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Autore: My Pride    05/05/2022    1 recensioni
~ Raccolta di flash fiction/one-shot incentrate sui membri della Bat-family ♥
» 200. Cospiracy ~ Bernard x Tim
Non è la prima volta che Bernard passa un mucchio di tempo al computer, ma non gli è mai capitato di starsene quasi mezza giornata alla ricerca di chissà cosa tra forum che parlano di supereroi, siti dedicati e informazioni che dovrebbero teoricamente arrivare dal cosiddetto “dark web”.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Slash | Personaggi: Bruce Wayne, Damian Wayne, Jason Todd, Jonathan Samuel Kent, Richard Grayson
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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After all, tomorrow is another day Titolo: After all, tomorrow is another day
Autore: My Pride
Fandom: DCeased - Dead Planet

Tipologia: One-shot [ 1047 parole parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: Damian Bruce Wayne, Jonathan Samuel Kent

Rating: Giallo
Genere: Generale, Slice of Life
Avvertimenti: Missing Moment, What if?, Slash, Hurt/Comfort
Blossom By Blossom: Un gesto inaspettato
May I write: 1. Decisione Difficile || 2. Domani + Bonus immagine
La sfida del bucaneve: Respirare || "Ma una cosa la so" || Tutti i sogni
Drops challenge: Malgrado tutto, non sai fare a meno di vedere il bello ovunque punti lo sguardo


BATMAN © 1939Bob Kane/DC. All Rights Reserved.

    Seduto a cavalcioni su una sedia e con la schiena curva, Damian era impegnato a ricucire il mantello di Jon con attenzione e sollevava lo sguardo solo per scoccare di tanto in tanto un'occhiata verso il letto in cui riposava il suo compagno d'avventure, il quale si agitava nel letto con la fronte imperlata di sudore.
    Era il sesto anno da quando l'equazione anti-vita era stata scatenata sulla terra e aveva infettato quasi i tre terzi della popolazione mondiale, il sesto anno da quando avevano preso la difficile decisione di abbandonare il pianeta natio - e, gettandosi alle spalle tutti i loro sogni e le loro speranze, lo avevano lasciato in balia di quei mostri - , il sesto anno in cui lui vestiva ormai il mantello di Batman e aveva perso tutti coloro che aveva amato... e quel giorno, tornati sulla Terra per rispondere alla richiesta di soccorso di Cyborg, aveva rischiato di perdere anche l'ultima persona a lui cara.
    Lui e Cassie erano rimasti ad occhi sgranati quando le Lanterne avevano riportato indietro Jon, trafitto da parte a parte dalla lama che loro stessi avevano creato mentre Dinah mormorava delle scuse in lacrime; aveva perso Ollie, lo avevano morso e si era trasformato in uno di quei mostri, e Black Canary, in preda al dolore, aveva usato i suoi poteri per spaccare i timpani di Wonder Woman... e poi aveva provato ad ucciderla. Ma a quel punto era volato loro incontro Jon, prendendosi il colpo destinato all'amazzone nel tentativo di difenderla. E tutto perché aveva saputo che quegli antivivi, quei non-morti, avevano ancora la possibilità di essere salvati, per quanto remota fosse.
    Fu un movimento a richiamare l'attenzione di Damian, un fruscio di coperte che venivano scostante e il cigolio delle molle del materasso; gli occhi azzurri di Jon, seppur parzialmente nascosti dalle lunghe ciglia scure, incontrarono i suoi con fare interrogativo, e Damian abbandonò il mantello sulle cosce per ricambiare quello sguardo.
    «Ben svegliato, super idiota», disse in tono fermo e deciso nel godersi per un momento l'espressione accigliata di Jon, il quale, nel respirare a fatica, si portò una mano alla spalla per sfiorare le bende che fasciavano la sua ferita. Non ricordava nemmeno quando fosse tornato o chi si fosse occupato di lui. Ogni immagine era confusa nella sua mente e lui non riusciva a metterla a fuoco, e sforzarsi gli faceva solo dolere la testa in modi inimmaginabili.
    «Cosa... cosa è successo?»
    Damian sbuffò ilare, schioccando la lingua sotto il palato. «Sei stato pugnalato da una spada di kryptonite per difendere la versione zombie di Wonder Woman, blaterando che esiste una cura per il virus anti-vita», sciorinò mentre passava l'ago nel tessuto del mantello. «Complimenti per essere sopravvissuto senza trasformarti anche tu».
    «Non potevo...» Jon ingoiò dolorosamente, sentendo la gola secca e la testa sempre più pesante. Aveva perso molto sangue ed era ancora confuso, ma era certo che il tono di rimprovero di Damian fosse solo una facciata: si era terribilmente preoccupato per lui. «Non potevo lasciare che...»
    «Lo so», lo interruppe Damian, abbandonando quel pezzo di stoffa sullo schienale della sedia solo per alzarsi e raggiungerlo; Jon provò ad aprire la bocca per dire qualcosa, ma ogni replica fu soffocata in gola quando Damian gli rifilò un pugno sull'altra spalla, approfittando del fatto che la sua invulnerabilità non fosse ancora de tutto tornata per fargli un po' male. «Ma resti comunque uno stupido sconsiderato, come diavolo ti è saltato in mente?»
    Jon gemette, gli occhi languidi per il dolore. Ma niente faceva più male dello sguardo di Damian, di quelle iridi verdi stanche e sopraffatte e della mascella così serrata che, se fosse stato più in forze, Jon sarebbe riuscito a scorgere con la sua vista a raggi X i denti che raschiavano l'uno contro l'altro nonostante la bocca chiusa. «Scusa», sussurrò col fiato corto, e attimi di silenzio si protrassero fra loro.
    Avvolto nel mantello di Batman, col cappuccio calato sulle spalle e l'espressione di chi andava avanti solo per non arrendersi, Damian sembrava bel lontano dall'amico spavaldo che aveva sempre visto dietro la maschera da Robin che aveva indossato fino a sei anni prima. Era cresciuto troppo in fretta per ricoprire un ruolo che da ragazzo credeva non sarebbe riuscito ad adempiere, entrambi avevano dovuto farlo, persi in un mondo che difficilmente avrebbe dato loro speranza. Ma tenevano duro, pur essendo piccoli eroi in un enorme universo.
    «Sta' zitto», disse infine Damian, abbandonando la testa contro il suo petto con estrema attenzione, così da non fargli male. Voleva sentire il battito di quel cuore, accertarsi che stesse davvero bene, e che non avesse sul serio rischiato di perderlo per sempre. «Non devi scusarti, J, non provarci affatto. So bene come se fatto, e... malgrado tutto, non sai proprio fare a meno di vedere il bello ovunque punti lo sguardo. Anche quando si tratta di zombie che vogliono solo farti a pezzi».
    «Sono... stato un idiota, scusa».
    «Ti ho detto di non chiedere scusa. E per tua fortuna, mi piacciono gli idioti».
    Jon provò a ridere, ma tossì e dovette prendersi un momento per riportare il fiato nei polmoni, aprendo e chiudendo le palpebre più e più volte. «Lo sono stato davvero», ribadì comunque con fare stanco, sollevando una mano per poggiarla sulla schiena di Damian. I suoi muscoli erano rigidi, sentiva tutta la tensione accumulata nel suo corpo, e lo rattristava sapere che in parte era anche colpa sua. «Ho agito d'istinto, dovevo pensare prima... di farlo. Ma... possiamo ancora salvarli, io...»
    «Sì, possiamo», lo interruppe Damian. «Adesso riposa e basta, ci penseremo domani».
    Jon sorrise debolmente, abbassando le palpebre. Avevano affrontato tanto, troppo, e stavano risalendo poco a poco da quell'abisso in cui si erano ritrovati da quando il virus anti-vita aveva sopraffatto gli abitanti della terra, rendendoli suoi schiavi assetati di sangue. Avrebbero avuto ancora molto altro da combattere, tenere duro, restare uniti per non crollare, ma forse... forse c'era ancora speranza e il simbolo sul suo mantello, che giaceva abbandonato sulla sedia poco distante, sarebbe stato un punto di riferimento per tutti coloro che erano sopravvissuti fino a quel momento.
    Domani... domani sarebbe stato un altro giorno.





_Note inconcludenti dell'autrice
Ed eccoci qua con la prima storia del primo giorno dell'iniziativa #mayiwrite
indetta dal gruppo Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom  
Si tratta di un evento in cui ogni giorno vegono lasciati dei pacchetti e i partecipanti possono scegliere tra un minimo di due o quattro prompt, più l'eventuale immagine presente sul pacchetto stesso. E' una sfida abbastanza divertente, perché si ha un solo gioro per scrivere qualcosa (altrimenti si finisce fuori challenge ma bisogna chiedere una proroga se si vuole scrivere su quel determinato pacchetto)
Comunque sia. La storia è ambientata durante il terzo capitolo della serie "DCeased: Dead Planet", una sorta di elseworld in cui le persone sono state infettate da un virus che si è diffuso tramite apparecchi elettronici e che ha reso tutti simili a degli zombies. Tutto canonico, pure Damian che cuce il mantello di Jonno

Commenti e critiche, ovviamente, son sempre accetti
A presto! ♥



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