: My Pride
Fandom: Super Sons
Tipologia: One-shot [ 1433 parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: Damian Bruce Wayne, Jonathan Samuel Kent

Rating: Giallo
Genere: Generale, Slice of Life, Fluff
Avvertimenti: What if?, Slash
Blossom By Blossom: Contando le stelle durante una notte in montagna


BATMAN © 1939Bob Kane/DC. All Rights Reserved.

    Jon si girò di fianco e allungò un braccio verso Damian per stringerlo a sé, aprendo le palpebre nel rendersi conto della sua mancanza. Il suo sacco a pelo era vuoto e la tenda era parzialmente aperta, e Jon arcuò un sopracciglio mentre si grattava il capo, domandandosi se fosse uscito per andare in bagno e come avesse fatto a non sentirlo affatto. Solitamente, anche nel sonno, riusciva ad avvertire il più piccolo movimento da parte di Damian e non gli risultava difficile capire quando spariva, cosa che avrebbe dovuto essere ancora più semplice nel silenzio della montagna.
    Quando Dick aveva proposto il campeggio, l'unico ad essere entusiasta era stato lui, dato che Damian aveva schioccato come suo solito la lingua sotto il palato e aveva detto, testuali parole, che campeggiare nei boschi o in montagna solo per divertirsi sarebbe stata una totale perdita di tempo, e che quindi si sarebbe unito alla loro infantile passeggiata solo per controllare che nessuno trascurasse i propri doveri. Così, mentre Damian aiutava Jason e Conner a caricare la macchina, Jon e Dick si erano gettati un'occhiata scettica, poiché avevano ben letto tra quelle parole il vero motivo per cui Damian aveva deciso di partecipare: i famosi s'mores di Wally West, uno degli amici di Dick.
    Ovviamente Damian non aveva fatto parola della cosa e si era comportato come suo solito, fingendo che fosse annoiato e accennando che, quand'era bambino, solitamente usava in boschi per prendere di soppiatto i nemici e dimostrare a sua madre che aveva imparato la lezione; era stato Jason stesso a dirgli di mettere da parte gli insegnamenti della lega e di godersi semplicemente quella serata all'aria aperta e, anche se in un primo momento aveva storto il naso, alla fine aveva rilassato le spalle e aveva aiutato a cercare la legna per il fuoco, godendosi la tranquillità della notte e le chiacchiere intorno al falò.
    Era stata la prima volta che Jon aveva visto Damian davvero sereno in un momento normalissimo in famiglia, e la cosa lo aveva fatto sorridere soprattutto quando, sciogliendosi un po', Damian si era persino messo a raccontare una storia dell'orrore, sentendosi abbastanza a proprio agio per farlo; anche se Wally aveva riso un po', gli aveva offerto un generoso quantitativo di s'mores e gli aveva sorriso, finendo col raccontare qualcosa anche lui nonostante le risate generali che si erano levate intorno al fuoco quando la sua storia era finita con la più classica delle idiozie.
    Jon stesso si era rilassato e, quando era arrivato il momento, si era accoccolato accanto a Damian con il volto disteso, per quanto svegliarsi solo gli avesse fatto storcere un po' il naso. Stiracchiandosi e trattenendo uno sbadiglio, si sporse oltre il bordo della tenda per sbirciare un po', grattandosi poco elegantemente il fondo schiena prima di alzarsi in piedi e uscire. A parte qualche lontano richiamo dei rapaci notturni, la serata era tranquilla e l’aria di montagna era fresca persino per un mezzo kryptoniano come lui, ma non era così spiacevole da non permettere di fare due passi; e fu a non molta distanza dalle tende, proprio accanto ai tronchi che avevano accatastato l’uno contro l’altro per abbozzare delle sedie, che Jon vide una figura distesa sull'erba, e alla luce della luna riconobbe il profilo di Damian. Non era andato al bagno, quindi? Forse era andato lì fuori per prendere un po' d'aria? Conoscendo Damian, avrebbe potuto essere qualunque cosa.
    «Che stai facendo?» lo richiamò a mezza voce nell'avvicinarsi, certo che lo avesse già sentito arrivare da un pezzo - il suo amico aveva sempre avuto dei sensi molto sviluppati, tutto merito dell’addestramento della Lega - e Damian gli lanciò appena un'occhiata, scrollando brevemente le spalle.
    «Non avevo sonno, quindi sto... guardando le stelle», ribatté semplicemente, tornando a guardare verso il cielo nero sopra di lui senza dar peso allo sguardo un po’ stranito di Jon. Per quanto Damian fosse avvezzo allo starsene spesso per conto proprio a riflettere, probabilmente quella era la prima volta che lo vedeva perdersi ad osservare le stelle con la concentrazione che stava mostrando in quel momento.
    Jon sorrise un po’, lasciandosi cadere seduto al suo fianco. «Sono così distanti, mhn?» Nel vedere Damian annuire appena, affondò le mani nell’erba e giocherellò con qualche stelo, lo sguardo fisso sul cielo sopra di loro.
    C’era uno strano silenzio, un silenzio a cui non era abituato nemmeno per gli standard di Damian, tanto che si voltò verso di lui solo per un istante per saggiare la sua espressione. Sembrava così… assorto. Un angolo della bocca era contratto come se stesse pensando a qualcosa da dire, ma non avesse il coraggio di pronunciare parola; nei suoi profondi occhi verdi, Jon ne era certo, riusciva a scorgere la miriade di puntini luminosi che percorrevano la volta celeste, e si ritenne fortunato che Damian non riuscisse a sentire la sua attuale frequenza cardiaca. Il suo cuore aveva perso un battito, come se Damian fosse stato una presenza eterea, ed era assurdo pensarlo dato che non era la prima volta che lo vedeva sotto i raggi della luce lunare. Oh, accidenti.
    «Sai cosa facevo da bambino?» disse d’un tratto, anche per scacciare la strana sensazione di calore che gli era salita dal collo alle guance. E continuò solo quando vide Damian voltarsi un po’ per guardarlo di sottecchi, curioso. «Salivo sul tetto del fienile… quello ad Hamilton, però, presente? E cercavo di contarle tutte insieme a papà quando mi beccava là sopra», buttò lì, sentendo lo sbuffo un po’ ilare di Damian.
    «Sai che è impossibile contarle tutte, vero?»
    «Ohw, non rompere. Era una cosa carina. Quando hai otto anni e tuo padre è Superman, credi che si possa fare qualunque cosa».
    Contro ogni aspettativa - Jon si era già preparato a ribattere sarcasticamente alla possibile battuta dell’amico a riguardo -, Damian si stiracchiò su quel manto erboso e sistemò le braccia dietro la testa, ridacchiando. Damian era capace di ridere in quel modo così sereno? «Allora fammi compagnia e comincia a contare», disse di punto in bianco col naso ancora all’insù.
    Jon non poté fare a meno di sbattere le palpebre, osservandolo come se avesse appena detto qualcosa di assurdo. E, a ben pensarci, secondo gli standard di Damian lo era sul serio. «Davvero?» 
    «Voglio testare quante stelle conosci».
    «Oh, dai, un altro test?»
    Damian sorrise compiaciuto nel sentire quello sbuffo. «Il tuo apprendistato non finisce mai, Kent. Ricordalo», gli tenne presente, e Jon roteò gli occhi prima di grattarsi la testa.
    «Vado al college, le studiamo le stelle e le costellazioni, sai?» rese noto con un pizzico di ironia. «Non pensavo che a te interessasse, piuttosto».
    «Durante il mio addestramento», replicò in risposta Damian, raschiandosi la gola con un piccolo colpo di tosse, «usavo le stelle per orientarmi. Mi spostavo di notte, avevo bisogno di conoscere ogni movimento, ogni rotazione, ogni punto che avrebbe potuto guidarmi verso il mio bersaglio». Fu certo che Jon si fosse irrigidito, così si affrettò a continuare per dissipare la possibile atmosfera pesante che avrebbe potuto crearsi fra loro. «Era il solo motivo per cui le guardavo, erano utili per uno scopo ben preciso ed era l'unica cosa che contava. È stato mio nonno, per quanto assurdo possa suonare, a farmi interessare davvero alle costellazioni. Oltre Algol, la stella da cui prese il suo pseudonimo, amava soprattutto Shedir... mi disse che era una stella variabile, secoli fa. Quando il cielo e le stelle non erano ancora state rubate dall'inquinamento dell'essere umano... e che splendeva più luminosa delle altre proprio nel cuore della costellazione di Cassiopea».
    Jon aveva taciuto per tutto il tempo, concentrato sul battito del cuore di Damian e sui cambiamenti che correvano sul suo viso ogni qual volta che parlava: era disteso, come se quel ricordo del passato pesasse meno di tutti gli altri e ne potesse parlare a cuor leggero. Sapeva quanto Damian si vergognasse di ciò che aveva fatto da ragazzino, e sapere che c'erano stati anche momenti come quello... lo rasserenava.
    «Adesso voglio usare quelle conoscenze per qualcosa di bello. Quindi voglio... assecondare la tua idea, Jonathan», concluse Damian, muovendosi un po' sull'erba su cui era disteso sotto lo sguardo del suo migliore amico che, sorridendo, rilassò le spalle prima di abbandonare le mani in grembo.
    «Allora cominciamo a contare», replicò, poggiando il capo contro la sua spalla mentre, ridacchiando, additavano il cielo trapunto di stelle sopra di loro. In fin dei conti il sonno era passato anche a lui.





_Note inconcludenti dell'autrice
Qui si continua con l'iniziativa #blossombyblossom
indetta dal gruppo Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom  
Avevo promesso a ShunDiAndromeda che ci sarebbe stata una citazione a Dragonheart perché io sono una brutta persona, quindi eccola lì nel titolo. Inoltre io amo le stelle e tutto ciò che anche solo lontanamente le ricorda, motivo per cui proprio non potevo evitare di accennare qualcosa del genere in una storia (lo dio come se non lo facessi in continuazione)
Buona Pasqua (anche se in ritardo) e buona pasquetta!
Commenti e critiche, ovviamente, son sempre accetti
A presto! ♥



Messaggio No Profit
Dona l'8% del tuo tempo alla causa pro-recensioni.
Farai felici milioni di scrittori.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Batman / Vai alla pagina dell'autore: My Pride