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Autore: My Pride    05/05/2022    1 recensioni
~ Raccolta di flash fiction/one-shot incentrate sui membri della Bat-family ♥
» 200. Cospiracy ~ Bernard x Tim
Non è la prima volta che Bernard passa un mucchio di tempo al computer, ma non gli è mai capitato di starsene quasi mezza giornata alla ricerca di chissà cosa tra forum che parlano di supereroi, siti dedicati e informazioni che dovrebbero teoricamente arrivare dal cosiddetto “dark web”.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Slash | Personaggi: Bruce Wayne, Damian Wayne, Jason Todd, Jonathan Samuel Kent, Richard Grayson
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Catching you Titolo: Catching you
Autore: My Pride
Fandom: 
Batman/Superman
Tipologia: One-shot [ 1000 parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: 
Bruce Wayne, Clark Kent
Rating: Verde
Genere: Generale, Slice of Life
Avvertimenti: What if?, Accenni Slash
May I write: 
1. Balbuzie || 4. X non è (ancora) innamorato di Y
 


BATMAN © 1939Bob Kane/DC. All Rights Reserved.

    La notizia che le emittenti televisive e i giornali si sono affrettati a dare sarebbe anche esilarante, se solo Clark non fosse certo dell'irritazione del suddetto interessato.
    A voler essere sincero, la notizia che Bruce Wayne sia stato preso in ostaggio non dovrebbe far ridere il giornalista Clark Kent, ma il Superman dietro quei grossi occhiali sta sghignazzando sotto i baffi con quanta più attenzione possibile. Riesce a figurarsi perfettamente l'espressione del suo migliore amico: la mascella serrata nel tentativo di non mostrare la voglia di liberarsi da quel semplice nodo e prendere a pugni quei sequestratori, le folte sopracciglia corrugate a creare rughe al centro della fronte e la fossetta sul lato destro del viso, mentre succhia la guancia all'interno della bocca con un certo nervosismo.
    Se Clark si concentra, riesce a sentire benissimo le voci all'interno dell'ultimo piano dell'edificio. Uno dei sequestratori sta comunicando le loro condizioni, un altro ordina a Bruce Wayne di stare fermo e altri due discutono animatamente fra loro, nervosi e incerti su quanto stanno facendo. Clark li capisce. Tenere sotto sequestro il Golden Boy di Gotham non è uno scherzo, è scavarsi la tomba prima ancora di pensare anche solo di farlo, e il tremore che Clark sente nei loro arti li identifica come l'anello debole della combriccola. Uno di loro balbetta, sta cominciando ad agitarsi più degli altri e propone di lasciar perdere, che sono ancora in tempo per cavarsela con pochi anni a Blackgate e che forse ne potrebbero uscire in alcuni mesi per buona condotta, ma gli altri non sembrano d'accordo e puntano la pistola anche contro di lui, mentre Bruce finge di essere il miliardario spaventato che dovrebbe essere.
    Il litigio che ne segue tra loro e il modo in cui trascinano Bruce verso il balcone è il segnale di Clark per intervenire. Un movimento veloce, una folata di vento che agita la folla; Clark Kent lascia il posto a Superman, che vola verso l'alto per entrare in azione e si ferma a pochi metri dall'edificio, librandosi davanti all'uomo che tiene fermo Bruce. È l'unico che sembra davvero sicuro di ciò che sta facendo, Superman - non più Clark - riesce a leggere nei suoi occhi la vena di pazzia che imperversa nei criminali di Gotham. Andrà avanti, qualunque cosa succeda, e il modo in cui il suo battito accelera fa quasi pensare che sia sotto effetto di chissà quale droga.
    «Che diavolo ci fa qui il ragazzone di Metropolis?» sputacchia nervoso. «Non fare un passo o lo ammazzo. Lo ammazzo, mi hai capito?!»
    L'uomo sta sudando, lo fissa con gli occhi fuori dalle orbite e preme la pistola contro la tempia di Bruce, il quale sta facendo uno sforzo enorme per non rompere la mascella di quel tipo. I suoi muscoli si sono gonfiati al di sotto del bel completo Armani, e sembra più che intenzionato a farla finita lui stesso. Superman sente la tensione di entrambi, e ignora gli altri tre che gli puntano contro le pistole. Sparargli addosso gli farebbe il solletico e rischierebbero solo di farsi male, ma a nessuno di loro sembra importare. L'idea che siano sotto effetto di qualche narcotico si fa sempre più spazio in Superman, ma non riesce a sentirne l'odore nemmeno a livello molecolare. Gotham, però, è la patria delle stranezze. Forse sono solo dei poveri disperati.
    «Non mi muovo», dice Superman nel tono più calmo e rassicurante che possiede. «Ma lascialo andare».
    «Pensi di venire qui e dettare legge?» spinge Bruce in avanti, gli altri cominciano a sparare in direzione di Superman e quest'ultimo sospira quando le pallottole rimbalzano contro il suo petto, così alza le mani in segno di resa.
    «Rischiate solo di...» prova a sovrastare il rumore degli spari, delle grida, dei vetri che si frantumano, ma parla a vuoto e la sparatoria continua nonostante l'ovvietà della situazione. Ancora si chiede perché la gente insista a sparargli addosso, quindi prova ad agire per contenere i danni ed evitare che si facciano male da soli o facciano del male a Bruce, ma è mentre si occupa di loro, legandoli l'un l'altro con l'intelaiatura della vetrata ormai a pezzi, che accade l'ultima cosa che si sarebbe aspettato: uno degli uomini spinge di sotto Bruce, e Clark - non Superman - sente il proprio cuore accelerare come un treno in corsa.
    Vola verso il basso prima ancora che se ne renda conto, schizzando col vento che gli fischia nelle orecchie e il viso di Bruce che, mentre si avvicina, lo osserva con una calma glaciale; Clark non è sicuro, ma gli sembra che... stia sorridendo? Scuote la testa per scacciare il pensiero, aumenta la velocità di volo per superarlo e cerca di rallentare la caduta invertendo la resistenza dell'aria, in modo da non spezzargli tutte le ossa per la potenza dell'impatto e dell'attrito.
    Quando Bruce gli cade tra le braccia e gli cinge il collo, è Clark quello che per poco non balbetta incredulo, ma capisce il motivo solo quando, scendendo verso la strada colma di gente che applaude, vede le telecamere che li stanno riprendendo entrambi. Oh, giusto. Pubblicità, facciata da miliardario spaventato e tutto il resto. Che grande attore, gliene deve dare atto.
    «Grazie, Superman».
    La voce di Bruce è calda, una carezza che gli scivola sulla pelle allo stesso modo in cui la mano gli sfiora la spalla, e Clark è sicuro di non averla mai sentita così mentre, come un automa, fa poggiare a Bruce i piedi sul terreno e lo vede barcollare via, con i flash delle macchine fotografiche che li accecano per un secondo.
    Clark non sa perché ma, mentre osserva quello che in teoria dovrebbe essere Batman, perde un battito nel notare gli occhi azzurri che sembrano sorridergli per un lungo istante prima di tornare glaciali come sempre. Qualunque cosa sia ciò che sta provando, gli riscalda il petto all'altezza del cuore.





_Note inconcludenti dell'autrice
Questo è il quarto giorno (i giorni due e tre fanno parte di un altro fandom non postato qui su EFP) dell'iniziativa #mayiwrite
indetta dal gruppo Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom  
Allora. Diciamo che qui ci sono degli accenni Superbat anche piuttosto ovvi, peccato che i due scemi (o forse solo Clark, visto che Bruce sorride come uno che la sa fin troppo lunga) ancora non capiscano cosa provano l'un l'altro nonostante Bruce abbia dimostrato che si fida a tal punto di Clark che non si preoccupa nemmeno di cadere da una moltitudine di piani col rischio di asfaltarsi letteralmente
Quindi, niente, un cliché abbastanza stupido che mi andava tantissimo di scrivere perché sì
Commenti e critiche, ovviamente, son sempre accetti
A presto! ♥



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